Title | Montale CASA SUL MARE |
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Course | Italiano Quinto Liceo Scientifico |
Institution | Liceo (Italia) |
Pages | 1 |
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MONTALE CASA SUL MARE poesia, collocata tra le ultime liriche degli Ossi di seppia, è il motivo ricorrente del viaggio a esprimere questo scacco: si tratta infatti di un viaggio che non raggiunge alcuna meta, finendo «nelle cure meschine che dividono l’anima». Ma, a differenza di ciò che accade in Arsenio, il soggetto può qui rivolgersi a un’interlocutrice (il “tu” della poesia), alla quale non è preclusa una possibilità di riuscita, una via di fuga e salvezza: «Il tuo cuore» dice il poeta alla donna «salpa già forse per l’eterno». Come nel finale di In limine, viene formulato un auspicio che non riguarda l’io, ma la figura femminile a cui i versi sono dedicati. PAESAGGIO REALE, INTERPRETAZIONE SIMBOLICA La casa sul mare che dà il titolo alla poesia appartiene certamente a un paesaggio reale, quello consueto della Liguria in cui Montale è nato e cresciuto: sembrano garantirlo i riferimenti alle isole di Corsica e di Capraia, visibili in lontananza dalle coste di Monterosso. Ma è possibile anche un’interpretazione simbolica: la casa è un luogo chiuso, quasi una materializzazione di quella “prigione” da cui l’io non riesce a evadere. La casa richiama inoltre i luoghi dove il poeta ha trascorso una parte significativa dell’infanzia e della giovinezza: se il viaggio, come si legge nella poesia, finisce lì, in quella casa, su quelle coste, vuol dire che è stato solo un ritorno, quasi un procedere lungo un perimetro chiuso. Ma in questo ritorno il poeta non è solo: una donna sta accanto a lui, ed è a lei – non a sé stesso, ormai troppo stanco, ormai pronto a cedere (e Montale aveva trent’anni!) – che egli rivolge il suo augurio perché possa trovare una «via di fuga». LE RIPETIZIONI Dal punto di vista strutturale, va notato che la poesia è costruita sulla ripetizione, all’inizio delle prime due lasse e dell’ultima, di una formula quasi identica: «Il viaggio finisce qui», «Il viaggio finisce a questa spiaggia», «Il cammino finisce a queste prode». Inoltre, una circolarità di moto, quello che in francese si chiamerebbe piétiner sur place (“muovere i piedi restando fermi”: l’«immoto andare» di Arsenio), è avvertibile in diverse delle immagini adoperate dal poeta: il vento, i lenti flussi delle onde, lo scendere e il salire della ruota che pompa l’acqua....