La Grande Riforma Luterana PDF

Title La Grande Riforma Luterana
Course Scienze politiche
Institution Università di Bologna
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appunti sulla riforma e dottrina luterana e sulle figure di Lutero e calvino...


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LA GRANDE RIFORMA LEZIONE 6 (04/03) Proprio negli anni in cui ci siamo soffermati, in cui si assiste al processo di laicizzazione della politica, prendendo le distanze da quella concezione tipicamente medievale di un potere che deriva da Dio (processo che in realtà era già iniziato con l’umanesimo, che mettendo al centro l’uomo, faber della sua fortuna, capace di modificare l’ordine delle cose). In questi anni si assiste a un processo che va nella direzione opposta: fattori politici sociali e religiosi, che restituiscono alla religione una centralità, che con machiavelli aveva perso. EXSURGE DOMINE (sorgi signore…….e giudica la tua causa: Un cinghiale è entrato nella tua vigna) parole che aprono la bolla papale del 1520, 3 anni dal 31 ottobre 1517, data dell’affissione le sue 95 tesi (scritte in latino, rivolte perciò al pubblico dei dotti) alle porte della chiesa del castello di Wittemberg (non si sa se questo gesto dell’affissione sia avvenuto, non è documentato, potrebbe essere anche una leggenda) di papa Leone X, con cui Lutero viene scomunicato. Queste parole rendono l’idea della situazione: la metafora Lutero=cinghiale, vigna=cristianità, rendono l’idea del personaggio Lutero, della componente contadina che sta nlla sua vita e nella sua riflessione, ma anche impulsiva e temeraria. Era un uomo molto tormentato dal punto di vista religioso, ma sottile e aggressivo, triviale, nelle sue riflessioni teologiche, in particolare quelle contro Roma. È un autore profondamente calato nel medioevo (il contrario di machiavelli), che credeva di lottare con un diavolo posato sulla sua spalla, convinto della fine imminente del mondo. Nonostante questa sua concezione medievale della vita, era comunque un uomo che diede una spinta innovatrice al proprio mondo, con la sua azione prima religiosa e teologica e poi politica e sociale. L’azione di Lutero è principalmente teologica, tutto quello che dice sta in quest’ ambito, che però in quei tempi significava delle ricadute nel campo politico sociale. Il suo essere innovatore si ritrova in molti elementi, a partire dalla lingua: lui usa il volgare, il tedesco (ancora considerato come uno dei padri della lingua tedesca), usa il latino solo quando dibatte con i dotti; quando vuole parlare alle persone e diffondere le idee scrive in volgare tedesco. La neonata stampa e il mutamento tecnico, che permettendo di stampare molto più velocemente, i documenti, permise la distribuzione alla popolazione di libelli, fogli volanti, non trattati teorici, ma importanti per capire la storia e l’impatto della riforma; sono strumenti di propaganda scritti in tedesco colloquiale, con stile aggressivo, retorica accattivante, spesso con disegni ch permettono di far capire anche all’analfabeta i messaggi. È una GUERRA DEI LIBELLI (1520-25) quella che nasce e si scatena in periodo luterano, accendendo lo scontro tra luterani e romanisti;

scoppia per precisione nel 1520 con la pubblicazione (che porterà il papa alla scomunica; prima era solo un movimento nel territorio tedesco e relativamente dirompente) una serie di opere che chiariscono il suo pensiero teologico e politico; questa guerra terminerà nel 1525 con la sconfitta dei contadini che si erano armati contro i principi dei territori tedeschi = momento finale della prima fase della riforma; dal 1517 si apre un periodo di forte entusiasmo nei territori tedeschi con il diffondersi di queste idee, con grandi aspettative scatenate da questa dottrina. Perché la riforma costituisce una rottura nella cristianità? E si differenzia dai movimenti riformatori che per tutto il medioevo c’erano stati? CAPISALDI DELLA RIFORMA La riforma costituisce una rottura che investe il piano teologico, non è una riforma dei costumi della chiesa come quelle medioevali, che invitavano un ritorno ai principi (come fece anche savonarola con Alessandro VI), con le sue dottrine sulla GRAZIA e SALVEZZA, inconciliabili con i principi della chiesa di Roma che costituiscono il primo “squarcio nella veste intonsa di cristo”. Per alcuni storici la riforma segna l’irruzione di Dio nel mondo, perché fino a quel momento si concepisce un Dio distante dagli uomini, talmente superiore che servivano dei ministri per interpretare il volere di dio; Dio irrompe nel mondo perché salva gli uomini con la grazia, senza bisogno di un atto morale da parte degli uomini (fino a quel momento ti salvavi solo seguendo un certo comportamento); secondo lutero non importano le tue azioni e meriti, ciò che importa è che Dio ti ha scelto per concederti la grazia. Per dio gli uomini sono giusti non perché hanno meriti, ma perché hanno fede la salvezza ci viene data per grazia divina mediante la fede in cristo, è la grazia che ci salva e produce le opere buone, non viceversa: è una sorta di rivincita di dio sull’uomo che era arrivato a esaltare se stesso sempre di più, durante l’umanesimo italiano e fiorentino in particolare. L’uomo non può raggiungere dio con i propri sforzi, è dio invece che concede la grazia terrena e la dona gratuitamente a chi si rimette a lui. Gratuitamente in riferimento alle indulgenze (quando il papato per costruire la basilica di San Pietro ideò il sistema delle indulgenze che racimolare i fondi) , contro cui lutero si oppone, e al concetto di dover pagare per salvarsi l’anima. Queste opere hanno certamente dei risvolti politici, ma non si sono mai tradotti in una vera e propria teoria politica: nessuno dei riformatori, tanti oltre Lutero, può essere considerato un pensatore politico, ma più come riformatori religiosi. Nel corso dell’età moderna ha però influenzato delle teorie e pratiche politiche importanti.

Nel 1517 lutero invita con le sue tesi i teologi a dibattere alcune questioni (i costumi di roma per esempio), ma è solo la fine di un processo di un lavoro protratto per anni; lui che era figlio di un contadino (estrazione sociale importante), aveva completato gli studi all’università delle arti liberali, e voleva inizialmente iscriversi in diritto, ma poi decide di farsi frate e di iscriversi all’ordine degli AGOSTINIANI DELL’OSSERVANZA (agostino, la teoria delle due città); farà dopo studi teologici a Wittemberg. Inizia riflettere in maniera angosciosa sul rapporto uomo-dio, sulla possibilità della salvezza per l’uomo riprendendo la teoria agostiniana del peccato originale (che crea le due città). L’illuminazione gli arriva riflettendo sull’epistola di San Paolo ai Romani, in cui viene detto che “il giusto è colui che vivrà per fede”: lutero capisce che giustizia di Dio significa quella giustizia per mezzo della quale dio per pura grazia e misericordia ci giustifica; la giustizia come giustificazione e non come condanna; l’idea è che la giustizia divina non sia condannatrice (come lo era per il cristianesimo precedente, con un dio lontano che puniva), ma ci giustifica per i nostri peccati.. allora la salvezza da cosa deriva? Se per la chiesa romana era un qualcosa da poter guadagnare con atti, anche materiali (era previsto dalla teologia cattolica che i peccatori dovessero confessare i peccati, e in cambio della loro assoluzione dovessero compiere delle opere di carità, pregare, andare in pellegrinaggio, fino ad arrivare a fare delle offerte alla chiesa). Per lutero la salvezza è il risultato di un atto unilaterale di dio, che dona agli uomini la grazia e la fede; il baratro che separa l’uomo e dio è un baratro che può colmare solo dio. L’uomo non è più faber della propria salvezza. È un uomo medioevale nelle sue abitudini e modo di pensare, parte da una concezione morale medioevale, ma su questo si interroga sul rapporto tra dio e l’uomo e giunge alla conclusione che il rapporto deve essere rivisto in questo senso, per questo si parla di rottura e riforma teologica, da cui non si può tornare indietro. Le rivendicazioni di lutero si mescolarono però si dall’inizio con problematiche sociali e politiche che da tempo si aggiravano nei territori tedeschi dell’epoca: lutero alla luce di queste idee diventa l’ercole tedesco, anche questo andava al di là delle sue intenzioni, non voleva essere a capo di un movimento di liberazione sociale, come i contadini invece crederanno. I suoi scritti vennero spesso fraintesi, sull’onda dell’emotività: le argomentazioni teologiche non vennero capite fino infondo da coloro che vi vedevano proteste e istanze di mutamento sociale e politico; questo non significa che la politica fosse totalmente assente: in questi scritti c’è del pensiero politico, in particolare nell’opera “alla nobiltà cristiana di nazione tedesca” del 1520. La sua personalità medioevale si nota anche dalla sua separazione del l’ordine religioso da quello secolare, all’interno di questo sta anche l’autorità politica, ma stanno anche la sfere della famiglia e del lavoro. La chiesa e l’ordine religioso hanno dimostrato di non sapersi riformare autonomamente, perciò spetta ai responsabili dell’ordine

secolare di riformare l’ordine religioso, senza sudditanze nei confronti della chiesa di roma e del papa, che per lutero è l’anticristo. Cosa devono fare i depositari del potere politico? Assolvere il compito dato a loro da dio, l’autorità in quanto membro del corpo cristiano, sebbene abbia un compito terreno, politico, appartiene anche sulle competenze riformare l’ordine religioso, perché fa comunque parte della cristianità. Da che cosa deriva il fatto che i politici abbiano la facoltà di riformare la chiesa? Dal fatto che appartengono alla cristianità, in quanto per lutero vale la dottrina del SACERDOZIO UNIVERSALE: tutti i cristiani diventano con il battesimo sacerdoti (per la chiesa di roma il battesimo è solo l’ingresso nella comunità cristiana); diventare sacerdoti significa avere la possibilità di leggere la bibbia e interpretarla. I principi sono perciò nella posizione di riformare l’ordine religioso. Lutero avrebbe voluto tenere i due mondi separati, ma fu costretto dalle circostanze in cui si trovava. Sacramenti: tiene solo il battesimo e l’eucarestia (la confessione viene meno insieme a tutti gli altri) La sua visione politica si chiarirà più tardi nel 1523, quando scriverà “sull’autorità secolare: fino a che punto si è tenuti prestarle obbedienza” e nel 1526 “se anche le genti di guerra possono giungere alla beatitudine”.

PUNTI CARDINE della CONCEZIONE POLITICA   



Il potere temporale è una necessità imposta dalla natura malvagia dell’uomo ogni potere viene da dio e ogni autorità politica risponde solo a lui, senza mediazione della chiesa Le autorità devono essere sempre ubbidite, tranne quando vanno contro la parola di dio, ma anche in quel caso bisogna subirne le conseguenze e le punizioni = non giustifica nessuna forma di ribellione o di protesta; non ci si può ribellare all’autorità che deriva da dio. La ribellione è un orribile peccato contro dio e l’ordine temporale e va estirpato senza pietà.

Il pensiero politico di lutero nasce dalla sua teologia. Lutero riprende le due città agostianiane, un mondo spirituale e interiore e uno politico e esteriore: posso avere un rapporto stretto con dio, ma nel mondo politico devo sottostare al potere. Questa sua affermazione nasce da una necessità di chiarificare la sua dottrina, dopo che questa era stata interpretata come una chiamata alla ribellione da parte dei contadini, credendo che lutero sia un liberatore da un punto di vista sociale. Il suo schierarsi contro la chiesa non è uno scontro con un uomo politico, ma uno scontro sul piano teologico, poi ci sono le ricadute politiche su cui viene portato a riflettere dopo la proliferazione delle proteste contro i principi tedeschi.

LEZIONE 7 (08/03) La riforma avviene sul piano teologico come rottura, ma per capirla bisogna capire anche il suo contesto: guerra dei libelli (1520-25, fase di grande esaltazione della riforma) possibile grazie alla stampa a caratteri mobili, perciò la riforma si consuma anche sul piano della comunicazione; si crea un clima di esaltazione anche per la commistione di idee religiose e esaltazione nazionalistica (la rottura investe il piano politico, perché coloro che la subiscono la interpretano soprattutto sotto il piano politico, strumentalizzandola e non capendola. E questa discrepanza tra gli obbiettivi di lutero e come la massa riceve le dottrine della riforma si viene a consumare nella rottura tra lutero e i contadini con la rivolta e la battaglia decisiva del 1525. In quel occasione emerge come lutero non avesse intenzione di supportare e giustificare nessuna istanza di tipo sociale e di ribellione, cosa che fanno invece i contadini, che rifacendosi alla dottrina luterana e al diritto divino vogliono giustificare un mutamento della società e della loro situazione di servi della gleba nei territori imperiali, una condizione misera, su cui gravano diverse forme di servitù derivante dal diritto signorile, il potere di più signori sovrapposto l’uno sull’altro grava sempre sui più deboli e su coloro che lavorano la terra (quando si parla di rivolta dei contadini si parla anche di quelle fasce della popolazione più umile che però vive nelle città). Lutero crede che esista la vocazione, stabilita da dio con il conferimento della grazia agli elettI. Ciascuno ha un proprio compito (Amt) e la propria vocazione (Beruf), all’interno di una società pienamente gerarchica. Se faccio parte di una determinata fascia è perché dio ha voluto collocarmi lì. Ci sono delle differenze tra il modo in cui lutero e calvino intendono la predestinazione: in lutero non c’è la celebrazione del lavoro la vocazione attiene solo al campo sociale, cioè all’ordine politico, nel senso che non c’è alcuna possibilità di mobilità sociale nella società pensata da lutero. Anche i detentori de potere hanno il potere della spada (forza e costrizione) da dio: il potere della spada non ha un potere salvifico, ma deve solo assicurare lo

spazio dentro si possa diffondere applicare e difendere la parola di dio; il potere della spada garantisce l’ordine politico, proprio per assicurarsi che la parola di dio abbia il suo spazio. Qual è il compito di colui che ha il potere di spada? Compito di costrizione e forza, e volendo d combattere e uccidere, la vocazione è quella di essere il detentore all’autorità, il suo compito può essere in alcuni casi quello di combattere e uccidere. Quindi anche combattere e uccidere può essere ritenuta un atto di pietà e carità, perché dio che mi ha scelto di ricoprire un certo ruolo, mi da anche la possibilità di assolvere quel compito (non giustifica l’uccisione barbara del potere in tutte le occasioni, ma in alcune è meritorio); anche guerrieri possono essere degni della salvezza eterna, perché essi hanno quella vocazione e compito. La preoccupazione di lutero è ovviamente creare una frattura con al chiesa cattolica, ma anche quella di difendere la riforma da contrattacchi della chiesa (facendo leva sul potere dell’imperatore Carlo V, che si trova di fronte a questa situazione in cui i principi in generale sostengono lutero, il suo protettore è quello di sassonia; ciò crea una questione politica tra potere imperiale e dei principi, potere locale su determinata regioni del territorio tedesco, quindi c’è un continuo tentativo dell’imperatore di prendere potere sui principi tedeschi; si innestano sulla riforma sia le rivendicazione sociali delle fasce più basse sia queste tensioni di potere. Lutero non può fare a meno dei principi tedeschi, ecco perché è costretto, non soltanto dalla sua concezione teologica, dagli eventi a non perdere l’appoggio dei principi per non rischiare di far fallire la riforma; non potrà mai legittimare quindi la protesta dei contadini contro i principi tedeschi) Ma perché lutero non ammette la ribellione verso i principi ma giustifica la sua contro la chiesa? Tutto ciò nasce dalla dottrina dei due regni, molto complessa: Lutero non è un autore bianco-nero, la sua dottrina presenta spesso delle ambiguità, ma di chiara impronta agostiniana. Per agostino La città del diavolo nasce dal affatto che esiste il peccato, senza di esso non ci sarebbe bisogno della città di dio né della politica. per Lutero I due regni non sono però quello di dio e quello del diavolo per agostino, ma sono due regni entrambi di dio: sono la sua mano destra (potere spirituale con cui dio governa i cristiani) e sinistra (temporale, la legge, governa i non cristiani), due modi di governare che derivano da dio; i veri cristiani non avrebbero bisogno di leggi o di politica per vivere in pace, ma dice Lutero “il mondo tutto è malvagio e tra mille a malapena trovi un buon cristiano”: ecco perché serve il potere temporale. L’autorità politica non deriva dal peccato originale, ma da dio. Ciò comporta l’obbedienza assoluta all’autorità e l’impossibilità di distinguere governi legittimi da governi illegittimi. Come faccio a distinguerli se il potere deriva da dio? lo status quo è conferma del affatto che dio ha dato il potere nelle mani di qualcuno e da questo non si sfugge, né si sfugge dall’obbedienza assoluta all’autorità che è sempre di carattere divino. Anche i governanti malvagi possono essere paradossalmente uno strumento di dio, per punire i peccati dei sudditi (se noi viviamo sotto un despota

è perché l’ha voluto dio, lui è uno strumento per punire i nostri peccati). In questo modo Lutero si oppone sia alla tendenza della chiesa di Roma che aveva trasformato la legge divina in potere temporale, sia a quelle forme di potere locale (consigli cittadini) che volevano intervenire nella libertà interiore dell’individuo. La riforma è da una parte la rivendicazione della libertà interiore del sovrano, dall’altra un opporsi alle tendenze teocratiche della chiesa e opporsi a coloro che demonizzavano l’autorità politica in generale, fraintendendo il ruolo del cristiano come uomo libero da qualsiasi potere. Se si può parlare di libertà bisogna parlarne solo in senso interiore, cioè la fede (la libertà nel senso che io posso anche dissentire da ciò che il potere esige da me, ma esteriormente la libertà non è accettata, devo conformarmi. L’uomo interiore ha bisogno solo della fede, non è soggetto a nessuno perché la fede è la sua liberazione.) La riforma non è un movimento univoco e omogeneo, ma si integrano diverse forme di pensiero non solo d natura religiosa ma anche politica: gli anabattisti, per esempio, erano contrari all’autorità temporale tout court, quindi predicavano contro qualsiasi tipo di autorità politica, esattamente ciò che lutero non vuole fare) Dottrina delle città rivisitata: interiorità = mondo spirituale, esteriorità = potere temporale. L’uomo non sa se verrà salvato o meno però (nel calvinismo ci sono dei segni): le manifestazioni di operato nella realtà non è indice di nulla, perché noi siamo predestinati e la grazia ci è data come atto unilaterale di dio, per cui io posso essere un assassino e ed essere comunque scelto e aver ricevuto la grazia perché dio mi ha dato quel ruolo e quel compito. Etica luterana = etica sociale che prevede che il credente viva nel mondo come uomo esteriore e però non può rimanere ozioso nella sua comunità, perché è chiamato a servirla e farlo con amore (se proprio vogliamo vedere un segno della predestinazione è il fatto di comportarsi con amore nei confronti degli altri; non giustifica il criminale, perché comunque si parla della comunità cristiana, dove vige la parola di dio = amore per i propri simili). Il cristiano può essere però contemporaneamente peccatore, nella sua esteriorità e giusto nella sua interiorità. L’unità religiosa è rilevante per qualsiasi dominio temporale e non può essere realizzata senza la forza. La comunità a cui si rivolge lutero deve essere una comunità unita, con coesione sociale, dove tutti si dovrebbero comportare secondo la parola di dio Dove si pone il problema in tutto questo? Sul piano della storia, quando ci si scontra con ciò che realmente avviene: è costretto a fare i conti con la situazione contingente e si ritrova a far fronte a diversi problemi di natura politica: sul finire del 1521 si scagliò contro i disordini che si erano creati a wittemberg a causa di un suo seguace, Carlo Stadio, che si era avviato verso una forma radicale di luteranesimo; scrisse un’opera

intitolata “un sincero ammonimento a tutti i cristiani ad astenersi dall’insurrezione” dove si trova tutta la repulsione che ha per la sovversione e la rib...


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