JEAN LOUP Anselle - riassunto prefazione libro PDF

Title JEAN LOUP Anselle - riassunto prefazione libro
Course Antropologia culturale
Institution Università degli Studi di Genova
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riassunto prefazione libro...


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JEAN LOUP ANSELLE ”LOGICHE METICCE” Prefazione ANTROPOLOGIA DELL?IDENTITA’ IN AFRICA E ALTROVE

Nella presentazione il prof Aime spiega come il libro di Amselle abbia rappresentato fin dalla sua comparsa, nel 1990, una svolta nell’approccio antropologico alle questioni relative all’identità. E la prima domanda che si pone è: Identità etniche o politiche ? L’Occidente privilegia lo Stato rispetto all’etnia, quindi il punto di riferimento per le politiche dei governi occidentali è un territorio delimitato da confini precisi, all’interno dei quali i cittadini sono sottoposti ad eguale regime giuridico. Quindi il concetto di Stato –Nazione appare ai nostri occhi come una categoria essenzialmente politica. Le etnia quindi dovrebbero essere classificate come identità culturali ma come sostiene Amselle, nel momento in cui vengono definite , diventano inevitabilmente oggetto e soggetto di azioni politiche . Le logiche meticce, invocate da Amselle costituiscono la base di una diversa proposta di lettura della società, una svolta nelle questioni relative all’identità. ( Milosevic- Kossovo politica Etnica finalizzata all’espulsione degli abitanti di origine Albanese.) Questa nuova proposta di lettura della società è frutto di una lunga ricerca in Africa occidentale dove Amselle, già in precedenza ( altro libro Au Cour de le etnie) aveva iniziato a decostruire il concetto de etnia in favore di una lettura antropologica più dinamica. “ logiche Meticce” prosegue l’analisi del concetto di identità e porta il discorso teorico a un livello più complesso epiù ampio. Punto di partenza è l’ambiguo rapporto che intercorre tra l’antropologia africanista del passato e il colonialismo. Da una parte gli amministratori coloniali con la loro necessità di suddividere i territori da gestire in aree più o meno “omogene” porta però ad una azione separatrice che coinvolge individui che vivono sulle stesse terre. Dall’altra gli etnologi africanisti e gli antropologi dell’epoca che adottano lo stesso sistema classificatorio ( quindi che separa) figlio della cultura europea. Amselle fa un analisi dell’antropologia dell’epoca e rileva che il pensiero classificatorio no solo è condiviso con gli amministratori locali , ma finisce per influenzarli .

L’autore mette in luce un processo di interazione tra amministratori e antropologi( che Amselle chiama “ ragione etnologica”) Simile a quello che si sviluppa tra la società e la cultura da essi prodotta. Con questo sistema di analizzare un “Gruppo Etnico” descrivendo le sue strutture sociali, attività economiche , pratiche religiose… si finisce per tracciare i confini di tale gruppo estraendolo dal contesto in cui è inserito e spezzare quelle che Amaelle chiama “catene di società” cioè dei “continua” culturali lungo i quali si sviluppano le società africane. ES. utilizzando le categorie classificatorie espresse dell’etnologia ( per es, Bambara, Malinke nel caso del Mali) e adottando politiche diverse riferite ai diversi gruppi, si finisce per tracciare solchi sempre più profondi atti a dividerli E a creare nuove forme di identità. Per uscire da questo circolo vizioso Amselle propone di ragionare per Logiche Meticce” invece dimettere in evidenza le differenze, presupporre un sincretismo originario ( strutture sociali , attività economiche , pratiche religiose) Che sembrano diverse ma in realtà hanno lo stesso fine. E che porterebbe ad un indebolimento dei confini a favore di una maggiore continuità culturale. IDENTITA’ INDOTTE : il rabbino Elio Toaff racconta in un intervista di essersi sentito per la prima volta veramente ebreo solo nel 1939 quando vennero applicate in Italia, dal governo fascista, le leggi razziali: “ prima mi sentivo innanzi tutto italiano” Il suo senso di identità è stato pertanto indotto da eventi esterni . A far sentire Toaff ebreo è stato un atto di violenza di un lungo governo dittatoriale , il quale, negando ad alcuni individui, dei diritti fondamentali , ne ha decretato la diversità. Ciò su cui occorre riflettere non è tanto il “ perché” quanto il “come “ Max Gluckman dice che un individuo agisce come intestatario di vari ruoli e, a seconda delle circostanze, uno di questi si trova ad essere determinante ogni separazione però è sempre un atto di violenza da parte di chi separa su chi o su cosa viene diviso, ( ved. F. Remotti separazione , violenza pag, 11) Il problema diviene drammatico quando il “separatore” è più forte dei “separati “ ( governo – Ebrei) ( amministratori coloniali – gruppi territoriali) Accade quindi che i separati assumano per difesa o imposizione le categorie loro applicate e subiscano le politiche ad esse connesse. E’ pertanto la violenza, in molti casi ad indurre identità. In ogni caso le identità conducono alla creazione di confini e, barriere, frontiere frutto dell’azione politica degli uomini. Esistono forme di identità indotte dall’alto e altre che nascono dal basso . La Valle D’Aosta Se nell’africa delle colonie le identità erano create o indotte dallo Stato dominante, nel caso della Valle D’Aosta l’identità regionale rivendicata contro lo stato di cui fa parte per ottener i privilegi fiscali.

Privilegi accordati alle Elites valdostane sin dal Medioevo ( e abolite nel 1770). Poiche però un identità non sic rea con un atto politico amministrativo , occorre creare un ombrello culturale che renda partecipi le comunità coinvolte. Perciò si parla di recupero delle tradizioni Della lingua ( francese patuà))la” montagna” – la “valdostanità” Su 115.00 abitanti 50.000 provengono da Veneto e Calabria).Molta manodopera è di provenienza extracomunitaria. I residenti anche se non sono Valdostani Doc si sentono valdostani. La Lega ( gli interessi del Nord) Non si può dire: “ vogliamo tenerci i nostri soldi e non dividerli con nessuno” allora bisogna costruirsi un identità “ Padania” < popolo veneto> “autodeterminazione dei popoli “, “miracolo del Nord est-“ Maroni “ la Padania è una nazione con una propria identità” Richiamo ad una presunta discendenza dai Celti… L’ampolla di Bossi con l’acqua raccolta dalle sorgenti del Po percorso sino alla foce simboleggia l’unità della Padania. Messaggi raccolti da persone che in fondo li attendono. Servire Marco D’Eramo : di alcuni atti linguistici non valutata la verità ola falsità, ma l’efficacia. Cosa tanto più vera oggi in epoca mediatica. Se passa il messaggio La scommessa è vinta....


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