LA MAISON GOUPIL. IL SUCCESSO ITALIANO A PARIGI NEGLI ANNI DELL’IMPRESSIONISMO PDF

Title LA MAISON GOUPIL. IL SUCCESSO ITALIANO A PARIGI NEGLI ANNI DELL’IMPRESSIONISMO
Course Art Market
Institution Sapienza - Università di Roma
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Catalogo nel programma per non frequentanti...


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LA MAISON GOUPIL. IL SUCCESSO ITALIANO A PARIGI NEGLI ANNI DELL’IMPRESSIONISMO

INTRODUZIONE

Mostra che presenta, per la prima volta insieme, le opere degli artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento che lavorano per la Maison Goupil di Parigi. La mostra si propone di portare un contributo storico-artistico alla storia della pittura italiana nell’Ottocento e delle sue relazioni internazionali e di evidenziare quanto questi artisti furono importanti per la galleria Goupil (che, con il suo nuovo modo di presentare, vendere e diffondere l’arte, creò un gusto collezionisti di respiro internazionale. La mostra racconta Parigi negli anni dell’Impressionismo aprendosi a: -le differenze di livello sociale, economico e culturale dei collezionisti, -la lontananza dai centri dove nascono e si propagano le mode, -le caratteristiche nazionali, tipologiche e individuali di gusto e interessi Un nuovo contesto di relazioni politiche, economiche, culturali e sociali porta negli anni ’70 dell’800 alla nascita a Parigi di un gusto collezionisti borghese (compreso, indirizzato e diffuso da Adolphe Goupil). La Maison Goupil raccolse una scuola vera e propria di pittori di provenienza e formazione diversa uniti da un comune progetto e sentimento. Dipinsero scene di effetto e di grande qualità, estremamente piacevoli e facili da comprendere, ambientati in eleganti interni o ombrosi giardini, vedute urbane e paesaggi che diventeranno immediatamente popolari come modello idealizzato di vita quotidiana da seguire ed imitare. Presenza degli artisti italiani a Parigi: fine anni ’60 e ’70 dell’Ottocento. LA MAISON GOUPIL 1829. Fondata da Adolphe Goupil insieme al mercante tedesco Joseph-Henry Rittner (mercante di scarpe di ordine tedesca). Quartiere Montmartre. Dopo la Rivoluzione di Luglio molti incisori a bulino (apprezzati da re Carlo X) si trovano in una situazione delicata a causa della mancanza di richieste da parte del governo. I due soci allora impiegano questi incisori per riprodurre opere antichi e contemporanei a bulino (alta qualità). 1831. Denominazione Rittner&Goupil, la Maison inizia la sua attività occupandosi esclusivamente di litografie ed incisioni tratte da capolavori dell’arte antica e da opere contemporanee selezionate al Salon parigino.

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1840. Rittner muore, Goupil si associa a Théodore Vibert con la nuova denominazione Goupil&Vibert. 1846, nuovo partner Alfred Mainguet. Goupil,Vibert&Cie. Inizia il commercio di quadri e disegni di cui vengono acquisiti anche tutti i diritti di riproduzione. Dagli anni ’40 dell’Ottocento la Maison si amplia con le sedi di Londra (1841) e New York (1846). Si avverte la necessità di diffondere oltreoceano il gusto collezionisti diffuso in Europa. Per la sede newyorkese Goupil inviò suo figlio Léon e Vibert, il mercato americano fu molto ricettivo e la sede ebbe un grande successo. 1850. Vibert muore nel 1850, Léon nel 1855. La sede fu gestita da Knoedler. Nel 1850 Goupil viene nominato Chevalier de la Légion d’Honneur e mutò la ragione sociale in Goupil&Cie (fino al 1884). Anni ’60, nuove sedi: Aia (1861, in società con il mercante Vincent Van Gogh, zio del pittore), Berlino (1865), Vienna (1865), Bruxelles (1866). Tutte le sedi erano soggette ad uno stretto controllo da parte della casa madre. Nel 1862, grazie al matrimonio della figlia con l’artista Jean-Léon Gérôme, Goupil ebbe l’occasione di conoscere direttamente molti artisti e di visionare i loro ateliers. Dal 1872 la Maison aggiunse la realizzazione e il deposito di brevetti per i diversi procedimenti di riproduzione. Nel 1884 Goupil lasciò la guida della galleria ai suoi associati, nonostante ciò essa continuò a mantenere nella ragione sociale riferimenti a lui fino al 1919. Assunsero la guida della galleria Léon Boussod e René Valadon che unirono alle consolidate attività anche nuovi processi di stampa tipografica e la politica di pubblicazione di riviste illustrate. Con loro la denominazione diventò: Boussod,Valadon&Cie, Successori di Goupil&Cie fino al 1919 (anno in cui la galleria cessò la sua attività). Dal 1897 al 1921 sotto la denominazione Jean Boussod,Manzi,Joyant&Cie, proseguì la vendita delle riproduzioni. I CONTRATTI DI ESCLUSIVA CON GLI ARTISTI PIÙ IMPORTANTI: GIUSEPPE DE NITTIS E LE OPERE DIPINTE PER GOUPIL

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NOME SOCIETÀ

Uno degli elementi del successo di Goupil è la stipula di accordi di esclusiva con gli artisti più importanti. Contratto con Giuseppe de Nittis, contiene gli elementi tipici su cui Goupil basava i suoi contratti: 1) acquisizione in totale esclusiva delle opere dell’artista 2) Prezzo di acquisto fissato di comune accordo e percentuali di ricavo ulteriore a seconda del prezzo finale 3) Acquisizione dei diritti esclusivi di riproduzione (fondamentale non solo per l’importanza delle stampe, incisioni ed editoria della galleria ma anche per la notorietà degli artisti) 4) Credito annuo corrisposto in mensilità (non solo per permettere una vita tranquilla all’artista ma anche per acquisire un gran numero di dipinti ad un prezzo conveniente) 5) Aggiornamento ogni sei mesi del conto con saldo o pagamento degli interessi sulle somme di debito (alla morte del pittore risultarono ancora debiti nei confronti della galleria) 6) Possibilità di rescissione del contratto ogni sei mesi, a meno che l’artista fosse ancora debitore e la galleria poteva esigere la continuazione 7) Nell’eventualità della conclusione del contratto, divisione delle opere non vendute con prezzo minimo fissato di comune accordo (nel 1874 De Nittis riacquistò molte delle sue opere liberandosi dai vincoli con la galleria) Il primo dipinto di De Nittis menzionato nei registri della galleria è Vue de l’Adriatique, acquistato nel 1868 e venduto l’aprile dell’anno successivo. Poi La Dame aux perroquets, criticato da Diego Martelli. 1872. Altre tre opere sono acquistate nel 1872: la Route de Naples à Brindisi (esposto al Salon del 1872), la Pluie de cendes e la Descente du Vésuve (particolarmente apprezzato in quanto rappresentava la scoperta da parte della borghesia del piacere della villeggiatura e mostra il moltiplicarsi della figura di guida turistica). 1873. Nel 1873 Goupil acquista 14 dipinti da De Nittis tra cui due vedute di Pompei (restituite nel ’76 all’artista poiché non vendute).

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Il 4 Ottobre del ’73 Goupil acquista per 1500 franchi Le Canot. 1874. Goupil compra Fait-il-froid!, M.lle Diogéne e Avenue de l’Impératrice (les petits chiens). 1875. La galleria acquista importanti dipinti come Entrée de l’ Avenue de l’Impératrice , Place de la Concorde , Westminster Bridge e House of Parliament (formato ridotto, forse prima versione in piccolo formato del dipinto dello stesso soggetto poi acquistato da K. Knowles). 1876. È di quest’anno uno dei dipinti più famosi della galleria: Place des Pyramides. Acquistato per 20000 franchi, esposto nello stesso anno al Salon e da cui viene poi tratta un’incisione. Forse per il prezzo richiesto, non fu venduto e nel 1881 lo ritroviamo in vendita da Christie’s, ancora invenduto viene riacquistato dall’artista che lo dona al Musée de Luxembourg. Oggi si trova al Musée d’Orsay. 1888. In quest’anno Goupil acquista da De Nittis Dans les blés, opera giovanile acquisita dopo la morte dell’artista. LA MAISON GOUPIL E GLI ARTISTI MERIDIONALI Sono molte le opere degli artisti meridionali acquistati dalla Galleria Goupil, molti furono presentati proprio da De Nittis. Rossano Ciò accadde sicuramente per Federico Rossano (che era sotto contratto com il mercante Reutingler). La prima opera (acquistata per 500 franchi) fu La Grande Route (titolo poi modificato in Paysage), il secondo dipinto è il grande Marché aux bestiaux environs de Naples (presentato all’Esposizione Universale di Vienna del 1873, acquistato da Goupil un paio di giorni prima dell’apertura, non venduto fino al 1880). Di Rossano sono segnati nei registri 10 dipinti tra cui anche Printemps (esposto al Salon del 1977) e Fenaison. Alceste Campriani Dagli anni ’70 entra a far parte del gruppo di artisti che lavorano per Goupil (sempre tramite De Nittis).

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Il primo dipinto certo è Paysage (La Grande Route) acquistato nel 1872. È dell’anno successivo invece Ruines de Pompei (Les touristes) veduto al socio all’Aia Van Gogh. Nel 1873 Goupil acquista Paysage (L’âne) e nel 1875 Les oiseleurs. Altri 4 dipinti significativi sono: Route de Naples (venduto al mercante Avery di New York), Le retour de marché, Retour de Montevergine e Le tournée électorale. Francesco Paolo Michetti La letteratura, riguardo i rapporti tra artisti italiani e mercanti d’arte parigini, ritiene che De Nittis fece da tramite anche per i rapporti tra Francesco Paolo Michetti, Goupil e il suo rivale Reitlinger (con cui il pittore aveva stipulato un contratto nel 1971). In seguito alla presentazione al Salon parigino del 1872 di due opere di Michetti, Goupil chiese aiuto a De Nittis. I rapporti tra Michetti e Reitlinger furono attivati da Attilio Simonetti, pittore romano (i rapporti tra mercante e pittore sono documentati da prima del 1872, mentre la conoscenza tra i due pittori risale agli anni ’60) Le opere del Salon parigino del 1872 di Michetti viste da Goupil sono: Sommeil de l’innocence (venduta a Knoedler tre anni dopo) e Le Retour du potager. L’identificazione della seconda opera risulta più complicata (per Martina De Luca è da identificarsi con Contadinelle che cantano esposta a Napoli nel 1958 in una rassegna sulla pittura napoletana del secondo Ottocento, anche se il soggetto delle contadinelle mal si concilia con quello del ritorno dall’orto che invece ben si adatta a un dipinto del 1875 conservato al Museo Revoltella). Nel 1874 Goupil acquista Enfant endormi. Altri dipinti sono Repas de Noces dans yes Abbruzzes e Gardeuse de moutons aver un enfant. Domenico Morelli Rapporto faticoso e tormentato con il mercante parigino che riuscì ad acquistare solo 4 dipinti: Tête d’etude, La Vierge apportant le bonheur su la terre, La fille de Jaire e Tentation de S. Antoine. Non riuscendo a stringere rapporti commerciali con l’artista, ma riconoscendone il valore, Goupil decise di acquistare i diritti di riproduzione delle sei opere più importanti del maestro. Goupil acquista dall’artista Teofilo Patini nel 1873 La leçon d’equitation.

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Attraverso Goupil Gioacchino Toma espone al Salon del 1876 Le Viatique; hospice des orphelins, à Naples. Giacomo Di Chirico Su invito di Domenico Morelli Goupil si reca a Napoli nel 1877 a visitare l’Esposizione Nazionale di Belle Arti dove rimane impressionato dall’opera di Giacomo Di Chirico Uno sposalizio (Costume di Basilicata) che acquista e da cui trarrà un’incisione modificando il titolo in Un matrimonio in Basilicata. Il braccio al signore il core al cafone (sottolineando la differenza d’età tra gli sposi ed evidenziando la figura a sinistra in procinto di accendere i fuochi d’artificio mentre guarda la sposa). Il dipinto, dopo la sua vendita ad un ignoto collezionista americano, è stato considerato perduto fino al suo recente ritrovamento in Sud America. Dal confronto con l’incisione si nota come il dipinto sia stato tagliato nella parte sinistra (dove si trova il giovane fuochista). La mestria di Di Chirico fece sì che Goupil acquistasse una ventina di suoi dipinti. Edoardo Tofano: Enfin… seuls! E le riproduzioni dei dipinti Tofano vendette a Goupil 33 opere e, insieme a Vittorio Corcos, è uno dei migliori interpreti della moderna donna parigina. Grazie al dipinto Soli divenne uno degli artisti più popolari della Maison. Adolphe Goupil non solo scelse gli artisti migliori ma intervenne direttamente nel raccomandare agli artisti cosa dipingere per rendere le loro opere più appetibili al pubblico (i soggetti dovevano essere di facile fruizione, anche per la doppia natura dell’attività: galleria d’arte e casa editrice). Soli rappresenta una coppia di sposi che si abbraccia dopo che gli invitati sono andati via. Il titolo dava un sentore malinconico (la festa finita) mentre il titolo modificato da Goupil in Enfin…seuls! grazie ai puntini di sospensione indicata l’attesa e la gioia dei novelli sposi nel trovarsi finalmente soli. Il dipinto fu seguito da una serie di riproduzioni (il cui mercato era fondamentale per la galleria e per il successo degli artisti). La fornitura di dipinti, stampe e fotografie rimase centralizzata a Parigi. Esse erano poi registrate quasi esclusivamente da Knoedler in America .

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Le riproduzioni (stampe e incisioni) divennero un nuovo modo per conoscere le opere d’arte. ANTONIO MANCINI E LE OPERE REALIZZATE PER LA MAISON GOUPIL Mancini si recò per la prima volta a Parigi da Goupil nel 1875 su sollecitazione del suo mecenate Albert Cahen. Al Salon del 1972 espone Enfant allant à l’école. All’arrivo stringe subito un accordo con il gallerista che espone le sue opere in vetrina. Il primo dipinto segnalato nei registri Goupil è Tête de jeune garçon. Il dipinto Le petit écolier, dipinto a Napoli nel 1875 fu esposto da Goupil al Salon del 1876 e fu venduto al collezionista Landelle. Il secondo soggiorno di Mancini avviene nel 1877.

LA MAISON GOUPIL E L’ESPOSIZIONE DEI DIPINTI AI SALON La Maison ebbe un rapporto privilegiato con il Salon parigino dove Goupil fece in modo (dagli anni ’70) di far esporre le opere dei sui migliori artisti. Per promuovere i suoi artisti era poi di fondamentale importanza la diffusione di incisioni, fotografie e la pubblicazione di lussuosi cataloghi con le illustrazioni delle opere più significative. IL MERCATO DELL’ARTE. I RAPPORTI TRA LA MAISON GOUPIL E MERCANTI, ANTIQUARI, AGENTI, FRANCESI, INGLESI, TEDESCHI E AMERICANI

Il mercato moderno dell’arte indipendente dalle istituzioni era in notevole e dinamica espansione, la Maison aveva rapporti stabili e consolidati con colleghi, intermediari e con collezionisti privati. A Parigi la galleria deteneva rapporti con: i fratelli Tedesco, Bague et Cie, Arnold&Tripp, Le Roy et Cie ecc. I principali concorrenti erano Georges Petit e Reitlinger. Petit vende anche dei quadri a Goupil, inoltre è stato attivo verso istituzioni e beni comuni (è parte del gruppo che acquisterà l’Olympia di Manet per donarla al Louvre).

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Reitlinger invece viene indicato da Goupil come “l’ebreo tedesco” ed è il principale concorrente in quanto adopera le stesse strategie di Goupil (contratti di esclusiva e stipendi mensili anticipati agli artisti). Sebbene non avesse la stessa forza economica, Reitlinger fu il primo a mettere De Nittis sotto contratto (poi Michetti, Simonetti e Mancini). I galleristi tedeschi (Oppenheim,Schwabacher) acquistano diverse opere italiane da Goupil. Gli antiquari inglesi sono molto attivi con la Maison. Es. Thomas McLean e Wallis. G.S. Forbes acquistò 314 quadri da Goupil ma solo un Pasini e due De Blaas (ciò testimonia come il gusto per la pittura italiana del periodo seguiva il modello inglese che privilegia la neovenetian school). La pittura veneta è poco rappresentata nei registri Goupil se non con De Blaas di cui la Maison acquista i diritti di riproduzione di molte opere di successo. In America il punto di riferimento è Knoedler, primo socio della Maison a New York e unico proprietario alla morte di Vibert e del figlio di Goupil. Knoedler contribuisce in maniera determinante alla diffusione in America delle opere d’arte della Maison in quanto detiene formalmente i copyright di tutte le incisioni di Goupil da dipinti italiani. UN GRANDE INTERRPRETE DEL GUSTO BORGHESE: GIOVANNI BOLDINI. APPUNTI PER UN CATALOGO DELLE OPERE DIPINTE PER GOUPIL.

Identificazione dei lavori di Boldini documentati nei registri Goupil, opere che hanno cambiato nome più di una volta. 1972 Il primo dipinto documentato è La leçon de musique acquistato nel 1872e venduto il giorno stesso. Pochi giorni dopo viene acquistato Confidences che è identificabile con Jne femme piçant de la guitare acquistato in comproprietà con Knoedler e Tooth. À la campagne è il dipinto in mostra chiamato La Primavera.

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1973 es. Indolcence in mostra Non sempre è facile identificare i dipinti di Boldini ambientati nel parco di Versailles a causa dei nomi simili e delle misure non riportate. Le composizioni di Boldini, sia quelle raffiguranti scene d’interni sia quelle in costume, riscontrano particolarmente il gusto americano. Molte opere passano a New York (anche se non riportate nei registri parigini) come Suonatrice di lira e ascoltatrice che non è presente nei registri ma mostra il cartellino “Goupil’s 170 Fifth Avenue”. Nel Musée Goupil di Bordeaux sono inoltre conservate fotografie, incisioni e stampe da opere che non appartennero alla Maison ma di cui acquisì i diritti di riproduzione in occasione dei Salon. ORIENTE, VIAGGI, ESOTISMO: ALBERTO PASINI E LA MAISON Panini è l’artista più rappresentato nei registri Goupil (più di 300 dipinti). I rapporti sono documentati dal 1867 quando Goupil acquista Le passage du Guè e Chausseurs au faucon. Fu Knoedler ad acquistare il primo e fu il maggior acquirente di Pasini per la Maison. Marché du lundi sur la place de la Mosquée de Jeni Djami à Constantinople esposto al Salon del 1873 è famoso per l’incisione nel catalogo del Salon ma non si aveva traccia del dipinto fino al ritrovamento di un’opera uguale alla parte centrale del capolavoro. La divisione dell’opera in tre dipinti (i laterali venduti da Christie’s a Londra 1993, 2005) è imputabile a motivazioni commerciali legate alle dimensioni (le opere di Pasini erano tutte di piccolo formato). VITTORIO CORCOS E GOUPIL: LA MODA DELLA VILLEGGIATURA BALNEARE E LA BELLEZZA FEMMINILE Corcos realizza molte opere per la Maison che incontrano il gusto collezionisti americano.

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Per Corcos il lavoro di identificazione è particolarmente complesso perché il modello competitivo è sempre molto simile: una o più figure appoggiate a una balconata di fronte al mare. Sono ragazze bellissime che documentano la neonata moda delle stazioni balneari (il mare abbandona la sua vocazione terapeutica per aprirsi al divertimento). La sua grande capacità di interpretare la natura e la bellezza femminile, portò Corcos a produrre molti ritratti muliebri per la Galleria.

LA MAISON GOUPIL & CIE E LA BORGHESIA

LA MAISON GOUPIL E I SUOI CLIENTI: SPECCHIO DI UN’EPOCA La finalità della Galleria è quella di raggiungere un ampio pubblico attraverso la diversificazione delle attività e la moltiplicazione dei punti vendita nel mondo. Le produzioni di Goupil diventano una presenza costante negli appartamenti borghesi, e la sua bravura sai quella di conciliare la vendita degli originali e delle riproduzioni rivolgendosi a clientele diverse . Goupil dimostra di essere un fenomenale conoscitore della società lui contemporanea. La Maison si basa sul gusto dell’epoca e arriva perfino a creare un nuovo mercato per soddisfare i suoi clienti. L’idea è quella di offrire, con il tempo, una produzione di repliche da un unico soggetto di partenza usando tutte le tecniche disponibili: bulino (tecnica più costosa), litografia, acquaforte, acquatinta (costi minori). La borghesia domina l’Ottocento sebbene i componenti si rifacciano al modello di vita della classe aristocratica da loro spodestata. Il gusto per la forma e la ricerca di rispettabilità influenzeranno tutto il secolo. Seguendo i gusti dei contemporanei, la Maison Goupil offre soprattutto pittura di genere con tematiche varie ma tutte di facile comprensione adatto alla borghesia (un’arte alla propria portata poiché vicino alla quotidianità ma allo stesso tempo idealizzata con l’uso di stereotipi rassicuranti). La retorica del lavoro e del successo si applica agli uomini borghesi, i cataloghi della Maison infatti mostrano soggetti equestri, sportivi che testimoniano l’eleganza maschile, la passione per i cavalli, i cani e la caccia oltre all’amore per i viaggi.

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Es. Alfred Dedreux (uno degli artisti che lavora con maggior costanza per Goupil negli anni ’40) con le sue litografie: Sportsman e Gentleman. Come le corse ippiche in città, la caccia diviene il grande passatempo delle campagne. Goupil presenterà dipinti che ritraggono cani e cavalli. Grazie al miglioramento dei mezzi di trasporto e alla diffusione di guide turistiche la borghesia s...


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