Il resto di niente PDF

Title Il resto di niente
Author Stefano Ruggiero
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

breve descrizione opera il resto di niente...


Description

Autore: Enzo Striano Titolo: Il Resto di Niente Casa editrice: Loffredo editore Genere: romanzo storico Anno pubblicazione:1986 E' la storia della breve Repubblica di Napoli del 1799. Nata col sangue e finita nel sangue."Il resto di niente" di Enzo Stria incredibile modernità, un tuffo nel passato delle rivoluzioni repubblicane che fa riflettere sulla volontà di libertà, giustizi romanzo narra la storia di una contessa della fine del '700, Eleonora Pimentel de Fonseca, nata a Roma ma trasferitasi a l’adolescenza. Al suo percorso di crescita intellettuale come poetessa, si affiancano le paure di non essere pronta, come doveri di moglie e madre. Si sposa per volontà del padre con un uomo che lascerà dopo due anni, poco dopo la morte d non si spengono in lei gli ardori della rivoluzione ed Eleonora continua a frequentare i circoli repubblicani. Diventa redatt Rivoluzione Napoletana del 1799 ma, più il governo repubblicano si concretizza, più ne percepisce la fragilità. Il re scapp in preda al caos. I repubblicani non riescono ad organizzarsi e ben presto sono costretti alla resa non appena i reali torna riprendere il potere. Eleonora non si arrende e non rinnega mai il suo passato, lottando fino alla fine. Verrà impiccata a P Il grande sogno repubblicano del 1799 a Napoli e un'affascinante protagonista femminile, Lenòr, con i problemi della sua l'amore, il sesso, il lavoro, la famiglia, la fede) e la sua fine terribile, animano le pagine di questo romanzo. Un libro in cu donna fuori dal comune si trasforma nel calvario dell'incomunicabilità tra i sessi e tra le classi sociali. Striano indaga con evocativa il suo percorso di donna e di rivoluzionaria: l'impegno politico, ma anche il matrimonio infelice, la scomparsa p figlio, gli amori di gioventù e quelli della maturità, la fede, l'amicizia, le passioni, fino alla tragica fine. E’ una donna che, erano cose vietate al “sesso debole”, ama la cultura, che la guida durante la sua vita. Infatti legge libri, scrive poesie e div giornaliste d’Europa, dirigendo il “Monitore napoletano”, con il quale cerca di avvicinare il popolo alle sue idee repubblic ama discutere con i suoi amici. Ha una personalità molto complessa: forte e decisa in alcuni momenti, debole in altri, att sua famiglia e ai racconti paterni, ma distaccata dal marito. La protagonista è legata all’ idea intellettuale di smuovere il p legami nei confronti dei Borboni, quindi intravede una soluzione attraverso la collaborazione degli intellettuali facenti pa letterario, ma ne rimarrà delusa poiché il popolo non vuole accettare l’ipotesi di poter cambiare regime di vita, e ciò ren napoletana un fallimento. Infatti Lénor nell’ ultimo capitolo del libro si arrende all’idea di poter liberare il popolo e ques attraverso la frase che pronuncia in punto di morte: “ Mi è rimasto il resto di niente”. Attraverso una visione della Napoli storia una donna particolare ed anticonformista. Si delinea così il ritratto di una donna forte e fragile allo stesso tempo. città di Napoli, la sua miseria e la sua grandezza.. E Napoli è sempre presente in queste pagine, Napoli dal volto innocen miserabile dove il destino di ciascuno sembra sempre segnato da una storia irrisolta. Nel romanzo si intersecano, italiano, francese, portoghese, napoletano, per connotare la diversità dei modi del pensiero momenti. I registri linguistici infatti cambiano a seconda dei personaggi, da quello alto dei letterati a quello basso dei bo Mi è sembrato, leggendo il libro, di vedere la stessa Napoli di oggi, con la stessa gente ignorante del '700, sopravvissuta credenze popolari, sotterrando quegli spiriti rivoluzionari. Quei rivoluzionari che hanno perso la lotta per la libertà, l'ugu sono stati sovrastati dall'ignoranza di quella gente dei vicoli, che non ha mai accettato di sbarazzarsi di sogni illusionari p Ferdinando di Borbone, come da qualsiasi potente, che proclami gli interessi del popolo facendo, invece, i suoi di interes - "Pulcinella non è un tipo allegro. Sa le cose nascoste. Ca la Repubblica adda ferni', come finisce tutto, ca ll'uommene se de fa' chello, de cagna' lo munno, ma non è vero niente. Le cose cambiano faccia, non sostanza: vanno sempre comme h lo Padrone…Pulcinella queste cose le ha sapute sempre, come volete che si metta a fare il giacobino? Lo po' pure fa', ma soldi. Isso non ce crede" – E’ questa la parte che tanto mi è piaciuta. Ma cosa vuol dire? Che voglion essere lasciati in pa città. Nel sicuro protettivo dei vicoli, del tempo. Resteranno così? Sempre il vecchio problema: è la storia di sempre, non che si ripete, la storia nelle mani di chi non sa e che si affida a chi dichiara di sapere la verità assoluta. Forse qualcosa sar

secoli di sangue rivoluzionario sono ecceduti sulla storia del mondo, ma nei vicoli dei quartieri la generazione dei "lazzar racconta nel libro, si è protratta fino ai nostri giorni. Ancora oggi si può assistere a quella Napoli descritta da Striano, che lontana, ma solo per quegli animi ribelli e repubblicani che non ci sono pi, o che forse ci sono ma non si fanno sentire, ch o per ignoranza."Forse bisognerà aspettare che queste generazioni di Napoletani man mano s'estinguano…Napoli diven tante altre, civili, della Terra, abitata da un popolo istruito, educato, ragionevole, pronto a seguire quanto gli verrà intima quelli che vogliono assolutamente dargli la felicità. Così da poter essere un popolo che non si rassegni più a un "Accossì lazzari: così deve andare. Tu non ce può fa' niente. Il resto di niente" , ma che sappia dove sia il niente e non ci finisca de narra di Napoli, di quella gente che oltre le mura dei vicoli stretti e dei bassi così chiusi, non si è mai azzardata ad andare guardare. Oggi quella gente è ancora lì, ma nessuno la vede e così viene lasciata al suo destino. Attraverso gli occhi di Lé guardato quella gente di cui stiamo parlando. Nel libro, si può vedere come l’ intento di Lénor era quello di conoscere N alla fine ha capito che "nonostante tutto…nonostante il "Monitore" scriva i suoi begli e inutili articoli educativi, i lazzari, stanno”. Continuano a ricordare con affetto il re Ferdinando. Si batteranno per cacciar da Napoli Francesi e Giacobini. Qu convinzione che qualsiasi forma di imposizione di una verità, non poteva mai essere presa come legittima, soprattutto p quello napoletano, oppresso per secoli. Tutto ciò lascia intravedere la volontà di voler cambiare atteggiamenti e modi di è riconducibile all’attuale lotta alla camorra, che vede schierata da una parte una moltitudine di persone che non hanno modificare le proprie idee un po’ per interesse, un po’ per paura. Da questo si può notare come le problematiche fonda con il passare del tempo. Oggi giorno ci troviamo di fronte ad una massa ignorante, a-sociale, disposta solo a farsi sfruttare nel miraggio di un faci quotidiano. Niente di nuovo rispetto al popolo dei “lazzari” con la differenza che oggi lo sfruttatore non è l’aristocrazia, m da sfondo poi, sin dalle prime pagine, una città con mali e carenze che ancora sussistono, ma riscattata nelle sue più alle attraverso la ricostruzione che ne ha fatto Striano, in incantati equilibri ecologici ormai perduti, tra profumi, suoni e sens renderla quasi estranea alle vicende degli uomini. Così, alla fine, Eleonora, incerta del suo destino, dopo un‘onorevole re poppa... Può vedere Napoli dal largo: la prima volta. E’ stupenda. Sul grande specchio verdazzurro s’impastano i riflessi, paese segreto. Com’è bello, in alto, Sant’Elmo". Mi ha affascinato la descrizione di Napoli, descrizione accurata, con cog amore della città, scritta da un napoletano. Tutta la storia mi è sembrata documentata molto seriamente. Le parole in di vero dialetto. Impresse nella mia mente sono le pagine del primo incontro della Pimentel con Napoli: la descrizione della Napoli tutta favoloso realismo durante la festa di Piedigrotta. Altre pagine sono quelle conclusive degli ultimi giorni della Repubblica, la fuga, la cattura, l'esecuzione davvero commuovente di quegli eroi. Tutto viene descritto dall’autore nei minimi partico ricche signore ai personaggi più poveri e semplici, a La rivoluzione napoletana del 1799 che appare come uno di quei dra luce e senza liberazione. Perché se la rivoluzione francese alla fine diede gloria e libertà alla Francia, la rivoluzione napol servì? Al resto di niente. Tutto a Napoli rimase come prima, se non peggio: storia bloccata, storia irrisolta. Quando ho finito di leggere questo libro mi sono chiesta: Perché Enzo Striano ha scritto questo libro? Forse perché non t perché non tutto a Napoli valga il resto di niente. Solo così, rappresentando e facendo rivivere gli avvenimenti e le perso rivoluzione del '99 e tragicamente la conclusero, si sarebbe salvata la memoria, solo così le parole di Eleonora non sareb vuoto...

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Enzo Striano (Napoli 1927 - 1987) è stato giornalista e insegnante, nonché collaboratore di diversi quotidiani e programm della scrittura è una passione che ha coltivato fin da gli anni Settanta quando ha scritto I giochi degli eroi (1974), Il delizio

Indecenze di Sorcier (1978) e che gli ha fatto vincere numerosi premi letterari. Ma è soltanto con Il resto di niente, pubblicato nel 1986 da Loffredo e ripubblicato da Avagliano nel 1997, che ottiene un livello nazionale ed, addirittura, internazionale. Questo romanzo, definito dall’autore stesso storico, ci racconta di Eleonora Pimentel de Fonseca, che emerge tra tanti p Napoli di fine 700. Striano racconta, spesso molto minuziosamente, tutti gli aspetti, dalla fisionomia al rapporto che aveva con gli altri, del p rivoluzione napoletana del 1799, durante quasi tutta la sua vita da quand’era bambina fino alla sua eroica morte. E’ una donna che, sfidando quelle che erano cose vietate al “sesso debole”, ama la cultura, che la guida durante la sua v scrive poesie e diviene una delle prime giornaliste d’Europa, dirigendo il “Monitore napoletano”, con il quale cerca di av sue idee repubblicane, e la politica, di cui ama discutere con i suoi amici. Ha una personalità molto complessa: forte e risoluta in alcuni momenti, debole in altri, attaccata al ricordo della sua fam paterni, ma distaccata dal marito cui non vuole assoggettarsi come le altre donne di quell’epoca. Oltre alla protagonista ci sono molti altri personaggi secondari, come Vincenzo Sangez, la sua guida durante il periodo in descritti molto approfonditamente. Inoltre nel romanzo fanno la comparsa numerosissimi personaggi famosi come il re Maria Carolina, Cimarosa, Nelson, Vico, Metastasio, Filangieri e tanti altri ancora. Infine ci sono numerosissimi personaggi di sfondo, che sono figure caratterizzanti del popolo napoletano, come i lazzari. La storia si sviluppa durante l’ultima metà del XVIII secolo nella capitale del Regno delle Due Sicilie, una delle più grandi palazzi lussuosi, parchi alberati e ville e i bassi, privi di luce e di aria. Tutto viene descritto dall’autore nei minimi particola ricche signore ai personaggi più poveri e semplici, ai meravigliosi paesaggi napoletani. Il narratore è esterno, come la focalizzazione, ed è onnisciente, anche se non lo fa capire durante il romanzo; l’intreccio poiché vi sono spesso flash-back. Infine i registri linguistici cambiano a seconda dei personaggi, da quello alto dei letterati a quello basso dei bottegai, me varia, infatti, potremmo dire che viene usata la paratassi allo stesso modo dell’ipotassi.

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"Il resto di niente" di Enzo Striano è un libro di straordinario fascino ed incredibile modernità, un tuffo nel passato delle repubblicane che fa riflettere sulla volontà, sempre viva nell'animo umano, di libertà, giustizia, uguaglianza. Il resto di niente narra la storia di una famosa eroina napoletana della fine del '700, Eleonora Pimentel de Fonseca, che s giovinezza, agli ambienti letterari della Napoli- bene e si appassiona lentamente agli ideali repubblicani che arrivano dal francesce. Al suo percorso di crescita intellettuale come poetessa, si affiancano le paure di non essere pronta, come don doveri di amante, moglie e madre. Si sposa per volontà del padre con un uomo rude e violento e perde anche il suo unic tragicamente. ibri>Il resto di niente . Avanti > Il resto di niente Summary rating: 2 stars (26 Recensione) Visite : 1147 Commenti : 0

parole : 300 di : ainos Autore : Enzo Striano Pubblicato il: settembre 07, 2006 "Il resto di niente" di Enzo Striano è un libro di straordinario fascino ed incredibile modernità, un tuffo nel passato delle repubblicane che fa riflettere sulla volontà, sempre viva nell'animo umano, di libertà, giustizia, uguaglianza. Il resto di niente narra la storia di una famosa eroina napoletana della fine del '700, Eleonora Pimentel de Fonseca, che s giovinezza, agli ambienti letterari della Napoli- bene e si appassiona lentamente agli ideali repubblicani che arrivano dal francesce. Al suo percorso di crescita intellettuale come poetessa, si affiancano le paure di non essere pronta, come don doveri di amante, moglie e madre. Si sposa per volontà del padre con un uomo rude e violento e perde anche il suo unic tragicamente. Ads by Google Si delinea così il ritratto di una donna forte e fragile allo stesso tempo, proiettata verso la modernità ma pur sempre anc Il triste fallimento della sua vita privata non spegne in lei gli ardori della rivoluzione ed Eleonora continua a frequentare anche se sempre più in clandestinità. Diventa poi redattrice del giornale della Rivoluzione Napoletana del 1799 ma, più i si concretizza, più ne percepisce la fragilità. Il re scappa da Napoli e la città è in preda al caos. I repubblicani non riescono ad organizzarsi concretamente e ben prest resa non appena i reali tornano in città, pronti a riprendere il potere. Eleonora non si arrende e non rinnega mai il suo p alla fine. Questa storia avvincente è tracciata con maestria da Striano, sul panorama di una Napoli intrigante e vivace, ma pur sem contraddizioni. Un romanzo per chi ama la Storia nella sua universalità e ne apprezza le innumerevoli sfaccettature....


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