La legge 234 del 2012 regola i rapporti del nostro Paese con l PDF

Title La legge 234 del 2012 regola i rapporti del nostro Paese con l
Author Rosa Bracale
Course Diritto dell'unione europea
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Legge 234 del 2012 regola i rapporti del nostro Paese con UE...


Description

La legge 234 del 2012 regola i rapporti del nostro Paese con l'UE e punta a rafforzare la partecipazione dell'Italia al processo normativo europeo e migliorare la capacità di rispettare le norme dell’Unione adottate nel nostro Paese. Norma di riferimento per l'azione dell'Italia nell'Unione Europea, si compone di 61 articoli distribuiti in nove Capi ed è il punto di arrivo di un lungo percorso avviato con la legge 9 marzo 1989, n. 86 (legge "La Pergola") e proseguito con la Legge 4 febbraio 2005, n. 11 (legge "Buttiglione"). La legge ha introdotto molte novità rispetto alla precedente normativa. Segnaliamo tra le altre: la rimodulazione dei rapporti tra Parlamento e Governo; un ampliamento significativo, anche alla luce del Trattato di Lisbona, del ruolo degli organi parlamentari nella definizione delle politiche dell’Unione Europea; la definizione della partecipazione delle Regioni, delle provincie autonome, delle autonomie locali e delle parti sociali al processo di formazione degli atti dell’UE; lo sdoppiamento della tradizionale legge comunitaria annuale nella “legge di delegazione europea” e nella “legge europea”. Vengono inoltre definite le modalità di coordinamento delle Pubbliche Amministrazioni sia nella fase di costruzione della normativa europea sia, una volta che questa sia stata adottata, nella fase della sua applicazione nell'ordinamento nazionale. La legge tratta anche temi specifici, quali: le attività contro le frodi; la cooperazione amministrativa in materia di mercato interno; il coordinamento nel settore degli aiuti di Stato. La legge stabilisce, infine, le procedure per attivare i ricorsi e gli interventi davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea La legge 234/2012 è entrata in vigore in sostituzione delle precedenti leggi La Pergola e Buttiglione. Le novità apportate agiscono su entrambi i piani, sia nella FASE ASCENDENTE (partecipazione all’attività dell’UE) sia in quella DISCENDENTE (applicazione a livello nazionale, regionale o locale del diritto UE). La ratio legis è dovuta al fatto che l’Italia molto spesso è stata (e continua ad esserlo) bacchettata per via dei suoi ritardi nell’applicazione delle norme comunitarie, siano esse 1) direttive, 2) sentenze Corte UE e 3) accordi internazionali. Del resto, questi 3 sono gli ambiti principali in cui uno Stato deve attivarsi per rispettare i dettami comunitari. Fase ASCENDENTE: prevista maggiore collaborazione tra GOVERNO E PARLAMENTO: è stato istituto il CIAE, comitato interministeriale affari esterni che è nato proprio per coordinare le linee politiche. La partecipazione del Parlamento è inoltre NECESSARIA per alcune operazioni UE, come ad esempio quando chiamata a pronunciarsi sulla validità del principio di sussidiarietà per una data norma. Al di là di questo, il Governo è ora tenuto ad informare il Parlamento sulle politiche da lui adottate in sede comunitaria, in particolar modo quando si abbia riguardo ad accordi internazionali. Le due discipline fondamentali innovate nella fase ascendente sono: a)c.d.RISERVA DI ESAME PARLAMENTARE: ciascuna Camera, qualora abbia iniziato l’esame di progetti, può chiedere al Governo di apporre in sede di Consiglio UE la riserva di esame parlamentare sul progetto o atto in esame. Risultato? Il Governo NON POTRÀ, in attesa dell’esito dell’esame ESPRIMERE LA VOLONTÀ DELLO STATO ITALIANO IN SEDE DI CONSIGLIO. b) FRENO D’EMERGENZA: l’adozione di un atto di indirizzo (es. su sicurezza sociale) da parte di entrambe le Camere obbliga il rappresentante dell’Italia in sede di Consiglio UE a chiedere che la proposta legislativa sia presentata al Consiglio europeo Per la FASE DISCENDENTE, lo Stato e le Regioni danno tempestiva attuazione agli obblighi previsti dall’UE. Questa situazione si verifica in maniera più agevole rispetto al passato perché ad oggi non si emana più un

solo atto, ma due che sono la LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA E LA LEGGE EUROPEA: a) legge di del. Europea: FORNISCE LO STATO DELLE PROCEDURE DI INFRAZIONE IN CORSO VERSO L’ITALIA, ELENCO DIRETTIVE ATTUATE O DA ATTUARE e fornisce l’elenco degli atti adottati a livello regionale seguendo gli obblighi UE in materie di loro competenza. Ma come lo Stato si adegua all’UE tramite tale legge? - ricorrendo in primis a DELEGA LEGISLATIVA PER IL GOVERNO, legittimato a rendere operative le direttive (talvolta deve esserci un parere da parte delle commissioni parlamentari). L’esercizio della delega è vincolato da principi e criteri direttivi a cui si deve adeguare, come ad esempio la necessità che gli interessi degli italiani siano allo stesso livello di quelli dei cittadini UE. La Corte Costituzionale sembra comunque aver riconosciuto ampio potere di intervento al Governo; - DELEGIFICAZIONE: possibilità per il Governo in date direttive indicate dalla stessa legge di delegazione, di ricorrere allo strumento del REGOLAMENTO su materie non coperte da legge con riserva assoluta. - nella legge è contenuta anche la delega per la disciplina sanzionatoria. Infatti, in caso di rischio di sanzione, il Consiglio di ministri può emanare atti per farvi fronte in maniera tempestiva. b) legge europea: riguarda invece DISPOSIZIONI MODIFICATIVE O ABROGATIVE DI DISCIPLINA NAZIONALE CONTRASTANTE, PROCEDURE D’INFRAZIONI PENDENTI su date misure statali, disposizioni volte a rendere operativi atti non già direttamente applicabili...


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