La Globalizzazione, sociologia PDF

Title La Globalizzazione, sociologia
Course Sociologia
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti sulla globalizzazione...


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Globalizzazione Il termine GLOBALIZZAZIONE indica l’insieme dei processi di varia natura, nei settori dell’economia, politica, cultura e mezzi di comunicazione, che tendono ad accorciare le distanze e unificare il mondo attraverso la creazione di sistemi specializzati di portata mondiale es. internet, multinazionali, televisioni satellitari. Insieme dei processi che favoriscono l’interconnessione tra tutti i paesi.

Presupposti storici della globalizzazione

Lo sviluppo dei processi di globalizzazione ha presupposto alcuni eventi storici quali: • La fine della contrapposizione politica tra il mondo occidentale e orientale (stati uniti e unione sovietica) e la fine del clima di guerra fredda • 3 rivoluzione industriale = una rotonda trasformazione nei sistemi produttivi nella seconda metà del 900 che porta alla nascita di nuovi settori produttivi (elettronica, informatica, telecomunicazioni), la trasformazione dei processi produttivi ( macchinari nelle fabbriche), l’applicazione dell’informatica al settore secondario e terziario • L’evoluzione dei trasporti e delle comunicazioni a cui l’elettronica ha dato un grande impulso, possibilità di viaggiare

Globalizzazione economica

Per quanto riguarda la globalizzazione economica si parla di: • globalizzazione commerciale—> liberalizzazione degli scambi tra i paesi industrializzati tramite l’abbattimento delle barriere protezionistiche dei singoli stati che porta a un’espansione a livello mondiale della distribuzione dei prodotti • Globalizzazione produttiva—> tendenza da parte delle imprese ad allentare i legami con lo stato di appartenenza per spargere/ dividere la propria presenza in diverse aree del mondo es. le multinazionali, imprese che possiedono o controllano attività di produzione di beni e servizi in vari paesi del mondo e operano in tutti i settori dell’economia mondiale Un fenomeno caratteristico delle multinazionali è la delocalizzazione = tendenza a trasferire determinati parti della loro attività produttiva in paesi diversi da quello di origine, nei quali esistono condizioni economiche più vantaggiose e che consentono quindi di ricavare maggiori profitti Es. minor costo dei fattori produttivi e della manodopera La delocalizzazione della produzione modifica la tradizionale divisione internazionale del lavoro, non si tratta più di stati che producono beni e altri che forniscono le materie prime ma una rete trasversale di sistemi produttivi. Essa può avere effetti positivi e negativi: • effetti benefici = abbattendo i costi di produzione permette all’impresa di contenere i prezzi di vendita ed essere più competitiva sul mercato e crea maggiori opportunità di lavoro • Effetti negativi = il trasferimento dei settori produttivi incide negativamente sulle prospettiva occupazionali del paese di origine, sottraendo posti di lavoro, inoltre nei

paesi dove l’attività è delocalizzata, la debolezza dei lavoratori porta ad accettare condizioni di lavoro estreme o situazioni di sfruttamento. Mercati finanziari —> caratterizzati dalla circolazione di capitali investiti nella compravendita di valori mobiliari e delle valute. Caratterizzati dal fenomeno della speculazione, ovvero la presenza di trattative di acquisto e vendita condotte con l’unico scopo di far oscillare il valore dei titoli per guadagnare. ↓ Assicura al mercato finanziario una grande circolazione id denaro, ma conferisce ai titoli stessi un valore fittizio, che può non essere vero.

Globalizzazione politica

Viene ridimensionata la presenza degli Stati nazionali, comporta: • Nascita di uno spazio pubblico transnazionale, in cui vengono affrontate questioni di interesse a tutto il mondo, come la tutela del pianeta e della sicurezza. • Nascita di organizzazioni internazionali che si occupano di affrontare e adoperarsi per risolvere queste situazioni (es.. ONU, OMS) • ONG—> organizzazioni non governative, enti privati che nascono all’interno di una comunità nazionale ma operano in tutto il mondo e si occupano di aiuti in ambito umanitario o ambientale e di progetti di cooperazione e sviluppo. • DEMOCRATIZZAZIONE/ DEMOCRAZIA ESPORTATA → aumento dei paesi democratici negli ultimi 30 anni ↓ ↓ per motivi endogeni, ovvero interna agli stati stessi, su spinta autonoma:, favorita da crescita economica che quindi porta alla nascita del ceto medio, crisi delle ideologie dittatoriali, spinta della chiesa cattolica alla democratizzazione, e l'esempio di altri paesi che grazie ai mass media arriva sul paese con un effetto domino Per motivi esogeni, ovvero apporti diretti o indiretti da parte del mondo occidentale (es. propagazione di idee e modelli, fornitura di aiuti o misure coercitive come embargo economico, ovvero il blocco degli scambi commerciali e intervento militare). Tuttavia questo processo di democratizzazione ha provocato nell’opinione pubblica, scetticismo e disinteresse, infatti da qualche anno è aumentato l’astensionismo nelle elezioni. Secondo Gidness ciò che è in crisi non è la democrazia stessa ma le forme tradizionali in cui è gestita, le persone tendono sempre di più a sperimentare forme dirette di partecipazione, tramite l’azione di comitati e movimenti sociali.

Globalizzazione culturale

Si intende la condivisione di conoscenze, norme, modelli di comportamento e usi e costumi in ogni parte del mondo — concetto di cultura L’uomo può spostarsi in ogni parte del mondo e ritrovare aspetti familiari, senza mai sentirsi straniero. Fine anni 90— il sociologo Ritzert aveva parlato di MACDONALDIZZAZIONE DEL MONDO, alludendo al fatto che nella cultura globale così come nei fast food, si avranno prodotti, idee e conoscenze standard, ripetitivi e di bassa qualità. Portando così a un minore consumo delle tradizioni del luogo — la cultura globale va a integrarsi con quella locale — si parla di GLOCALIZZAZIONE.Il concetto di Macdonald

sottintendeva inoltre che la cultura americana sarebbe stata quella base per le altre di tutto il mondo. Ciò non è più affermabile in quanto sono entrate nello scenario altre realtà anche orientali che risultano altrettanto interessanti e che hanno diffuso propri elementi culturali in occidente (yoga, sushi).

Aspetti positivi della globalizzazione

• Mondo spazialmente più compatto con meno distanze che permette inoltre la mobilità di idee e di persone. • Le questione mondiali comuni possono essere risolte più velocemente e con gli strumenti adatti grazie alle tecnologie — si ha un sviluppo dell’idea di comunità • Delocalizzazione ha prodotto una distribuzione equa della ricchezza favorendo anche i paesi sottosviluppati. • Rapida ascesa sui mercati mondiali di Stati come il Brasile, Asia, Sudafrica, Russia, Cina e India —> indica lo sviluppo e la crescita mondiale Aspetti negativi • Distribuzione non uniforme degli investimenti, si ha un abuso dei lavoratori che operano in condizioni non assicurate e hanno salari bassissimi, ciò favorisce la manodopera minorile • Aumenti del divario tra ricchi e poveri —> diminuisce la povertà assoluta ma la ricchezza è nelle mani di una cerchia sempre più ristretta della popolazione occidentale — si assiste alla PROLETAERIZZAZIONE DEL CETO MEDIO ⁃ └ > gruppo sociale ridotto alla condizione economica e sociale del proletariato • Aumento delle disuguaglianze— Piketty afferma che è dovuto a un maggiore rendimento del capitale rispetto a il tasso di crescita economica. !Soluzione! Imporre una tassa globale sul capitale • Produttività legata allo sfruttamento delle risorse, provocando squilibri ambientali Critiche • NO GLOBAL = movimento che nasce a fine 900 a favore della globalizzazione, ne promuove un’alternativa a difesa dell’ambiente, dei paesi in via di sviluppo e delle culture a rischio di scomparire • TEORIA DELLA DECRESCITA = critica il modello di sviluppo fondato sulla crescita economica attraverso il PIL, in quanto insostenibile per l’ambiente, appoggia invece una decrescita del PIL basata sui principi ecologici e anti-consumistici per ridurre i consumi e tornare a un’autoproduzione dei beni primari • COSCIENZA GLOBALIZZATA = INTERDIPENDENZA GLOBALE = persone coscienti che ciò che avviene in qualsiasi parte del mondo può avere ripercussioni sulle solo vite — provoca un senso di responsabilità e coscienza critica ma anche un senso di smarrimento per eventi e situazioni fuori dal loro controllo. Secondo Bauman l’uomo globalizzato vive quindi una situazione psicologia di precarietà e incertezza che porta inoltre all’impossibilità di costruire situazioni stabili e di stare dietro ai continui cambiamenti globali. Definisce tutto ciò con l’espressione VITA LIQUIDA...


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