Eugenio Montale Vita, Opere, Testi PDF

Title Eugenio Montale Vita, Opere, Testi
Course Italiano anno 5
Institution Liceo (Italia)
Pages 7
File Size 110.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 41
Total Views 142

Summary

Riassunti su vita, opere e alcuni testi (riassunto + analisi) di Eugenio Montale...


Description

EUGENIO MONTALE! VITA E. Montale nasce a Genova nel 1896 da una famiglia benestante. Ha però un’adolescenza difficile per problemi di salute e questo lo porta a trovarsi spesso solo e lontano dalla vita borghese, ma allo stesso tempo lo rende molto attento al dolore che caratterizza la condizione umana (quindi già da ragazzino molto sensibile e tendente all’introspezione). Dopo la Prima Guerra Mondiale, Montale comincia ad avvicinarsi al mondo intellettuale ligure: conosce Camillo Sbarbaro e pubblica la sua prima raccolta poetica sotto il titolo Ossi di Seppia (1925), opera che avrà un grande successo, e firma poi il Manifesto degli intellettuali antifascisti dichiarandosi quindi contrario alla dittatura. Dal 1927 Montale si trasferisce a Firenze e qui collabora con importanti riviste del tempo e soprattutto dirige il Gabinetto Vieusseux, un’istituzione culturale fiorentina nata nel 1819. Tuttavia nel 1938 viene allontanato dall'incarico: il Fascismo domina in Italia e tutti coloro che non sono iscritti al partito vengono rimossi dalle cariche pubbliche.Nonostante questo ritiro, nel 1939 pubblica una nuova raccolta, Le Occasioni, e conosce Drusilla Tanzi che sarà sua moglie e il grande amore di tutta la sua vita. Dopo la guerra torna a Firenze, dove s'iscrive al Partito D’Azione e partecipa alla vita politica che, però, presto lo delude spingendolo a un ulteriore ritiro. Una nuova importante stagione comincia a partire dal 1948 quando inizia a collaborare con il Corriere della Sera. Contemporaneamente pubblica altre poesie e la sua opera è tanto amata che nel 1975 gli viene assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Muore il 12 settembre 1981 a Milano."

TEMI - Il male di vivere (pessimismo esistenziale)" - Il paesaggio ligure (emblema del male di vivere)" - La ricerca del “varco”" - Figura femminile : -funzione salvifica (“donna-angelo”, Clizia)"

- La donna sensuale (Volpe)" - Concretezza, buon senso e acutezza (Mosca)" - Critica alla società di massa" - Labilità della memoria" - Irruzione violenta della storia (“La bufera”)"

- Poetica della “negatività”: il poeta può solo svolgere una funzione critica, distruttrice delle false certezze e dei falsi valori. Non è più in grado di offrire nuove verità."

FORME - Poetica del correlativo oggettivo (poesia carica di oggetti con valore simbolico)" - Linguaggio “aspro”, volto a rappresentare il male di vivere" - Uso di termini precisi e settoriali (plurilinguismo)" - Metrica piuttosto tradizionale"

- Verso una poesia prosastica."

OSSI DI SEPPIA MERIGGIARE (pag 402)" E’ fondamentale il paesaggio ligure, che è sfondo e tema. Tutti gli elementi del paesaggio ligure sono considerati correlativi oggettivi del male di vivere. " E’ mezzogiorno (infatti meriggiare significa trascorrere l’ora del mezzogiorno, l’ora più calda della giornata)→v.13: l’afa e il sole rendono tutto più opprimente, il calore secca ogni cosa; la secchezza è sottolineata da molte parole e suoni. " Meriggio per Montale non è visto come un’ora di pienezza (al contrario di D’Annunzio), ma come un’ora di aridità, vuoto e di incapacità di vedere intorno a sè. Infatti il meriggiare è pallido e assorto. Il sole sbiadisce e non da forza vitale." Tra la vegetazione si sentono i merli che lanciano suoni brevi e striduli e le serpi strisciare. Le formiche rosse si muovono veloci sul suolo crepato (le formiche sono l’emblema dell’umanità che si agita e si incontra ma non comunica mai veramente). " Tra le fronde degli alberi si può notare (lontano) il palpitare del mare e domina il canto delle cicale. " Il poeta cammina sotto il sole lungo una muraglia (un muro d’orto) e sente com’è la vita ( vita che è dolore): la vita è come camminare lungo una muraglia che sembra non finire mai sopra la quale ci sono cocci aguzzi di bottiglia (tema del male di vivere, vedi v.15)." Tema del varco→non capiamo il senso delle cose; forse possiamo avere un’epifania che ci consente di entrare in un’altra dimensione e di vederci spiegato il senso delle cose e della vita e quindi trovare anche la gioia di vivere. La vita è come camminare lungo una muraglia in cui ci si aspetta di trovare un varco che ci consenta di andare dall’altra parte. Ma questo varco, non si trova, non esiste. Se ad una persona sembra di trovarlo è soltanto un’illusione che dura poco. " Poetica del correlativo oggettivo→il sole è il corr. oggettivo della desertificazione, dell’afa; il muro è il corr. oggettivo dell’impossibilità di capire il senso delle cose; la vegetazione e le crepe del suolo sono il correlativo oggettivo dell’aridità; il mare è il correlativo oggettivo dell’energia vitale; i cocci di bottiglia sono il corr. oggettivo dell’impossibilità di entrare in un’altra dimensione. " Linguaggio aspro→vuole mostrare il male di vivere anche dal punto di vista fonico: quindi c’è un fonosimbolismo in Montale, esattamente come c’era in Pascoli. Le rime sono difficili, che ci danno l'idea di una condizione esistenziale faticosa. Nella prima strofa sono baciate, nella seconda alternate.Veccia-intreccia=rima ipermetra." uso di termini precisi, lui chiama gli animali con il loro nome (c’è la beccia, non un’erba qualsiasi, i merli, non degli uccelli qualsiasi). Usa termini difficili perchè in montale troviamo il plurilinguismo pascoliano. " la poesia di Montale diventa sempre più prosastica e discorsiva. in questa poesia non c’è un io, ma viene utilizzato un infinito: meriggiare. non c’è un protagonista. Viene usato il gerundio (verbo senza soggetto). L’infinito ci da l’idea di un’azione che si prolunga nel tempo e non finisce mai; montale vuole mostrare una condizione esistenziale che riguarda tutta l’umanità. "

SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO (pag 404)" Schema di rime incrociate (aaba cdda); dovrebbe essere aaba cddc, ma Montale la modifica. Sono tutti endecasillabi. La poetica del correlativo oggettivo è presente. Ci sono delle immagini staccate le une dalle altre proprio per essere correlativi oggettivi, non è la descrizione di un paesaggio. Nella prima strofa ci sono tre correlativi oggettivi del male di vivere: il rivo strozzato che gorgoglia e non riesce a trovare un passaggio. Il ruscello è di solito utilizzato come simbolo di vita, in questo caso è strozzato e gorgoglia. La foglia che di solito è simbolo del rinascere della vita qui si accartoccia perchè è disidratata dal sole. Il cavallo che di solito è simbolo di forza, è stramazzato al suolo. Come si può sfuggire al male di vivere? l’unica soluzione è la divina indifferenza (l’unica cosa che potrebbe fare bene all’uomo), quindi essere indifferenti al male di vivere come lo erano gli Dei, in particolare secondo gli Epicurei. Gli Dei erano estranei ai loro dolori e alle loro angosce, non se ne curavano. la divina indifferenza è però un dono dato a pochi, è una sorta di prodigio. Abbiamo tre correlativi oggettivi della divina indifferenza: la statua, la nuvola e il falco (che fa da contrappunto al cavallo stramazzato nella strofa precedente). Il tema della vita come indifferenza è un tema assolutamente leopardiano. "

GLORIA DEL DISTESO MEZZOGIORNO (pag. 435)" Tema del meriggio, inteso in maniera opposta alla concezione di D’Annunzio, simbolo di aridità e assenza di senso." Il primo verso sembrerebbe alludere ad un momento felice, ma andando avanti a leggere si scopre che questa gloria è una forza distruttiva del disteso mezzogiorno. Le sembianze delle cose sono giallo scuro per troppa luce, cioè la realtà è deformata da un eccesso di luce, quindi un sola che non chiarisce, ma acceca, non illumina ma abbaglia. “un secco greto” correlativo oggettivo della secchezza. C’è sempre il tema del muretto, nel quale non riusciamo a trovare un varco. L’immagine del martin pescatore allude al poeta stesso, che cerca reliquie di vita in un mondo di aridità. Arriverà sicuramente la pioggia, ma la gioia più compita non è la pioggia stessa, ma l’attesa della pioggia (tema leopardiano che domina il sabato del villaggio). " Poetica della negatività: il poeta può solo svolgere una funzione critica e distruttrice delle false certezze e dei falsi valori, non è più in grado di offrire nuove verità. "

NON CHIEDERCI LA PAROLA (pag. 397)" Tre quartine, uso di endecasillabi, rime: le prime due quartine sono in rima incrociata (aaba cddc), ultima quartina è a rima alternata. Rima ipermetra (amico al v. 6 e canicola al v. 7). Apostrofe al lettore, non usa l’io per parlare di se stesso, ma la prima persona plurale (ciò che dice non vale solo per se stesso, ma per tutti i poeti). Il lettore non deve aspettarsi dai poeti delle verità, perchè non ci sono più verità, non hanno chiavi di lettura della vita. La parola del poeta non è in grado di dare una forma all'animo umano, che è per definizione informe. Le parole del poeta non sono nitide. Il croco è il correlativo oggettivo di quella che era una volta la parola dei poeti, che distribuiva verità. Il polveroso prato è il correlativo oggettivo della società del 900. questo croco in mezzo al prato polveroso non c’è. Tutto ciò che il poeta può dare è qualche storta sillaba e secca come un ramo. La poesia è senza enfasi e senza certezze, è una poesia secca come un ramo ed esprime l’aridità e la condizione angosciosa e del male di vivere che caratterizza l’uomo nel 900. quello che è e non vuole essere è l’unica certezza del poeta, quindi la funzione della poesia è quella di distruggere le false creee3nza e allusioni. Nella strofa centrale abbiamo un uomo che se va sicuro; è un uomo comune che vive senza porsi troppe domande sull’esistenza. Quest'uomo crede di essere in pace con se stesso e con gli altri, ma non si preoccupa della sua ombra che il sole di mezzogiorno proietta su un muro. Questa ombra rappresenta la parte più oscura di sé che sta in ogno uomo, parte su cui il poeta si interroga. Il sole di mezzogiorno evidenzia la pochezza e la parte negativa dell’uomo. "

I LIMONI (pag. 393)" Si rivolge al lettore; inizia con un riferimento polemico ai poeti laureati sono quelli che hanno un alto concetto di se stessi. Riferimento al paesaggio ligure, umile e dominato dall’aridità. Lui lì si trova bene. La diversità di vegetazione è il correlativo oggettivo di quello che sta a simboleggiare diversi modi di concepire la poesia." Negli orti dove crescono i limoni, a volte ci sono situazioni di assoluto silenzio, in cui anche gli uccelli smettono di cinguettare e si sente solo il sussurro dei rami nell’aria e si sente l’odore dei limoni. " Tema della ricerca del varco: passaggio in un’altra dimensione. Sembra che per epifania stiamo quasi per scoprire il senso delle cose. " Ne silenzi sembra quasi di avvertire la presenza del trascendente, anche le figure umane che si allontanano sembrano divinità disturbate. Ma questa epifania non avviene perchè era un’illusione (pessimismo)." La realtà è quella della grigia vita di tutti i giorni, delle città rumorose (in antitesi con il silenzio del verso 22 e 34). In queste città l’azzurro si vede solo a pezzi (l’azzurro per Montale è un colore significativo, un colore di vita). Chiasmo al verso 42. All’uomo sono concesse piccole epifanie, piccoli momenti di gioia; da un portone mal chiuso si vede un cortile in cui ci sono piante di limoni. Giallo è il colore della vitalità che non si raggiunge mai del tutto. "

FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN’ARIA DI VETRO (pag. 405)" La lirica è formata da due quartine di versi lunghi o doppi, con rime alternate ABAB- CDCD. L’oggetto della lirica è la rivelazione del mistero della vita, che accade all’improvviso durante una mattina dall’aria rarefatta. La prima strofa racconta lo svelamento del mistero. Forse, durante una mattina con l’aria limpida e cristallina, voltandomi indietro vedrò compirsi il miracolo. L’evento eccezionale quindi avviene ma rivela solo il nulla e l’insensatezza dell’esistenza. Il poeta si paragona ad un ubriaco pieno di terrore nel momento in cui scopre che, in realtà, il senso della vita non esiste. Durante la seconda strofa, il poeta descrive il momento in cui dovrà tornare a vivere tra gli uomini, poi come su uno schermo si presenteranno all’improvviso alberi, case e colli. È ormai troppo tardi per credere a tutte quelle illusioni perché egli è consapevole dell’inesistenza del senso della vita. Quindi continuerà a camminare tra tutti gli altri uomini che non hanno il coraggio di guardare la realtà. Egli sceglie di non raccontare la verità ad essi, che preferiscono credere a tutte le illusioni quotidiane .La lirica si divide in due tempi. La prima strofa che descrive il tanto atteso miracolo che però rivela la totale inconsistenza del mondo e della vita. La seconda strofa che descrive il rassegnato ritorno al mondo illusorio di tutti i giorni, alla vita che però non sarà mai più la stessa. Il poeta sceglie di non rivelare la verità agli uomini e, anzi, la vive come una condanna che lo obbliga al silenzio."

CIGOLA LA CARRUCOLA DEL POZZO (pag. 406)" E’ incentrata sul tema della memoria. Come l’acqua dal buio del pozzo sale alla luce, così il ricordo di una persona amata dal fondo della dimenticanza sale alla memoria del poeta e per un istante pare intatta, uguale a quella di un tempo. Ma è un’illusione, così come è apparsa svanisce rapidamente perché ormai appartiene ad un mondo passato, ad un tempo trascorso, con cui non esiste più alcun legame, ne consegue un senso di vuoto e solitudine. La poesia è suddivisa in due momenti ben distinti, il primo positivo, in cui il ricordo emerge ed il secondo (dal verso 5) negativo determinato dallo svanire rapido dell’immagine ricordata, i particolari diventano incerti e imprecisi e si avverte di essere diversi da quelli di un tempo. Il significato è quindi l’illusorietà della realtà dove anche il ricordo è un evento effimero che si deforma e svanisce ripiombando nel fondo del nostro inconscio.La lirica ha un andamento circolare determinato dal movimento della carrucola che prima porta il secchio in superficie (Cigola la carrucola) e poi lo riporta nel buio del pozzo (Ah che già stride), corrispondente al sentimento di illusione e delusione del poeta.Endecasillabi variamente rimati. Chiasmo ai vv. 3-4 dove il ricordo emerge, prima tremolante nell’acqua, poi più nitido nel contorno del secchio."

LA BUFERA LA PRIMAVERA HITLERIANA (pag. 424)" Inizia con una dedica che Montale fa alla donna amata (Clizia). " La poesia inizia con un verso tratto da un sonetto che è stato attribuito a Dante. Questo verso si riferisce ad un personaggio mitologico (Clizia) trasformata in girasole da Apollo (Dio del sole)." Hitler arriva a Firenze, ma la prima cosa di cui parla Montale sono le falene, completamente impazzite, che patiscono il freddo e muoiono lungo le rive dell’Arno e che fanno rumore quando vengono calpestate. Sono correlativo oggettivo di pazzia e disagio." Siamo in primavera, ma la notte fa ancora molto freddo. Il poeta dice che è rimasto ancora qualcosa della stagione passata, ovvero il freddo e il gelo che ammazzano questi animali. " La prima strofa sembra una semplice descrizione, è il preannuncio del disagio, del freddo del cuore. Il messo infernale è Hitler, dona un’idea di diabolico e apocalittico alla scena." Scherani = fascisti, soldati che lo salutano col saluto nazista." Riferimento a grido di vittoria dei greci ripreso da D’Annunzio e dai fascisti." Si capiva che si era alle soglie di una guerra (nel 38)." Tutta la folla che partecipa a questa parata militare è paragonata al golfo mistico, la zona del teatro dove sta l’orchestra." Simbolo nazista = croce a uncino, svastica."

Giorno di festa, il grande alleato di Mussolini è in visita. I negozi sono chiusi per festa, le vetrine (solitamente povere e inoffensive) sono armate anch’esse, vengono sfoggiati cannoni e giocattoli di guerra, andava di moda ciò che incitava alla guerra." Nella vetrina del macellaio dei capretti sono in bella vista, i loro musi sono abbelliti con bacche (correlativo oggettivo) profezia di stragi imminenti (capra= sacrificio, sacrificati)." Montale esprime in modo difficile la sua complessa situazione, quella dell’Italia e la sua personale." Carnefici = accostamento con macellaio. I borghesi non si rendono conto che stanno dando il loro assenso implicito ai totalitarismi. Questa festa si tramuta in trescone (danza immonda) riferimento alle falene e agli insetti dell’inizio." Nessuno può essere ancora considerato non colpevole, ora dobbiamo aprire gli occhi, non è più possibile giustificare un consenso a una situazione di questo genere. " Le prime due strofe si riferiscono alla visita di Hitler, Montale dona un giudizio negativo sul regime e ai suoi sostenitori. Ora riflette su se stesso." ‘Tutto e per nulla’ = tormento degli uomini di cultura che tentano di contrastare le barbarie del regime (vedi nota sul libro)" Serie di correlativi oggettivi, ci spiega il tutto e per nulla ripercorrendo e sintetizzando tutto ciò che gli intellettuali hanno fatto in questi anni attraverso dei simboli." Candele = fuochi d’artificio della festa del patrono Firenze, incontro con Clivia alla festa di paese." Clima di attesa della guerra." Gemma = speranza (stella cadente), l’unica luce in uno scenario freddo rigido. " Riferimento biblico, speranza nel futuro." Eliotropi = girasoli " Fuoco = orrore della guerra " Polline = nuvola bianca all’inizio del testo." Vento del nord che porta il gelo nei nostri cuori." Malgrado ciò è festa, ma solo se questo gelo riuscirà ad uccidere l’ideologia nazista." Clivia = indipendenza intellettuale, si guarda in alto anche se è attorno alla desolazione." Mutata dall’amore (costretta ad andar via dall’Italia). Amore non destinato ad un futuro. " Riferimento a Beatrice, fine della divina commedia." Apertura verso un trascendente, un amore divino." Lui scritto con la maiuscola. Lotta tra il bene e il male (rappresentato dalle sirene e dalle campane x l’arrivo di Hitler). Suoni infernali confusi con suono celeste che scende e vince, forse c’è una speranza che vinca il bene. La speranza non è morta del tutto. Sogno che domani ci sia un nuovo giorno per tutti quanti. Bianco ma non lo stesso delle falene, non suscita orrore." Le prime due strofe sono tetre ma la poesia si chiude con una luce di speranza e di salvezza." Enjambement + idea di aridità (greto), correlativo oggettivo dell’ideologia nazista."

["L’ULTIMO MONTALE ]! Si parla del Montale che è venuto a contatto con la società dei consumi. Questa società viene criticata da lui con la prosa e con la poesia. La cosa che gli dà più fastidio è la tendenza dell’uomo a non fermarsi a riflettere, a non porsi domande importanti; sembra quasi che la società dei consumi sia stata creata apposta per impedire all’uomo di porsi delle domande."

AUTO DA FE’, “AMMAZZARE IL TEMPO”" Auto da fè è un’espressione portoghese con cui si indicano i roghi di libri proibiti al tempo dell’inquisizione. L’articolo trattato è stato scritto nel 1966, in pieno boom economico." Montale è convinto che i veri problemi dell’uomo non siano quelli “contingenti”, cioè i problemi che potrebbero esserci oggi e non esserci più domani, ma i cambiamenti epocali (quelli che segnano il modo di vivere nel modo di essere delle persone). " Il tempo è come un fantasma che si insinua nei tuoi momenti liberi per farti delle domande; l’uomo profondo, l’uomo vero si ferma a porsi queste domande e accetta di guardare in faccia lo spettro del tempo. La maggior parte degli uomini però non è in grado di fare questo." Montale si chiede perché si lavora: si lavora per produrre cose utili alla società umana, ma anche per accrescere i bisogni dell’uomo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene occupato l’uomo anche quando egli suppone di essere libero, quindi noi spesso godiamo di una finta libertà. Montale dà un significato positivo alla parola “ozio” perchè gli dà il significato latino; quindi in questo caso

con ozio, si intende il tempo dedicato allo studio e alla riflessione, alla filosofia e alla meditazione. Dà invece un significato negativo alla parola “svago” perché significa scappare via dal tempo che ci pone delle domande. Ci sono vari modi per passare il tempo: lettura, conversazione, contemplare un’opera d’arte (ma questi richiedono uno sforzo mentale e molti uomini non ne sono in grado). I restanti uomini passano il loro tempo in altri modi: correndo sull’autostrada...


Similar Free PDFs