La Lega di Delo e l\'età di Cimone PDF

Title La Lega di Delo e l\'età di Cimone
Author Giovanni Chessari
Course Storia greca
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

Riassunti di lezioni si storia greca, utili per insegnamento liceale e come base classica di preparazione per possibili esami universitari....


Description

Dopo le guerre persiane La vittoria greca sui persiani aveva sancito da una parte il trionfo della democrazia sulla tirannia, dall’altra l’affermarsi delle due grandi potenze responsabili di questo successo militare, ovvero Atene e Sparta. Quest’ultima, tuttavia, decide di non avvantaggiarsi di questa situazione di prestigio, ma piuttosto sceglie di salvaguardare la propria posizione politica privilegiata nel Peloponneso (anche perché la situazione politica interna a Sparta è di continua instabilità, a causa delle frequenti rivolte da parte degli ILOTI). Ad approfittare della grande popolarità ricavata dal trionfo sui persiani sarà invece Atene. Le colonie greche dell’Asia Minore sono ancora in posizione geografica compromessa, a causa della vicinanza coi Persiani, che avrebbero potuto un domani meditare nuova vendetta. Così si decide per una politica di stretta alleanza preventiva con Atene: in caso di rischio effettivo, il sistema di alleanze sarebbe stato già stabilito. Questa alleanza, nata nel 477 a.C., è nota come LEGA DI DELO: l’isola di Delo si trovava geograficamente in un’ottima posizione centrale tra le colonie greche dell’Asia Minore e le coste greche; lì si trovava anche il tempio di Apollo, in nome del quale viene sancito questo giuramento di fedeltà; inoltre, qui si trova anche il tesoro (ovvero la cassa comune della lega), alimentata dai tributi che le altre città versavano alla città-guida Atene. Gli equilibri della Lega di Delo esistono, ma sono piuttosto precari: il consiglio della Lega (un’assemblea democratica, composta da almeno un membro per ciascuna città coinvolta in questa alleanza) rimane una formalità, mentre a prendere le decisioni effettive rimane comunque Atene. Inoltre, il pagamento di un tributo ad Atene, anche se per alimentare una cassa comune (gestita comunque come Atene voleva!!!) comincia a seminare del malcontento tra le città alleate. Nel frattempo, Temistocle intuisce che anche gli equilibri tra Sparta e Atene sono ormai molto labili e lasciano presagire futuri scontri. Pertanto, anche in questo caso in maniera preventiva, Temistocle fa costruire le Lunga Mura, che rappresentano una difesa muraria e al tempo stesso un collegamento fino al Pireo, ovvero il porto della città: nel caso di attacco via terra, il popolo ateniese avrebbe potuto fuggire verso il mare, dove (come aveva dimostrato lo scontro di Salamina) Atene non avrebbe avuto rivali. Questo atteggiamento di ostilità antispartana crea un nuovo dibattito politico interno ad Atene. Gli schieramenti sono due: -

Moderati (aristocratici): politica di alleanze e di equilibrio con gli altri stati. Radicali (Temistocle che punta al popolo medio): istinto militare nei confronti di Sparta.

Tra le due parti prevale quella dei moderati: Temistocle viene costretto all’esilio (si rifugerà in Oriente alla corte del re Artaserse, ma tradito politicamente anche da quest’ultimo, morirà suicida); la nuova figura politica di rilievo sarà quella del moderato CIMONE, che vantava non poco il fatto di essere figlio di Milziade, il generale ateniese responsabile della vittoria a Maratona del 490 a.C. Cimone punta ad una politica di equilibrio con Sparta, ma i rapporti si incrinano in occasione di una rivolta degli Iloti. Questi ultimi, approfittando della fuga dalla città in occasione di un forte terremoto (464 a.C.), ne approfittarono per rifugiarsi sul monte Itome. Terminata l’emergenza sismica, essi si ostinano a restare su quel monte, manifestando così la propria avversione al sistema sociale

spartano interno. Gli Spartani, allora, chiedono il supporto ateniese per fare rientrare gli Iloti in patria con la forza. Cimone manderà un contingente ateniese in supporto, ma presto gli Spartani si rendono conto che le spese per mantenere questo contingente sono superiori agli effettivi vantaggi ricavati, ragion per cui decidono di rimandare in patri gli uomini d’Atene. Cimone percepisce questo gesto come un affronto bell’e buono. Gli attriti tra Sparta e Atene rischiano di sfociare immediatamente in uno scontro armato, che Atene non può ancora permettersi di affrontare. Cimone, quindi, sarà ostracizzato nel 461 a.C., lasciando dunque la scena politica ateniese e sancendo la fine politica della parte moderata. Al potere ritornano i radicali, e in particolare il democratico PERICLE....


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