Libro pedagogia nera fonti storiche dell educazione civile di katharina rutschky PDF

Title Libro pedagogia nera fonti storiche dell educazione civile di katharina rutschky
Author Aurora Pezzotti
Course Storia della pedagogia 1
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Riassunto libro di pedagogia nera ...


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PEDAGOGIA NERA- Katharina Rutschky- Fonti storiche dell’educazione civile Introduzione alla pedagogia nera,a cura di Paolo Perticari 1. l’educazione come ideale pervertito Perticari ha scoperto questa problematica sul finire dell’ottobre 2013,in un normale dialogo con una bambina di 5 anni,che ha parlato del trauma che aveva subito dallo zio. Né famiglia né legge,proteggono a sufficienza e sono in grado di fermare la violenza sul bambino. Il maltrattamento viene realizzato da persone con un senso insano del potere per imporre i propri bisogni e costruire una realtà per loro piacevole. Chi commette abusi sui bambini,di solito si propone come una persona colta,educata e per bene e sa che tutti sono stati educati a rispettare il potente,cioè l’adulto,cioè sa di poter sfruttare questo suo potere. La cosa peggiore è che la maggior parte degli abusi avvengono all’interno della famiglia (es. dal padre,dallo zio ecc)mettendo in una luce ignorata la parola educazione. Il grande merito della Rutschky è stato quello di aver dato per prima, un nome a tutta questa zona impenetrabile in cui la violenza sui bambini incontra la vita dei vivi riguardando anche i morti,e con ciò il nesso tra le vicende sofferte nell’infanzia e le conseguenze gravi che essa lascia sugli individui e sulle generazioni futurepedagogia nera (o pedagogia velenosa negli Stati Uniti: significa abuso fisico,sessuale,psicologico del bambino,immerso in un clima di violenza finalizzato al godimento dell’adulto sovrano): questa espressione nomina un tradimento o una deviazioni dai propri ideali non facilmente dimostrabile: cioè in tutto per tutto,l’educazione come ideale pervertito. Il fatto che la violenza possa già iniziare nella prima infanzia e poi durare per tutta la vita sotto forma di aggressività,distruttività e auto distruttività genera un tipo di condizionamento che viene assunto dal bambino per poi durare tutta la vita. Si ritiene che la pedagogia nera fosse in stretta relazione con il manifestarsi del nazismo,ma senza considerare appieno che potesse manifestarsi come abuso infantile molto diffuso nella vita moderna. Prima le cause erano ignote e per uno sforzo a prendere sul serio il racconto della bambina e trarne a fondo le conseguenze è stato decisivo per arrivare a questo libro. La pedagogia nera si fa ma non si dice;nessuno deve accorgersi della sua esistenza e quando viene colta,scatta un meccanismo di negazione violenta che sovrasta le persone coinvolte,conducendole a non ricordare e a rimuovere i fatti. La bambina che è stata sedotta e costretta,e poi condotta con la forza a negare e a perdonare tutto,soffoca il suo vero sé,la sua anima,i sentimenti di disgusto,rabbia,desiderio di vendetta: una tensione alla menzogna dentro di sé  questo però può portare nel bambino l’incapacità di difendersi e addirittura l’incapacità di riconoscere l’atto di violenza subita. Il ruolo di Alice Miller ,ex psicoanalista, è destinato a crescere di importanza con il crescere della consapevolezza sulle conseguenze della pedagogia nera e dell’abuso infantile nella società. Il suo lavoro sul male e sugli esiti pervertiti dell’educazione parte da dove la pedagogia nera della Rutschky si conclude,cioè da Freud. Egli,si rifiutò di credere che l’abuso sessuale vissuto nell’infanzia,di cui tutte le pazienti continuavano a raccontare,fosse mai realmente avvenuto: in altre parole,egli era spaventato dalla vera realtà. Fondò la scuola psicoanalitica e a quei pazienti,in trattamento analitico,che sono stati oggetto di abuso sessuale dovranno sentirsi dire che ciò che raccontano sono solo fantasie e desideri,perché in fondo sognavano, nella loro infanzia,di sedurre sessualmente il padre. Cosi ,grazie al mito “desiderio sessuale del bambino” ,definito da Freud,si ripete l’assurda situazione dell’infanzia distogliendo il paziente dalla verità,allo stesso modo in cui un tempo la paziente veniva distolta dalle sue percezioni. Le si ascrive la colpa di ciò che è stato fatto. Le “pazienti”,cominciano solo ora a smascherare questo inganno sancito dalla società: queste donne non hanno rinunciato a lottare e hanno incominciato a raccontare le loro esperienze oralmente e per iscritto,perdendo così le loro depressioni e acquistato sempre maggior forza rispetto di sé,coraggio. Quindi il divieto di parlare con qualcuno di ciò che era accaduto causava la distruzione della psiche di un individuo: si parla cosi di trauma infantile. Questo,genera sensi di colpa che condizionano il sentire e la coscienza per l’intera vita. Ampliando nei fatti la pedagogia nera fino alla psicoanalisi (dalla Miller)costituisce le basi che possono consentire di fondare scientificamente un paradigma rivoluzionario

delle scienze umane e sociali: la pedagogia nera porta a riflettere più in profondità sulla componente essenziale legata all’esperienza dei traumi infantili e del’educazione. L’orizzonte della pedagogia nera reinterpretata dalla prospettiva milleriana approfondisce la ricerca di Foucault che ha scritto opere essenziali sulla nascita della medicina. Ma la Rutschky si muove in una prospettiva archeologica e anche genealogica. In età moderna,secondo delle statistiche di Rush negli anni ’80,il 70%dell prostitute e l’80% dei tossicodipendenti hanno subito nella loro infanzia gravi molestie sessuali. Si parla di sindrome da trauma trans generazionaleesito di forme acquisite di pedagogia praticata con lo scopo di migliorare il bambino con metodi violenti e controproducenti attraverso il nascosto,il latente. La Montessori vede nel bambino maltrattato il più importante impedimento alla pace. Lorenzo Milani, scrittore ed educatore,fonda la scuola di Barbiana, dove abolì ogni forma di punizione corporale (canna per bacchettare, sale sulle ginocchia, ecc.) all'epoca ammesse per legge nella scuola pubblica, sostituendole con la perdita della benevolenza o del sorriso del maestro. I diritti del bambino non erano gli stessi di quelli degli adulti: va sviluppata una nuova immaginazione sulla realtà del bambino e sugli abusi infantili con lo scopo di dare maggiori diritti ai bambini,infatti il 20 novembre 1989 viene istituita la convenzione dei diritti dell’infanzia: vieta non solo i maltrattamenti e gli abusi infantili punibili dai tribunali,ma anche le punizioni corporali più banali,come sberle,ceffoni,poiché anche un ricorso limitato alla forza fisica come i ceffoni o l’urlo violento nello stato di rabbia,può essere il primo passo sul cammino di vero e proprio maltrattamento distruttivo.

2.Estetica dei bambini abusati Un film di Michael Haneke , “il nastro bianco” può essere utile per introdurre il libro della Rutschky,perché ne mostra con le immagini,il contesto storico e culturale del 900,intrecciando vicende famigliari e collettive in un mondo contadino. L’idea di fondo è che i bambini assolutizzano l’ideale dei genitori. Qui,i bambini e i figli devono aderire all’obbedienza,agli ordini e alle indicazioni ricevute;fino a portare un nastro bianco,simbolo di purezza perseguita come certezza che nel loro cuore,nella loro anima e nelle loro teste non nasca alcuna volontà di disobbedienza all’ordine determinato dai ruoli. E cosi, il padre potrà avere la certezza che quei bambini saranno come lui. Il merito di Haneke è stato quello di presentare un gruppo di bambini ai quali vengono inculcati degli ideali considerati assoluti. Qui, educazione e violenza sono sinonimi. Il film e il libro,dunque,insieme,sono un modello e un approfondimento di tutto l’assetto teorico del rapporto che intercorre tra il potere e il male. Il libro,documenta una storia umana che si sussegue dal 18esimo secolo fino a oggi sotto lo sguardo attento e misterioso dei bambini nelle case civili dell’Europa e del mondo. La pedagogia nera rovina l’anima attraverso la quotidianità educativa in cui i genitori danno ordini e i bambini ricevono ordini e devono obbedire. Per questo l’educazione passa sempre dal dolore perché ha come obiettivi limitare la libertà del bambino.

3. Nascita della pedagogia moderna. Educare e obbedire La nascita della pedagogia moderna non è separabile con la nascita della pedagogia nera. E’risultato che solo in 3 biblioteche italiane (Ferrara,Pavia e Trieste) era reperibile il libro “Pedagogia Nera”. Perché non ha ancora trovato un ascolto adeguato? Si afferma che questo libro è il più importante libro sul male del XXI secolo. Quindi era un problema che non veniva tanto preso in considerazione. Poi vedremo gli obiettivi,i metodi e le conseguenze della pedagogia nera; quanto gravemente possa condizionare il proseguo della vita dei bambini esposta a essa. In quanto i vecchi testi ,ignoti,sulle fonti della pedagogia nera raccolti dalla Rutschky,sono la chiave per capire l’oggi. Conoscere il meccanismo e la logica della pedagogia nera è il primo passo per prevenire il condizionamento violento del potere. Molti dei mali che affliggono bambini e adulti,come depressione,delinquenza,tendenza ad avere incidenti, sono connessi al modo in cui sono stati trattati fin da piccolissimi. La Rutschky ha raccolto testi che riguardano la pedagogia dell’epoca,che va dall’illuminismo ai primi del 900i più importanti testi pedagogici dell’epoca.

Studiosi della pedagogia nera,termine inventato dalla Rutschky,sono,oltre a lei:  

Alice Miller: dopo aver letto il libro della Rutschky,abbandona la psicoanalisi e si occupa degli studi sul maltrattamento infantile pubblicando dei libri importanti ( es. persecuzione del bambino ) Morton Schatzman : colloca lo studio di un uomo considerato schizofrenico nel contesto famigliare della pedagogia shreberiana (alias la pedagogia nera).

La Rutschky arriva alla conclusione che un educatore scegliere di essere tale,in quanto dietro alla sua infanzia disgraziata c’è un desiderio di vendetta. Anche per Pasolini è cosi; Ma questo desiderio di vendetta riguarda anche molti grandi della pedagogia,come Rousseau,Pestalozzi,Froebel, palesemente segnati dalla propria infanzia cosi come i grandi della letteratura: infanzia disgraziata e desiderio inconscio di vendetta. Quello che si pensa dell’educazione moderna non viene visto dal lato della crudeltà e della vendetta e si non riesce a vedere questo lato oscuro non si comprende la parte più cruciale dell’educazione. La pedagogia nera non si può risolvere attraverso una pedagogia più progressista o non violenta,ma è il cuore indecifrabile dell’educazione. In quale contesto storico l’espressione pedagogia nera ha avuto origine?C’è chi sostiene che vada riferita ai lavori di un anglista italiano, Mario Praz che nel 1930 pubblica un libro che analizza il Romanticismo letterario inglese,mostrando come i tratto oscuri e tenebrosi siano fondamentali per comprendere la letteratura romantica. La Rutschky,parte da una prospettiva legata alla teoria critica della società o della scuola di Francoforte,una delle scuole filosofiche più importanti del 900 (componenti teoriche della scuola erano il Marxismo e il Freudismo). L’autrice,parte dalla tesi della dialettica dell’illuminismo,perché tutte le opere pubblicate dopo l’Emilio di Rousseau e finite nell’elenco dei testi di pedagogia nera,sono pubblicate da autori che volevano far valere l’educazione per tutti e renderla universale. L’autrice prende spunto anche dai libri di Elias che formula la “legge sociogenetica fondamentale”: cioè l’individuo,durante la sua breve storia,attraversa nuovamente una parte dei processi che la sua società ha percorso. L’educazione come disciplina scientifica nasce nell’illuminismo ed è un prodotto della società borghese; trova una formulazione nuova a partire dal 1762 con determinati parametri che la Rutschky incornicia nella dialettica e nel processo di civilizzazione. Lo scopo principale dell’educazione non è l’insegnamento scolastico,a educazione e la formazione. La pretesa degli educatori è quella di fare un educazione anche al di fuori delle scuole,dentro le famiglie,colonizzando anche il tempo libero dei bambini.

4. ontologia dell’indecifrabile De Mause ha descritto il trattamento del bambino dalle pratiche dell’antichità fino alle aggressività e crudeltà dei nostri giornii bambini che sono fisicamente incapaci di resistere all’aggressione erano e sono vittime di forze sulle quali non hanno nessun controllo. Il compito fondamentale di chi si trova dentro la questione del trauma infantile è l’accompagnamento del bambino e del contesto famigliare alla verità:Non soltanto alle verità dell’adulto,ma soprattutto alla verità del bambino che viene violata e sottomessa a quella del padrone e che deve confrontarsi quotidianamente con la verità dell’adulto abusante. Il condizionamento a non rendersi conto di quello che gli viene fatto di male,dell’abuso infantile e del vero punto di verità del bambino è l’obiettivo principale della pedagogia nera. C’è una catena del trauma transgenerazionale (TT) che porta chi picchia a picchiare a sua volta e chi subisce un abuso a compierne a sua volta. Avendo idealizzato la propria infanzia,e con essa i propri abusatori,questo circolo vizioso di seduzione del potere e di violenza costrittiva sui bambini non può più essere interrotto e diventa nel tempo una coazione a ripetere (Addiction). Non è soltanto il modo in cui la violenza si tramanda dai genitori ai figli,ma è la via nascosta attraverso cui viene emanata una precisa forma di sovranità nel rapporto tra l’adulto e il bambino; ed è difficile spezzare la catena e interrompere la spirale della violenza che si ripete di generazione in generazione in forme e modi differenti a seconda del contesto e della gravità del trauma di chi ne ha sofferto. All’interno della famiglia tutto quello che succede deve restare un segreto: regola essenziale della pedagogia nerala cui realtà è e deve restare indecifrabile e chiunque provi a decifrarne il senso nascosto è il nemico.

5. La mano intrusiva di Dio nei nervi e l’omicidio dell’anima Schreber,medico,propose un elaborato sistema repressivo di educazione infantile che applicò ai suoi stessi figli: dei suoi due maschi,uno si suicidò e l’altro impazzì. Il diario delle esperienze che quest’ultimo visse durante il periodo in cui fu rinchiuso come pazzo,costituisce uno dei testi più studiati e citati in psichiatria. Tuttavia medici e pensatori importanti,come Freud, non afferrarono questo messaggio. Ma il grande contributo di Schatzman alla problematica dei bambini vittime di violenza,è un fatto decisivo per comprendere che cosa sia la pedagogia nera e quali possano essere le sue conseguenze per l’intera vita per chi subisce un simile trattamento. Per lui,abbiamo la possibilità di riaprire gli studi di Schreber,per vedere in dettaglio che cosa succede quando un genitore si sente la mano di Dio nella vita dei suoi figli e applica i suoi meccanismi condizionanti all’educazione degli stessi con conseguenze autodistruttive ( come il suicidio di uno dei figli di Schreber)perché i figli, o diventano anch’essi la mano intrusiva di Dio oppure,da adulti,impazziscono (come l’altro figlio di Schreber).invece,Freud,nel caso di Schreber,conduce una diagnosi di omosessualità da parte del padre: Freud afferma che la paranoia e ,la schizofrenia del figlio non sono altro che una difesa contro tutto questo amore omosessuale inconscio che il soggetto visse nei confronti del padre come proveniente dall’esterno. Questo studio di Schreber è ancora aperto e dimostra almeno due dati sfavorevoli a Freud: 1-i metodi di educazione infantili utilizzati dai genitori,che possono confondere la mente dei bambini; 2-la nocività di questi metodi abrasivi che conducono il padre a non fermarsi davanti a niente,pur di realizzare i propri bisogni. Schreber,in base a questo voleva il meglio per i suoi figli e ha voluto fare questo “esperimento” per farli crescere nel miglior modo possibile. Il bambino deve obbedire ai genitori,perché colui che non obbedisce è cattivo e non si lascia comandare: i desideri dei bambini possono essere esauditi solo se accompagnati da sottomissione dei genitori. Si parla di uccisione dell’anima: cioè riuscire tirannicamente a togliere ai figli la consapevolezza della loro esperienza vissuta,se ciò infastidisce l’idealizzazione programma dall’adulto che lo educa. Dopo essere stato maltrattato,il bambino che lamenta il trauma subìto viene perdonato: in quanto solo il genitore (il più forte) perdona il bambino e non viceversa; la richiesta di perdono dell’adulto al bambino serve solo in senso strategico,per far provare al bambino i sensi di colpa,conducendo il bambino ad avere l’impressione di essere in debito di qualcosa,a chi lo ha abusato: quindi la richiesta di perdono funziona per l’adulto come ricatto amoroso,in quanto il bambino poi sente come un dovere irresistibile di avvicinarsi spontaneamente a chi lo ha punito e violentato; il genitore considera la propria persecuzione come amore. Quando il genitore si accorge che il bambino considera la persecuzione come tale,iniziano modi intrusivi ancora più violenti e forme di condizionamento all’obbedienza ancora più intense. Secondo Freud,il bambino non è che ama il genitore e non è questo che lo preoccupa ,ma pensa che è il genitore che lo ama e quindi lui non può sfuggire dal suo amore. Il contesto famigliare è dunque l’ambiente ideale in cui la normale interazione tra genitore-figli si trasforma in pedagogia nera,ma è anche il luogo verso cui si può iniziare a prevenire sui gravi rischi della violenza in famiglia.

6. Linee,metodi e conseguenze dei meccanismi pedagogici neri Condizionamento: una persona posta in una situazione a cui non può non obbedire o che le conferisce un potere assoluto sopra un’altra persona,comandabile o punibile a suo piacimento si parla di linee,metodi e conseguenze che costituiscono degli indicatori che devono conoscere coloro che vogliono affrontare la pedagogia nera. Il quarto comandamento “onora il padre e la madre”è la meta prima e ultima della pedagogia nera. il figlio deve sapere che non può sfuggire a esso perché il genitore è molto più forte del figlio. La sottomissione del bambino è l’obiettivo principale della Pedagogia nera. L’obbedienza totale a qualunque forma di autorità è la conseguenza del quarto comandamento e il suo meccanismo principe. L’uomo,deve diventare un soggetto capace di agire socialmente e il motore pedagogico di tutte le relazioni sociali è la seduzione: far fare agli altri ciò che si desidera che essi facciano per noi. Il principio dell’ordine è definito come una virtù basilare e i genitori devono iniziare molto presto con l’educazione all’ordine. Comprende le virtù della puntualità,di come stare a tavola,della pulizia: l’osservanza

della pulizia era considerata come una virtù borghese universale fin dal XVIII secolo. Dai bambini ci si aspetta l’ordine in tutte le situazioni della vita. I bambini disordinati devono essere puniti tramite l’esclusione dal gruppo sociale,il ritiro dell’affetto,la riduzione delle attività del tempo libero. L’adulto pretende dai bambini una riconoscenza incondizionata per tutte le sue azioni e tutti i sacrifici fatti per i figli sono abitualmente ricordati e nei momenti di crisi rinfacciati. Le scuole migliori, i medici più richiesti e nobili fanno parte di questo programma di ottenimento della riconoscenza incondizionata. Non era raro baciare le mani del genitore come segno di sottomissione e di riconoscenza a conclusione di ogni pasto. Dall’altro lato,si pretende riconoscenza anche per l’educazione ricevuta. I bambini,anche quando diventano adulti,devono essere grati anche per il rifiuto alle loro richieste o per le punizioni,poiché l’educazione è prezioso privilegio del più potente e perché i genitori attraverso l’educazione rendono i bambini delle persone migliori. Vien così messo in testa ai bambini l’obbligo della gratitudine e il dire grazie,da riconoscenza gratuita diviene riconoscenza condizionata. Di conseguenza, ai bambini viene messo in testa indelebilmente che i loro genitori hanno corso un brutto rischio e fatto enormi sacrifici per il loro bene e che tutto ciò che hanno è merito loro e per questo motivo il figlio è in debito con loro per sempre. Pertanto è tenuto ad essergli riconoscente a vita e a sentire gravi sensi di colpa ogni qual volta non provi emotivamente questo sentimento di riconoscenza. L’onestà è una virtù importante. Da un lato,i bambini vanno educati ad essere person...


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