Metodologie - Appunti 1 PDF

Title Metodologie - Appunti 1
Course Metodologia delle scienze sociali
Institution Università di Pisa
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lezioni varie...


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1- LA DIDATTICA: FONDAMENTI EPISTEMOLOGICI E METODOLOGICI DIDASSI: azione dell'insegnamento (G. Proverbio “scienza e arte dell'insegnamento”). Comenio è fondatore della didattica come teoria e metodo dell'educazione; Hebart distingue tra insegnamento (impartisce competenze utili) e istruzione (educazione può realizzarsi solo attraverso l'istruzione → plasmare lo sviluppo del carattere per migliorare l'uomo).

TEORIE STORICHE 1. Idealistico-Gentiliana (trasmissivo); 2. Positivistico-sperimentalista (tecniche insegnamento più raffinate convalidate da esperienza) 3. Attivistica (partecipazione attiva e diretta, attività spontanea e socializzazione); 4. Strutturalista-Cognitivista (avvicinamento a spirale); 5. Comportamentistico-Tecnologica (istruzione programmata e focus su tecnologie istruttive).

DIDATTICA COME SCIENZA E' una disciplina che si occupa del rapporto insegnamento-apprendimento, esamina le variabili e studia le azioni del docente più idonee → è un ambito conoscitivo quindi che si occupa criticamente dell'allestimento di “ambienti di apprendimento”. • OGGETTO: insegnamento che punta all'apprendimento ma non lo determina; • CAMPO: tutte le situazione della vita in cui si organizzano azioni intenzionalmente finalizzate all'apprendimento.

In base ai modelli di apprendimento, abbiamo diversi modelli didattici: 1. APPRENDIMENTO PER ESECUZIONE: acquisizione riproduttiva dei saperi, basata su stimolo-risposta → modello del prodotto (comportamentismo); 2. APPRENDIMENTO PER SCOPERTA: si apprende davvero solo per esperienza diretta, mossi da curiosità e forte interesse → modello del processo (teoria della forma, Gestalt); 3. APPRENDIMENTO PER COSTRUZIONE → modello oggetto mediatore; costruttivismo. (Ricorda che si parla di 'apprendimento non formale' intendendo quello che avviene fuori scuola ma derivante da scelta intenzionale; 'apprendimento informale', fuori da una scelta intenzionale.

2- REPERTORIO DI METODOLOGIE ISPIRATE AL SOCIO COSTRUTTIVISMO COOPERATIVE LEARNING: insieme di tecniche di conduzione della classe; studenti lavorano in piccoli gruppi e ricevono valutazioni in base ai risultati → zona sviluppo prossimale (Vygotskij) e

interdipendenza positiva (quando si risolve un problema col contributo effettivo di tutti i membri con mansioni e compiti diversi). • Vantaggi: eterogeneità, leadership condivisa e distribuita, sviluppo di competenze sociali. • Svantaggi: per-requisiti minimi, collaborazione/competizione, penalizza i più bravi.

COMUNITA' DI PRATICHE: gruppi che si costituiscono per trovare comuni risposte a problemi; spontanee, generano apprendimento organizzativo e sono organizzate informalmente. Argomento è ragione d'essere del gruppo, basato su vincoli fiduciari e insieme condiviso di codici.

DIDATTICA LABORATORIALE: fisicità (collocato in uno spazio-tempo), personalizzazione e collaborazione, trasformazione, originalità e cognitività. L'apprendimento può essere percettivomotorio o simbolico-ricostruttivo. “Learning by doing”, attivismo, facilita la personalizzazione. • Apprendistato cognitivo: si tratta di un approccio didattico-laboratoriale, possibilità di disporre di un modello esperto, scomposizione di compito complesso, autonomia e simulazione (riproduzione tramite modelli in situazione protetta e controllata). Fasi: 1)Modelling (“guarda come si fa”); 2)Scaffolding (“ora prova tu”); 3)Tutoring; 4)Fading (“ora continuate da soli”); 5)Monitoring • Vantaggi: apprendimento significativo e autentico, trasferibile e d'impatto. • Svantaggi: time expensive, costoso e frammentario.

3- LA DIDATTICA METACOGNITIVA Un approccio didattico metacognitivo implica consapevolezza dei propri processi mentali e del proprio livello di apprendimento. Elementi:consapevolezza, memoria, responsabilità, autonomia. • CARICO COGNITIVO: teoria elaborata da John Sweller (1991); indica la quantità di attività mentale imposta alla memoria di lavoro in un preciso momento. Esistono tre differenti tipologie: estraneo (determinato da carente progettazione), intrinseco (naturale complessità dell'informazione da processare), pertinente (effettivo). Scopo della progettazione dell'apprendimento è quello di ridurre il carico cognitivo estraneo. • STRUMENTI DIDATTICI: anticipatori organizzati (Ausubel, strumenti predisposti dall’insegnante per focalizzare l’attenzione degli allievi sul contenuto principale di una lezione per stimolare le connessioni tra concetti noti e nuove acquisizioni. Si intende ogni tipo di schema o strumento informativo presentato in un formato immediatamente comprensibile); analisi dell'errore; rivisitazione e autovalutazione. • PROCESSI METACOGNITIVI (Brown, 1987): nel suo modello, intende la metacognizione

come controllo dei processi e propone una precisa analisi di questi meccanismi. 1)Consapevolezza (problematizzare); 2)Predizione (stima delle difficoltà); 3)Pianificazione; 4)Monitoraggio; 5)Valutazione.

LE VARIABILI NELLA METACOGNIZIONE 1. PERSONALI Processi Cognitivi: memoria, attenzione, percezione, motivazione... Stili d'apprendimento: approccio all'apprendimento preferito di una persona, modo stabile. Un esempio è il modello VAK: visuale, uditivo e cinestetico. Stile cognitivo: modalità di elaborazione non stabile nel tempo. Per Cornoldi (2001) esistono tre stili cognitivi: percezione (analitica o globale); memoria (visuale o verbale) e ragionamento (sistematico o intuitivo / impulsivo o riflessivo) Immagine di sé: 1)Locus of control (ambiente in cui il soggetto situa i fattori responsabili dei suoi risultati); 2)Autostima e 3)Motivazione. 2. COMPITO 3. STRATEGIA: Selezione || Ripetizione || Organizzazione || Elaborazione

RUBRICA DI VALUTAZIONE (Castoldi) • capacità descrivere i processi mentali → saper costruire verbalmente un ragionamento; • consapevolezza delle scelte → riconoscere possibili alternative; • attribuzione di successo/insuccesso → riconosce ruolo di fattori interni/esterni; • capacità di correggersi autonomamente → prova a correggersi adottando soluzioni diverse.

RIASSUMENDO La metacognizione è la consapevolezza delle proprie conoscenze oltre ad essere regolazione del processo cognitivo. Avere consapevolezza della propria conoscenza significa conoscenze di base, possesso delle strategie per apprendere, della propria memoria e di come, quando e perché usare le proprie conoscenze. La regolazione avviene attraverso pianificazione, monitoraggio e valutazione.

4- COMPETENZE: STORIA E MODELLI – Capacità di far fronte a un compito riuscendo a mettere in moto e orchestrare risorse interne e esterne (Pellerey, 2002); Competenza come strategia contestualizzata (Rossi, 2005).

COMPETENZA E PRESTAZIONE (1)

1. Competence based-education: focus su risultati, in forma osservabile e misurabile; 2. Competenza linguistica e prestazione (Chomsky): competenza è qualità interna, prestazione è osservabile → possesso di competenza è indipendente dalla performance effettiva; 3. Performance efficace (Spencer&Spencer): perché si verifichi servono motivazioni, tratti (cioè la predisposizione a reagire), immagine di se (modalità auto-percettiva), conoscenze e skills (abilità pratiche nell'esecuzione) 4. Attributo di sistemi complessi: activity theory → continuità e ricorsività degli strumenti.

COMPETENZA E APPRENDIMENTO (2) Ajello definisce l'apprendimento come un cammino da posizioni marginali a posizioni centrali. • Saperi: competenze portano al ripensamento dei nuclei tematici fondanti; si distingue tra sapere scolastico (ordine logico, approccio analitico...) e sapere reale (pratico, intuitivo). Caratteri della competenza: fino agli anni '90 si legava all'idea dello schema Piagetiano di 'schema operativo' (struttura invariante che sottostà ad un'azione). • Perrenoud, 2003: competenza non è semplice schema, ma orchestra un insieme di schemi. Implica una consapevolezza ed una maturità molto maggiore. • Capperucci, 2011: riflessività (attiva, applicativa e autocritica); contestualizzazione, trasferibilità (metacompetenze) e trans-disciplinarità. Essa coinvolge tre dimensioni: compito - risorse interne - risorse esterne. Nel processo di apprendimento sono implicate tre dimensioni: conoscenze – abilità (schema operativo d'azione) – disposizione ad agire (attitudine del soggetto a relazionarsi con realtà) Modello Costruttivista dell'apprendimento: modello eterogeneo che accoglie più interpretazioni. Generalmente possiamo affermare che la conoscenza è opera e prodotto del soggetto che conosce, con attenzione all'interazione ambientale e esperienza (Morin, la complessità). L'apprendimento per questo modello è attivo, costruttivo, intenzionale, autentico, situato, distribuito e riflessivo. Apprendimento significativo (Asubel): un contenuto è tanto più significativo quanto più profonda e articolata è la relazione che lo lega alla struttura cognitiva del soggetto. Sfide per il docente: considerare i saperi come risorse da mobilitare, predisporre esperienze che facilitino il processo costruttivo, incoraggino la scoperta...

COMPETENZE E CITTADINANZA (3) De.Se.Co. OCSE: indica le “competenze chiavi” → portano a realizzazione e giovano alla società. Combinazione di capacità cognitive, atteggiamenti, motivazioni → invito ad agire in autonomia e funzionare in gruppi eterogenei (lifelong learning) Libro Bianco Istruzione-Formazione: commissario europeo Cresson, 1995, poi ripreso dal Report

di Lisbona → integrare saperi formali (tecnici) e non formali; avvicinare la scuola all'impresa e acquisizione di nuovi saperi (3 lingue comunitarie).

Normativa Europea (962/2006): indica le competenze chiave per l'apprendimento permanente. Comunicazione in madrelingua e lingua comunitaria; competenze matematiche e competenze di base in campo scientifico-tecnologico (modelli matematici – responsabilità); competenza digitale; imparare ad imparare (consapevolezza del proprio apprendimento); competenze sociali e civiche; senso di iniziativa e imprenditorialità. • Risultati definiti in termini di CONOSCENZE (sia teoriche che pratiche, definite attraverso il QEQ, Quadro Eu delle Qualifiche); ABILITA' (capacità di conoscere e applicare il KnowHow; nel QEQ sono indicate sia come pratiche che come cognitive) e COMPETENZE (nel QEQ sono descritte in termini di responsabilità e autonomia).

Italia: la riforma Moratti (59/04) introdusse il Portfolio delle competenze; la riforma Fioroni (139/2007) si parla di assi culturali (linguaggio matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale) e competenze chiave per la cittadinanza. Il ministro Profumo (2012-2013) aggiunse le competenze chiave per l'apprendimento permanente; autonomia e responsabilità). • D. Lgs. 61/17 “revisione dei percorsi dell'istruzione professionale”: formare lo studente a professioni strategiche per l'economia, per un saper fare di qualità. Facilitare transizione nel mondo del lavoro e delle professioni.

5- IL CURRICOLO E PROGETTAZIONE PER COMPETENZE CURRICOLO: pragmatismo americano (Dewey); correlare principi organizzatori delle conoscenze e processi mentali per organizzare e creare nuove conoscenze. Indica obiettivi, metodi, materiali; richiede di considerare l'allievo nelle sue conoscenze preliminari. PROGETTAZIONE DIDATTICA: saper tradurre

contenuti culturali in termini di attività

formative. Mappa di Kerr → 1)Traguardi; 2)Contenuti; 3)Process (schooling); 4)Valutazione.

MODELLI PROGETTUALI • PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI: centrali dell'obiettivo, focus su 'standard' (soglia minima della prestazione). Poca attenzione su soggettività. • PROGRAMMAZIONE

PER

CONCETTI:

analisi

epistemologica

dei

contenuti,

individuazione di “concetti chiave” e creazione di mappe concettuali. • PROGRAMMAZIONE PER PROCESSI: multidisciplinare, mezzi subordinati a fini.

• PROGRAMMAZIONE A RITROSO: risultati espressi in termini di competenze; si identificano i risultati desiderati e si pianificano esperienze [Ajello critica esclusiva enfasi su traguardi espressi come comportamenti osservabili].

6- PRECISAZIONI CONCETTUALI DISPOSITIVO: categoria euristica (di scoperta) per analizzare l'agire didattico interrogandone la dimensione intenzionale e materiale; per Massa (1992) è spazio-tempo intenzionalmente disposto dal docente per favorire la mediazione scuola-mondo • D. EDUCATIVO: allestire ambiente in cui rete relazionale docente-alunni-saperi è dinamica • D. DIDATTICO: ripensare processo apprendimento-insegnamento per renderlo significativo; non solo tecnologie ma anche apporti culturali, concettuali... Esistono più dimensioni per dispositivi: 1) D. con attività istruzionali (acquisizione di conoscenze); 2) D. con attività regolative (indaga, sceglie, progetta); D. con attività riflessive (autovalutative).

AMBIENTI d'APPRENDIMENTO: possono essere generati da dispositivi educativi e didattici. Evoluzione degli ambienti è accompagnata dal trasformarsi del concetto di CONTESTO (Cognitivismo → coordinatore, contribuendo a interpretare realtà senza esserne determinante; PostCognitivismo→ apprendimento e processi costruzione di realtà non possono essere studiati indipendentemente da contesti; Post-Costruttivismo→ modelli che aiutano a interpretare). • Ambiente di apprendimento scaturisce da intersezione tra tre elementi: 1) attori; 2) trame di relazioni e ambienti fisici; 3) artefatti culturali → da ciò consegue che le scelte organizzative e progettuali dei docenti influiscono sul contesto. • Ambienti possono essere; in presenza, in rete, o formali-informali.

ARTEFATTI: concettuali, cognitivi e materiali → rappresentano l'unione processo-prodotto. Si può definire artefatto ogni aspetto del mondo materiale e sociale all'interno delle attività umane dirette ad uno scopo. Progettuali, cognitivi, materiali/motori.

7- MODELLI E TEORIE DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA ● I APPROCCIO: progettazione definisce modello relativo al problema da affrontare, per fasi. ● II APPROCCIO: non attraverso definizione di strategie di problem solving ma costruzione di modelli complessi attraverso cui risolvere in maniera semplice la complessità del problema. ● APPROCCIO SEMPLESSO: (Berthoz, 2011) è un processo retto da diversi principi. 1) Inibire e

disinibire (prendere distanze dal reale per aprire nuove traiettorie); 2) Specializzazione e selezione; 3) Anticipazione probabilistica; 4) Principio della deviazione (aggiunge variabili); 5) Principio della cooperazione (due o più prospettive). • La semplessità è ciò che dà senso alla semplificazione. Strumenti; modularità (separazione delle fruizioni), rapidità, affidabilità, flessibilità...

MODELLI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO 1. RAZIONALITA' / COSTRUTTIVITA': complessità sistemata in serie di tappe e obiettivi. Nasce con Cartesio → scuole attivistiche americane → POF. 2. SPONTANEITA' 3. L'intreccio fornisce un modello innovativo → unisce aspetto cognitivo e relazionale. Pellerey, 1975→ inquadra il problema della progettazione in rinnovata concezione della tecnologia, intesa come approccio razionale e sistematico ai processi d'apprendimento. La progettazione didattica come processo di problem-solving e risolvere promuovendo la coerenza interna e favorendo operatività di tecniche didattiche. ◦

Passaggi chiave: -stesura di ipotesi; -definizione di progetto; -concretizzazione del modello attraverso la modellazione del modello astratto.



La riflessione in ordine alla formazione è attraversata da logiche: 1) razionalità tecniche (Schonn, rapporto lineare fra i momenti del processo formativo, pensati come fasi in successione); 2) complessità (rapporto circolare progetto-azione-valutazione).

MODELLI LINEARI: corrente composita del XX secolo con varie tendenze → Tyler (anni '40, domande guida); Taba (successione logico-cronologica); Bloom (insegnamento causa apprendimento, metamodello); Addie (anni '70, analisi, sviluppo, implementazione e valutazione). • Con Audrey e Nicholls (1975) superamento dei modelli lineari → MODELLO RICORSIVO DI ELABORAZIONE CIRCOLARE in quattro fasi; definizione di obiettivi, elaborazione e sperimentazioni di metodi, accertamento grado di raggiungimento obiettivi, feedback. • Anni '90: docente modella la situazione in conversazione con essa (Schon: “il progettista riflessivo dialoga con il contesto modificando il contesto facendo emergere elementi”)

BALDACCI E LA SOCIETA' DELLA CONOSCENZA: dalla combinazione di focus su soggetto/oggetto o processo/prodotto emergono quattro modelli didattici e quattro fini formativi.

Dominanza su soggetto (A)

Dominanza su Processo (a)

Dominanza su Prodotto (b)

PROCESSI COGNITIVI

TALENTI PERSONALI

Dominanza su oggetto (B)

SUPERIORI (Aa)

(Ab)

ARRICCHIMENTO CULTURALE (Ba)

COMPETENZE DI BASE (Bb)

Aa (Processi cognitivi superiori): è la testa “ben fatta” di Morin. Stimolare lo sviluppo delle capacità mentali più elevate → interdisciplinarità, metacognizione e facoltà mentale superiore. Ab (Talenti personali): forme di abilità concrete e specifiche → privilegia ciò che differenzia un soggetto fagli altri (didattica personalizzata). Ba (Arricchimento culturale): appropriazione interiore di contenuti di alto valore → arricchimento spirituale del soggetto. Oggetto considerato nei termini di significato e valore. ba (competenze di base): competenza intesa come capacità d'uso della conoscenza”; concetto di basilarità rimanda a fondamento su cui edificare apprendimenti successivi (trasmissivi).

MODELLI DEL DOCENTE PROGETTISTA RIFLESSIVO • Modello FVP (Rossi e Toppano) → variabili didattiche e percorso. Modello che supporta la progettazione attraverso esplicitazione di propria “etica d'indagine”. • Conversational Framework (Laurillard): in ogni progettazione → acquisition, discussion, inquiry, practice, production → equilibrio tra queste è base della progettazione. Il tutor supporta la classe e gli studenti interagiscono tra loro svolgendo valutazioni....


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