Letteratura greca - Lecture notes tutte PDF

Title Letteratura greca - Lecture notes tutte
Author Giulia Bonazzi
Course Letteratura greca
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Appunti del corso di letteratura greca ano 2020-21 LOZZA...


Description

Letteratura greca 02-03-2021! Durante il periodo tardo-antico il mondo orientale se la passa diversamente rispetto al versante latino. A Costantinopoli si era imposto un sovrano autonomo rispetto agli imperatori che si succedettero ad occidente: questo è considerato l’impero bizantino (che si sentivano il vero erede dell’impero romano). Uno dei meriti dell’epoca bizantina è la conservazione dei testi greci di un’antichità ormai remota anche per loro ! - Sfortunatamente con la IV crociata (1203-1204), voluta dai veneziani, che portò poi alla conquista di Costantinopoli, portò alla distruzione della principale biblioteca della città ! I bizantini portarono comunque in salvo numerosi testi lirici. ! La concezione della poesia greca, per i latini, non era positiva. Prima di loro lo stesso Platone ripugnava la poesia, definendola immorale -> De Repubblica, dove si realizza la summa del pensiero del filosofo. ! Per un greco l’arte era una componente fondamentale. La μυσικη era indistinguibile nella sua parte musicale da quella letteraria e testuale. Per molti autori lirici era anche indistinguibile dalla danza, dalla performance. ! Poesia lirica = il testo poetico era accompagnato da uno strumento a corde, la lira = λυρα = λυρικος. Metri lirici in contrapposizione al metro epico, l’esametro. Νόμος benché significhi primariamente tradizione, viene usato anche per descrivere alcuni schemi della metrica -> indica la sua ripetitività. Il discorso è legato alla lettura della lingua greca, non intensiva ma melodica. ! - La lettura come la intendiamo noi nasce, leggenda vuole, a Milano, con Sant’Agostino. Il Santo, accostatosi alla stanza di Sant’Ambrogio, si meraviglia di non sentirlo leggere a voce alta. ! Noi moderni abbiamo perso la parte coreutica. Il concetto di lirico è completamente cambiato dal mondo antico al nostro. Per noi la lirica è l’espressione soggettiva di sentimenti. Questa nostra considerazione parte da una riflessione errata: In una celebre poesia, Saffo, esprime l’amore per una ragazza (il tema dell’amore è molto comune nella lirica, soprattutto come amore non ricambiato - così anche nella tragedia). Non è detto però che questo io della poesia sia l’io autobiografico (quindi Saffo che esprime i suoi sentimenti nel componimenti). Questa consapevolezza ha ribaltato le credenze precedenti riguardo la lirica antica. La grandezza della poetessa di Lesbo ha contribuito alla grande valutazione che è stata fatta nei confronti della lirica greca in epoca moderna. !

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03-03-2021! La musica, nell’ambito della poesia greca, ha un’enorme importanza poiché legata alla etica. Νόμοι > νόμος = legge > valore anche musicale in quanto schema melodicoritmico fisso. La composizione doveva rimanere invariata, a cambiare era il testo. ! - Una caratteristica della musica greca è anche quella di associare certi schemi musicali a certe etnie del mondo greco. ! - Spesso i νομοι erano caratterizzati anche dalla loro destinazione! - Oppure nomi indicativi di certe caratteristiche della tessitura vocale -> νομοσ οθιοσ (=diritto), dalla tessitura acuta oppure -> νομοσ οχθυς -> νομοσ τροχαιος che mette in luce la parte metrica. ! - Le destinazioni erano varie! - Carattere religioso! - Legato alle libagioni! - Νόμος dei giunchi, cantato a Sparta, chiamato così perché nella città sull’altare di Artemide gli adolescenti venivano denudati e frustati con dei giunchi. Era un rito iniziatico. I riti iniziatici sono numerosi nel mondo greco, i passaggi di età erano tenuti in gran considerazione. Questi riti si trovano in molte culture antiche, rendendo il cosiddetto “miracolo greco” greco fino a un certo punto. Questo mondo non può prescindere da ciò che lo circondava. ! La terminologia musicale, benché sia invariata, è differente rispetto al significato moderno che gli diamo -> scala = successione di sette suoni ascendenti. Per i greci abbiamo il tetracordo, la sequenza di quattro note non ascendenti, ma discendenti: LA SOL FA MI; MI RE DO SI. Questo insieme di due tetracordi dà vita all’armonia, ovvero la successione di accordi. Per i greci questa idea era inconcepibile, non conoscevano infatti la polifonia. Se pensiamo a un canto corale tutti costoro avrebbero cantato la medesima linea melodica sullo stesso accompagnamento musicale, senza provocare in lui alcun senso di monotonia. ! L’accompagnamento strumentale doveva essere abbastanza semplice dunque, anche perché il professionismo sul piano musicale non esistette almeno fino alla seconda metà del IV secolo a.C. Chiunque poteva dedicarsi a questa attività durante gli avvenimenti religiosi o spettacoli teatrali. Diversa era però l’organizzazione di queste esecuzioni rispetto a quello a cui pensiamo noi. Ormai noi ci aspettiamo un livello alto di professionismo, cosa che ai greci non importava. Se pensiamo anche alla tragedia per loro la vicenda aveva un’importanza relativa, quasi

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sempre è ispirata a un mito che il pubblico conosceva. Casomai il poeta poteva permettersi di variare qualche particolare del mito ma non altro, poiché la conclusione era scontata. Il teatro aveva un fine etico (così come la musica alla fine) che venivano ribaditi durante lo spettacolo. ! La Grecia antica conobbe sicuramente il canto già in età cretese - micenea (XVI - XV secolo a.C. fino al XII a.C.). Abbiamo delle testimonianze figurative di scene di danza di questo periodo. Accanto alle manifestazioni più elaborate dell’arte musicale e poetica esistevano dei carmina popularia. ! - Le nostre testimonianze letterarie, al 90%, provengono dalle élite sociale. Conta che il prototipo di uomo greco è Ulisse, un abile truffatore -> mercante! Secondo i trattatisti antichi la produzione poetica si distingueva in!

- Componimenti per gli uomini -> encomio -> ψογος = biasimo, di cui si servono i poeti giambici (Archiloco) -> epinicio > νικη = canto di vittoria -> epitalamio = canto per nozze, eseguito sulla soglia della camera nuziale -> imeneo = canto anch’esso nuziale ma che veniva eseguito mentre i due sposi procedevano verso la loro casa comune. L’imeneo precedeva l’epitalamio. -> partenio > vergine = componimento pensato per un gruppo di ragazze vergini e molto giovani. I partenii sono legati alla figura di Alacmane, un poeta del VII secolo la cui origine è controversa: secondo alcuni era originario della Lidia, ma fu attivo a Sparta. Questi riti di iniziazione (quali sono i partenii) erano legati ai desideri e alla vita futura delle ragazze oppure al legame omosessuale che legava queste fanciulle. Possiamo allora accostare i partenii di Alacmane alle poesie di Saffo, benché il pubblico a cui sono rivolti sia differente: Saffo opera soprattutto nella cerchia ristretta del tiaso mentre Alacmane pensava a un gruppo più ampio, una collettività e tutta appartenente all’élite aristocratica di Sparta. !

- Componimenti per gli dei -> nella società greca i culti religiosi erano pervasivi: trovavano posto in ogni momento della vita pubblica e privata. Il tiaso di Saffo faceva riferimento ad Afrodite, quindi le ragazze doveva anche rendere omaggio alla dea con delle formule. Come il tiaso vi era anche il simposio, un momento di raccolta (al maschile) che prevedeva di seguire delle norme religiose. Era un momento anch’esso collettivo in cui si riunivano persone non solo della stessa levatura sociale ma anche politiche. Queste associazioni erano le cosiddette eterie (eteria di Alceo opposta a quella di Pittaco a Lesbo). Nel mondo greco non esisteva un vero e proprio concetto di unità. -> peana = componimento dedicato ad Apollo. Il nome deriva dalla parola Παιον, un’antica divinità che venne poi assimilata alla figura del dio del Sole. -> ditirambi = componimenti dedicati a Dioniso, il dio del vino e dell’ebbrezza, invocata spesso nei simposi -> inni = designazione generica, che indica una composizione corale pensata non solo per 3

un divinità ma anche per un essere umano. Spesso Pindaro indica con questa parola degli epinici per esseri umani, come Ierone I di Siracusa. ! La poesia greca copre tutta la gamma della celebrazione sia degli esseri umani sia delle divinità, sia del pubblico che del privato. ! Contrariamente al latino, che è una lingua sostanzialmente unitaria, la lingua greca è molto frammentata. Questo non esclude che qualunque dialetto del mondo greco potesse essere comprensibile a tutti gli altri abitanti delle isole greche. ! Il greco attico del V-IV secolo a.C. è il greco che viene studiato nelle scuole, ma non è l’unico. La dialettologia greca è un ambito delicato. Le famiglie dialettali sono! - Ionico - attica, per via degli elementi comuni! - Eolico! - Dorico: il dorico di Siracusa era differente dal dorico di Sparta ! Questa suddivisione riguarda anche la produzione poetica e prosastica. La prima testimonianza della letteratura greca è Omero. La questione omerica però è complessa: i due poemi vennero composti durante un’epoca prettamente orale recitati da dei cantori. La scrittura prese piede più tardi e le prime testimonianze di scritto si ebbero intorno al 740 a.C. ed i greci compirono, grazie a questa scoperta, un grande balzo evolutivo. Prima di loro i micenei conoscevano una scrittura sillabica e il suo fine era economico - mercantile. I micenei erano una società palaziale, per cui il centro della politica e dell’economia era la reggia del sovrano. Le tavolette d’argilla che testimoniano la scrittura micenea erano di tipo finanziario. Il greco invece è un alfabeto non sillabico, grazie alle influenze fenice. I greci inserirono anche le vocali (non presenti nelle lingue semitiche). ! I greci indicavano i componimenti lirici come ελος = canto, designazione con la quale gli antichi e gli studiosi ellenistici indicavano questo insieme di componimenti.!

04-03-2021! Pindaro, all’inizio della II Olimpica usa l’espressione Αναξιφορμιγγεσ υμνοι = canti sovrani della lira -> indica lo stretto rapporto tra testo e musica, rapporto gerarchico a quanto pare. Si deduce anche dalla scarse testimonianze che abbiamo della musica, mentre possediamo delle sillogi di inni antichi. La musica doveva apparire abbastanza irrilevante, tant’è che con l’ellenismo aveva preso piede il virtuosismo musicale. Anche la danza ha subito lo stesso destino. ! - Se gli schemi metrici della poesia corale sono complessi allora anche la musica doveva esserlo sul piano ritmico. ! La musica doveva essere al servizio della parola - Quando nacque il melodramma, nel 1500, l’ideale comune era che la musica rendesse sempre comprensibile il testo, ispirandosi alla musica greca antica. Di 4

musica greca antica se ne occupò anche il padre di Galileo de Galilei, Vincenzo Galilei, che scoprì un frammento di musica greca. ! Gli alessandrini riordinarono questa massa di testi ma furono selettivi. Di questo ne trassero benefici due autori che vennero continuamente riprodotti anche la cessazione dell’attività di questi primi filologi alessandrini. Noi tuttora possiamo leggere, in uno stato di quasi completezza, gli epinici di Pindaro. Inoltre possiamo leggere in maniera continua e non frammentaria i testi di Teognide. ! Teognide di Megara era un poeta elegiaco e noi possediamo, sotto il sue nome, due libri di elegie.! I. La polis da cui proveniva, fino alla seconda metà del VII secolo a.C., era o era stato oligarchico: Teognide è sicuramente legato al passato (come lo fu Dante) e per questo era avverso ai nuovi ceti emergenti che minacciavano la nobiltà terriera a cui Teognide stesso apparteneva. ! II. Nel secondo libro si tratta l’amore omosessuale -> questione omosessualità in Grecia -> Simposio di Platone, discorso di Pausania sulle due Afrodite che cerca di giustificare l’omoerotismo che nel corso del IV secolo a.C. inizia a scomparire. Platone stesso nelle Leggi si mostra contrario a questa pratica ( n.b. Karl Popper pone come origine dei totalitarismi Platone) ! La grecità arcaica va dall’VII secolo a.C. alla prima metà del l V secolo a.C. ! L’età classica invece termina con la morte di Alessandro Magno (ma anche Demostene ed Aristotele) nel 323 d.C. Inizia poi l’età ellenistica che termina con la battaglia di Azio nel 30 d.C. Seguirà il periodo ellenistico romano in cui avviene una simbiosi tra cultura greca e cultura romana, fino al tardo antico. !

05-03-2021! Alceo e Saffo scrivono in un dialetto eolico, tipico di Lesbo. L’uso dell’eolico di Lesbo è particolare rispetto a un comportamento generalizzato che la letteratura greca dimostra: lo stretto legame tra un certo genere letterario e la scelta dialettale. ! - Le elegie e il giambo erano scritte solamente in ionico ! - La lirica corale, che sappiamo essere stata illustrata da personaggi come Alacmane, Stesicoro, Ibico, Pindaro, Simonide e Bacchilide, ecco che questa poesia lirica, ad eccezione di Alacmane (che scrive in dorico), viene composta in una lingua artificiosa che gli studiosi tedeschi chiamano Kunstsprache = una lingua pensata per una diffusione panellenica e per questo costruita su elementi eolici e ionico-attici. ! 5

- Gli epigrammi, di età ellenistica, sono scritti sempre in ionico -> no contrazioni e non conservazione della α in η (ελευθεριη > ελευθερια) !

- Lo storico Erodoto scrisse in prosa ionica, invece che in attico, come era solito (Tucidide) ! La città di Sparta, nella tradizione scolastica, è associata al militarismo. In età arcaica però abbiamo testimonianze letterarie spartane di grande valore. Il famoso catalogo delle navi, che si trova nel II libro dell’Iliade, si fa una rassegna dei contingenti Achei giunti per distruggere la città di Troia. In essi figurerebbe anche un contingente ateniese, ma è un falso, poiché fino all’età classica Atene non possedeva nulla. Il catalogo è anacronistico all’interno della narrazione, dal momento che la guerra stava per finire. L’elemento catalogico è sentito come indispensabile per il mondo greco, così come la genealogia degli eroi -> incontro tra Glauco e Diomede che tramite la genealogia si chiariscono i rapporti di familiarità e per questo decidono di non combattersi per l’antica ospitalità. La Xenia era di importanza fondamentale anche sul piano politico: non c’erano vere e proprie organizzazioni statale e la politica si basava su dei clan. Quindi era importante mantenere e coltivare buoni rapporti tra varie famiglie e città. ! Atene nell’VIII e VII secolo a.C. non contava ancora nulla, se non a partire dal VI secolo a.C. Lo spartiacque tra l’Atene arcaica e l’Atene potenza è dato dall’affermazione della tirannide dei pisistratidi. Dalla fine del VI secolo la famiglia perse potere e si formarono delle magistrature “democratiche”. Ad Atene la situazione politica rimase sempre comunque instabile -> Aristofane e Platone criticavano la democrazia ateniese. Questa importanza delle tirannide caratterizza un po’ dovunque il mondo greco. Essa segna la sostituzione totale delle istituzioni monarchiche (esisteva ad Atene l’arconte re, ma era solo un magistrato con poteri sacrali) e nasce come espressione dei ceti mercantili e non solo di grandi proprietari terrieri. Alcuni tiranni riuscirono ad acquisire un potere che le democrazie successive non ebbero più, ma più o meno tutte caddero in poco tempo (una o due generazioni). Stesso destino condivisero le tirannidi delle colonie Siceliote, città della Sicilia di lingua greca (formata da coloni greci) -> i tiranni di Siracusa e di Agrigento. ! - Pindaro compose diversi epinici per vittorie di tiranni sicelioti -> la I olimpica è per Ierone I di Siracusa, la II per Ierone II di Agrigento. ! Forme monarchiche rimasero a Cirene (Libia) e in Macedonia. Filippo V e Alessandro si posero come vendicatori sui Persiani per i Greci e giustificarono così le loro conquiste (che arrivarono fino al confine con l’India). ! Un poeta che ebbe un ruolo politico - militare, importante per la città di Sparta, è Tirteo. Sparta nel VII secolo era impegnato con la guerra contro Messene, una 6

città ad occidente. Messene si trovava in una delle poche zone pianeggianti della Grecia ed era economicamente florida. La guerra si protrasse per alcuni decenni. L’eroe di questa guerra (per Messene) fu il re Aristodemo (tragedia di Vincenzo Monti). Durante la guerra ad un certo punto gli spartani non riuscivano più a continuare e si rivolsero a quel santuario che finì per rappresentare il centro spirituale e religioso di tutto il mondo greco: il santuario di Delfi. Gli spartani chiedono all’oracolo di Delfi. La risposta che ottengono dalla Pizia è “chiedere aiuto ad Atene”. Giunti ad Atene chiedono aiuto per la guerra. Gli ateniesi mandano Tirteo che, nella leggenda, era un maestro di scuola zoppo. Tirteo però riesce ad animare, grazie alla sua poesia elegiaca, i suoi compagni e portarli alla vittoria. Dai frammenti che possediamo sappiamo che la sua poesia era di carattere parenetico. ! - Frammento sulla gloria nella morte, bellezza estetica ! Queste elegie ci sono giunte in una veste ionica. Al filologo moderno sorge un dubbio: non è strano che un poeta che doveva rivolgersi a una collettività usava un dialetto diverso da quello comune tra i soldati spartani? Noi probabilmente leggiamo Tirteo non nell’originale laconico ma in una versione posteriore ionicizzata. Questi poeti infatti attraversarono lunghi secoli. ! Un parallelo di Tirteo è Callino, anche lui poeta che compone canti esortativi (parenetici). Entrambi sono i più antichi rappresentati della poesia greca (VII secolo a.C.)! Altro poeta antico è Archiloco che combatté non lontano dalla penisola calcidica e dalla Tessaglia, nella zona nord - orientale del mondo greco. Archiloco è un mercenario dalle grandi dote poetiche. Per quello che sappiamo, per scrivere giambi, usava lo ionico. ! L’epigramma = scrivere sopra. E’ assimilabile al nostro sonetto della poesia italiana ed è un componimento dalla tematica molto varia: funebri, erotici, politici… La raccolta antica più importante e ampia di epigrammi è l’Antologia Palatina. Anche questi erano scritti in ionico.! Lo ionico della lirica corale è diverso da quello dell’elegia, del giambo e dell’epigramma, poiché si avvertono elementi eolici e dorici, poiché la lirica corale si diffuse in ambiente dorico. Il primo fra i poeti corali che possiamo leggere in maniera sufficiente è Alacmane, del VII secolo a.C. ! L’epoca della lirica va dal VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C. L’ultima ode di Pindaro è del 440 a.C. La riproduzione dei testi fu molto posteriore 7

alla loro composizione che dovette essere, almeno in una prima fase, orale. Improvvisavano. I due momenti si sono poi affiancati, quando la scrittura prese piede non solo per fini pratici. La riproduzione non fu una faccenda immediata e l’elemento che risultò decisivo nella sparizione di un certo testo su la scuola: certi autori divennero canonici (gli alessandrini stessi elaborarono un canone di lirici monodici e corali). Questa funzione della scuola è sempre rimasta, tutt’oggi. Anche la consultazione per l’epoca (primo medioevo) era difficile: codici e papiri non erano facilmente maneggiabili. ! - i Pensieri di Marco Aurelio ci sono giunti in maniera fortuita! - Pochi testi ci sono rimasti dei romanzi greci (Longo Sofista con Gli amori pastorali di Dafni e Cloe)! La tradizione scolastica quindi danneggiò i poeti. Le tematiche erotiche non hanno aiutato -> il trionfo del cristianesimo la mise al banco. Anche la loro componente politeista li condannò. Al politeismo che li caratterizzava si legavano dei miti che ormai il pubblico di secoli successivi non conosceva. La difficoltà era anche di tipo linguistico. ! Teognide e Pindaro sono stati i più favoriti: le loro opere furono raccolte in sillogi.! - Di Pindaro ci sono rimasti quattro libri ma abbiamo solo intatti gli epinici, ma sappiamo che in totale i libri erano diciassette. ! - Teognide venne favorito per il suo carattere moralistico. I suoi conti omoerotici erano slegati e raccolti in un secondo libro, che poteva essere tralasciato negli studi. ! I greci erano molto più contenuti nella poesia rispetto che nella produzione vascolare, che rappresentava molte scene erotiche. ! Sulla diffusione incideva anche il cambiamento di gusto del pubblico. Allo stesso modo Archiloco, Tirteo e Callino risultarono non più graditi, al di là di scrupoli moralistici. Solone, il famoso legislatore di Atene, scrisse delle poesie elegiache di carattere politico ma anc...


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