I trucchi del mestiere PDF

Title I trucchi del mestiere
Author Gaia Dal Poz
Course Metodologie Qualitative di Ricerca Sociale
Institution Università degli Studi di Padova
Pages 10
File Size 242.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 81
Total Views 119

Summary

Download I trucchi del mestiere PDF


Description

Howard S. Becker I trucchi del mestiere Come fare ricerca sociale I.

Trucchi

Domare la teoria guardandola come una serie di trucchi. Cos'è un trucco? Uno stratagemma semplice che aiuta a risolvere un problema. Gli esempi e le storie sono ciò che le persone ascoltano e ricordano. Le convenzioni (sociali e scientifiche) sono uno dei principali nemici del pensiero sociologico: per questo abbiamo bisogno di trovare modi di espandere l'orizzonte del nostro pensiero, che ci mostrino cos'altro potremmo pensare e chiedere, modi di aumentare la capacità delle nostre idee di trattare la varietà di quello che succede nel mondo. Immagini, Campionamento, Concetti e Logica: i ricercatori seri ripetutamente vanno avanti e indietro tra queste quattro aree del pensiero, e ognuna di esse influisce sulle altre. "L'antropologo, o perlomeno chi voglia complicare i propri marchingegni, e non chiuderli a chiave, è uno un pò matto che è sempre lì ad arrabattarsi" (Geertz, 1995). II. Immagini 1. Immagini fondamentali L'operazione fondamentale è il perfezionamento dell'immagine di ciò che stiamo studiando -> costruire una storia completa del fenomeno (H. Blumer). Il ricercatore è come tutti gli esseri umani: necessariamente vediamo qualsiasi area di vita sociale non familiare attraverso immagini che già possediamo -> tutti noi abbiamo la nostra gamma di stereotipi comuni. Ma il ricercatore usa anche un'altro insieme di immagini prestabilite -> usa le sue teorie. Il nostro immaginario determina la direzione della nostra ricerca: le idee da cui partiamo, le domande che facciamo, le risposte che troviamo plausibili. L'immaginario si forma nella nostra testa come il residuo della nostra esperienza quotidiana. Serve una partecipazione più completa nella società -> una conoscenza basata su esperienza di prima mano può correggere il nostro immaginario e aiutarci ad identificare ciò che non ha affatto bisogno di lunghe ricerche e dimostrazioni. 2. Immagini scientifiche Gli scienziati sociali non si accontentano di fermarsi all'immaginario quotidiano -> fanno indagini, raccolgono dati, costruiscono ipotesi e teorie. Entrano così facendo nel regno dell'immaginario scientifico. L'immaginario scientifico è professionale -> cioè non è l'immaginario contenuto negli stereotipi comuni. Raccontare storie scientifiche: La storia deve funzionare; deve essere conforme ai fatti che abbiamo scoperto. "Vediamo ciò di cui abbiamo già un'idea e non possiamo vedere ciò per cui non abbiamo parole e idee" (T. Kuhn). Includiamo nel quadro che costruiamo alcune idee sul tipo di conclusioni che ne trarremo, sul tipo di paradigma al quale lo assimileremo. E' la nostra partecipazione a un mondo professionale di scienziati sociali che ci fornisce questi paradigmi. Prima serie di trucchi: IMMAGINI DI COME FUNZIONA IL MONDO SOCIALE: (1) La società fatta di sé interagenti (Blumer). (2) Il mondo governato dall'attività casuale. Il trucco dell'ipotesi nulla. (3) Il mondo sociale come coincidenza (né casuale, né determinato) (4) Il mondo sociale come macchina (analisi ingegneristica) (5) Il mondo sociale come organismo (6) Il mondo sociale come storia (7) Il mondo sociale come frutto di casualità ◦ Approccio standard: le cause operano in maniera indipendente ◦ Approccio multiplo: le cause non sono veramente indipendenti

III. Campionamento 1. Cosa includere Campionamento e sineddoche: La sineddoche è un tipo di campionamento ma il suo scopo è la persuasione. O sarebbe forse meglio dire, il campionamento è un tipo di sineddoche. La logica del campionamento è costituita da argomentazioni intese a persuadere i lettori che la sineddoche funziona, perchè è stata elaborata in modo difendibile. Problema: la parte potrebbe non rappresentare il tutto. Soluzione: Campionamento casuale. La relazione tra il valore di una variabile nel campione e il suo valore nella popolazione è un problema, ma non è l'unico. Ci sono altre domande. Altri problemi di campionamento: Che tipo di 'organizzazione' costituisce il tutto di cui l'oggetto che abbiamo studiato non è che una parte. Non sono le proporzioni che ci interessano qui, ma il modo in cui le parti di un tutto articolato rivelano il suo assetto complessivo. Ritroviamo il problema tipico del Trucco della Macchina. Possiamo anche cercare di sapere una terza cosa: la gamma completa di variazioni di un dato fenomeno. Dove fermarsi? Il caso dell'etnomusicologia. La natura ambiziosa dell'impresa. Impossibilità di "raccogliere" tutto. Dobbiamo accontentarci di quella sineddoche che è il campione. Se è v ero che "una descrizione totale e completa" è impossibile, possiamo però prenderla come pietra di paragone, come mero punto di riferimento. Quanto dettaglio? Quanta analisi? Trovare la giusta proporzione tra descrizione e interpretazione è un vero problema che chiunque vuole descrivere il mondo sociale deve risolvere o saper affrontare. Non esiste una descrizione "pura", ma ogni descrizione, richiedendo atti selettivi e quindi riflettendo un punto di vista, è "carica di teoria" (T. Kuhn). Esistono però diversi gradi di interpretazione: ci sono descrizioni più o meno interpretative, più o meno dettagliate. Ci sono ottime ragioni per raccomandare la descrizione estremamente dettagliata, ne sono un valido esempio: - Georges Perec, un'esperienza orale allucinatoria di circa due ore trasmessa alla radio nel 1979 con titolo Tentativo di descrizione delle cose viste all'incrocio di Mabillon il 19 maggio 1978. - Roger Barker (1966) in un libro meraviglioso in cui ha descritto dettagliatamente la giornata di un ragazzo del Kansas - Gregory Bateson e Margaret Mead (1942) nella descrizione della vita psichica degli abitanti di un villaggio balinese, aggiungendo alla descrizione verbale diverse centinaia di fotografie. - James Agee e Walker Evans in 'Sia lode ora a uomini di fama' (1941), un capolavoro in cui la descrizione minuta e dettagliata ci fa riflettere su quanta sintesi e quanta generalizzazione siano contenute invece anche nella più esaustiva delle descrizioni sociologiche. 2. Oltre le categorie: trovare quello che non si adatta La descrizione e le "categorie": Normalmente gli scienziati sociali, dato un campo di studio specifico, concentrano i loro sforzi su alcuni casi considerati archetipici o "casi tipo" (T. Parsons). Es: Nello studio della devianza è molto più probabile che venga studiata la violazione penale piuttosto che le violazioni commesse dal uomini d'affari o da altri membri della classe media -> anche se Edwin Sutherland ha fondato un intero campo di studio attorno a quello che ha definito "criminalità dei colletti bianchi". E nello studio dei movimenti sociali, di norma consideriamo quelli che hanno successo piuttosto che quelli che falliscono. Un modo per evitare di rimanere intrappolati in questo tipo di categorie del senso comune professionale è, appunto, ricorrere al tipo di descrizione massiccia e dettagliata prodotta da Agee e Perec. Ma come si vanno a trovare i casi che non rientrano nel quadro convenzionale?

Tutto è possibile: Il trucco: Cercare le cose più improbabili -> consiste nel massimizzare la probabilità di essere scelto del caso strano. Identificare il caso che può mettere in discussione le nostre idee e andarlo a cercare. Ostacoli: di solito i problemi sono concettuali. Le idee degli altri: Possiamo rispettare le loro opinioni, ma non dobbiamo accettarle come base per le nostre decisioni. "Lo sanno tutti!". Niente rimane sempre uguale, niente è uguale a qualcos'altro -> Non possiamo mai scartare un argomento solo perchè qualcuno l'ha già studiato. La gerarchia della credibilità. Trucco: Dubitate di tutto quello che vi dice chi ha potere -> esercitare il giusto scetticismo: cercare altre opinioni (es: consultare statistiche diverse da quelle fatte raccogliere dai dirigeni responsabili). E' banale, non è un "vero problema". Ignorate i giudizi dettati dal buon senso e PRENDETE LE VOSTRE DECISIONI. Perchè loro? Dobbiamo andare a cercare deliberatamente quei casi estremi che è più probabile rimettano in questione le nostre edee e le nostre previsioni. "Non succede niente". L'idea che dovremmo interessarci solo a quello che è interessante è una trappola pericolosa. D'altra parte... I sociologi devono imparare a mettere in questione, a non accettare ciecamente. Dopotutto le persone ne sanno molto. Ma i sociologi sanno certe cose che le persone che essi studiano non sanno -> studiano infatti le esperienze di moltissime persone, quindi ne sanno più di ciascuna di esse. => Quando le persone studiate sanno quello che stanno facendo e ce lo dicono -> ascoltare e fare attenzione. NB: Bisogna utilizzare gli stessi canali di comunicazione che usano i partecipanti. Trucco: non ignorare certe cose solo perchè le ignorano le persone che stiamo studiando. Ma non ignorare nemmeno quelle cose cui queste persone danno importanza! Utilizzare le informazioni di altri. Molto spesso gli scienziati sociali ricorrono a informazioni raccolte da altre persone e organizzazioni => di conseguenza tralasciano tutto quanto è stato tralasciato da loro. ->Spesso poi queste non possono essere considerate fonti accurate di informazioni, per la parzialità e l'inesattezza che ne deriva -> talvolta questo deriva dalle consuetudini di lavoro delle persone incaricate a raccoglierle. Trucco: domandarsi da dove vengono i dati, chi li ha raccolti, quali sono i loro vincoli organizzativi e concettuali, e come ciò influisce. Istituzioni bastarde "Lo sguardo sociologico – Par. 1.4) Istituzioni bastarde" di Everett C. Hughes Esse assumono una varietà di forme. Alcune non sono formalmente legittime ma non sono nemmeno illegittime, altre sono marginali rispetto ai distributori più legittimi di servizi.. L'analisi sociologica dovrebbe, secondo Hughes, trattare l'intera gamma di casi, includendo anche quello che altrimenti potremmo escludere perchè troppo strano. Usare questi casi per indicare l'altro estremo della scala, quelle attività che sono troppo belle per essere vere: le deviazioni angeliche (es: comparare preti psichiatri e prostitute: sono tutti detentori di un "sapere colpevole") Il buon gusto è una forma potente di controllo sociale. "Non è di buon gusto": quando accettiamo questo tipo di critica senza riflettere, è probabile che stiamo rispondendo al controllo sociale esercitato da qualcuno.

IV. Concetti 1^ Un modo d'analisi concettuale fertile e più empirico è quello basato sull'elaborazione di modelli idealtipici. Dal momento che i concetti sono modi di sintetizzare i dati, è importante che essi siano adatti ai dati di cui si vuole fare una sintesi. 1. I concetti sono definiti Tutti lavoriamo con i concettie lo facciamo costantemente. Non si può avere una scienza senza concetti (Blumer). 2^ Un altro modo di definire un concetto è raccogliere esempi di cose che riconosciamo contenere ciò cui il concetto si riferisce, e poi cercare cosa hanno in comune le idee inevitabilmente confuse e storicamente contingenti che le persone usano abitualmente. Trucco: riconoscere che ciò che entra nella collezione di tratti che la definizione deve includere determina il tipo di definizione che si ottiene. Come costituiamo queste collezioni? NB: includere nel campione la varietà più ampia possibile di casi di un fenomeno. Due esempi: Competenza. Cosa rende rara una competenza? Varia storicamente: un temporaneo concorso di circostanze può far aumentare il valore di competenze normalmente poco pregiate, e viceversa. Il signoficato del concetto di "competenze" dipende da quali casi si hanno in mente quando lo si definisce. Il punto è che i concetti presuppongono che abbiamo esaminato la gamma completa di cose che essi devono coprire quando li formuliamo e definiamo. Criminalità. Che cos'è la criminalita? Un'attività che viola le leggi penali. Apparentemente non ci sarebbe niente da ridire. Eppure un'obiezione è stata sollevata: Sutherland è arrivato alla sua interpretazione della criminalità dei colletti bianchi usando un trucco basato su una caratteristica comune della vita organizzativa. Le organizzazioni tendono a mentire su se stesse -> cercare i casi in cui queste storie non tengono, gli eventi e le attività ignorati, coperti o sminuiti da coloro che parlano a nome dell'organizzazione. Trucco (di Sutherland): Quando troviamo eventi e fatti di cui le storie che si raccontano convenzionalmente non tengono conto, normalmente abbiamo trovato un nuovo elemento o "variabile" che ha bisogno di essere incorporata nella definizione del fenomeno studiato. Una versione più generale del trucco di Sutherland produce la teoria dell'etichettamento. Non tutte le deviazioni vengono scovate e la selezione di quali scovare non è casuale. Sutherland notò che alcuni di quelli che commettevano crimini non venivano trattati come altri, capì di avere scoperto qualcosa. I concetti che non coprono l'intera gamma di casi a cui presumibilmente vanno applicati sono difettosi. Includere la gamma completa di casi ci spinge a rivedere le nostre generalizzazioni, rendendole più complesse e più interessanti. Contenendo meno rumore e meno varianza inspiegata potranno spiegare un maggior numero di fenomeni. Trucco: riconoscere ciò che entra nella collezione... La definizione che ne risulta porta i segni di quella selezione di casi spesso non esaminata -> cercare i casi strani. 2. Qualche trucco per definire i concetti Non si può prendere neanche la più semplice delle decisioni se non si ha qualche idea di che cosa si stia facendo. Trucco: E' una versione di un vecchio gioco di società: "I dati che ho raccolto sono la risposta a una domanda ragionevole. Quale?" Poter nominare l'oggetto di interesse è l'inizio della concettualizzazione. Tutto questo vale ovviamente sia per la ricerca qualitativa che per quella quantitativa.

Scelta tra: 1. lasciare che la categoria concettuale definisca il caso: Dobbiamo solo esaminare il caso per controllare che abbia tutti gli attributi che un membro di quella categoria si ritiene debba avere. Questa strategia ci aiuta a sviluppare la teoria aggiungendo casi alla collezione di esempi del tipo dato. Assomiglia al tipo di lavoro da "scienza normale" descritto da Kuhn (1970). Costo: Non possiamo vedere e studiare quegli aspetti del nostro caso che non erano compresi nella descrizione della categoria da cui siamo partiti. Le cose che abbiamo lasciato fuori, tuttavia, continuano a ritornare per disturbarci. E' quindi ragionevole includerle nella nostra analisi anche se non c'è spazio per loro nel nostro concetto. Il che costituisce l'argomento a favore della strategia alternativa. Lasciare che il caso definisca il concetto. 2. lasciare che sia il caso a definire la categoria: Permette di definire le dimensioni che potremmo veder variare in altri casi. Questa strategia produce più risposte che domande. Generalizzare: il trucco di Bernie Beck: I concetti sono Potremmo mai elaborare delle generalizzazioni lavorando in questo modo? Quali generalizzazioni produce la mia ricerca? Le teorie generali non aggiungono molto agli studi specifici, i consigli che offrono sono troppo generici. Trucco (di Bernie Beck): Raccontare quello che si è scoperto, ma senza usare nessuna delle caratteristiche che identificano il caso vero e proprio. 3. I concetti sono generalizzazioni I concetti sono generalizzazioni empiriche che vanno testate e raffinate sulla base di risultati di ricerca empirica. NB: I concetti che ci interessano di solito presuppongono criteri multipli. Es: Weber per definire la burocrazia, non ha usato un unico criterio, ma ha fornito una lunga lista di tratti caratteristici. Tuttavia, i fenomeni hanno di rado tutti gli attributi richiesti per appartenere, senza ambiguità, a una classe definita da criteri multipli. Altro problema: Quasi nessuno degli oggetti che studiamo ha tutti i criteri -> hanno invece diverse combinazioni di essi, quelle che Wittgenstein chiama "somiglianza di famiglia". Esempi:  Le burocrazie sono simili, ma non sono identiche.  L'ambiguità del concetto di "vivere da qualche parte. Ricerca di Marisa Alicea sul ritorno dei migranti a Puerto Rico. => la generalizzazione empirica che il concetto racchiude non è vera -> tuttavia possiamo farne un trampolino per espandere ed arricchire la nostra teoria del mondo. Es: la descrizione di Garfinkel sul caso di Agese, il transessuale; oppure la stessa ricerca di Alicea, mostrano che vedere il concetto come generalizzazione empirica aiuta ad evitare errori analitici. Trucco: Vedere i concetti come generalizzazioni empiriche aiuta a risolvere i problemi creati dall'insistere, senza aver riflettuto, sul fatto che tutte le proprietà di un concetto sono tra loro collegate -> separare tali proprietà e trattarle come capaci di variare indipendentemente 4. I concetti sono relazionali Trucco: Mettere qualsiasi termine che sembra descrivere un tratto nel contesto del sistema di relazione a cui appartiene. Es: la serie graduata che va da 'profondam. ritardato' a 'ritardato' a 'normale' a 'dotato' a 'genio'. C'è una grande differenza tra un tratto fisico e la sua importanza sociale. Tutti abbiamo ogni sorta di tratti, di cui solo alcuni sono socialmente connotati come importanti in base al modo in cui sono inseriti nel sistema di relazioni. Diventano importanti quando l'organizzazione delgi assetti fisici e sociali li rende "necessari". Ma chi ha la facoltà di decidere quali tratti sono così importanti per diventare la base di distinzioni serie e determinanti per la vita?

La professionalizzazione di queste decisioni, attraverso lo sviluppo di specializzazioni e monopoli occupazionali, è un'altra importante variabile che influisce su come "tratti individuali" sono incorporati in un insieme di relazioni sociali che li rendono importanti. Anche la politica e il potere influiscono sul modo in cui sistemi di relazioni rendono importanti alcuni tratti. Trucco: Mettere i termini nell'insieme completo di relazioni che essi implicano (es alto -> basso; dotato -> non dotato) => guardare a come quell'insieme è organizzato qui e ora e in altre epoche e luoghi. E infine vedere come le cose sono arrivate ad essere organizzate così come sono qui e ora, e quali connessioni con altri assetti sociali sostengono questo insieme di relazioni. 5. Il trucco di Wittgenstein Trucco: Cosa resta di un evento o oggetto X se tolgo la qualità Y? Ci aiuta ad eliminare quello che è solo accidentalmente e contingentemente parte di un'idea da quello che è al suo centro. Ci permette quindi di isolare le caratteristiche generali di una serie di casi che pensiamo abbiano qualcosa in comune, vale a dire le caratteristiche dalle quali possiamo costruire quella forma di generalizzazione che è un concetto. 6. Ampliare l'estensione di un concetto Una volta che abbiamo isolato una tale caratteristica generica creando così un concetto, possiamo cercare lo stesso fenomeno in posti diversi da quello in cui l'abbiamo scoperto. Un modo eccellente per ampliare l'estensione di un concetto è dimenticarne il nome completamente e concentrarsi sul tipo di attività collettiva a cui rimanda. Es: Goffman e le "istituzioni totali". Sostituire i contenuti convenzionali di un concetto con il senso di quel concetto in quanto forma di attività collettiva ne amplia il campo di applicazione e arricchisce la nostra conoscenza.

V. Logica Ci sono modi di ottenere di più da quello che abbiamo. Una semplice combinazione di ciò che è noto secondo regole aristoteliche all'uso di trucchi del pensiero logico per vedere cos'altro potrebbe essere vero se le cose che già sappiamo sono vere. I due tipi principali di trucchi logici: 1. Trovare la premessa maggiore Uso di sillogismi: Es "tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo, dunque Socrate è mortale" ➢ Una premessa maggiore, che afferma una verità generale già accertata; ➢ una premessa minore, che pone un fatto particolare anch'esso già accertato; ➔ conclusione logica, un'affermazione che si fa derivare dal caso che la premessa minore è un caso particolare della premessa maggiore. Trucco di Hughes: estrarre la premessa maggiore nascosta e poi chiederci cosa ha fatto si che questa argomentazione, formulata in modo incompleto, sembrasse così convincente e difficile da confutare. Si scoprirà sempre che la premessa maggiore è così radicata nell'esperienza quotidiana delle persone da non richiedere alcuna dimostrazione ...


Similar Free PDFs