L\'infanzia (seconda simulazione di seconda prova) PDF

Title L\'infanzia (seconda simulazione di seconda prova)
Course scienze umane anno 5
Institution Liceo (Italia)
Pages 3
File Size 82.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 94
Total Views 154

Summary

saggio breve sull'infanzia - simulazione di seconda prova (maturità 2019)...


Description

SAGGIO BREVE DI SCIENZE UMANE Negli ultimi anni del 1800 e i primi anni del 1900, venne data maggiore importanza al bambino, spostando così l'attenzione dalla figura del maestro alla figura del fanciullo, concentrandosi su quelli che erano i suoi bisogni reali, motivo per cui questo periodo prese il nome di “secolo del fanciullo”, termine coniato da Key nel 1902. Molti pedagogisti dell'epoca, come Comenio, Locke e Rousseu, si sono battuti per far si che si ottenesse un “periodo più esteso di protezione e di salvaguardia dell'innocenza all'inizio della vita”, per questo motivo non bisogna sminuire l'importanza che questo periodo storico ha riversato sulla vita del fanciullo odierno. Con i progressi e lo sviluppo della psicologia, divenuta una vera e propria scienza grazie a Wundt con il laboratorio a Lipsia, ci si iniziò ad interessare delle cure primarie di cui aveva bisogno il bambino, attenzioni che oggi giorno possono risultare quasi banali e ritenute scontate nei paesi sviluppati, come una corretta alimentazione e la tutela della salute fisica e psichica, ma che all'epoca, e tutt'ora nei paesi deindustrializzati, è un privilegio concesso solo alle classi sociali che dispongono di un patrimonio economico elevato o che facciano parte dell'èlite. L'infanzia, ritenuta a tutti gli effetti un valore, come tale deve essere difeso. Oggi giorno si cerca di proteggere e custodire l'infanzia in tutte le sue forme, però, in paesi sottosviluppati, questo fine non viene totalmente e uniformemente assolto. Una delle prime figure a volersi avvicinare ed approcciare al mondo dell'infanzia è stata Maria Montessori, che, grazie alla sua formazione scientifica, è riuscita a mettere insieme un metodo innovativo basato sull'osservazione unita alla scienza, metodo che viene preso in considerazione anche oggi nelle cosiddette “scuole montessoriane”. Come luogo per i suoi studi e insegnamenti, decise di costruire le “case dei bambini” nel 1907, inizialmente nel quartiere di San Lorenzo a Roma, zona in cui la povertà e la criminalità erano all'ordine del giorno e dove i bambini erano abbandonati a loro stessi per le strade, pressappoco come quello che fanno i volontari nelle zone di guerra: essi cercano di creare porti sicuri in cui i bambini possano rifugiarsi per fuggire, anche solo per un periodo, dalla triste e dura realtà che li circonda. La Montessori voleva concedere un ambiente riparato in cui imparare. L'obiettivo cardine che accomunava i pedagogisti, soprattutto dalla Montessori e da Claparede, e che è stata ripresa anche odiernamente da più campi di ricerca, è quella di costituire una “scuola su misura”, ovvero un istituto che fosse a prova di bambino sia per quanto riguarda i metodi di insegnamento, sia per quanto riguarda la struttura che doveva invogliare ed incitare i bambini ad apprendere, così da favorire ogni circostanza in cui il bambino si ritrova. Il metodo utilizzato in questo istituto era fondato sulle esperienze concrete, pratiche e soprattutto reali dei fanciulli dal momento che essi possiedono una “mente assorbente”, ovvero hanno la predisposizione ad interiorizzare ciò che li circonda in base alle loro capacità. Un'esperienza basilare nella vita del bambino è il gioco, analizzato già in precedenza da Frobel con i “doni”, che unisce il pratico e il manuale con l'ingegno e l'elaborazione. Stare insieme permette ai bambini di imparare imitando le azioni del coetaneo così da poterle interiorizzare e farle proprie per poi riprodurle in un secondo momento. Questo insegnamento è stato studiato in principio da Pestalozzi che assegnava un valore importante all'emulazione, visto come vero e proprio modello educativo. Al giorno d'oggi, la società in generale ha perso l'interesse nel gioco poiché si tende a proiettare tutto sull'era digitale, non curanti del fatto che il progresso che si sta vivendo sul piano informatico, sta, pian piano, cancellando i progressi fatti sul piano educativo. Questo porta i bambini di oggi a fare fatica a sviluppare la fantasia e la creatività poichè manca la componente essenziale del gioco. Questa assenza li frena sotto ogni aspetto, sia a livello relazionale poiché tendono a chiudersi e isolarsi giocando da soli con i cellulari, che a livello cognitivo, poiché non si sforzano di pensare. Stanno diventando schiavi del sistema informatico, essi passano ore e ore ad avventurarsi in rete davanti ad un computer, uno smartphone o un tablet, e nel momento in cui si ritrovano all'aria aperta sembrano quasi spaesati e confusi. Come cita N. Postman “i bambini

rappresentano il messaggio vivente che noi trasmettiamo a un futuro che non vedremo”, motivo per cui si dovrebbe trasmettere l'ideale del progresso ma senza dimenticare gli importanti insegnamenti del passato, che sono stati fondamentali per lo sviluppo della società. Grazie a questi progressi, si capì che c'era il bisogno di accompagnare il bambino, ancora troppo piccolo per essere indipendente, e di seguirlo nello sviluppo, preoccupazione che ha interessato diverse figure, come gli antropologi.

DOMANDE

1-

la socializzazione è il processo che riguarda un individuo che si inserisce all'interno di una collettività. Grazie al rapporto con gli altri, come i coetanei o anche con il nucleo familiare, l'individuo acquisisce un bagaglio culturale, un vero e proprio patrimonio formato da conoscenze, norme, regole e insegnamenti che potrà trasmettere alle generazioni future e che potranno essere di aiuto per uno sviluppo dapprima personale e successivamente collettivo. 2- Nei paesi sottosviluppati, come le zone più povere dell'India e dell'Africa, i concetti di infanzia e adolescenza non vengono presi in considerazione, infatti, si tende a considerare il bambino come forza lavoro, poiché sono costretti, sin dalla giovane età, ad aiutare le famiglie in difficoltà, e per ciò non possono andare a scuola o svolgere le attività quotidiane tipiche di un bambino. Essi divengono, ad esempio, bambini soldato oppure vanno a lavorare. Ogni anno aumenta la percentuale di bambini sottoposti allo sfruttamento minorile. Le bambine invece, nella maggior parte dei casi, vengono date in sposa a uomini molto più grandi di loro, destinate così a diventare madri in giovane età e a sottostare ad abusi fisici e psicologici per il resto della vita. I loro diritti vengono oppressi e calpestati ogni giorno. Per povertà, bisogno di cibo e di denaro, compiono qualsiasi azione, arrivando, in casi più estremi, anche alla morte, a causa delle violenze subite, delle condizioni di lavoro indecenti e dure, e per le condizioni di salute cagionevoli. Nei paesi più industrializzati invece, come l'Europa o l'America, i diritti dei bambini e dei ragazzi vengono presi molto in considerazione, infatti essi vengono iper protetti, quasi a livello maniacale e morboso, soffocandoli e facendoli vivere in una campana di vetro sino all'età adulta, che poi, nel momento in cui si è raggiunta, si sentono spaesati poiché non sono stati preparati sufficientemente. I genitori vogliono avere tutto sotto controllo in qualsiasi situazione. La disparità che si è creata tra le due fazioni è talmente elevata e abbondante che ormai, in una società improntata al progresso, si aspira ad andare avanti, elevando la parte “elitaria” piuttosto che cercare di risolvere quello che non va nelle zone in pericolo....


Similar Free PDFs