Lirica monodica PDF

Title Lirica monodica
Author Samantha Bellato
Course Greco
Institution Liceo (Italia)
Pages 4
File Size 92.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 12
Total Views 127

Summary

Lirica monodica: il movimento e i principali esponenti...


Description

LA LIRICA MONODICA ISOLA DI LESBO Isola colonizzata dalla Tessaglia, dalla Locride e dalla Beozia (quindi quando parliamo di lirica monodica facciamo riferimento all’eolico).! Nell’isola di Lesbo primeggia l’eleganza, raffinatezza, amore per il lusso e per i piaceri della vita, tipico della civiltà etrusca e cretese. Su queste popolazioni greche vi è un influsso di popolazioni autoctone di stampo mediterraneo, che sono il sostrato delle città, con le quali si mescolano. ! Lesbo è un’isola travagliata da profonde lotte civili che si svolgono nell’ambito della stessa aristocrazia, la quale fa a capo due eterie i cui membri condividono principi e ideali, specialmente politici. L’eteria che vince esprime colui che andrà al potere.! Mitilene è teatro di quelle lotte che vedono al potere una serie di tiranni. Durante l’infanzia di Alceo è al potere il tiranno Melancro, che viene abbattuto da Pittaco, sostenuto, secondo le fonti, dall’eteria di Alceo e dei suoi 2 fratelli maschi. Se la datazione dice che ciò avviene nel 612 a.C., Alceo aveva solo 8 anni (nasce nel 620 a.C.). Pittaco viene portato al potere con il ruolo di pacificatore: egli sostiene una guerra contro Atene per l’accesso al Mar Nero, ma la perde. Si dice che Alceo vi partecipò. A seguito di questa guerra, si dice che venne sostituito da Mirsilo, il quale manda Alceo in esilio a Pirra. Pittaco, che è un moderato, torna al potere dopo l’assassinio di Mirsilo. Alceo però si allontana da lui, considerandolo un traditore dal momento che si era scagliato contro gli esuli, aveva scontentato le classi sociali e imposto una tassa contro il lusso. Dopo 10 anni Pittaco decide di ritirarsi a vira privata.! Quest’isola è sempre stata associata alla lirica e vi sono una serie di leggende:! Come ci riporta Fanocle, il mitico cantore Orfeo sarebbe stato decapitato dalle donne della Tracia e la testa, lanciata in mare, sarebbe stata raccolta dagli abitanti di Lesbo e sepolta lì.! Terpandro, originario di Lesbo, sarebbe stato l’inventore dell’eptacordo (lira o sette corde) e a lui è attribuita la codificazione del nomos citarodico, che comprendeva una serie di regole per l’inno in onore di Apollo e che Terpandro suddivise in 7 parti. Per questo viene considerato il riformatore del ditirambo dionisiaco. ! Arione, originario di Lesbo (Metimna), aveva cominciato a fare il poeta itinerante. Un giorno, mentre egli tornava a casa su una nave, con bauli di ricchezze, gli avidi marinai decisero di ucciderlo. Come ultimo desiderio egli chiede di cantore per un’ultima volta, ma la sua voce attira un branco di delfini: si butta in mare e si mette sul dorso di un delfino grazie al quale torna a riva.!

CARATTERISTICHE LIRICA EOLICA E’ necessario sottolineare le peculiarità della lirica eolica, i cui metri presentano notevoli differenze rispetto a quelli della poesia ionica (elegiaco e giambo) e dorica (lirica a corde).! Anche se il loro schema ci è stato tramandato come quantitativo (alternanza sillabe brevi e lunghe), di fatto i metri risultano composto un un numero costante di sillabe (isosillabismo), non ammettendo così l’usuale equivalenza di una vocale lunga con 2 brevi. Presentano inoltre una maggiore rigidità rispetto al distico elegiaco e allo stesso giambo. Gli stessi versi si incontrano di rado in una serie continua: il più delle volte sono raggruppati in sistemi strofici di tipo distico, tristico e tetrastico (2-3-4 versi per strofa).! Dal punto di vista linguistico, le forme omeriche sono piuttosto rare (soprattutto in Saffo) e finiscono col risultare estranee rispetto a quella che sembra essere una tradizione autoctona sviluppatasi indipendentemente dal lepos e riconducibile forse a quel sostrato mediterraneo che è la parte sommersa della civiltà ellenica. !

ALCEO CONTESTO Nasce intorno al 620 a.C. a Mitilene, da una famiglia aristocratica. Dobbiamo inserirlo nel suo contesto storico per evitare errori di interpretazione: nel periodo romanico viene considerato come un libertino e antitiranno, successivamente come un terrorista pronto a prendere le armi contro chi fosse andato contro la sua eteria.! Mitilene è teatro di quelle lotte che vedono al potere una serie di tiranni. Durante l’infanzia di Alceo è al potere il tiranno Melancro, che viene abbattuto da Pittaco, sostenuto, secondo la fonte indiretta di Diogene Laerzio, dall’eteria di Alceo e dei suoi 2 fratelli maschi. Se la datazione dice che ciò avviene nel 612 a.C., Alceo aveva solo 8 anni (nasce nel 620 a.C.). Pittaco viene portato al potere con il ruolo di pacificatore (αἰσυμνήτης): egli sostiene una guerra contro Atene per l’accesso al Mar Nero, occasione in cui Alceo abbandona lo scudo in battaglia (fr.401 V.), imitando un famoso passo di Archiloco. A seguito di questa guerra, si dice che venne sostituito da Mirsilo, il quale manda Alceo in esilio a Pirra. Pittaco, che era un moderato, torna al potere dopo l’assassinio di Mirsilo. Alceo, tornato a Mitilene, si allontana da lui, considerandolo un traditore dal momento che si era scagliato contro gli esuli, aveva scontentato le classi sociali e imposto una tassa contro il lusso. Dopo 10 anni Pittaco decide di ritirarsi a vita privata. Alceo inoltre compone contro Mirsilo versi particolarmente feroci (fr.332 V.), celebrando gioiosamente la sua morte. Subisce un altro esilio: si recherà in Egitto, in Beozia e in Tracia. Pittaco gli concede di tornare in patria: supponiamo sia morto in età avanzata, perché nel fr.50 V. si descrive con i capelli bianchi.!

POESIA La sua poesia nasce e si sviluppa nella sua vicenda di vita, ossia nell’ambito chiuso dell’eteria. Abbiamo 400 frammenti, alcuni brevi o difficilmente leggibili, giunti su papiraceo e per tradizione indiretta.! L’opera è stata suddivisa per argomento in 10 libri dai grammatici Alessandrini:! 1 gruppo = 1 libro > raccolta di inni per divinità > Orazio rappresenta fonte indiretta, nel suo inno a Mercurio ricalca l’inno ad Ermes di Alceo.! 2 gruppo > canti di lotta politica (στασιωτικά) > lotte intestine, immagini allegoriche (comprensibili solo dai membri dell’eteria), ex: nave (Mitilene) in balia delle onde (lotte civili), speso descrizioni minuziose delle armi.! 3 gruppo > canti conviviali (skólia) > si celebra il simposio, il vino, l’eteria.! 4 gruppo > canti d’amore (ėrotikà) > amore paideutico nei confronti di fanciulli come Lico, ma non disdegnava le donna, delle quali ammira la bellezza per esempio mentre fanno il bagno.!

MONDO NATURA IN ALCEO

Alceo utilizzava il traslato sensoriale. In alcuni frammenti superstiti è possibile intravedere suggestivi squarci naturalistici, i cui suoni e colori sono percepiti con una sensibilità straordinaria e descritti con una altrettanto straordinaria efficacia artistica, spesso basata su traslati sensoriali di forte suggestione, che sembrano percorrere certi procedimenti analogici della poesia moderna (fr. 397 V. “fiore del tenere autunno = tenero dovrebbe essere riferito al fiore, traslato al sostantivo autunno). La poesia di Alceo, pur essendo concreta, fatta di cose collegate sempre in un preciso spazio, è però evocatrice di sentimenti e stati d’animo che non nascono esclusivamente dalla passione di parte, ma hanno origine da fonti di ispirazione ben più numerose e diverse.!

SAFFO Nasce a Mitilene o Ereso intorno al 640 a.C. Sarà esiliata in Sicilia per vicende politiche:! contemporanea di Alceo per epoca, località, cerchia aristocratica, posizione ideologica.! Aveva 3 fratelli: era particolarmente legata a Carlasso, il quale conduceva una vita piuttosto sregolata (aveva avuto una relazione burrascosa con un’etera in Egitto) provocando alla sorella un patema d’animo. Vi erano poi Larico, coppiere presso il pritareo, e Erigio di cui non dice nulla.! Leopardi compone l’ultimo canto di Saffo, dove riprende una leggenda: si diceva che Saffo, ragazza bruttina, fosse innamorata di Faone, altezzoso marinaio che non ricambiava. Lei si gettò da una rupe per il dolore. In realtà dai frammenti sappiamo che era stata sposata con Cercila, ricco possidente, da cui ebbe una figlia (Cleide) a cui dedicò molti versi = legame forte, tenero, d’affetto.! Non sappiamo nulla sulla morte, si è creata questa leggenda non avendo notizie certe.! Si più supporre che essa sia nata da una sbagliata interpretazione di alcuni versi in cui si accenna a Farne, che non sarebbe altro che un demone presente nel corteo di Afrodite. Lei afferma di volersi gettare dalla rupe di Leocade, metaforicamente = cercare di dimenticare un amore infelice.! OPERA Gli Alessandrini dividono l’opera in 9 libri, strutturati in base al tipo di metro utilizzato. ! Fa eccezione solo l’ultimo, diviso per genere: troviamo epitalami (canti matrimoniali, scritti su commissione), che presentano metri diversi. Molto letti e imitati nel periodo romano.! Abbiamo circa 170 frammenti, alcuni che comprendono una sola parola. L’unica ode intera (fr.31 V.) ci è giunta grazie a Dionigi di Alicarnasso (I sec a.C.)! CONTESTO A Saffo dobbiamo associare un microcosmo: il TIASO = istituzione pedagogica per fanciulle che appartengono a classi sociali elevate e che saranno le spose di principi e alti aristocratici. Dedite al culto della dea Afrodite > le celebrazione avvenivano nella dimensione pubblica, corale, partecipavano quindi a riti e celebrazioni che si svolgevano regolarmente e nella dimensione più intima e personali, quindi instauravano tra di loro, con le istitutrici e con Saffo stessa rapporti di tipo erotico e omosessuale.! Per questo tutta l’opera di Saffo è incentrata sull’amore, nonostante ci sia una varietà di temi. Saffo addirittura indica i nomi di alcune sue allieve predilette.! Nel fr.1 V. Saffo cerca du conquistare l’amore di una fanciulla! Nel fr.57 V. una volta conquistato l’amore, lo difende, screditando le possibili rivali agli occhi della sua amata! Nel fr.47 V. vediamo una passione travolgente ! Nel fr.31 V. deve distaccarsi dalla fanciulla ormai adulta, la quale deve entrare nella società: subentra il dolore dell’amore perduto, il rapporto è effimero.! Nei fr94-96 V. può solo ricordare i momenti felici! Nel fr.16 V. definisce l’amore come “la cosa più bella che ci sia sulla terra nera” > giustifica il comportamento di Elena di Troia perché di fatto ha agito su volontà di Afrodite, in preda ad un grande amore.! - Vi è poi il tema degli affetti famigliari nei confronti della figlia e del fratello Carasso.!

- Canti di genere innografico > inni per divinità come Afrodite ed Era, vi è una ripresa di elementi -

del ciclo troiano. Abbiamo un unicum, il fr.44 V. nel quale ci racconta dettagliatamente il matrimonio tra Andromaca ed Ettore.! Lamento funebre per Adone, cantato da un coro di fanciulle.! Libro di epitalami > canti che accompagnavano le cerimonie matrimoniali, linguaggio vicino alla tradizione popolare.!

La presenza di una tale varietà tematica nella parte, pur minima, dell’opera di Saffo giunta fino a noi, ci fa comprendere come qualunque tentativo di dare un quadro esauriente di tale mondo poetico comporti il rischio di minimizzare o privilegiare aspetti di esso sull’unica fragile base di una trasmissione del testo affidata ad eventi spesso fortuiti, come possono esserlo la conversazione di un brandello di papiro, di un coccio d’argilla o la citazione di un grammatico. Celebre è rimasta l’affermazione del critico ottocentesco E.Thovez, il quale si dichiarò disposto a dare tutta la letteratura latina per un solo verso in più di Saffo. Anche a non voler essere così paradossali e iperbolici, è certo che il naufragio della sua opera costituisca una perdita irreparabile per la nostra cultura occidentale. Si tratta di una personalità artistica così eccezionale da costituire un caso unico nella storia della letteratura occidentale.!

SAFFO! 1. Ode cantata tra fanciulle tiaso davanti statua. Dea dialoga con poetessa che Saffo cerca du conquistare l’amore di una fanciulla: s’informa, aiuta, vi è un legame latente tra mondo divino e umano, intimo personale, amica pronta a consolarla. Valore paideutico: mostra a giovani poteri Afrodite. 57. una volta conquistato l’amore, lo difende, screditando le possibili rivali agli occhi della sua amata! 16. Paragone tra amore e guerra, quale + bello? Contrapposizione evidente in Elena nel tiaso = portatrice di di valori +, bellezza e virtù. Mentre lei dimentica Menelao e figlia, x saffo un amore non si dimentica ma continua a esistere anche quando la giovane se ne va x nozze. definisce l’amore come “la cosa più bella che ci sia sulla terra nera” > giustifica il comportamento di Elena di Troia perché di fatto ha agito su volontà di Afrodite, in preda ad un grande amore.! 31. Scena intimità affettiva uomo e donna: lui la ascolta, lei ride: in chi guarda smarrimento, sofferenza, dolore di abbandono, e dolore fisico. Rappresenta passaggio amore omo a etero, abbandono tiaso definitivo. deve distaccarsi dalla fanciulla ormai adulta, la quale deve entrare nella società: subentra il dolore dell’amore perduto, il rapporto è effimero.! 94. saluto a giovane che si allontana, lontananza vinta dal ricordo: rievocazione momenti felici x non dimenticarli. Sofferenza del distacco, poi crescendo di Delicara sensualità e intimità rapporto! 96 luna offusca ogni altro astro del cielo = ragazza che super le altre in bellezza! 47 amore = forza possente, dolorosa, inevitabile, sconvolge psicolo la persona ponendola in conflitto con se stessa. Eros come irrefrenabile pulsione che dall’esterno investe l’anima.! 44 atmosfera sacra e solle nozze: tono festa, gioioso,androm = dea coperta di ornamenti oro e argento, suono dolce flauti, canti, profumi. 2 mortali visti come dei.!

ALCEO! 208. Tempeste mare = sciagure dei tiranni, allegoria tempesta proietta eventi politica contemporanea = sommossa suscitata a mitilene e avvento tirannide mirsilo. Nave imbarca acqua e sta colando a picco = comunità in pericolo.! 332. Componimento x simposio. Vino = strumento di giubilo x festeggiare morte tiranno e consolazione a sventure e preoccupazioni della vita e x lasciarsi trasportare dall’ebbrezza che Dioniso concede agli uomini.! 50. Alce anziano e stanco, stanco di vivere, cerca pale tra gli amici, chiede malinconiaamente che gli venga versato l’unguento, farmaco magico capace di sollevare l’uomo dalle preoccupazioni, ossia il vino.! 401 Pittaco viene portato al potere con il ruolo di pacificatore (αἰσυμνήτης): egli sostiene una guerra contro Atene per l’accesso al Mar Nero, occasione in cui Alceo abbandona lo scudo in battaglia...


Similar Free PDFs