Eugenio Montale PDF

Title Eugenio Montale
Author Marilù Vrenna
Course Letteratura italiana contemporanea
Institution Università degli Studi di Catania
Pages 19
File Size 1 MB
File Type PDF
Total Downloads 63
Total Views 129

Summary

Analisi poesia de Le Occasioni...


Description

EUGENIO MONTALE La sua esperienza poetica copre più di sessant’anni (metà anni 10-1980) Ossi di seppia (1925) libro d’esordio: influenza crepuscolare e tendenza classicista. Le Occasioni (1939): poesia “aristocratica” molto vicina all’Ermetismo, con tendenze allegoriche e influenzata dal - modello dantesco e del poeta inglese T.S Eliot La bufera e altro (1956): ripresa del registro elevato de Le Occasioni, combinato ad esigenze più realistiche ed immediate (si avverte sullo sfondo la presenza del Neorealismo) Prende posizione contro il nazismo e contro la massificazione della società. La svolta economica, politica e culturale degli anni 50/60 mette in crisi tutti i valori in cui il poeta crede → silenzio poetico durato circa dieci anni. Riprende a scrivere (Satura, 1971) e prevale un tono satirico e diaristico. ORIGINALITA’ Pur sfiorando tutte le principali tendenze del secolo, non si è mai identificato nell’Ermetismo, nell’Avanguardia, né nel Neorealismo, prendendo addirittura posizione contro esse. Montale rifiuta la “poesia pura” e analogica, prendendo le distanze dal simbolismo (al contrario di Ungaretti, il cui filone simbolista confluisce nella “poesia pura”). Posizione intermedia tra Ungaretti e Saba mantiene aperta una prospettiva metafisica, astratta e filosofica (ma resta lontano dal pensiero ungarettiano). La sua posizione è centrale anche perché i principali poeti emersi dopo la seconda guerra mondiale si sono rifatti a lui. 1. IL PRIMO MONTALE: LIGURIA E GLI OSSI DI SEPPIA (1896-1926) Nasce a Genova nel 96 e trascorre le estati a Monterosso, nelle Cinque Terre: il paesaggio marino ligure ha importanza decisiva nelle tematiche della raccolta. Nel 1917 partecipa alla guerra e nel 25 pubblica gli Ossi, presso l’editore Gobetti. Le immagini dominanti sono quelle della terra e del mare. Il titolo allude agli “ossi”, i quali possono galleggiare liberamente in mare, oppure essere sbattuti sulla spiaggia come relitti. Nel primo Montale degli Ossi di Seppia è riscontrabile l’influenza del contingentismo (alle necessità delle leggi naturali sono contrapposti lo spazio interiore della libertà e la scelta individuale) e, in parte, dell’esistenzialismo 2. IL SECONDO MONTALE: LE OCCASIONI E IL PERIODO FIORENTINO (1927-1948) Si trasferisce a Firenze (culla dell’Umanesimo e valore da difendere contro l’ignoranza del regime fascista). Trova un impiego ma viene licenziato perché non iscritto al partito fascista vive di traduzioni e collaborazioni giornalistiche, fino al trasferimento a Milano come redattore del “Corriere della Sera”. La nuova opera riflette una situazione storica mutata, con conseguente cambiamento di poetica e innalzamento e purificazione dello stile. Prevale l’influenza della cultura letteraria inglese e angloamericana e l’allegorismo di Dante. In questo periodo si apre alla cultura inglese, conosce T.S Eliot e pubblica su una rivista la poesia Arsenio, contenuta nella seconda edizione della raccolta. Frequenta il caffè delle “Giubbe rosse”, attraverso il quale entra in contatto con Bonsanti, Vittorini, Gadda. Interesse dantesco e allegorico (rilevanti le figure di Eliot e Contini). Metodo poetico allegorico affine a quello di Eliot con la poetica del correlativo oggettivo → una determinata sensazione/emozione viene rappresentata in versi attraverso oggetti concreti e quotidiani o situazioni particolari che dovrebbero suscitare nel lettore ciò che prova il poeta senza la necessità di mediazione/spiegazione. Ad avvicinare Montale a Dante contribuisce anche la studiosa americana Irma Brandeis (Clizia), alla quale l’autore dedica il libro delle Occasioni (sigla I.B) nel 39, quando la donna era già tornata negli USA. 3. IL TERZO MONTALE: LA BUFERA E ALTRO E IL LAVORO GIORNALISTICO (1948-1964) Il lavoro di giornalista gli dà la possibilità di confrontarsi direttamente con la realtà industriale e con il mondo moderno (compie viaggi nel mondo). Alla pubblicazione della raccolta La bufera e altro segue un silenzio poetico di circa dieci anni, poiché la fine della raccolta sembra una rinuncia a scrivere versi. Il biennio 49-50 è segnato dall’amore per la poetessa Maria Luisa Spaziani, indicata con il nome di Volpe in una sezione della raccolta, in implicita opposizione a Clizia: si tratta di un amore concreto e sensuale, distinto da quello ispiratore de Le Occasioni. Nel 62 sposa Drusilla Tanzi (Mosca) e dopo la sua morte ricomincia a scrivere versi (stimolo). 4. IL QUARTO MONTALE: LE POESIA DI SATURA E LA NOMINA A SENATORE A VITA (1964-1971)

Montale dà inizio ad una nuova stagione poetica: Satura contiene poesie per la morte della moglie, altre satiriche, polemiche, comiche e diaristiche e rivelano una svolta in senso prosastico. Si nota ancora l’influenza di Dante, soprattutto nelle zone “comiche” dell’Inferno. D’altronde, nella società massificata, non è più possibile per l’autore una forma di poesia alta, come quella impiegata invece nelle raccolte precedenti. 5. IL QUINTO MONTALE: IL PREMIO NOBEL E LA STAGIONE DEI DIARI E DI ALTRI VERSI (1972-1981).

LE OCCASIONI (1939) Il libro è suddiviso in quattro sezioni. Prima edizione Einaudi 1939. L’opera si presenta come un canzoniere, la cui continuità narrativa è garantita da alcuni nuclei tematici e dalla ricorrenza di tre figure femminili. L’opera tratta di un’evasione impossibile, di un moto bloccato, è un repertorio di attese e di veglie. Le donne della raccolta si presentano come personaggi in fuga, sono assenti/presenti. Il titolo rinvia ad una fenomenologia dell’esperienza moderna: l’occasione come recupero casuale di un momento di vita piena; spesso è un ricordo che emerge all’improvviso. Il ritmo del tempo è associato all’immagine del prisma, del cerchio, al fluire e al ristagnare delle acque → temporalità contraddittoria. E’ presente una funziona liberatoria e salvifica associata ad oggetti (il topo d’avorio di Dora), animali (gli sciacalli), fiori (nontiscordardime), tutti residui del passato → frammenti di realtà insignificanti caricati di valore salvifico. Trasporta su un piano di astrattezza metafisica e di universalità la propria vicenda biografica e storica, riproponendo l’alternativa fra salvezza e condanna e la stessi figura di mediazione, la donna-angelo Clizia; allo stesso tempo, riutilizza termini e concetti della religione cristiana per riferirsi ad una nuova religione, quella delle lettere. FIGURE FEMMINILI: Sono centrali nella raccolta e portatrici di autenticità. La prima sezione è ispirata a donne mitteleuropee di origine ebraica veramente vissute: Dora, Gerti, Liuba. 1. Irma Brandeis → creatura magico-angelica. Denominata Clizia (mito della ninfa abbandonata da Apollo e trasformata in girasole), assume la funzione di Beatrice: in sua assenza, il soggetto appare sconfitto e frustrato. Centrale è il motivo dello sguardo di Clizia e l’apparizione della luce e lo stesso titolo si riferisce anche all’occasionalità delle apparizioni cliziane. In Nuove stanze diventa emblema di redenzione culturale: a lei viene affidato il compito di salvare i valori più alti della civiltà e della cultura minacciati dal nazifascismo. Irma è un’americana di origini ebraiche e, a causa delle leggi razziali, non può più vivere in Italia. Dopo la sua partenza, i due non si rivedranno più. 2. Anna degli Uberti → donna dalle misteriose origini sudamericane, capace di risvegliare la passione nel poeta 3. Maria Rosa Solari → donna peruviana. Nell’opera sono presenti continui rimandi a Foscolo, dal quale desume lingua e stile, ma, soprattutto, è percepibile la presenza della Commedia dantesca. Classicismo paradossale: espressione propria dell’autore, intende la ricerca espressiva che tenta di conciliare i contenuti della modernità con le forme della tradizione. La funzione del classico è anche politica: i valori umanistici della donna-angelo fungono da rimedio contro la violenza e la barbarie storica. I sezione: 16 testi dal ’26 al ’40 (anno seconda edizione). Carattere composito reso ancora più dinamico dal tema ricorrente del viaggio, infatti, molte poesie sono pensate come appunti di un taccuino di viaggio (toponimi frequenti e descrizioni di paesaggi). Il fatto che molti toponimi rimandino ad uno scenario europeo indica il bisogno di incarnare il senso complessivo di un continente e di una civiltà umanistica. Compaiono figure di donne (Gerti, Liuba, Dora Markus). Da questa nuova ricerca discende anche la descrizione degli ambienti borghesi e altoborghesi (es, Dora Markus II), delle architetture e dei moderni scenari urbani. Il balcone

-

testo proemiale alla raccolta la poesia nasce da circostanze particolari ed eventi spesso banali: visione della donna/ricordo affacciata alla finestra o al balcone - doveva far parte della sezione dei Mottetti, ma è stata collocata “fuori serie” con l’intento di anticipare la fisionomia della nuova raccolta poetica - soggetti presenti: “io” e “tu” strettamente legati sebbene opposti per carattere e atteggiamento vitale: “io” assediato dal tedio/vuoto VS “tu” portatore di luce ormai lontano e assente. L’uomo deve puntate ogni superstite ragione di vita sul “vuoto” e sul “nulla” rimasti, una volta allontanatasi la donna. Il poeta attende il ritorno della donna (portatrice del “fuoco”). - solo la donna lontana può comprendere la vita che dà barlumi (vita interiore che appare e dispare a tratti) e nella memoria può sporgersi verso di essa (“io”), però da un finestra che non si illumina passato che torna solo per frammenti improvvisi e avvolti da un’oscurità che riguarda i singoli ma anche la storia). - fuoco della donna, propensione alla luce VS buio della stanza in cui si trova ora il poeta da solo - “TU” il sostantivo “fuoco” sembra essere un attributo cliziano, ma Montale afferma di essersi ispirato ad Annetta: v. 9: figura femminile che risultava essere connotata dal termine “fuoco” ora appare sfumata ed evanescente (fantasma – creatura morta) - contrapposizione tra “ieri” e “oggi” riflesso nella struttura (v.1 “pareva” / v.5 “ora”) e indica la variazione temporale (presente vs assente)

Keepsake

L’oggetto-ricordo è una rassegna di personaggi di vecchie operette, colti e rappresentati in quell’unico gesto caratteristico che li aveva conservati nella memoria dell’autore. -

-

titolo significa: souvenir, nontiscordardime funzione magica dei nomi → personaggi di operette teatrali ridotti a pura “flatus voci” (semplici nomi) tema – medium dell’occasione svolto da componimenti che rimandano alla memoria vv.1-2 Molly à personaggio dell’operetta La Geisha. Miss inglese in viaggio in Giappone innamorata di un ufficiale, si traveste da geisha e frequenta una casa da tè guidata da un cinese. La casa, però, per volere del governatore Imary, (v.19) viene chiusa: ospiti e arredi sono messi all’asta e Molly viene comperata dal governatore per vendetta, poiché gli ufficiali inglesi avevano comperato la sua preferita. Alla fine, però, ripresi i propri abiti, ritornerà in libertà v.3 Surcouf → opera comica in 3 atti. “il Cassero” è un giovane bretone povero che diventa pirata per amore e corre per 4 anni per mare (solo a questa condizione potrà sposare la sua amata: se diventa ricco). Un rivale inglese vuole impedire la loro unione e lo rapisce, ma grazie all’aiuto della donna e dei fratelli riesce a fuggire (guerra tra FR e IN, ne esce vittorioso)

-

v.4 Gaspard → personaggio che canta il suo amore per il denaro

-

v.6 Cicala → opera comica “La cicala e la formica”

-

v.7 Fatinitza → protagonista dell’omonima operetta

-

v.8 Tonio → in quest’opera, il protagonista è un pastore innamorato di Nina, guardiana di tacchini (ha i capelli rossi: buon auspicio). Alla fine la donna lo vuole sposare

-

v.9 castello → allusione all’operetta Le Brigands di Offenbach: i briganti si presentano travestiti da spagnoli al palazzo del duca di Mantova, poi si presentano i veri spagnoli (spogliati) v.12 il marchese del grillo → il protagonista si prende gioco di un carbonaio, Giacomone, il quale al suo risveglio si ritrova nei panni del marchese. All’indomani, primo giorno di quaresima, ritorna alla sua solita vita

-

-

v.13 Zeffirino → capocommesso dell’importante studio dell’avvocato Landurin. Come tutti, è rivitalizzato dal ritorno della primavera e dalla forza dell’amore. L’opera si chiude prima del ritorno alla prigionia dell’ufficio

-

v.14 Speziale → opera comica di Donizetti. Il protagonista don Annibale Pistacchio sposa Serafina, ma il giovane Enrico la ama e non vuole concedergliela. Per tutta la notte il campanello della farmacia suona, tenendo alzato lo speziale: è Enrico, mascherato, che chiede molte medicine. Pistacchio, per evitare che Enrico comprometta la sua futura notte nuziale, mette davanti alla porta tante castagnette, ma durante il giorno è lui stesso ad avvicinarsi alla camera della sposa facendole scoppiettare. Richiama gente e lo aiuta a cambiarsi per partire: lo speziale non si è mai coricato, quindi non “s’alza”

-

v.17 Moschettieri → lasciano il convento dopo essersi infiltrati come frati: il loro capitano doveva conquistare una delle giovani pensionanti di quelle suore

-

v. 18 van Schlisch → Hans von Schlick, personaggio dell’opera Die Dollarprinzessin. Squattrinato barone tedesco in cerca di fortuna, varca l’oceano e si stabilisce in America come insegnante di equitazione. I suoi problemi si risolvono sposando la nipote di un ricco magnate del carbone

-

v 18 Takimini → assistente del governatore Imary

-

v.20 Larivaudiere → rivale in politica e in amore del libertino Barras

-

v.20 Pitou → autore di versi satirici contro Laurivaudiere e Pitou v.21 Venerdì → dall’operetta di Robinson Crusoe (Offenbach)

Carnevale di Gerti

-

Gerti è l’austriaca di origini ebraica e amica del poeta (trascorrono un capodanno assieme). La poesia fa riferimento al reale incontro tra la donna e l’autore e la descrive nel suo desiderio di fermare la fuga del tempo e nel comune destino umano della sofferenza

-

Il poeta parla di Gerti e descrive i suoi pensieri rivolgendosi a lei mentre contempla il Carnevale e costruisce una realtà magica (v.10): questa festa e quella della fine dell’anno si confondono

-

V.33 ritorno all’infanzia e pensiero rivolto alla patria d’origine

-

V.62 tempo presente (primavere non fioriscono)

-

Da questo evento autobiografico nasce un testo incentrato su uno sconvolgimento dei piani temporali, dovuto ad un trattamento fiabesco: si realizza attraverso connotazioni legate agli addobbi e alle mascherature per il carnevale (vv.1-15, trasposizione del loro effettivo incontro a Capodanno)

-

Scontro tra il tentativo di predire il destino (lasciando cadere pezzetti di piombo in una tazza d’acqua fredda) e l’incertezza dell’ordine temporale

-

Vv.58-65: accettazione del ritorno all’esistenza quotidiana e “via” in cui Gerti e l’io poeta intristiscono assieme (mondo che non riesce a sbocciare)

A Liuba che parte

Due quartine di versi liberi. Rima gatto-riscatto, rime interne focolare-lare, rechi-ciechi, cappelliera-leggera Il poeta si rivolge a Liuba, dicendole che in questo momento che sta per partire non è più il grillo ma il gatto a darle consiglio - guida e custode dei valori e della memoria familiare. La custodia del gatto, che lei porta con sè, gabbia o cappelliera, non sarà sopraffatta dagli eventi ma fluttuerà come un’arca leggera e salverà la ragazza dagli eventi terribili dell’epoca. Legami logici: -

grillo-gabbia, gatto-focolare gabbia-focolare-lare-casa → immagine emblematica dell’arca, rifugio che permette la salvezza gatto → simbolo della famiglia grillo → solitamente accostato all’idea di consigliere casa del gatto → simbolo della casa stessa di Liuba v.3 or, v.7 ciechi tempi → allusione alla durezza dei tempi rima gatto-riscatto → il gatto e la casa che lo contiene fungeranno da riscatto per la donna realtà di Liuba che deve abbandonare la propria casa come condizione esistenziale

Liuba è un’amica di Montale che nel ‘39 lascia l’Italia per trovare rifugio in America, dopo che la sua famiglia era stata travolta dalle leggi razziali.

Dora Markus I

-

Montale non ha mai conosciuto personalmente Dora (era amica di Gerti): per questo motivo, la prima parte del testo potrebbe essere stata scritta per un’altra donna e poi aggiustata nel ’29 per Dora

-

questa prima parte appare incompiuta e si completa con DMII giustapposizione di due frammenti: 1. legato ad una visita nei pressi di Ravenna (vv.1-2: fulmineo addensamento spazio-temporale) Ravenna appare affondata in una “primavera inerte (carnevale), senza memoria 2. legato alla patria vera: Carinzia, sud Austria (Terra Promessa – si ricollega a DM II)

-

le parole di Dora sembrano iridi variopinte (v. 14 - iridavano) ma simili alle scaglie della triglia moribonda (v.15): rappresenta una componente mortuaria usata per descrivere la difficile esistenza della donna, la quale resiste (vv.21-23) grazie ad un piccolo amuleto (vv.27-28), che le consente di proseguire una vita irrequieta e allo stremo

-

vv.16-20: contrasto del suo animo, scisso fra esteriore dolcezza e interiore inquietudine, reso attraverso un’espressione ossimorica (v.19) e trova conforto e forza di resistere in un portafortuna.

Dora Markus II

-

questa seconda parte riprende il destino di Dora, ricavato però anche da quello di Gerti e di Clizia (tutte di origine ebraica, non possono tornare in patria e riferimento alla guerra imminente): Montale riunisce in un’unica figura componenti diverse

-

inizio con descrizione “delicata” della Carinzia, ancora piena di decoro dell’alta borghesia ottocentesca, ma questo decoro risulta sempre più minacciato e in pericolo 1. v.24 l’antico strumento dell’armonica risulta ormai guasto nel momento in cui tutto si abbuia 2. v.29 l’armonia dell’impero austroungarico sta per essere travolta dalla violenza di una fede feroce (nazismo) 3. la patria vera della prima versione si rivela lontana tanto quanto ormai lo sono anche l’Italia e Ravenna, inaccessibili per le tre donne

-

4. v.33 riferimento ad un destino ineluttabile: sconsolazione/rassegnazione in questa seconda parte, la contraddittoria tensione del carattere di Dora si cristallizza in una quiete immobile, dall’apparenza idillica.

II sezione: I Mottetti, unica sezione completa di titolo, si aprono con un verso in epigrafe del poeta spagnolo Becquer (Sopra il vulcano il fiore). L’immagine di ascendenza leopardiana rimanda al bisogno di opporre l’ordine e il rigore formale della poesia (fiore – emblema di civiltà), a un caos, storico ed esistenziale, dirompente (vulcano). Sono dei componimenti musicali medievali. La caratteristica musicale è data della brevità e dalla presenza di due voci (sempre referente del tu e sorta di dialogo con figura femminile). Sono caratterizzati da staticità e tentativi di avvicinamento all'elemento lontano. A partire dal XIII sec il mottetto era una forma musicale polifonica sacra, caratterizzata dal canto simultaneo di due testi sovrapposti. Per gli stilnovisti, invece, l’importanza risiedeva nel legame tra il nome e il contenuto: infatti, il termine “mottetto” viene da “motto” e indica un gruppo di parole concentrate in un aforisma/proverbio. La sezione è caratterizzata da componimenti brevi ed estremamente concentrati, con una formula finale spesso sentenziosa. Ogni tema, motivo e immagine è ricondotto a una figura femminile. La sezione è composta da 20 testi, cui va idealmente aggiunto il primo, Il Balcone (poiché ascrivibile alla forma-mottetto). Il secondo e il terzo testo sono ispirati alla misteriosa genovese di origini peruviane (nato dalla conoscenza con Maria Rosa Solari), mentre il resto delle poesie...


Similar Free PDFs