Lavoro di Comunità - Ciao mi chiamo lola e so spagnola per imparare l\'italiano vado a scuola, le PDF

Title Lavoro di Comunità - Ciao mi chiamo lola e so spagnola per imparare l\'italiano vado a scuola, le
Course Organizzazione e sviluppo delle risorse umane
Institution Università telematica Universitas Mercatorum di Roma
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Ciao mi chiamo lola e so spagnola per imparare l'italiano vado a scuola, le mie sorelle son tutte belle, i miei fratelli sono monelli...


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Lavoro di comunità

Fare lavoro di comunità significa promuovere iniziative orientate verso una collettività, anziché a singoli utenti o nuclei familiari.

Il lavoro di comunità consiste nel: Elaborare progetti di animazione del tempo libero Compiere interventi di sensibilizzazione Avviare gruppi di mutuo aiuto Organizzazione di tavoli di lavoro per una programmazione partecipata dei servizi. Azioni per far crescere il senso di comunità Anche fra persone di culture diverse. Dunque il lavoro che svolge un assistente sociale all'interno della comunità consiste nel aiutare persone che si trovano nella stessa zona è che condividono uno stesso problema esistenziale.

Lavoro di comunità inoltre mira a creare una comunità competente: Quindi una comunità che riconosca la problematiche, e attivi e riconosca risorse per risolvere i problemi in maniera autonoma. Una comunità competente rafforza anche le relazioni nel territorio tra le persone. Il concetto di territorio è strettamente collegato al lavoro di comunità Il territorio è uno spazio fisico abitato variabile nel tempo delimitato da confini geografici, sociali, culturali, economici, politici. Quando si Parla di comunità e di territorio si valorizza il Walfare locale , che Intercetta e bisogni eh sì mobilità per risolvere le problematiche. Il territorio viene definito sia come bacino di utenza sia come attore protagonista. Nel primo caso il territorio è definito come bacino di utenza poiché esso ha dei bisogni, bisogni che devono essere colmati attraverso le risorse che il territorio ha da impiegare. Il territorio è definito anche come attore sociale il. Quale partecipa , elabora, produce, coinvolge l'utente che diventa attore protagonista, diventa autonomo auto determinato è responsabile pronto a mobilitarsi per il territorio.

Abbiamo diversi modelli di comunità. Community care: Assistenza di comunità, che si rifà l'idea che le persone debbano utilizzare le risorse che hanno a disposizione per fornire servizi e che ha bisogno.

Community organization: Organizzazione di comunità, la quale cerca di migliorare la comunicazione tra i diversi erogatore di servizi per eliminare sprechi di risorse.

Community Development: Sviluppo di comunità,il quale integra maggiormente le persone nelle relazioni economiche capitalistiche attraverso progetti come che migliorarano l'accesso alle risorse.

Infine abbiamo la community Action: Quindi l'azione delle persone verso la modifica delle relazioni sociali presenti.

Atteggiamento degli operatori verso i modelli:

Selezione: Scegliere e seguire un modello applicandolo in maniera critica.

Eclettismo Selvaggio: utilizzare pezzi di teoria o di modelli diversi solo sulla base dell'induzione o di esperienze.

Eclettismo riflessivo: Pensare criticamente le teorie adatte per orientarsi verso interventi più adeguati.

Storia del lavoro di comunità

Anni 50: Il lavoro sociale si concentra sui singoli soggetti o sui gruppi che andavano in qualche modo assistiti

Anni 70 e 80: Il lavoro sociale si articola in case work, Group work, Community work.

Anni 80: Si afferma il walfare state, si avvia la riforma sanitaria, il servizio sociale da settoriale si fa unitario decentrato integrato( walfare regionale)

Anni 90: Si afferma l'idea di zona, e quindi del welfare mix ovvero Walfare locale. Operatore sociale usa come lo strumento del piano di zona per individuare più efficacemente le problematiche del territorio e risolverle.

Il rinnovo dei servizi sociali

La prima tappa che segna il rinnovo dei servizi sociali fu il decentramento amministrativo.

Le competenze socio assistenziali e sanitarie prima mantenute dallo Stato centrale vengono trasferite alle regioni alle province e ai comuni.(walfare regionale)

La seconda tappa fondamentale che segna il rinnovo dei servizi sociali su il DPR 616/77, il quale introduce significativi mutamenti istituzionali. Esso si fonda sul diritto alla partecipazione cittadini e non solo utenti Si fonda anche sulla territorialità il quale rappresenta un ambito indispensabile per l'erogazione e l'integrazione dei servizi.

Esso Si fonda infine sull'universalità Delle prestazioni devono essere rivolte a tutta la popolazione senza distinzioni fra poveri o diversi.

Infine ci sono altri tre decreti legislativi che segnarono il cambiamento nei servizi sanitari e sociali.

La prima è la legge 833/78 istituì il Servizio Sanitario Nazionale, che si basa sul principio dell'universalità e quindi l'estensione delle prestazione a tutta la popolazione, sul principio dell'uguaglianza che dice che i cittadini devono accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale senza nessuna distinzione condizioni individuali, il principio di equità che garantisce a tutti i cittadini la stessa qualità ed efficienza e trasparenza. Inoltre questa legge istituì anche l'unità sanitaria locale(USL) il quale rappresentava il complesso delle strutture operative di zona che facevano capo al servizio sanitario nazionale.

Abbiamo poi decreti legislativi 502/92 e 503/93: Questi due decreti segnano il passaggio dal USL all'azienda sanitaria locale(ASL) la quale èazienda dotata di autonomia organizzativa, gestionale, tecnica, amministrativa, patrimoniale e contabile. Non esistono quindi sostanziali differenze tra i due termini Usl e Asl. Le Asl fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale, sono aziende con una personalità giuridica pubblica e sono organismi che hanno una propria autonomia imprenditoriale. Tali enti fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale e sono aziende che hanno non solo una loro personalità giuridica ma anche organismi con una propria autonomia. Sono solitamente organizzate in distretti sanitari di base, presidi ospedalieri e dipartimenti. Organi dell’ente sono: il direttore generale, il collegio sindacale e di direzione. L’Asl è caratterizzata da vari servizi: presidio ospedaliero, il consultorio, la continuità assistenziale, l’assistenza a casa e in residenze socio sanitarie, visite ed esami specialistici, servizi di prenotazione prestazioni (CUP), il medico di famiglia e infine i servizi per la salute mentale.

Il terzo decreto legislativo 299/99 Autonomia organizzativa ASL,Principali innovazioni contenute nella Riforma Ter (Decreto Bindi) DIps 229 del 19/6/99

Il SSN viene definito quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi Sanitari Regionali (SSR).

I livelli essenziali ed uniformi d’assistenza sono definiti dal PSN nel rispetto dei principi della dignità della persona, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso dell’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze nonché all’economicità nell’impiego delle risorse (si richiama quanto detto al punto 3 della legge delega riguardo alla contestualità tra livelli di assistenza e risorse finanziarie).

Le prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria sono assicurate dalle Aziende sanitarie e comprese nei livelli essenziali d’assistenza sanitaria (materno infantile, anziani, handicap, psichiatria, dipendenza da droga, alcool e farmaci, HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguente a patologie croniche degenerative).

Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono di competenza dei comuni che provvedono al loro finanziamento negli ambiti previsti dalla legge regionale.

Accreditamento delle strutture

La realizzazione di strutture sanitaria e l’esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie sono subordinate al rilascio di autorizzazione.

Il secondo livello è l’accreditamento istituzionale che è rilasciato dalle Regioni alle singole strutture autorizzate pubbliche o private ed ai professionisti che ne facciano richiesta ed è subordinato al possesso di requisiti ulteriori di qualificazione, alla loro funzionalità rispetto agli indirizzi di programmazione regionale, alla verifica dell’attività svolta e dei risultati raggiunti.

La Regione provvede al rilascio dell’accreditamento ai professionisti, alle strutture pubbliche ed equiparate che soddisfino alle condizioni sopra richieste, alle strutture private non lucrative (istituzioni che svolgono attività sanitaria e sociosanitaria a scopo non lucrativo) e alle strutture private lucrative

Terzo livello sono gli accordi contrattuali. L’accreditamento individua una sorta di "albo dei fornitori" del SSN con cui le Regioni e le ULSS definiscono gli accordi contrattuali per l’erogazione dei servizi necessari a soddisfare i bisogni assistenziali dei cittadini, tenendo conto della qualità e dei costi.

L’atto di indirizzo e coordinamento che individua i criteri per la definizione dei requisiti ulteriori per l’esercizio delle attività sanitarie prevede forme di partecipazione dei cittadini e degli utilizzatori dei servizi all verifica dell’attività svolta, alla formulazione di proposte rispetto all’accessibilità dei servizi e all’adozione e utilizzazione della carta dei servizi per la comunicazione con i cittadini.

Il nuovo modello di accreditamento si configura come un attestato di qualità da parte del SSN. Il cittadino può scegliere tra le strutture sottoposte dal sistema sanitario alla certificazione di qualità

Efficienza delle strutture sanitarie

I Direttori Generali delle Aziende sono valutati ogni anno sulle funzionalità dei servizi e obiettivi di salute raggiunti.

Sia le strutture pubbliche sia le private saranno finanziate con un budget complessivo predeterminato costituito da due voci: le tariffe per ciascun ricovero ospedaliero (DRG) e i costi predefiniti per programmi assistenziali (prevenzione, malattie rare, emergenze, trapianti, integrazione tra assistenza territoriale ed ospedaliera).

Nuovo ruolo delle autonomie locali

IL Decreto rafforza l’autonomia delle Regioni cui spetta la responsabilità primaria di gestire ed organizzare l’offerta di servizi di cura e riabilitazione. Le Regioni concorrono alla definizione del PSN e alla determinazione del fabbisogno complessivo del SSN.

I Comuni hanno un ruolo più incisivo nella programmazione e nella valutazione dei servizi e del raggiungimento degli obiettivi, nonché nella valutazione dell’operato del Direttore Generale.

Il sistema dei rapporti tra Regioni, Autonomie locali e ULS si completa con individuazione dei compiti di programmazione di monitoraggi oda parte del Governo che, in caso di gravi inadempienze da parte delle Regioni, prevede anche poteri sostitutivi.

Rapporto esclusivo dei medici, libera professione ed età pensionabile

I medici sono chiamati a scegliere fra il rapporto di lavoro esclusivo e la libera professione fuori dal SSN.

E’ una scelta individuale e non revocabile. Il rapporto di lavoro esclusivo costituisce un requisito essenziale per accedere alla direzione delle strutture. Dal 10 gennaio 2000 solo i medici che lavorano in esclusiva per il SSN potranno dirigere reparti, dipartimento e unità operative.

Il rapporto esclusivo di lavoro consente l’attività libero professionale solo all’interno della struttura. Il rapporto di lavoro esclusivo è obbligatorio per coloro che sono stati assunti dal 31 dicembre 1998.

Il contratto di lavoro definirà incentivi e gratificazioni economiche per chi sceglierà il rapporto esclusivo. Viene introdotto il ruolo unico della dirigenza medica. I due attuali livelli sono accorpati in un unico livello articolato secondo le responsabilità professionali e gestionali. Le responsabilità dei primari sono rafforzate mentre scompare la possibilità di restare primari a vita. Ogni cinque anni, infatti, è prevista una verifica dell’operato. La carriera sarà fondata sulle capacità in merito e le responsabilità.

Per tutti i medici dipendenti o convenzionati il limite d’età per il pensionamento è fissato a 65 anni, elevabile a 67.

Per i medici di famiglia la convenzione stabilirà tempi e modalità applicative. Questo limite vale anche per gli universitari, limitatamente all’attività assistenziale ordinaria ed alla direzione di strutture del SSN. Una disciplina transitoria ne prevede l’applicazione graduale.

Sono disciplinati gli ambiti e le modalità di esercizio della libera professione per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta, prevedendo che il tempo complessivamente dedicato all’attività in libera professione non rechi pregiudizio al corretto e puntuale svolgimento degli obblighi del medico, nello studio medico e al domicilio del paziente. Le prestazioni offerte nell’attività libero professionale devono essere definite nell’ambito della convenzione, Il medico è tenuto a comunicare all’USL l’avvio dell’attività libero professionale, indicando sede ed orario di svolgimento, al fine di consentire opportuni controlli.

Formazione continua

Nel SSN entra la formazione permanente e l’aggiornamento professionale per migliorare le competenze tecniche gestionali, ed adeguare così le conoscenze al progresso scientifico e tecnologico.

Una commissione nazionale per la formazione continua definisce ogni cinque anni gli obiettivi formativi di interesse nazionale, in linea con le priorità individuate dal PSN. La Commissione formata da rappresentanti dei Ministeri della sanità e dell’Università e della Ricerca Scientifica, delle Regioni e delle Federazione degli Ordini dei Medici, definisce i "crediti formativi" - la quantità minima di formazione ed aggiornamento professionale che devono essere acquisiti da tutto il personale dipendente o convenzionato che lavora per il SSN attraverso seminari, corsi, ecc. -

Di fondamentale importanza anche la legge 328 del 2000 Essa una legge quadro quindi stabilisce i principi fondamentali su cui le regioni devono bastare la gestione e la programmazione dei propri interventi. Essa definisce cosiddetti LIDEAS livelli sanitario dell'assistenza sociale. All'interno di questa legge sono previsti tre livelli di prestazione:

Disabili: Nel quale sono previsti progetti individuali tra comune e ASL Dov'è il comune si occupa della cura delle persone l'ASL della aspetto diagnostico sanitario.

Anziani: Per quale sono previsti sostegni domiciliari.

Famiglia: Per il quale sono previsti assegni di cura aiuti sia domiciliari che economici, servizi di sollievo e prestiti sull'onore tasso zero

La legge prevede anche i compiti che devono svolgere stato regioni e comuni. Lo stato elaborato un piano sociale Nazionale che comprende le prestazioni di base.

Regioni stabiliscono i requisiti minimi che gli enti privati devono avere per essere accreditati. La regione si esce anche un albo degli enti autorizzati

I comuni attraverso un piano di zona individuano tutte le problematiche del territorio e gestiscono l'erogazione del servizio pubblico e sociale.

Infine trattiamo la modifica del titolo Quinto della Costituzione la quale rivede la distinzione delle competenze legislative tra stato centrale regioni e comuni.

La tutela della salute è materia legislativa concorrente con lo Stato (spetta alle regioni la potestà legislativa Salvo che per la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione dello Stato)

Le politiche socio-assistenziali sono materia legislativa delle Regioni

Lo stato ha legislazione esclusiva nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni....


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