Nicola II lo zar - Tesina storia dell\'europa orientale PDF

Title Nicola II lo zar - Tesina storia dell\'europa orientale
Course Storia dell'Europa Orientale
Institution Università degli Studi di Perugia
Pages 9
File Size 183.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 11
Total Views 129

Summary

Il compito era di stilare una tesina riguardante un argomento della disciplina di storia dell'europa orientale, io ho scelto di trattare l'argomento di Nicola II lo zar....


Description

Nicola II, il santo, grande portatore della Passione.

Nikolaj Aleksandrovic Romanov Data di nascita: 18 maggio 1868, San Pietroburgo Assassinato: 17 luglio 1918, Ekaterinburg Coniuge: Aleksandra Fëdorovna Romanova (s. 1894–1918) Figli: Anastasija, Aleksej, Ol'ga, Tat'jana, Marija Genitori: Dagmar di Danimarca, Alessandro III di Russia

Nikolaj Aleksandrovič Romanov,nasce a Carskoe Selo, il 6 maggio del 1868, quel giorno suo padre Alessandro III e sua madre Marija Fëdorovna non immaginano di aver messo al mondo colui che segnerà la fine dell'era ,durata 372 anni,degli Zar di Russia. Nel 1894 quando Nicola II seppe che avrebbe cominciato a regnare scoppiò in singhiozzi. Questo regno che già si annunciava come un obbligo del destino divenne un incubo: Nicola affrontò due rivoluzioni conobbe decine di attentati intorno a se, presiedette un’assemblea “La Duma” che non avrebbe mai voluto instaurare. Dovette fare la guerra due volte mentre avrebbe voluto essere l’apostolo della pace. Dopo un lungo sequestro morì assassinato, quando, sia prima che dopo l’abdicazione, la sua preoccupazione principale era sempre stata la salute di suo figlio, unico erede, emofiliaco e incurabile. Personaggio enigmatico Nicola II è uno di quegli individui che seguono il proprio destino come un dovere definito una volta per tutte. Egli non è cieco, ma crede di dover manifestare il proprio rispetto per il passato e la propria umiltà di fronte a Dio non cedendo nessuno dei suoi poteri se non costretto con la forza.

I primi anni del regno di Nicola II furono segnati da un riavvicinamento alla Francia, i cui prestiti, insieme all'azione politica del primo ministro Sergej Vitte, consentirono la ripresa economica alla Russia. Sotto il governo Vitte fu iniziata la costruzione della transiberiana ed aumentarono le esportazioni russe di cereali, legno e minerali preziosi. Tuttavia lo zar si dimostò insensibile per le condizioni di vita ed le aspirazioni dei suoi sudditi, arrivando a condannare gli Zemstvo, assemblee provinciali del popolo, e promuovendo una "russificazione" forzata delle province dell'Impero, che mirava a riunire in un solo gruppo linguistico i vari idiomi nel tentativo di creare una nazione omogenea,cancellando in questo modo la cultura e le tradizioni locali. Le mire espansionistiche di Nicola II portarono la Russia ad occupare la Manciuria, causa prima della disastrosa guerra con il Giappone (1904 -1905), che diminuì notevolmente il prestigio del sovrano. Nel gennaio del 1905 una manifestazione di protesta a Pietroburgo, guidata dal pope Gapon, venne brutalmente repressa dalla polizia per ordine dello zar causando la morte di duecento persone e il ferimento di altre mille. Dopo quella "domenica di sangue" Nicola II° venne soprannominato "Nicola il sanguinario". A questa strage seguirono numerose rivolte e scioperi che, nell'ottobre 1905, costrinsero lo zar, ad emanare un "Manifesto" che annunciava la concessione di alcune libertà costituzionali, l'elezione a suffragio universale di un'assemblea legislativa (la Duma) e l'avvio di importanti riforme nel biennio 1907-1908. Vennero riformate le Obscina, le comunità rurali in cui erano costretti a vivere gli agricoltori, con l'abolizione della responsabilità fiscale collettiva e della buonauscita per i membri della comunità. Una volta ristabilito l'ordine, tuttavia, il Witte fu sostituito alla guida dello Stato dal conservatore Pëtr Stolipyn (1906) e tra il 1906-1907 la Duma fu sciolta per due volte a causa delle sue tendenze troppo liberali. L'assemblea non ebbe mai un potere effettivo ed i suoi compiti consultivi divennero sempre più formali. Di principi reazionari e di carattere inadeguato per il momento storico che stava vivendo, lo zar avversò con ogni mezzo, dalla censura alla deportazione in Siberia, l'ormai dilagante propaganda socialista, onorando il dogma dell'autarchia zarista. In pochi anni il 25% dei contadini abbandonò le Obscina e divenne proprietario della sua terra, inoltre le banche e gli imprenditori privati, investendo enormi capitali, ridussero il ruolo dello Stato nell'economia, creando un forte apparato produttivo privato (persino nell'industria bellica). La politica zarista portò alla repressione violenta delle attività dei nuovi movimenti politici e sindacali nei quali si stava organizzando il proletariato russo. Lo sciopero dei lavoratori della miniera d'oro della Lena in Siberia del 1912 si concluse in una carneficina. Nicola II° ebbe da Alessandra quattro figlie: le granduchesse Olga, Tatiana, Maria ed Anastasia. Solo nel 1904 nacque l'erede maschio, lo zarevic Aleksej, malato di emofilia, malattia probabilmente ereditata dalla bisnonna, la Regina Vittoria, che lo esponeva al rischio di emorragia anche per un minimo trauma. La malattia fu tenuta nascosta, e il principe sottoposto ad una continua sorveglianza.La madre chiese aiuto ad un santone, Grigorij Rasputin, che sembrò poter guarire lo zarevic: Alessandra fu da quel momento totalmente plagiata dal monaco, che influenzò in maniera determinante la politica dello zar che contribuì ad instaurare un regime di arbitrio e corruzione. Rasputin gettò ancor più discredito sui Romanov . Il trattato di alleanza stipulato con l'Inghilterra nel 1907 trascinò la Russia, già alleata della Francia, nel baratro della prima guerra mondiale. Nel 1915 Nicola II assunse personalmente il comando dell'Esercito, delegando sempre maggiori poteri ad Alessandra e quindi a Rasputin. Alla fine del 1916 il carisma dello zar raggiunse il suo punto più basso. La disastrosa condotta delle operazioni militari, che portò alla perdita di enormi territori ad occidente, ed il crollo completo dell'economia nazionale determinò l'acuirsi dei conflitti sociali che sfociarono nella Rivoluzione del 23 febbraio 1917. Nessuno avrebbe potuto prevedere che i disordini scoppiati a Pietrogrado per il pane avrebbero condotto all'ammutinamento della guarnigione ed al rovesciamento del governo in soli quattro giorni. Su richiesta della Duma, Nicola II, abbandonato da gran parte della polizia zarista, schieratasi dalla parte degli insorti, fu costretto ad abdicare (2 marzo 1917) a favore del fratello, il granduca Michele, che a sua volta rinunciò al trono. Lo zar deposto venne rinchiuso nel palazzo di Carskoe

Selo con il resto della famiglia. Dopo la Rivoluzione d’ottobre fu deciso il trasferimento della famiglia reale prima a Tobol'sk in Siberia, poi in una villa (casa del mercante Ipat'ev) ad Ekaterinburg, sugli Urali. Durante l'avanzata delle truppe dell'Armata Bianca, rimaste fedeli allo zar, nel timore di un loro tentativo di liberare il sovrano, il soviet locale decise di sopprimere l'intera famiglia imperiale, nella speranza di troncare le ambizioni di restaurazione del vecchio regime dei controrivoluzionari. Nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1918 Nicola II, la Zarina Alessandra, i cinque figli, la dama di compagnia Anna Demidova, il servo Trupp, il cuoco Kharitonov e il medico militare Dott. Botkin, vennero fucilati e massacrati a colpi di baionette da un commando guidato da Jakov Jurovskij, uomo appartenente alla Cheka.

Nikolaj Aleksandrovic Romanov

Nikolaj Aleksandrovic Romanov è il primo dei cinque figli della coppia imperiale: Aleksandr (1869-1870), Georgij (1871-1899), Michail (1878-1918), Ksenija (1875-1960) e Ol'ga (1882-1960). Il 31 marzo 1881 assiste in prima persona all'agonia del nonno, lo zar Alessandro II, ucciso in un attentato anarchico mentre si recava a firmare un manifesto costituzionale. Fin dall'infanzia dimostra un carattere serio e riservato, prono alle indicazioni dei precettori e alle imposizioni del forte carattere del padre, ma per il giovane Nicola, Alessandro II non era un padre rude e burbero ma un padre pieno di tenerezza. La madre si atteneva ai rapporti descritti nel protocollo. Alessandro saliva nella sua camera di nascosto per coccolarlo. Nicola adorava suo padre, che si alzava alle 7 del mattino, si lavava nell’acqua gelata, beveva una tazza di caffè e indossava un camiciotto da contadino. Un vero Russo. Nicola era stato educato all’inglese: sport, lingue, contegno, educazione, ballo ed equitazione. Nel 1884, a sedici anni, incontra per la prima volta la futura moglie, la granduchessina tedesca Alessandra d'Assia e del Reno, alla quale sarà idealmente legato per tutta l'adolescenza, non facendone segreto nemmeno ai suoi familiari. Tuttavia la prospettiva di un possibile matrimonio con una principessa tedesca contraria tanto lo Zar quanto la Zarina, e Alessandro III preme su Nikolaj Aleksandrovič perché abbandoni qualsiasi speranza di un'unione con Alessandra; incoraggia quindi la vita mondana del figlio nell'intento di concentrare la sua attenzione altrove. La sua passione per l’opera si sviluppò durante l’adolescenza, verso il 1890 quando in Russia erano attive più di 60 compagnie. Proprio durante una rappresentazione Nicola conobbe il suo primo amore. Era il 23 marzo 1890 e la più affascinante tra le candidate della prova libera del concorso di uscita si chiamava Mathilde Kšesinskaja, nata da una famiglia di artisti. Conclusa la prova l’imperatore Alessandro III la chiamò e fece sedere la giovane ballerina accanto a lo zaravic dicendo: “ Siate saggi eh, niente follie..” (pag.23) Si innamorarono perdutamente. Ma nonostante il suo legame con la ballerina, non dimentica la granduchessa Alessandra, e nei suoi diari scrive che il suo sogno è, un giorno, di sposarla. Nicola dal 1885 al 1890 frequenta la facoltà di scienze politiche ed economiche presso l'istituto di giurisprudenza dell'Università di San Pietroburgo, accompagnando a tali studi il servizio nella Guardia imperiale (dove guadagna il titolo di colonnello) e i corsi dell'Accademia di stato maggiore. Nikolaj Aleksandrovič ha un forte entusiasmo per la vita da caserma, per le parate, gli addestramenti, e la vita dei giovani soldati nella capitale. Lo Zar, però non fa nulla per avvicinarlo ai problemi di Stato o di governo: insiste sulla sua educazione giuridica e militare, sui ruoli di rappresentanza dello Zarevič presso le grandi corti europee, ma allo stesso tempo tralascia completamente di prepararlo al trono. Il 23 ottobre 1890, l'erede salpa, per ordine dello Zar, su un incrociatore russo alla volta dell'Egitto, delle Indie Orientali, della Cina e del Giappone. Lo accompagnano tra gli altri il fratello Giorgio e il principe Giorgio di Grecia. Durante la permanenza in Giappone, il futuro zar subisce un attentato da parte di un samurai, che gli procura una ferita alla testa e che lo costringe a interrompere il viaggio e a far ritorno a casa, attraverso la Siberia. Tornato dal viaggio, decide di interrompere definitivamente la relazione con la Kšesinskaja, l’erede doveva sposare una principessa del suo rango. E conclusa la loro storia d’amore con delle parole toccanti: “ Potrai continuare a vedermi e a darmi del tu. E sopratutto, aggiunse con le lacrime agli occhi, potrai sempre rivolgerti a me in caso di necessità, qualunque cosa mi accada i giorni trascorsi con te rimarranno i ricordi più felici della mia vita.” L'8 aprile 1894 Nikolaj Aleksandrovič e Alessandra si fidanzano ufficialmente al castello di Coburgo, alla presenza del loro vasto reale parentado europeo (tra cui il kaiser Guglielmo II e la regina Vittoria), riunitosi in occasione del matrimonio del fratello di lei, Ernesto Luigi d'Assia. Il 1º novembre 1894, giorno della morte di Alessandro III, i russi iniziarono a riferirsi ad Alessandra chiamandola “uccello di sventura”. Il suo matrimonio celebrato subito dopo sembrava ancora un servizio funebre. Il 6 maggio 1896 Nikolaj Aleksandrovič Romanov sarebbe stato proclamato imperatore e autocrate di tutte le russie. Ma già iniziarono i primi segnali di sventura, iniziarono i festeggiamenti che si

conclusero in catastrofe. All’improvviso la folla si precipitò in avanti, come se fosse inseguita dalle fiamme, le ultime file si ammassarono sulle prime e ci furono migliaia di vittime calpestate. Alcuni giorni dopo una grandinata si abbattè su Niznij Novgorod dove Nicola II si era recato per innaugurare la grande esposizione Russa. In questi avvenimenti si scorse un sinistro presagio. Nicola non avrebbe mai voluto diventare Zar di Russia, infatti quando seppe che avrebbe cominciato a regnare scoppiò in singhiozzi. Il sogno di Nicola II era essere una marinaio, viaggiare, fare il giro del mondo; ora invece avrebbe dovuto assistere a consigli dei ministri, leggere rapporti, decidere, governare, agire. Della sua posizione di Zar amava le cerimonie e le feste, le prime all’opera, in poche parole la vita mondana. Evitava qualsiasi conversazione seria e le discussioni sulla situazione del paese per questo compito venivano nominati i ministri. Il suo unico dovere era di rappresentare la grandezza della Russia. Questo regno che si annunciava già come obbligo del destino divenne così un incubo.

Conclusione:

A poche settimane dal compimento del suo cinquantesimo compleanno, nella notte del 16 luglio 1918, per ordine dei Soviet, lo zar Nicola II Romanov viene fucilato insieme alla moglie ed ai figli Alessio, Olga, Tatiana, Maria ed Anastasia, nella cantina della prigione. Ed è così, con uno sterminio, che gli eventi accantonano la lunga storia degli Zar di Russia. Ed è con uno sterminio che si apre una nuova fase per la Russia e per il mondo intero. Ma è un'altra storia. L'ultimo Zar, uomo di indole buona e pacifica, ha pagato con la vita scelte compiute da altri e da lui subite per l'incapacità di imporsi. Oggi, dalla chiesa ortodossa russa, Nicola e la sua famiglia sono considerati Santi....


Similar Free PDFs