L\'espressionismo e Munch riassunto PDF

Title L\'espressionismo e Munch riassunto
Course scienze umane anno 5
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Riassunto di Munch con relative opere e con relativo periodo artistico...


Description

L’espressionismo e Munch Esprimere è un verbo di origine latina composto da “ex” , particella che indica un moto da luogo ( dall’interno verso l’esterno) e il verbo “premere”, che ha lo stesso significato della lingua italiano. Dunque, etimologicamente la parola ci porta al significato di “spingere fuori”. Sotto questo aspetto, ogni forma d’arte potrebbe definirsi espressionista, pochè ogni autore a suo modo vuole esprimerci ideali, valori, sentimenti propri. Invece, l’Espressionismo indica un movimento artistico ben preciso sviluppatosi tra il 1905 e il 1925, soprattutto in Germania. L’Espressionismo tedesco è un movimento fortemente eterogeneo, che si manifesta sia nella pittura, ma anche in architettura, letteratura, teatro e cinema. Se l’Impressionismo conduceva l’artista a un movimento dall’esterno verso l’interno, che lo portava a cogliere l’impressione della realtà oggettiva e imprimerla nella coscienza soggettiva, nel verso opposto si muovono gli espressionisti: dall’animo verso fuori, la realtà esterna, senza mediazioni né filtri. Ciò porta a un’opera quasi totalmente soggettiva, astratta di difficile interpretazione perché vengono abbandonati tutti i “filtri”, cioè tutte quelle convenzioni artificiali, come la prospettiva, il chiaro-scuro, che limiterebbero la piena espressione dell’animo dell’artista. L’Espressionismo, inteso come espressione immediata dello stato d’animo e dei sentimenti estremamente soggettivi, presenta per sua natura spunti sociali, testimonianze drammatiche della realtà. Inoltre, la realtà tedesca, in cui esso nasce è la realta cruda della guerra piena di contraddizioni e di malessere sociale, caratterizzata dalla disorientamento umano e dalla perdita dei valori ideali; è l’Europa settentrionale della lotta tra le classi. Proprio questa realtà triste amara, questi spunti sociali drammatici e violenti sono i temi principali del movimento. La Germania che è di fatto uno stato da poco formato, attraversa la propria Rivoluzione industriale in ritardo, ma con ritmi febbrili; ciò porta a una reazione altrettanto convulsa e immediata. Alle motivazioni sociali si aggiungono poi quelle ideologiche. L’Espressionismo enfatizza in questa realtà caotica la soggettività, che si distacca totalmente dalla visione oggettiva del Realismo. L’Espressionismo, allora, tratta temi del tutto contemporanei, propri dell’uomo moderno, tuttavia i mezzi stilistici da esso usati hanno origini antiche: riemerge così l’anima dell’arte tedesca, legata alla cultura gotica e a quella barocca, che enfatizza i motivi della prima. Nell’arte tedesca emerge cioè l’irregolarità, adesso segnata da una vera e propria rottura con la tradizione del bello; ciò fa sì che forme e colori sono utilizzati in maniera anticonvenzionale, senza armonia, che attinge a una soggettività estremizzata, per cui la realtà assume forme e colori inediti. Esso nasce nel 1905 quando un gruppo di studenti di Architettura dell’università di Dresda, abbandona gli studi, volenterosi di rompere con le convenzioni, e si dedica alla pittura. Essi creano un gruppo, formato non solo di artisti, infatti per entrarne a far parte bastava versare una quota di denaro. Ciò che accomuna il gruppo è comunque l’ideologia, che ha come base l’influenza della filosofia di Nietzsche. Già dal nome del gruppo, Die Brucke ( il ponte) si può intravedere la sua influenza: l’uomo deve farsi da ponte tra il passato e il futuro, un concetto di trapasso tra vecchio e nuovo, tra accademia e antiaccademia, tra la volontà di rottura con le convenzione e la riconciliazione dell’uomo con se stesso. Ciò che accomuni gli espressionisti, oltre i temi, è proprio la volontà di espressione libera dell’uomo che desidera il suo riscatto. Anche i soggetti dei dipinti sono abbastanza omogenei: scene di vita metropolitana, ballerine, circhi, nudi … Tuttavia, la caratteristica principale è un’enfatizzazione, delle forme e dei colori, percorsi sempre da un’ironia pungente e, spesso, drammatica, addirittura macabra.

Edvard Munch Uno dei primi e più significativi esponenti dell’Espressionismo e sicuramente Munch. In lui sono presenti tutti i grandi temi sociali e psicologici del tempo: l’incertezza del futuro, l’alienazione dell’uomo borghese, la solitudine umana, l’incombere della morte, l’angoscia esistenziale, lo scontro generazionale, la crisi dei principi morali e religiosi. Nasce in Novergia nel 1863, ben presto perde sia la madre che la sorella, per via della tubercolosi. Questi sono i primi momenti in cui emerge il senso della morte che incombe sulla sua personalità. Successivamente, nella Scuola di Pittura a Oslo, riceve la sua prima formazione di impianto naturalistico. Tuttavia, entra in contatto con gli Impressionisti da cui ricaverà poi l’uso dei colori, tuttavia egli si distacca dalla pittura en plain air, sostenendo di riprodurre solo ciò che egli ha già visto, ciò lo avvicina agli ambienti del Postimpressionismo. Dopo una critica fortemente aspra nei suoi confronti, comincia ad essere compreso, ma nel 1937, dopo aver conquista una modesta fama, iniziano le persecuzioni naziste contro di lui e contro i suoi quadri: più di 80 opere sue vengono censurate da Hitler. Muore nel 1944. In occasione del centenario della sua nascita, nel 1863, a Oslo viene fondato il Munch Museet. Per comprendere la sua arte bisogna analizzare la sua vita, e comprendere prima la sua visione : egli ha una visione della realtà profondamente permeata dal senso angoscioso della morte, una visione senza speranza,che gli deriva dalle vicende familiare, dalle varie crisi depressive e da una forte inquietudine interiore. Sera nel corso Karl Johann Munch intende rappresentare soprattutto rappresentare gli stati d’animo e anche i personaggi non sono altro che involucri di passioni e di angosce. Questo simbolismo è già presente in una delle sue prime opere, composta nel 1892. In quest’opera raffigura il passaggio serale della borghesia in uno dei centri economici e politici più vivi del tempo nella citta di Christiana. Questo passaggio, però, viene trattato da Munch sotto forma di protesta nei confronti della disumanizzazione dei borghesi, che infatti assumono la forma di spettri, i cui elementi umani sono solo i vari copricapo che essi indossano, persino gli abiti sono omologati, e tutti appaiono vestiti con abiti scuri, a simboleggiare la loro morte interiore, il loro mancato vitalismo. I volti, invece, sono immagini scheletriche, oscure incarnazioni di forze oscure e misteriose. Il senso che se ne ricava è quello di un feroce attacco alla borghesia, compreso il Parlamento, l’edificio dalle finestre illuminate, sul fondo del quadro, il cui punto di fuga è rappresentato dall’involucro informe che si erge a destra. L’unico elemento di disaccordo nell’omologazione disumanizzante della borghesia, è la figura dell’uomo di spalle, fuori dal marciapiede che va nel senso opposto rispetto a quello che segue la massa. Nel semplice ma efficace simbolismo di Munch, esso starebbe a rappresentare l’artista stesso che rifiuta quell’alienazione anche a costo dell’emarginazione. L’Urlo L’opera in cui è più presente il simbolismo di Munch, e in cui il significato profondo si fa sempre più negativo è sicuramente questa, una delle opere più inquietanti di tutto il secolo, che ancora oggi affascina ed è addirittura diventata un’immagine topica, iconografica, su cui banalmente si ironizza, creando appositi meme. Il dipinto risale al 1893, in piena epoca di decadenza, e narra di un fatto tragico e autobiografico. Lo stesso autore racconta che si trovava sul ponte di Oslo con degli amici quando iniziò ad avvertire una paura profonda verso tutta la realtà che lo circondava, che prendeva la forma di lingue di fuoco, immagini di sangue che egli stesso riproduce nell’opera.. L'uomo in

primo piano esprime, nella sua individualità, il dramma collettivo dell'umanità intera. Il ponte, la cui prospettiva si perde all'orizzonte, è il simbolo della vita, con le sue mille difficoltà. Le figure scure sullo sfondo indicano i falsi amici che non si accorgono del nostro sgomento e rappresentano quindi la falsità dei rapporti umani, si comportano come degli estranei. Le forme sono tutte innaturali. L'uomo che urla è un essere serpentinato, quasi senza scheletro, fatto della stessa materia filamentosa con cui è stato realizzato il paesaggio retrostante. Al posto della testa vi è un cranio senza capelli, le narici sono ridotte a due fori, gli occhi sono sbarrati e le labbra sono nere, e rimandano a loro volta alla morte. L'urlo si propaga nelle convulse pieghe di colore del cielo, della terra e del mare. È l'urlo di chi si è perso dentro se stesso e si sente solo anche tra gli altri. Il ponte del quartiere di Oslo è il luogo in cui si trovava ma bisogna notare più che altro ciò che c'è attorno alla persona che urla, ovvero un paesaggio dal cielo sanguinoso, solcato da linee ondulate, pare che risuoni la voce Pubertà...


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