LA Teoria Della Logica Mentale 7 PDF

Title LA Teoria Della Logica Mentale 7
Course Psicologia del Giudizio e della Decisione
Institution Università degli Studi di Padova
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La teoria della logica mentale ...


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LA TEORIA DELLA LOGICA MENTALE La teoria della “logica mentale” si basa sull’assunto che gli individui quando devono fare delle inferenze deduttive utilizzando un insieme di regole astratte simili a quelle della logica formale. Tutti gli individui posseggono alcuni schemi astratti (Braine, 1978): Ad esempio, il “modus ponens” o il “modus tollens”. Ma allora, perché si verificano errori nel ragionamento deduttivo? Gli errori sono imputabili ad una serie di difficoltà che dipendono da: -

Inadeguata applicazione delle strategie volte al coordinamento della sequenza di inferenze. Fraintendimento delle premesse. Disattenzione a causa dell’incapacità di mantenere le informazioni rilevanti nella memoria di lavoro. Errori fatti nell’applicazione degli schemi di inferenza.

È più facile applicare lo schema del “modus ponens” rispetto allo schema del “modus tollens”. La difficoltà è dovuta al fatto che si deve applicare una serie di regole diverse per trarre una conclusione. Ciò induce quindi un maggior carico cognitivo, rendendo più difficile il processo di ragionamento. Di conseguenza, si verifica un aumento degli errori nel caso del “modus tollens”. I MODELLI MENTALI La Teoria del Modelli Mentali è stata proposta da Johnson-Laird (1983). Secondo questa teoria il ragionamento si fonda sulla generazione di rappresentazioni mentali (o modelli) del mondo. La generazione di queste rappresentazioni mentali si sviluppa in tre fasi. -

Prima fase: Comprensione delle premesse grazie alla conoscenza del linguaggio e a tutte le conoscenze rilevanti per tale compito. Seconda fase: Combinazione dei modelli delle premesse per ottenere una descrizione della situazione che congiuntamente può essere definita da quelle premesse. Terza fase: Validazione, ovverosia ricerca di modelli alternativi congruenti con le premesse, ma in cui la conclusione candidata ad essere adottata è falsa.

Se ciò si verifica allora la conclusione è falsa e un’altra conclusione va ricercata e validata. Esempio di applicazione dei modelli mentali: -

PREMESSA MAGGIORE: Nessun parlamentare europeo è parlamentare nazionale. PREMESSA MINORE: Qualche professore universitario è parlamentare nazionale.

Gli individui affrontano argomentazioni come questa costruendo due modelli mentali distinti, uno per ciascuna premessa. In entrambi i modelli mentali vengono rappresentate le relazioni tra i due termini indicati nelle due premesse.

Poiché i due modelli mentali condividono un termine (parlamentare nazionale), essi possono essere combinati in modi differenti per ottenere possibili modelli mentali alternativi.

Il modello della prima premessa (“Nessun parlamentare europeo è parlamentare nazionale”) contiene “parlamentari europei e “parlamentari nazionali”. Il modello della seconda premessa (“Qualche professore universitario è parlamentare nazionale”) può essere rappresentato secondo un modello mentale che contiene anche la condizione di “professore universitario non parlamentare nazionale”. La combinazione delle due rappresentazioni può produrre un modello mentale integrato che rappresenti la conclusione del sillogismo. L’esito di questa combinazione può essere il seguente:

Sulla base di questa rappresentazione integrata si potrebbe concludere che “nessun parlamentare europeo è professore universitario”, conclusione valida anche se plausibilmente non vera. In realtà, le cose sono più complesse di così perché si possono combinare le premesse anche in modi differenti… Ad esempio:

Il modo in cui i modelli mentali vengono integrati porta a conclusioni molto differenti. Pensando agli ultimi due esempi, si potrebbe pensare che nel primo caso, la conclusione è questa: “Alcuni parlamentari europei non sono professori universitari”. Ma nel secondo caso, la conclusione è questa: “Alcuni professori universitari non sono parlamentari europei”. La teoria dei modelli mentali permette di spiegare anche il ragionamento condizionale. Vediamo ora un esempio che porta ad una fallacia dell’affermazione. Pensiamo ad un caso di “modus ponens”: “Se si è cagionato un danno per legittima difesa, allora non si è responsabili”. “Non si è responsabili”. “Si è cagionato il danno per legittima difesa”. Questo è il modello mentale che viene derivato dalla premessa maggiore. Legittima difesa

Non responsabilità

Quando viene loro detto che si è causato il danno per legittima difesa tendono a concludere che non si è responsabili. Infatti, hanno immaginato una rappresentazione in cui la legittima difesa corrisponde all’assenza di responsabilità. Tuttavia, si potrebbe non essere responsabili anche senza aver agito per legittima difesa. Vediamo ora un esempio che porta ad una fallacia di affermazione della conseguente. “Se un cane ha le pulci, si gratta in continuazione”. “Questo cane si gratta in continuazione”. “Questo cane ha le pulci”. La precedente conclusione è invalida, perché il cane potrebbe grattarsi per altri motivi. Le persone tendono a fare meno errori quando si presenta il sillogismo secondo questa forma: “Se un cane ha una malattia della pelle, si gratta in continuazione”. “Questo cane si gratta in continuazione”. “Questo cane ha una malattia della pelle”. Nel primo caso, la seconda premessa (“il cane si gratta in continuazione”) fa venire in mente spontaneamente l’immagine del cane con le pulci. Nel secondo caso, invece, le persone si possono creare un modello mentale più complesso. Come si può vedere, la teoria dei modelli mentali permette di spiegare gli errori e le difficoltà che le persone incontrano quando cercano di applicare il ragionamento deduttivo. Le persone ragionano creandosi modelli mentali (immagini, rappresentazioni) delle premesse, anziché utilizzare spontaneamente schemi logici innati....


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