Letteratura saba PDF

Title Letteratura saba
Author ANGELICA BRANDI
Course Laurea in Lettere
Institution Università degli Studi di Verona
Pages 4
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Summary

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Description

La capra di Umberto Saba Ho parlato a una capra Era sola sul prato, era legata. Sazia d’erba, bagnata alla pioggia, belava. Quell’uguale belato era fraterno al mio dolore. Ed io risposi, prima per celia, poi perchè il dolore è eterno, ha una voce e non varia. Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria. In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male, ogni altra vita.

LE FIGURE RETORICHE (il colore è bellissimo) Assonanze = "capra-legata", "bagnata-belava" , "prima-sentiva" , "semita-sentiva".

Similitudine = "Quell'uguale belato era fraterno" paragona il suo dolore a quello della capra.

Iperbole = "il dolore è eterno".

Metafora = "In una capra dal viso semita".

Sineddoche = "In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male, ogni altra vita".

Anafora = "sentiva" .

Enjambements = 3-4; 5-6; 6-7; 9-10;

Rime: fraterno-eterno, varia-solitaria, semita-vita.

COMMENTO In questa breve poesia Saba esprime la propria concessione pessimistica della vita, che ricorda sia il pessimismo cosmico di Leopardi sia il "male di vivere" di Montale. Usa una capra solitaria come soggetto per esprimere il suo pensiero, alla quale il poeta si sente vicino perché accomunato ad essa, come a tutti gli altri esseri viventi, da un'identica ed eterna legge di dolore. Il dialogo tra Saba e la capra sta a significare che cerca un colloquio con ogni realtà della vita. Perciò la risposta del poeta (prima scherzosa) al belato della pecora non sembra più ridicola, ma profondamente seria e partecipe perché si tratta di un sentimento di fratellanza, originato da una condizione di sofferenza simile. Nella strofa finale, dopo l’ allargamento d'orizzonte dall'animale all'umano, la dimensione del dolore si estende all'universale (facendoci capire al riferimento delle persecuzioni degli ebrei). La parte finale lega le due parole "male " e "vita", con una considerazione molto pessimista.

MIO PADRE è STATO PER ME L’ ASSASSINO Mio padre è stato per me “l’assassino”, fino ai vent’anni che l’ho conosciuto. Allora ho visto ch’egli era un bambino, e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto. Aveva in volto il mio sguardo azzurrino, un sorriso, in miseria, dolce e astuto. Andò sempre pel mondo pellegrino; più d’una donna l’ha amato e pasciuto. Egli era gaio e leggero; mia madre tùtti sentìva della vìta i pesi. Di mano ei gli sfuggì come un pallone. “Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”. Ed io più tardi in me stesso lo intesi: erano due razze in antica tenzone.

FIGURE RETORICHE

Diafora : “il dono ch’io ho da lui l’ho avuto.” Metonimia : “sguardo azzurrino” anziché “occhi azzurrini” (l’astratto per il concreto). Antitesi : “un sorriso, in miseria”; “dolce e astuto”. Enallage : “pellegrino”, l’aggettivo viene utilizzato in funzione di avverbio. Allitterazioni “e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto”;“ Andò sempre pel mondo pellegrino”; “tùtti sentìva della vìta i pesi.”;“erano due razze in antica tenzone”. Enjambements . 1-2; 3-4; 5-6; 9-10;13-14. Metafore : “egli era un bambino” riferito a un uomo adulto, per segnalare la sua aura di innocenza; “erano due razze in antica tenzone”: il conflitto fra i due genitori assume la portata di una lotta atavica, all’interno della quale la “razza” va intesa sia in senso etnico (la madre era di origine ebraica, il padre di nobile famiglia veneziana), sia in senso psicologico, come carattere o temperamento personale. Similitudini “Di mano ei gli sfuggì come un pallone” (il padre che abbandona il nucleo familiare è paragonato ad un pallone che sfugge dalle mani della madre). Anastrofi “da lui l’ho avuto”; “Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”. Iperbato : “ un sorriso, in miseria, dolce e astuto”; “tùtti sentìva della vìta i pesi”;“Di mano ei gli sfuggì”.

COMMENTO In questa poesia l’autore parla dalla sua infanzia e di come un vuoto creato dall’ immaturità di suo padre. Saba racconta in una prima part di quando lui a vent’anni incontra suo padre per la prima volta in tutta la sua vita, grazie al loro incontro lui ebbe certezza di ciò che gli raccontava sua madre su di lui: era un uomo infantile che vagava il mondo senza un punto stabile nella vita e, molto probabilmente, molte donne avranno vissuto la stessa storia che ha vissuto la madre si Saba in precedenza ovvero pagano il peso dei suoi sbagli. Per diversi anni saba ha vissuto col pensiero che suo padre fosse stato un assassino traditore, ovvero l emozioni vissute da una donna tradita inculcata poi al figlio lasciandogli un senso di rabbia e malinconia fino al momento in cui lui l’ha incontrato, in quel momento lui provò persino un senso di pietà per come si era ridotto un uomo che nella vita ha seguito solo gli sfizi non pensando al futuro ed alle sue responsabilità. Negli ultimi versi della poesia Saba fa riferimento alla lotta fra due razze: l’uomo e la donna (nonostante la madre ed il padre fossero di un altra razza contrastante ovvero il padre era di razza ariana madre la madre era ebrea), due visioni del mondo la maggior parte delle volte in contrasto....


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