Impostare un modulo CLIL di scienze il linguaggio scientifico in LS (saggio 5) PDF

Title Impostare un modulo CLIL di scienze il linguaggio scientifico in LS (saggio 5)
Author Eva Lico
Course Didattica Speciale
Institution Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria
Pages 4
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Summary

Impostare un modulo CLIL di Scienze: il linguaggio scientifico in LS Apprendere le Scienze significa comprendere e conoscere i fenomeni fisici, chimici, biologici e ambientali. Ciò comporta che gli studenti conoscano e sappiano esprimere i concetti scientifici, svolgendo le indagini utilizzando il l...


Description

Impostare un modulo CLIL di Scienze: il linguaggio scientifico in LS Apprendere le Scienze significa comprendere e conoscere i fenomeni fisici, chimici, biologici e ambientali. Ciò comporta che gli studenti conoscano e sappiano esprimere i concetti scientifici, svolgendo le indagini utilizzando il linguaggio specialistico richiesto. Nei moduli CLIL di Scienze, al docente è richiesto un impegno significativo, essendo tenuto a conoscere il linguaggio tecnico in lingua straniera per poterlo così insegnare agli studenti che ne necessitano per comunicare i concetti e i processi scientifici. La pianificazione delle lezioni del modulo CLIL di Scienze può tenere conto delle 4C del CLIL: 1) Contenuto: qual è l'argomento scientifico che verrà affrontato? 2) Comunicazione: quale linguaggio scientifico che gli studenti utilizzeranno durante la lezione? 3) Cognizione: quali capacità di pensiero sono richieste agli studenti nel corso della lezione? 4) Cultura: la lezione prevede un focus culturale? Sarebbe bene dividere la lezione in tre fasi: pre-task, task e post-task. Nel corso del pre-task, il docente raccoglie attraverso un’attività di brainstorming le conoscenze pregresse degli studenti, sia dal punto di vista della lingua straniera che della materia, introducendo in questo modo l’argomento della lezione. Risulta fondamentale, in questa prima fase, rivolgere agli studenti domande stimolanti, in grado di coinvolgere e motivare gli alunni. In tal modo, inoltre, si ha la possibilità non solo di incuriosire gli studenti, ma di introdurre un lessico che, inconsciamente, gli studenti stanno già iniziando ad acquisire. Il lavoro di gruppo è infatti fondamentale al fine di sviluppare le competenze linguistiche, soprattutto nell’ambito scientifico. Attraverso il lavoro di gruppo laboratoriale, gli studenti hanno finalmente la possibilità di confrontarsi, parlando liberamente gli uni con gli altri, incoraggiati all’utilizzo della lingua straniera. Risulta chiaro che gli studenti possano avere qualche difficoltà, non avendo ancora una profonda conoscenza della lingua straniera: nel corso dell’interazione, potrebbero non riuscire a mettere in discussione un’ipotesi, proponendone una nuova. Per questo, si potrebbe facilitare loro il lavoro – assicurandosi di non far venire meno la loro motivazione – proponendo di utilizzare la lingua straniera per argomentare circa l’esperimento appena affrontato, utilizzando poi la lingua materna per richiedere chiarimenti. In questo modo, gli studenti meno bravi saranno supportati dai membri del gruppo, acquisendo

motivazione e sicurezza, mentre gli studenti più bravi svilupperanno le abilità comunicative proprio supportando i meno bravi. La seconda fase è quella centrale, del task vero e proprio: si prediligono in questo caso attività che prevedano il coinvolgimento diretto degli studenti, che vengono spinti a interagire, sempre sotto l’osservazione dell’insegnante pronto a intervenire nel caso in cui gli studenti necessitino di un supporto durante l’interazione. Questo costante monitoraggio da parte del docente gli consente non solo di fornire scaffolding linguistico nel corso dell’attività, ma anche di rilevare tutti quegli errori linguistici – lessicali, morfologici e fonetici – che verranno debitamente affrontati una volta conclusa l’attività. Questa è infatti la fase finale della lezione, la fase del post-task, che avviene a compito ormai eseguito. Gli studenti presenteranno il lavoro svolto nel corso della fase centrale e il docente procederà a mostrare gli errori rilevati nel corso dell’attività, consentendo agli studenti di confrontarsi sugli errori linguistici, comprendendoli e motivandoli, proseguendo nell’interazione. In questo modo, gli studenti avranno modo di comprendere meglio, attivamente, gli errori commessi e, di conseguenza, acquisiranno in maniera più immediata la correzione. Al momento della pianificazione, bisogna necessariamente tenere conto degli obiettivi che si vogliono perseguire durante il modulo CLIL di Scienze. Quali abilità e competenze si vogliono far acquisire agli studenti alla fine del modulo scientifico? In base agli obiettivi, gli insegnanti devono pianificare l’input e gli output. Nella pianificazione bisognerà tenere conto di tutti i tempi necessari al fine dello svolgimento delle fasi della lezione, comprendendo anche il tempo richiesto per le domande poste dagli insegnanti e le risposte degli studenti. Per poter consentire agli studenti di apprendere quel linguaggio specialistico in lingua straniera necessario al fine di poter comunicare, gli insegnanti devono aiutare gli studenti a individuare le strutture grammaticali fondamentali e il vocabolario con i termini chiave. Nel modulo CLIL di Scienze, quindi, il docente deve poter spiegare i concetti scientifici e le applicazioni della scienza, rispondendo anche alle domande su quei concetti che potrebbero risultare poco chiari utilizzando correttamente – anche dal punto di vista della pronuncia – la terminologia scientifica. La comunicazione orale in lingua straniera è fondamentale durante la lezione CLIL, utilizzata sia dal docente (Teacher Talking Time – TTT) che dallo studente (Student Talking Time – STT). Parlando la lingua straniera, il docente riveste il ruolo di un modello linguistico da seguire, sia dal punto di vista lessicale che morfologico e della pronuncia, tenendo anche conto dei diversi contesti comunicativi. Il docente deve anche tenere conto del fatto che gli alunni non capiscono ogni termine, non avendo ancora un ampio vocabolario, per cui è fondamentale utilizzare anche materiali visivi. Risulta fondamentale anche l’interazione tra pari: per

questo, il docente non deve dimenticare di fornire uno scaffolding mettendo a disposizione vocaboli, strutture linguistiche e chunk che aiutano a comunicare in lingua straniera. A questo scopo, possono tornare utili una serie di accorgimenti: 1. utilizzare un dizionario scientifico, anche fruibile online, con funzione audio al fine di ascoltare e apprendere la corretta pronuncia; 2. utilizzare fonti online o libri tematici di Scienze in LS; 3. sottolineare il vocabolario specialistico di cui gli studenti hanno bisogno: si potrebbe pensare di far acquistare agli studenti un’agenda telefonica in cui, di volta in volta, appuntare le nuove parole, creando un proprio vocabolario, aggiornabile di lezione in lezione; 4. preparare domande che prevedano la formulazione di ipotesi sugli argomenti presentati Ci sono differenti tipi di linguaggio, che gli studenti devono conoscere: 1. il linguaggio tecnico (subject-specific language) della materia, fondamentale al fine di imparare una materia scientifica. Partendo dal linguaggio tecnico, al fine di poter insegnare agli allievi quel subject-specific language necessario a esprimersi, esponendo e presentando concetti scientifici, è bene che il docente conosca non solo il linguaggio specialistico della materia, ma sappia anche quali termini vengono utilizzati con maggiore frequenza, risultando più utili ai fini della produzione, scritta e orale. Per questo, conviene utilizzare dei glossari che consentano di concentrarsi sulla pronuncia, sulla traduzione e soprattutto sulla contestualizzazione. Il vocabolario può essere reso più accessibile attraverso mappe, schemi e diagrammi. 2. il linguaggio accademico interscolastico (general academic language), non della singola materia curricolare. Questo tipo di linguaggio è bene individuarlo fin da subito con chiarezza, fornendolo agli studenti in una forma accessibile. In questo modo, potranno elaborare le frasi necessarie al fine di svolgere i compiti assegnati dall’insegnante; 3. la lingua periferica (peripheral language), quel linguaggio incidentale intorno alla lingua di apprendimento, che l’insegnante usa per gestire la lezione e assegnare i compiti. In riferimento al peripheral language, spetterà all’insegnante alzare o abbassare il livello della lingua a seconda della preparazione della classe: per questo, la prima azione da compiere al momento dell’attivazione di un modulo CLIL – in scienze ma come nelle altre materie – è verificare l’iniziale livello della classe e le conoscenze pregresse, per evitare di proporre agli studenti un modulo che risulterebbe intrinsecamente complesso e conseguentemente demotivante. Gli studenti potrebbero infatti conoscenze nella lingua materna l’argomento che si apprestano a studiare nel modulo CLIL, quindi in lingua straniera, ma potrebbero

avere difficoltà nella comprensione ed esposizione del medesimo argomento in LS. Potrebbero risultare funzionali delle domande aperte o, ancora meglio, una sessione di brainstorming che coinvolga l’intera classe, spingendo gli studenti a condividere le proprie idee....


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