LE PEDAGOGIE DEL \'900 - Franco Cambi PDF

Title LE PEDAGOGIE DEL \'900 - Franco Cambi
Course Pedagogia Interculturale
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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PER ESAME DI STORIA DELLA PEDAGOGIA 2017/2018...


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LE PEDAGOGIE DEL NOVECENTO A cura di Franco Cambi

Introduzione IDENTITÀ DEL NOVECENTO E RUOLO DELLA PEDAGOGIA

Alla ricerca di una definizione del Novecento: Secolo dei totalitarismi e della democrazia, del capitale monopolistico e del welfare state, delle masse e delle elite, degli integralismi e della globalizzazione. Secolo delle utopie e dei disincanti di crisi delle certezze. Hobsbawn → secolo breve dominato dal mito comunista → quale emancipazione e uguaglianza? Secolo di cerniera e di svolta. Secolo americano sia per l'influenza sui sistemi politici che il way of life. Secolo che continua a influenzarci. Il valore individuo, il valore democrazia, il valore solidarietà, il valore comunicazione, ecc. sono valori politici e culturali che richiamano problemi irrisolti e che sono ancor più valori antropologici ed etici. La complessità del Novecento: La fine della tradizione: la modernizzazione ha creato opposte ideologie: reazione e rivoluzione, destra e sinistra, conservazione ed emancipazione. La cultura, la società da un lato si sono decostruite eliminando i vincoli della tradizione verso l'avvenire, ma c'è stato anche un ancorarsi alle appartenenze e alle identità producendo nazionalismi e integralismi. L'ascesa della tecnologia: penetra nelle coscienze e governa tutta la vita sociale che ormai si nutre di queste “protesi” dell'uomo → sfida. Le masse: individui eterodiretti, ma anche più consapevoli di diritti e funzioni. Donne, giovani. L'olocausto: punto di non ritorno della storia dell'uomo Mondializzazione: dal colonialismo alla decolonizzazione per arrivare alla globalizzazione economica, comunicativa, informatica. Terra patria unica → uomo planetario capace di dialogare con fedi diverse e dar vita a un'etica laica fondata sul rispetto dei diritti, sulla responsabilità e la solidarietà. Bilancio positivo del secolo, ma carico di ombre e compiti inevasi. Le svolte della pedagogia Rinnovamento ed espansione della pedagogia sotto la spinta della società di massa, ma anche sotto l'impulso della scienza e della tecnica sempre più centrali e dominanti. La società industriale, post-industriale (terziario) ha posto l'educazione come fattore stesso dello sviluppo (boom della scolarizzazione) e come risorsa per il suo funzionamento organico in direzione di una riduzione dei conflitti e per l'assimilazione di valori collettivamente condivisi. 3 innovazioni significative: - Affermarsi delle scienze dell'educazione e sviluppo dell'epistemologia pedagogica

- Costituzione di un modello di pedagogia critica - Sviluppo della pedagogia sociale. Attraverso queste innovazioni la pedagogia si è progressivamente affrancata dalla filosofia facendosi scienza empirica con il focus nel proprio ruolo sociale. Tra pedagogia e politica c'è legame e sinergia, ma anche confronto, opposizione, relazione dialettica. Anche per la pedagogia il Novecento è secolo di trasformazione, ma anche di decantazione. Le scienze dell'educazione e l'epistemologia pedagogica. Decisivo il passaggio dalla pedagogia come disciplina unica e generale di impianto ancora filosofico, alle scienze dell'educazione. Quale scientificità per la pedagogia? Domanda già posta da Harbart e dal positivismo. Sapere plurale, intenzionale, teorico-pratico, antropologico ed etico-politico orientato a una epistemologia “comprendente”, critico ermeneutica. La pedagogia critica. Modello aureo di fare pedagogia non ridotta alle sole scienze dell'educazione, settori e supporti della pedagogia, ma rimanendo in contatto stretto con la filosofia come forma del pensiero critico e critico-radicale, a cui la stessa pedagogia per possedersi in modo autonomo, organico e totale, deve ispirare il proprio pensiero. La pedagogia sociale. Verte attorno alle emergenze e ai bisogni educativi delle società attuali a causa delle sue continue e rapide trasformazioni. Educazione degli adulti, famiglia, ecc. Famiglia: da educazione seconde regole innate e metodi indiscussi ad una famiglia che deve essere educata essa stessa (adulti sempre più privi di certezze, agenzie sempre più extra-famigliari) L'alfabetizzazione. Mai come nel Novecento si impone l'alfabeto. Fenomeno planetario → battaglia vinta anche se oggi non basta più (nuove tecnologie). La cultura di massa. Cinema, radio e televisione → nuove potenzialità educative, ma anche nuovi problemi (conformazione capillare che modifica l'interiorità, uniformando gesti, modelli, linguaggi, stili di vita). La cultura di massa resta un problema per la pedagogia poiché cattura, omologa, rende subalterni. Che fare? Ridurre il tempo di esposizione ai media? Controllarli? Migliorarne i prodotti? L'educazione per tutta la vita. La vita media si è allungata. Vita privata e vita pubblica sono meno stabili → educazione per tutta la vita! Grande sfida per la società e per la pedagogia.

Capitolo 1 L'AVVENTURA DELL'ATTIVISMO Nel XX secolo la scuola si apre alle masse e si afferma sempre più come centrale nella società. Massima espressione nella tradizione attivistica, quando la scuola s'impose come istituzione chiave della società democratica → primato del fare. Grande esperienza fino almeno agli anni '50. Movimento internazionale (europeo e nordamericano). Larghissimo influsso nelle pratiche educative → rovesciamento radicale dell'educazione!

Al centro il Bambino con i suoi bisogni e capacità: 1) Il Fare deve precedere il conoscere, dal globale al distinto (Piaget) 2) L'Ambiente al centro dell'apprendimento e non il sapere codificato. Rivoluzione Copernicana. Le scuole nuove e l'educazione attiva: Tra la fine dell'800 e gli anni '30 si affermano alcune esperienze educative di avanguardia, alternative alla scuola tradizionale. La base sta negli apporti della psicologia (diversità della psiche infantile) e nei movimenti di emancipazione di larghe masse popolari che venivano a innovare in profondità il ruolo della scuola. Furono esperienze isolate, ma importanti. Il fanciullo è spontaneamente attivo e necessita di essere liberato dai vincoli dell'educazione famigliare e scolastica permettendogli una libera manifestazione delle sue inclinazioni primarie. L'apprendimento deve avvenire a contatto con l'ambiente esterno e attraverso attività di manipolazione, rispettando la natura “globale” del fanciullo che non tende mai a separare conoscenza e azione, attività intellettuale e attività pratica. Le scuole nuove sono anche voce di protesta (di sapore quasi tardo-romantico), contro la società industriale e tecnologica. Si alimenta di un'ideologia democratica e progressista, di sviluppo in senso libertario dei rapporti sociali, anche se connessa ad una concezione fondamentalmente individualistica dell'uomo → essenziali i rapporti con gli altri, ma senza che intacchino l'autonomia della coscienza e la libertà personale di scelta. In Inghilterra da Cecil Reddie (scuola aperta nel 1889) → scuole come “piccolo mondo reale, pratico” Edmond Demolins in Normandia Ecole des Roches (1899) → formazione globale del fanciullo: intellettuale, fisica, morale e sociale. Partecipazione dei ragazzi all'organizzazione della vita comune. Studio a partire dai “centri d'interesse” che hanno alla base il legame dei ragazzi con la “terra”. Wyneken (al bando l'autorità della famiglia e la tirannia degli adulti; più spazio alle lingue moderne e alle conoscenze scientifiche; richiamo al popolare al semplice, al naturale) e Kerschensteiner (introduzione del lavoro nel curricolo; le scuole dovevano avere laboratori) svilupparono in forme più originali e coerenti gli ideali di un rinnovamento educativo e scolastico. La formazione sociale è l'obiettivo principale della scuola popolare per dare ai ragazzi l'ideale della propria messa a servizio degli altri. Le scuole nuove in Italia: Giuseppe Lombardo Radice: “Scuola Serena” ideale di continuità tra scuola e famiglia. Insegnamento secondo i principi di spontaneità, attività, serenità ed equilibrio. Collaborazione col maestro capace di fare della scuola un'agenzia di crescita di tutta la società. Boschetti Alberti → impegno pedagogico innovativo del maestro (accademia, controllo, lavoro libero) secondo l'approccio “amore, amore”. → giudicato troppo poco generale come metodo. Rosa Agazzi → continuità tra asilo infantile e atmosfera famigliare. Ruolo materno dell'educatrice e bambini liberi e attivi (giardinaggio, pulizia, ecc) → “cianfrusaglie” → ciò che i bambini portano a scuola. Giuseppina Pizzigoni → necessario collegare i bambini alla vita sociale portandoli a visitare officine, città, monti e mare. Precedenza assoluta all'esperienza dell'alunno rispetto alla parola del maestro. Ernesto e Anna Maria Codignola → Scuola Città Pestalozzi (1945) → obiettivo è la formazione sociale dei ragazzi per renderli consapevoli di diritti e doveri. → organizzazione interna che rispecchi quella adulta gestita direttamente dai ragazzi. → metodo didattico libero e non prefissato. Educazione all'autonomia mentale e

morale, unico fondamento e baluardo della libertà politica. L'educazione è formazione spirituale del soggetto (idealismo), ma ha anche valenza sociale e politica (sulle orme di Dewey) indirizzata a far nascere nel soggetto il valore della libertà individuale e collettiva. Robert Baden Powell → boy scout. → impegno nel risolvere il problema del tempo libero. I modelli più maturi: in USA e Europa Kilkpatrick → vicino al modello attivista di Dewey. → il metodo dei progetti (contrapposto a quello dei problemi → accento sulla motivazione → il fine è lo stimolo versa la ricerca di soluzioni creative. Helen Parkhurst → fece sue le linee guida della Montessori in USA. Individualizzazione dell'insegnamento → -unità minime di studio di cui il fanciullo deve appropriarsi autonomamente. Compiti mensili da svolgere, l'insegnante controlla. Cousinet e Freinet → fase meno spontaneistica delle scuole nuove. Sintesi degli elementi caratterizzanti le scuole nuove. Cousinet: → (1950) permettere ai ragazzi di agire, istruirsi ed educarsi da se stessi sotto il controllo dell'insegnante. L'ambiente deve favorire curiosità e processi di socializzazione. Per ciò l'apprendimento deve essere non individuale, ma di gruppo. Importanza nel curriculum alla “storia delle cose”. Tutto si svolge in un contesto sociale e comunicativo che sviluppa autodisciplina e rispetto degli altri. Fondamentale per la strutturazione del suo pensiero il prendere atto della psicologia infantile che ha messo in evidenza il carattere proprio dell'infanzia. Dopodiché della pedagogia nuova e della pedagogia sperimentale. Vivere (Rousseau) vuol dire crescere a spese dell'ambiente. Celestine Freinet (1949) → stamperia nella scuola. Andare a tentoni sulla base dei bisogni del fanciullo. Dall'attività pratica si parte per avviare argomentazioni di altro genere su aritmetica, ecc. Forte orientamento verso posizioni socialiste. Ampia diffusione in Europa: Movimento di Cooperazione Educativa (MCE). I teorici dell'attivismo: Dewey, Decroly, Claparède, Ferrière, Montessori Lavoro di teorizzazione per mettere in luce i fondamenti filosofici e scientifici di questo movimento di rinnovamento della pedagogia in opposizione ai sistemi della scuola e pedagogia tradizionali (visione separata dell'insegnamento, attività mentale ripetitiva e non creativa). Attivismo: a) Puerocentrismo b) Valorizzazione del fare c) Motivazione d) Ambiente e) Socializzazione f) Antiautoritarismo g) Anti-intellettualismo. Decroly → (1871-1932) → medico Belga → pedagogia differenziale → per conoscere meglio il fanciullo in generale → per arrivare ad un processo d'apprendimento individualizzato. La psiche agisce in maniera globale → l'approccio del fanciullo è dal globale al particolare. Dal concreto all'astratto. Dal semplice al complesso. Dal noto all'ignoto. L'interesse del fanciullo è strettamente legato agli interessi primari dell'uomo: nutrizione, intemperie, difendersi dai pericoli, agire e lavorare. → sulla base di questi “centri d'interesse” si può sviluppare il percorso formativo e soprattutto sviscerare il rapporto tra l'uomo e gli altri uomini. Osservazione – Associazione – Espressione. Non si muove dalle lettere per passare alle sillabe, ma prima conosce le cose, poi le frasi e poi le parole. Claparède → (1879-1940) Istituto J.J. Rousseau di Ginevra. Educazione funzionale e scuola su misura. L'educazione deve essere sempre sostenuta da un bisogno → occorre per questo rivedere i sistemi

tradizionali che non tengono conto di questo. La scuola deve organizzarsi attorno a questo e offrire possibilità di scelta per attuare processi d'apprendimento il più possibile individualizzati. Ferrière → (1879-1961) Ginevrino → difesa dei diritti del fanciullo connessi all'esercizio di un'attività libera. Solo così la scuola nuova potrà educare alla libertà attraverso la libertà. Al centro sia il gioco che il lavoro. Maria Montessori → (1870-1952) Medico. Si occupa di bambini subnormali. Clima positivistico. 1907 → prima “Casa dei Bambini”. Sue dottrine più all'estero che in Italia. Le attività senso motorie del bambino vanno sviluppate attraverso esercizi pratici e quindi un materiale didattico preparato apposta. Ruolo formativo dell'ambiente (per questo deve essere studiato). Concetto di “mente assorbente”. L'apprendere in libertà, non va confuso con lo spontaneismo. L'adulto, scientificamente consapevole dei bisogni del fanciullo, struttura attorno a lui un ambiente in grado di farlo attingere a certe esperienze per il maturare di una crescita ricca e armonica. Il bambino deve fare da sé e ricevere stimoli soprattutto dall'ambiente e non dall'adulto. Educazione alla pace e alla solidarietà. Ha saldato insieme indagine scientifica e “liberazione” del fanciullo. Ytard, Rousseau, Pestalozzi, Froebel. Codignola (creò la rivista “Scuola e Città” nel 1950), Borghi (1907-2000 Educazione alla libertà attraverso la libertà), De Bartolomeis (1918--), Visalberghi (1919--), Laporta (1916-2000), Cives (1926 ---) furono tra i maggiori promotori dei principi dell'attivismo, diffondendo una trasformazione dei metodi didattici, che se non attecchirono completamente nelle scuole pubbliche, coinvolsero molti insegnati nelle sperimentazioni dei nuovi metodi didattici. Accusa, alla fine degli anni '50, alla scuola attiva di aver generato una formazione insoddisfacente delle nuove generazioni, dimenticando lo scopo culturale e cognitivo della scuola. Attivismo → valorizzazione della psicologia infantile e nesso che lega indissolubilmente l'educazione alla società e quindi alla politica. Declino dagli anni ’60.

Capitolo 2 NUOVE TEORIE PEDAGOGICHE: L'IDEALISMO ITALIANO Il secolo nasce in Italia con le critiche di Gentile al positivismo, a Herbart per sottolineare l'identità solo filosofica della pedagogia, poiché “scienza dello spirito”. Col suo attualismo dà vita a una pedagogia incentrata sul tema dell'identità spirituale del soggetto umano. Pedagogia d'opposizione ai modelli dominanti e restauratrice di un ordine educativo e scolastico che privilegia l'autorità e la tradizione. Grande peso in Italia. Gentile – Marxismo – Dewey → modelli radicali del secolo in pedagogia. Il pensiero pedagogico di Gentile : Giovanni Gentile → (1875-1944) Attualismo → filosofia dell'atto puro. Atto del pensiero come principio unico e fondante di tutta la realtà. Si avvicinò al nazionalismo e al fascismo. Riforma della scuola 1923. Per lui la pedagogia si fa veramente scienza solo se diviene filosofia. La vera pedagogia scientifica è quella che pensa l'educazione e l'uomo in termini si spirito. In tal modo la vera scienza è solo la filosofia e la vera educazione è auto educazione. Si oppone a tutte le concezioni pedagogiche a base naturalistica che non riconoscono sufficientemente la natura spirituale dell'uomo. Tali pedagogie separano

la teoria e la pratica, il conoscere e il fare. Il positivismo dà un'immagine troppo rigida e astratta della vita spirituale rendendola troppo materialista. La scuola è il luogo dove si svolgono i processi di formazione spirituale attraverso una didattica assolutamente alternativa a quella di tipo naturalistico. Tentativo di rimuovere i dualismi tra educazione formale ed educazione morale, tra istruzione ed educazione. Maestro e scolaro si unificano nella concreta vita dello spirito che si realizza nel processo formativo della lezione → sostanziale centralità dell'insegnante. E' la scuola del maestro e della cultura e per nulla la scuola del fanciullo e dei bisogni, anche se giustificata col principio della comunicazione spirituale. Fanciullo Eterno (quello dentro di noi) – Fanciullo Fantoccio (quello costruito dalla psicologia dell'infanzia = fanciullo mitico) – Fanciullo Reale (quello in carne e ossa, vero argomento dei una filosofia dello spirito). Distanza dalla scuola italiana di quegli anni anche sul tema della Laicità: dal momento che il fanciullo non può elevarsi a una concezione filosofica del mondo, occorre che entri in contatto con chi può fornirgli una filosofia dei fanciulli e delle masse, la religione. La religione diventa il principio di orientamento ideale della scuola. Orientamento autoritario e conservatore dell'educazione e della pedagogia (nonostante aperture all'arte nella scuola elementare). Da un lato si riaffermava l'assoluta centralità della figura del maestro e della lezione passiva, mentre dall'altro si riduceva, senza residui, la pedagogia a filosofia distaccandola da tutte quelle scienze che essa era venuta postulando da circa un secolo come propria base e proprio sostegno. La pedagogia del neo idealismo italiano L'attualismo fra il 1910 e il 1930 fu il baricentro della pedagogia italiana. Sia Lombardo Radice che Codignola, ma ancor più Calogero, Ferretti e Capitini, andarono contro l'attualismo gentiliano. Lombardo Radice e Codignola, assieme a Gentile furono i massimi esponenti del neo-idealismo italiano. Giuseppe Lombardo Radice → (1879-1938) Collaborò con Gentile alla riforma del 1923, ma dal '24 divenne critico del fascismo. Lo spirito diviene “comunione di spiriti” e “vita di relazione”, un compito da svolgere (“processo di attivo allargamento di sé”) piuttosto che un dato. Sensibile interprete delle esigenze del popolo e di istanze di una società più egualitaria. Fautore della didattica “viva” → ricerca continua e problematica; ripensamento critico del fare educativo. Il maestro è sintesi di conoscenza tra passato presente e futuro. La lezione non deve essere unità frammentata, ma collegata a tutti gli altri atti educativi. Specifica concezione dell'infanzia come età creativa e attiva, intensamente affettiva e rivolta a una conoscenza magica del mondo → attenzione all'educazione artistica (disegno, canto, ecc.). Scuola serena → al centro l'attività artistica e non tanto quella manuale del fanciullo il quale non era visto come protagonista assoluto. Protagonista assoluto la collaborazione spirituale tra maestro e fanciullo. Come per Gentile la scuola non può essere laica, ma vivere intensamente i valori religiosi. A cuore la preparazione dei maestri, dai quali dipendeva la realizzazione della “Scuola Serena”. Molti elementi in linea con l'attivismo Ernesto Codignola → (1885-1965) Scuola Città Pestalozzi → scuola pilota dell'attivismo. Posto particolare nella storia dell'attualismo → si allontana dall'attualismo e dal fascismo dopo il 29 (patti lateranensi) → vocazione decisamente laica e critica alla riduzione della pedagogia a sola filosofia. Avvicinamento al pragmatismo per l'aspetto sociale connesso con la pratica educativa.

Capitolo 3 TRA PRAGMATISMO E STRUMENTALISMO: la pedagogia di John Dewey Pedagogista più grande del novecento. Nuovo modello di pedagogia nutrito dalle diverse scienze dell'educazione. Sensibile al ruolo politico della pedagogia e dell'educazione → chiavi di volta di una società democratica. Nasce nel 1859 e muore nel 1952. Dal 1894 è direttore del dipartimento di filosofia, psicologia ed educazione dell'università di Chicago dove dirige una scuola laboratorio connessa all'università. Influenza dell'evoluzionismo e dell'hegelismo, elabora una filosofia che fa centro sull'esperienza. Teoria dell'esperienza come scambio tra uomo e natura in costante divenire. Metodo scientifico legato al principio della sperimentazione, della generalizzazione, della verifica. Anche l'attività estetica deve divenire un fattore centrale dell'esperienza. Centr...


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