Neuro 7 e riflessi - Selezione dei concetti più importati riguardanti alcune lezioni PDF

Title Neuro 7 e riflessi - Selezione dei concetti più importati riguardanti alcune lezioni
Author Giada Fedrigo
Course Scienze dell'educazione
Institution Università degli Studi di Trieste
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Selezione dei concetti più importati riguardanti alcune lezioni ...


Description

RIFLESSI ARCAICI Sono dei movimenti globali, massivi, risposte involontarie, in relazione a determinati stimoli presenti alla nascita, scompaiono al sesto mese di vita. Riflessi che vanno ricercati dal pediatra o da chi esegue un esame neuro-motorio, in quanto se non sono adeguati all’età possono preoccupare. RIFLESSO DI SUZIONE Riflesso innato che serve per SOPRAVVIVERE. Riflesso presente anche durante le ecografie. Il dito in bocca ha anche una modalità di tipo CONSOLATORIA nel bambino, infatti quando piange la mamma oltre a dargli il ciuccio, gli mette il dito il bocca. Importante anche per l’ASPETTO RELAZIONALE, ovvero mentre la mamma allatta oltre a passargli il latte, passa tutto il mondo emotivo ed emozionare. IL RIFLESSO DI PRENSIONE Si evoca stimolando la cute del palmo della mano e consiste nella FLESSIONE DELLE DITA E DELLA CHIUSURA DELLA MANO A PUGNO. IL RIFLESSO DI MORO Compare in seguito ad una BRUSCA MODIFICAZIONE DELLA POSIZIONE DEL CAPO. Si evoca sollevando il bambino e mettendolo seduto oppure attraverso delle stimolazioni sensoriali improvvise e intense. Consiste in un PRIMO MOVIMENTO RAPIDO DI ESTENSIONE ED ABDUZIONE DELLE BRACCIA, SUBITO DOPO SEGUITO DA UNA LENTA FLESSIONE ED ABDUZIONE DELLE BRACCIA STESSE. IL RIFLESSO DEI PUNTI CARDINALI Si evoca STIMOLANDO LA CUTE VICINO ALLE LABBRA. Consiste nella ROTAZIONE DEL CAPO VERSO IL ALTO CHE VIENE STIMOLATO. IL RIFLESSO DI AUTOCONSOLAZIONE (palmo mentoniero) Quando il bambino piange si porta la manina verso la bocca e lo si incita a succhiare. Questo permette di capire se il bambino ha questa capacità di autoconsolazione. IL RIFLESSO DI RADRIZZAMENTO-MARCIA AUTOMATICA Si evoca tenendo il bambino in POSIZIONE VERTICALE, CON IL TRONCO FLESSO LEGGERMENTE IN AVANTI E I PIEDI A CONTATTO CON UN PIANO D’APPOGGIO. Consiste nella comparsa di MOVIMENTI ALTERNATI DELLE GAMBE. RIFLESSO TONICO CERVICALE ASIMMETRICO Si evoca RUOTANDO IL CAPO DEL BAMBINO. Consiste nella ESTENSIONE DEGLI ARTI DALLO STESSO LATO IN CONTEMPORANEA FLESSIONE DEGLI ARTI DAL LATO OPPOSTO. IL RIFLESSO DI BABINSKI Si evoca STIMOLANDO LA PIANTA DEL PIEDE E SI OTTIENE UNA DORSO-FLESSIONE DELLE DITA. IL RIFLESSO DI GALANT O DELLA COLONNA VERTEBRALE Riflesso che si ottiene STIMOLANDO LA CUTE LUNGO LA COLONNA VERTEBRALE e che DETERMINA LA FLESSIONE DI UN LATO E L’ESTENSIONE DEGLI ARTI INFERIORI E SUPERIORI DEL LATO OPPOSTO.

CEFALEA E’ una sensazione dolorosa, che interessa il capo, la quale può essere circoscritta o diffusa e si può manifestare in modo continuo, intermittente o sporadico. CEFALEA PRIMARIA (dolore che si manifesta senza una causa documentabile) -Di tipo tensivo: ad andamento quotidiano e monotono, non impedisce il lavoro -A grappolo: con brevi, ma violentissimi attacchi -Emicrania: dolore monolaterale e attacchi non di rado invalidanti della durata di 24-48 ore CEFALEA SECONDARIA (dolore connesso ad una causa identificabile) Derivati da disturbi vari, come la cefalea conseguente a dialisi o digiuno, dovuta ad un disturbo oculare o dell’orecchio. CEFALEE PERICOLOSE (quando dobbiamo preoccuparci) -Cambiamento del pattern celalgico preesistente -Peggioramento del quadro clinico in un tempo relativamente breve -Mal di testa con insorgenze recente, improvvisa e violenta -Insorgenza dopo sforzi fisici -Risvegli notturni -Incremento di frequenza Cosa comporta la cefalea? -Sonno -Stanchezza -Rabbia -Umore depresso -Ansia -Difficoltà di concentrazione -Difficoltà di apprendimento e assenza da scuola Come posso aiutare una persona che soffre di cefalea? -Capire quali sono i fattori sottostanti, cercando di dare delle spiegazioni -Annotare in un diario della cefalea, dove il paziente registra ora, giorno e possibile motivo La cefalea nel bambino -Conoscere il soggetto -Analisi dettagliata della famiglia e degli ambienti Sarebbe l’espressione di uno squilibrio all’interno del sistema di relazioni famigliari Controlli nei bambini -Visita internistica dal pediatra e neurologica -Prove allergiche -Visita oculistica -Neuroimmagini -Esame del fondo dell’occhio -Misurazione della pressione arteriosa

TERAPIE Per le cefalee secondarie, la terapia deve essere indirizzata verso la causa del mal d testa (es, trattamento farmacologico per la sinusite) Per le cefalee primarie esistono due tipi di terapie: -TERAPIA DI PROFILASSI: indicata quando la frequenza e l’intensità interferiscono con le attività del bambino Una buona terapia di profilassi personalizzata consente al bambino e alla famiglia un miglioramento della vita. -TERAPIA DELL’ATTACCO: utilizza tutti i mezzi per ridurre il dolore provato dal bambino. Molte volte le cefalee impediscono alle persone di essere padrone della propria vita. CEFALEA DURANTE LA GRAVIDANZA La gravidanza con tutto il ciclo ormonale, determini un miglioramento della sintomatologia. Il mal di testa può essere un sintomo molto fastidioso in gravidanza, in quanto non si possono assumere antidolorifici, in quanto c’è un maggior rischio di aborto. MOVIMENTO Combinazioni di azioni muscolari coordinate atte a provocare il passaggio da una postura all’altra, in modo da realizzare il massimo rendimento con il minor consumo di energie. POSTURA Atteggiamento abituale di un individuo determinato dalla contrazione di gruppi muscolari scheletrici che si oppongono alla gravità. E’ anche l’espressione di un vissuto ereditario, personale, di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport. Attraverso la postura si rappresenta la sua vita e la sua eventuale malattia. SISTEMA POSTURALE E’ un insieme molto complesso, che vede coinvolte strutture del sistema nervoso centrale e periferico. Stern: stadi della strutturazione dello schema corporeo -FASE DEL CORPO SUBITO 0-3 mesi (Narcisismo primario): automatismi innati, l bambino dipende totalmente dalle cure materne -FASE DEL CORPO VISSUTO 3-36 mesi (fase senso motoria): compare la motricità volontaria, usa il corpo per esplorare il mondo, cammina e parla, c’è un processo di separazione dalla figura materna. -FASE DEL CORPO PERCEPITO 3-6 anni: strutturazione percettiva, coscienza del proprio corpo -6/7-12 anni: rappresentazione mentale del proprio corpo Fase dell’adolescenza il corpo viene rappresentato secondo l’idea che uno ha di sé stesso. Noi ci muoviamo con degli SCHEMI MOTORI DI BASE: -POSTURALI: flettere, estendere, addurre, ruotare -DINAMICI: camminare, correre, saltare, lanciare, strisciare, calciare Come avviene il movimento? -Tensione dei muscoli -Contrazione delle articolazioni -Stiramento dei tendini

CIRCUITI DEI MOVIMENTI AUTOMATICI Sequenze motorie attivate da una intenzione cosciente, soggetti al controllo cosciente e all’attenzione fino a quando non vengono memorizzati e poi eseguiti in modo spontaneo senza intervento delle funzioni superiori. DISTURBI DEL MOVIMENTO: -PARALISI CENTRALE: la lesione è situata in un emisfero cerebrale e provoca: una paralisi dei movimenti VOLONTARI del lato opposto, un aumento del tono muscolare -PARALISI PERIFERICA: la lesione si trova a livello del midollo spinale e provoca: una paralisi dei movimenti volontari ed automatici, riduzione del tono muscolare. Paralisi= perdita della funzione muscolare, che di solite esprime una lesione delle vie nervose motorie PLEGIA= paralisi completa PARESI = perdita parziale MONOPLAGIA/MONOPARESI =quando la paralisi e la disfunzione è localizzata ad un solo arto EMIPLEGIA/EMIPARESI= colpisce un emilato del corpo PARAPLEGIA/PARAPARESI = colpisce gli arti inferiori TETRAPLAGIA/TETRAPRESI = colpisce tutti e quattro gli arti Il base al tipo di sintomatologia possiamo avere delle: -FORME SPASTICHE: dovute ad una lesione della corteccia cerebrale -FORME DISCINETICHE: danni dei nuclei della base -FORME ATASSICHE: danni al cervelletto -FORME MISTE SINTOMI CEREBRALI: -Atassia: difficoltà a mantenere l’equilibrio, sbandamenti -Dismetria: difficoltà a raggiungere con precisione un obiettivo -Asinetgia: difficoltà ad organizzare in modo coordinato i movimenti -Adiadacocinesia: difficoltà nell’eseguire i movimenti in sequenze rapide ed alternate Disartria è un disturbo motorio del linguaggio. Il soggetto comprende bene e sa quello che deve dire, ma non ci riesce perché ha un problema a livello motorio....


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