La Gioconda, l\'avventurosa storia del quadro più famoso al mondo PDF

Title La Gioconda, l\'avventurosa storia del quadro più famoso al mondo
Author Sofia Michelacci
Course Storia Contemporanea
Institution Università di Bologna
Pages 10
File Size 152.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 34
Total Views 126

Summary

riassunto...


Description

martedì 25 maggio 2021

Storia Sociale e Culturale dell’Età Contemporanea Monografia (B)- La Gioconda, L’avventurosa storia del quadro più famoso del mondo, Donald Sasson. 1)La Gioconda, il sorriso e Lisa: Una giovane posa seduta, mano destra appoggiata sul polso sinistro, la sinistra stretta al bracciolo in legno della sedia corre parallelo al piano dell’immagine. È rivolta verso di noi e ci mostra 3/4 del busto. Volto pallido, quasi frontale, gli occhi marroni guardano verso destra, mentre l’assenza delle sopracciglia accresce l’ampiezza della fronte. Le guance sono piene e i capelli le arrivano alle spalle, avvolti da un velo trasparente. Indossa un vestito scuro, sobrio, con la spalla sinistra adornata da un mantello dal ricco panneggio. La linea del collo rivela l’inizio del seno, non indossa alcun gioiello, sorride. Immediatamente alle sue spalle, aldilà del parapetto è uno trano paesaggio distante e complesso di formazioni rocciose. Sulla sinistra appare un lago da cui parte un sentiero serpeggiante, a destra si scorge un fiume attraversato da un ponte, misero segno dell’esistenza umana in un paesaggio desolato. Ritratto di una signora fiorentina, Lisa Gherardini, moglie di Francesco Giocondo. Ribattezzata “Monna”Lisa (contrazione di Madonna= mia donna)! Pittura a olio su un pezzo di legno di pioppo, quadro piccolo, 77x53, Louvre, numero di inventario 779 (su 6000). Unico ad essere conservato in un contenitore, fissato nel cemento e protetto da 2 lastre di vetro antiproiettile a tripla lamina, poste a 25cm l’una dall’altra.—-> si trova in questa teca dal 1974. Ogni anno viene ispezionato: il gel di silicone usato per mantenere costante la temperatura viene sostituito, il legno è sottoposto a controlli x stabilire se si sia contratto o dilatato.! 2003, occasione del presunto 500ntenario, una sala tutta x sé. Prima tenuto con dipinti veneziani di Tiziano, Veronese e Tintoretto. Appena fuori nelle Grande Galerie, si trovano 5 dipinti di Da Vinci, Raffaello, Bronzino, Correggio, Beato Angelico e Caravaggio.= tutte queste opere possono essere contemplate da ciascuno dei 5 milioni e mezzo di visitatori annuali del Louvre. Tutte tranne la 779= ostacolo della folla che tenta di fotografarlo—-> il riflesso del flash rende la visione dell’opera ancora più difficile. (Nessun altro dipinto riceve un simile trattamento)! Perchè la Gioconda è il quadro +famoso al mondo?—-> -uso commerciale che se ne fa la pubblicità superiore a qualsiasi altra, vi è qualcosa “dentro” l’opera stessa, sostengono gli storici, che si rivolge a noi tutti liberando sentimenti, emozioni e consapevolezza.! Lo storico dell’arte Kenneth Clark, 1973 scrive che quest’opera colpiva il subconscio con una forza estremamente rara per una singola opera d’arte, quasi a possedere una forma magica molto antica nonostante sia tutto sommato una creazione recente.= questa concezione è considerata superata oggi, ma non per il “postmoderno” Paul Barolsky, 1994, cerca di spiegare cosa nella Gioconda “Ci tiene in schiavitù” volge l’attenzione alla tecnica notevole di Leonardo capace di creare senso di struttura e insieme di profondità—-> il pittore rese “l’interiorità della modella, il senso del suo intelletto e della sua essenza, il suo animus” che si esprimeva attraverso la forza del sorriso e dello sguardo. Quel suo sorriso sereno la pone su un piano di superiorità rispetto all’osservatore. Sebbene le montagne siano più imponenti, è Monna Lisa a dominare la scena.! -“il suo sguardo è intenso come quello di una figura divina, non sorprende che sia stata definita Madonna profana”! Spiegazione semplice: Monna Lisa domina la nostra cultura perchè domina l’osservatore, il suo sguardo è più intenso del nostro e noi subiamo la sua attenzione più di quando lei non subisca la nostra; lei sembra possedere un sereno e ironico distacco rispetto al curioso comportamento di visitatori.! Lisa, non è bella ne sensuale per i canoni del nostro tempo, non è grandioso né politicamente stimolante come potrebbe essere “La Libertà che guida il popolo” di Delacroix, non si racconta una storia, solo una donna che sorridere sembrerebbe.!

1

martedì 25 maggio 2021 Nell’800 la gioconda faceva parte di un canone artistico determinato da un élite culturale nel 900 divenne patrimonio di milioni di persone.! -sviluppo della comunicazione di massa (riviste, cinema, radio, televisione, industria pubblicitaria)=hanno determinato il diffondersi di questa cultura alta e così facendo l’hanno trasformata.—-> la pubblicità ha trovato un nuovo pubblico x molti capolavori di artisti del Rinascimento, impressionisti e post-impressionisti, dopo averli trasformati in motivetti pubblicitari.! La fama di portata mondiale della Gioconda ne fa una manifestazione della cultura popolare anche se rimane il prodotto di una cultura alta: dipinta da un maestro del Rinascimento, acquistata dal Re di Francia, conservata in uno dei musei + famosi al mondo, in una delle grandi capitali del mondo.! —-> ha superato la prova del tempo. Nel 1568, il pittore e storico Giorgio Vasari la considerava un capolavoro, a distanza di 4 secoli e mezzo Ernst Gombrich lo stesso.! 2000: Italia, Istituto x gli studi sulla pubblica opinione: dipinto + famoso al mondo, 85% Gioconda! 1974: Francia: escludendo Leonardo premiano VanGogh! 1984, Rivista Paris-Match, dipinto preferito del Louvre: La Gioconda! 1989, quotidiano tedesco: 32% al primo posto la gioconda! Dov’è la gioconda? è la domanda posta più frequentemente al banco di informazioni del Louvre (76 volte), superando Dove mi trovo? E dov’è la Venere di Milo?.! Porta al Louvre molti vantaggi ma crea anche problemi, i vantaggi sono evidenti, attira persone che non entrerebbero, una volta entrate la speranza è che siano portate a visitare altre sale. Il problema del Louvre è che per trasformare La Gioconda in un’icona della cultura popolare, deve escogitare strategie: ciò che li irrita della Gioconda è il fatto di averne perso il controllo.! Per ragioni politiche nel 1963 fu spedito negli USA e nel 1974 in Giappone, nonostante la sua estrema degradabili e nonostante il parere contrario di tutti gli esperti del museo. Il governo francese la potè spuntare solo a condizione che la cosa non si ripetesse mai più. (Esiste un accordo internazionale che stabilisce che le opere su legno non vengano inviate all’estero). Non può essere trattata come una normale opera e ogni manutenzione ordinaria deve essere realizzata in modo tale da non sottrarla mai alla vista del pubblico.(troppo grande il rischio di irritare i turisti)! Non può essere restaurata, e sembra nemmeno pulita, in effetti è piuttosto sporca, per via dell’età e per lo scorrimento dovuto a una vernice applicata nel ‘500. Nel 1988 il critico Federico Zeri chiese una pulizia completa del dipinto, il mistero del quadro era dovuto alle tinte scure, restaurando il colore il mistero della Gioconda si vanificherebbe.! La sala della Gioconda è stata finanziata per la bellezza di circa un milione e mezzo di euro da Nippon Televsion (giapponese) stesso sponsor di restauro della Cappella Sistema tra il 1982 e 85. (prova ulteriore dell’importanza mondiale) anche il senatore Jean Bosch aveva suggerito che meritasse una sua sala—> l’idea tornò a essere considerata dopo il 1991; la proposta che alla fine prevalse fu quella di ridurre le dimensioni della Salle des États.! Il Louvre e il Ministero della cultura francese hanno avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’industria della Gioconda. L’ottimo catalogo elettronico di tutti i dipinti dei musei statali è stato chiamato Joconde, come anche la rivista del’Louvre, anche il Caffè Muffin, sotto la piramide mostra un manifesto della Gioconda che tiene in mano uno.! Il “mistero” ebbe origine nell’800: in precedenza quel suo tenue e quasi impercettibile sorriso non era stato notato + di tanto. Giorgio Vasari, autore del primo commento sul dipinto, lo aveva notato e ne aveva fornito una spiegazione pratica raccontando un’aneddoto: la modella seduta veniva intrattenuta da musicisti, buffoni e altri artisti, mentre Leonardo la ritraeva, (dunque si stava divertendo)! —-> i sorrisi non sono infrequenti nei dipinti del rinascimento, come nelle statue greche. Le stesse opere del maestro di Leonardo, Il Verrocchio raffigurano spesso volti sorridenti. Anche decenni

2

martedì 25 maggio 2021 prima, Antonello da Messina dipinse un’uomo sorridente—->Non conosciamo l’origine di quel sorriso malizioso, né pare che a qualcuno importi: forse perchè era meno famoso di Leonardo o perchè i commentatori non sono affascianti dal sorriso di un’uomo o perchè il ritratto dello “sconosciuto” è posto al Museo di Cefalù e non nel cuore di Parigi?—-> perché anche altri sorrisi di Leonardo non hanno suscitato la stessa attenzione? ! In realtà nel Rinascimento sarebbe più insolito un volto triste: Leonardo ne dipinse uno, la Ginevra de’ Benci, il cui volto avvilito lo si ammira a Washington, non ha destato lo stesso interesse del sorriso di Lisa.—-> il mistero del sorriso rimane aperto. Viene definita un’opera aperta: non vi è alcun mistero nell’immagine di una donna in lacrime se l’artista la raffigura con un bimbo morto tra le braccia; se però la rappresentazione di un’emozione prescinde dall’elemento che l’ha causata, allora, l’osservatore si trova nella condizione ideale per lasciarsi andare a libere speculazioni.—-> anche se nessun’opera è mai totalmente aperta o totalmente chiusa, gli osservatori consapevoli del contenuto simbolico e iconografico di un’opera vedono restringersi la loro libertà interpretativa, dovendo riconoscere ciò di cui si tratta. (Un’opera di Pollock ad esempio, ci da maggiore libertà interpretativa rispetto a quella di un ritratto della Regina Elisabetta II)! —-> la gioconda può essere considerata un passo avanti nello sviluppo dell’arte occidentale verso l’emancipazione dell’artista e del pubblico. Il suo sorriso nasce da un impercettibile sollevamento dell’angolo sinistro della bocca. Lo stesso Leonardo, nel suo “trattato della pittura” afferma che colui che ride ha i canti della bocca alti. Il riso, al contrario del sorriso, è raro nei dipinti Rinascimentali e non si trova mai nei ritratti di esponenti dell’aristocrazia o delle classi superiori. Monna Lisa non ride, esercita ritegno e decoro. Un sorriso può essere considerata una forma di riso attenuato, come suggerisce la base etimologica latina sub-ridere “sotto ridere”. Fingere noncuranza o disinteresse richiedeva uno sforzo, specie nella vita di corte d’Italia del ‘400, vi era un codice di comportamento appropriato (l’Italia era considerata allora modello universale di buone maniere).! Il sorriso della gioconda è oggi così famoso che è quasi impossibile non vederlo. Gli storici dell’arte del ‘900 a dispetto del continuo interesse popolare per l’argomento, si concentrarono sulla posizione di Lei che dà un’idea di movimento, sulla tecnica che dona un senso di profondità, sulla storia del dipinto e sull’identità della modella seduta. Oggigiorno al questione del sorriso non viene più affrontata seriamente.! La 1° seria analisi del sorriso, aldilà di quando ne fu segnalata l’esistenza (Vasari), si trova in uno studio di Raymond Bayer del 1933= Los ottenne un sorriso che può illuminare un volto intero, esso è un gioco di gote, di mento e di occhi, è una questione di luce—-> è un mezzo sorriso, coprite le parte superiore del viso e il sorriso espresso dalle labbra risulterà + evidente e anche coprendo tutto tranne gli occhi ci apparirà il sorriso. Le pupille non appaiono sorridenti, lo sguardo non possiede alcuna scintilla, è sofferente, meditativo. Concentrandosi sulle singole parti del volto il labbro inferiore protende lievemente, così da prendere luce, mentre la bocca rimane chiusa: da ciò deriva un accento di sdegno.—-> in tal modo una molteplicità di significati è disponibile.!

- non c’è alcun dubbio sull’attribuire la Gioconda a Leonardo Da Vinci (non si può affermare lo

stesso di tante opere di fama mondiale) nell’800 l’opinione pubblica era soddisfatta dall’interpretazione del Vasari=Lisa, moglie di Francesco di Bartolomeo di Zanobi del Giocondo, da cui l’appellativo “Gioconda”—-> messa in dubbio solo nel ‘900, da Coppier, sostenne che la modella non doveva essere una signora fiorentina qualsiasi, ma piuttosto una donna idealizzata. Quando la modella è una persona potente non si pongono problemi di identificazione in quanto vengono stipulati dei contratti sicuri, l’opera viene inventariata e registrata negli archivi, e nei testamenti della famiglia. Quando la modella non è famosa soprattutto se l’artista tiene x se il ritratto, come fece Leonardo in questo caso, aumenta il mistero. (Leonardo non era un pittore comune, disegnava molto e dipingeva poco e conservava tanto per sé).!

La descrizione che il Vasari ci da della Gioconda risale forse al 1547, Leonardo era morto da 28 anni, Del Giocondo da 8, mentre Lisa Gherardini era ancora viva, visse a Firenze e soggiornò a Palazzo Medici, vicino a Lisa, possibile conoscesse entrambi e che fossero fonte di alcune sue affermazioni. Vasari descrive la gioconda ma non vide mai il dipinto. Descrive le sopracciglia (ora chiaramente assenti, forse cancellate in un successivo restauro) e afferma categoricamente che il dipinto era incompleto. Questi errori hanno indotto alcuni storici a mettere in questione il resto della sua

3

martedì 25 maggio 2021 descrizione. Può darsi che egli avesse visto una copia non terminata o avesse ascoltato un informatore, il quale a sua volta poteva aver visto il quadro non ancora completo. Vasari fornisce anche alcune info sulla data di composizione, affermando che Leonardo avesse impiegati 4 anni, dal 1500 per completarlo dopo il suo rientro a Firenze da Milano.! Leonardo aveva lasciato Firenze una prima volta nel 1481 x Milano al servizio di Ludovico Sforza, duca, “Il Moro”, torno a Firenze nel 1499 e tra il 1506 e il 1513 viaggiò frequentemente tra le due città per poi recarsi a Roma nel 1513 dove si pose sotto il patronato del fiorentino Giuliano De’Medici, alla morte di Giuliano lascio l’Italia e si recò sulla Loira, alla corte del re di Francia Francesco I, in cui morì nel 1519. (In Italia non riusciva a trovare i mecenati degni della sua levatura e la concorrenza era schiacciante, Tiziano a Venezia, a Roma il Papa preferiva Raffaello e Michelangelo) dopo la morte del suo protettore De’Medici, quella di Francesco I era la migliore protezione che potesse ottenere. In Francia non ebbe allievi, non lasciò seguaci ed ebbe un’influenza minima sul corso della successiva pittura francese.! —> Leonardo dipinse la Gioconda nel suo 2°soggiorno fiorentino, 1500-1506 circa, confermata dalla tesi di Frank Zöllner del 1993, che ritine il 1503 come data più probabile per l’inizio dell’opera. (Anche questa datazione si basa solo su ipotesi)! Nella primavera e nell’estate del 1503, Leonardo guadagnava poco o nulla, per cui era in cerca di lavoro, nel 1502 era oberato di lavoro per accettare l’incarico di Monna Lisa e del 1501 esistono altri resoconti dettagliati di suoi lavori di cui non si parla della Gioconda.! È anche probabile sia postumo all’Ottobre del 1503 in quanto gli fu commissionata dal governo fiorentino una pittura murale de “La battaglia di Anghiari”! Raffaello doveva aver visto il ritritò, per quanto non terminato, e Vasari poteva aver avuto ragione, ma sulla questione non c’è consenso.! Nel 1939 Kenneth Clark accettò il 1503 come data di inizio, ma nel 1973 giunse al 1504 il disegno e l’opera tra il 1506 e 1510.! —-> si ipotizza anche che possa essere stata inizialmente concepita come ritratto di Lisa e in seguito sia diventata quello di qualcun altro, c’è l’ipotesi della “doppia Lisa”—-> in un 1° tempo avrebbe dipinto Lisa consegnando il ritratto al marito e in seguito una copia dai lineamenti alterati e idealizzati che avrebbe portato con sé in Francia. Il primo ritratto sarebbe perduto e il secondo (quello che conosciamo) si sarebbe conservato.—-> non esiste alcuna prova ma la tesi possiede un suo fascino, magari potrebbe trovarsi in qualche soffitta, in mancanza di certezza tutto diventa possibile.! Ma chi era Lisa Gherardini? Il registro del Battistero di San Giovanni ne conferma la nascita a Firenze nel 1479, apparteneva ad una piccola nobiltà. Nel 1503 Francesco del Giocondo si trasferì con la famiglia in una nuova casa, come Zöllern fa notare, un mercante facoltoso avrebbe avuto l’occasione per chiedere ad un pittore di spicco di ritrarre la giovane moglie, tanto più che Lisa gli aveva già dato 2 figli maschi. I Nuovi ricchi traevano esempio dal comportamento di chi aveva già una posizione consolidata ( acquistare arte da pittori famosi) perché Lisa non avrebbe dovuto sorridere? Aveva un marito ricco e amorevole, due bambini e una casa nuova, se Leonardo avesse consegnato il dipinto l’avrebbero appeso alla parte, ma oggi la Gioconda Non si troverebbe al Louvre. Lisa in tutta la sua vita non fece nulla di eccezionale se non starsene immobile dinanzi a Leonardo che la dipingeva.! Alcuni hanno fermato che la vera modella fosse una delle donne più eminente del Rinascimento, la ricca e potente Isabella d’Este, marchesa di Mantova, la quale aveva implorato Leonardo di ritrarla. (Effettivamente nel 1500 si era recato a Mantova e l’aveva ritratta in un disegno oggi al Louvre). Lei nel 1498 aveva scritto a Cecilia Gallerani pregandola di mostrarle il ritratto che Leonardo le aveva fatto (Dama con l’Ermellino)—-> anche Rayimond Stites, nel 1946 affermò che si trattasse di Isabella D’Este (esistono altre valide candidate: ! • Costanza D’Avalos (aristocratica napoletana)—> ipotesi avanzata da Adolfo Venturini, sostenuta da Benedetto Croce, era la moglie di Federico del Balzo che tentò di riconquistare Napoli ai francesi, ipotesi molto cara ai partitori italiani rispetto alla Lisa del Giocondo. C’è però un problema, all’epoca Costanza aveva 40 anni, troppo vecchia per essere La Gioconda.!

4

martedì 25 maggio 2021 • Isabella Gualanda, napoletana amica di una poetessa—> ipotesi avanzata da Carlo Vecce che vide un “riutilizzo” del ritratto di Lisa per dipingere Isabella non potendo rifiutare a Roma, quindi aggiungendo i lineamenti di quest’ultima. Quest’ipotesi venne avanzata nel “Birmingham Express & Star” del 1991. (La storia è suggestiva ma non esistono prove precise sul completamento di famose opere a Roma, come affermava il Vasari, papa Leone X affermava che Leonardo non portasse mai al termine nulla poichè troppo preoccupato del risultato finale. Concorda con il Vecce il più importante studioso italiano di Leonardo, Carlo Pedretti, dove al catalogo della mostra “Leonardo scomparso e ritrovato” tenutasi a Firenze nel 1988, venne decritta come Isabella.! • Pacifica Brandano, amante di Giuliano De’Medici, e subito dopo la moglie di Giuliano Filiberta di Savoia. (Questa datazione fu per un periodo incorporata senza obiezioni dell’archivio culturale della RAI! Resta il fatto che l’unico testimone attendibile che potrebbe aver visto il dipinto quando Leonardo era ancora in vita è l’informatore del Vasari.(non completo per cui Vasari non poteva descriverlo pienamente). L’unico contemporaneo di Leonardo che affermò di aver visto la Gioconda fu Antonio de Beatis, fedele segretario del cardinale Luigi D’Aragona, viaggiarono a Rouen per rendere omaggio a Francesco I e incontrarono il loro conterraneo Leonardo. In una descrizione del De Beatis, si parla di 3 dipinti, descritti come tutti perfettissimi: “ San Giovanni”, “Sant’Anna con la Vergine e il Bambino” e una “donna fiorentina” dipinto su commissione di Giuliano De’Medici—-> l’aggiunta della commissione ci allontana da Lisa… si trattava forse di Isabella Gualanda?Costanza D’Avalos? Ma nessuna delle due era fiorentina—-> forse si trattava della Gioconda colombina esposta oggi a San Pietroburgo—_> è più probabile che per via di un’errore de Beatis si fosse confuso e si trattasse di Lisa Gherardini, ipotesi avvalorata da Cassiano de Pozzo che descrisse il ritratto che oggi è al Louvre, trovandolo alquanto danneggiato a causa della vernice che ne aveva alterato i colori (1625), nel riferirsi al dipinto la chiama “La Gioconda”, donna di 25 anni con viso paffuto abbigliata con semplicità, dalle mani ben disegnate e senza sopracciglia. (Può darsi che avesse letto il Vasari, ma il suo riferimento alle “b...


Similar Free PDFs