Tesina Terza Media Nicola PDF

Title Tesina Terza Media Nicola
Author Antonio Verde
Course Storia della storia dell'arte 
Institution Università degli Studi di Udine
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Summary

tesina completa per terza media comprendente tutte le materie di studio...


Description

ARTE: FUTURISMO E IL MANIFESTO FUTURISTA Il futurismo viene fondato da Filippo Tommaso Marinetti il 20 febbraio 1909, con la pubblicazione, sul quotidiano francese “ Le Figaro”, del Manifesto del Futurismo: proprio la strategica comparsa della notizia sul più prestigioso quotidiano d’Europa assicura al movimento un’eco rilevante in Italia. Il futurismo nasce quindi in un periodo di grande fase evolutiva nel ambiente artistico e culturale dove era stimolato da moltissimi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione come il telegrafo senza fili, la radio e gli aeroplani. La parola chiave per il futurismo è la velocità, le catene di montaggio abbattevano i tempi di produzione, le automobili aumentavano la loro velocità e il tempo di arrivo a destinazione fu minore, le strade si riempirono di luce artificiale e si aveva la netta sensazione di futuro e velocità. L’avanguardia futurista, che prende corpo inizialmente a Milano, dove abita e opera lo stesso Filippo Tommaso Marinetti, si sviluppa poi soprattutto a Firenze intorno alla rivista “ Lacerba”, fondata nel 1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici, fino a esaurire la sua stagione più fiorente nei primi anni Venti. Come tutti i movimenti di avanguardia, il Futurismo è in aperta rottura verso la tradizione e si contrappone ai modelli canonici dell’arte del passato, considerati espressione di un anacronistico immobilismo culturale. Proiettati verso il futuro e animati da un enfatico ribellismo, i nuovi poeti si propongono di trarre ispirazione dalla realtà contemporanea e celebrano nelle loro opere in modi spesso acritici i valori e i simboli della modernità e del progresso.

SCIENZE: LA RAZZA E IL RAZZISMO Il razzismo si può identificare come una vera e propria teoria secondo la quale le civiltà umane sono diverse per natura e si dividono in razze inferiori e in razze superiori. Secondo questa teoria i caratteri biologici di una razza corrispondono ai caratteri spirituali. Infatti si è determinato che le persone potevano essere classificate come positive o negative in base alla loro fisionomia. Da questa conclusione assurda e disumana si arrivò all’idea che bisognava mantenere la razza pura selezionando gli esemplari migliori, con il diritto di selezionare, schiavizzare, sterminare persone e popoli ritenuti più deboli o meno evoluti: Hitler non fu il fondatore del razzismo però fu il primo capo di stato che del razzismo ne fece l’obbiettivo principale del suo programma di governo e che lo applicò fino alle sue estreme conseguenze. Il suo ragionamento era: la razza ariana è la più forte del pianeta e il popolo tedesco è il suo rappresentante più puro. La sua missione era di arrivare al dominio del mondo. Secondo Hitler non tutti i tedeschi, però, erano in grado di realizzare questo obbiettivo perché lo stesso popolo era formato da un terzo di eroi, un terzo di vigliacchi e l’atro terzo di traditori. Il dominio del mondo poteva essere realizzato solo dagli eroi cioè da un gruppo di super-uomini che per Hitler erano le SS. Tutto ciò poteva avvenire solo con un sistema autoritario basato sullo sterminio dei deboli e sul terrore degli schiavi. Per ottenere il dominio del mondo Hitler incontrò un grave ostacolo: gli Ebrei. Questi erano di razza semitica ed avevano la disgrazia di appartenere ad un gruppo linguistico diverso e di essere forti e in fondo i veri dominatori del pianeta. Per Hitler gli ebrei erano un popolo senza terra, vivevano come parassiti e volevano succhiare il denaro dai popoli che li ospitavano. Inoltre venivano disprezzati perché erano pacifisti e volevano mantenere la pace nel mondo.

STORIA: LA SCUOLA DURANTE IL FASCISMO Come per altri regimi totalitari, anche per il Fascismo la scuola rappresentò un valido strumento per inculcare nei giovani l'ideologia fascista. A tal proposito, nel 1930, fu introdotto nelle scuola un testo unico che aveva uguale contenuto in tutte le scuole d'Italia e dove, naturalmente, veniva dato ampio spazio a ciò che il regime giudicava importante. In quegli anni furono anche inserite nuove materie d'insegnamento come la cultura militare; inoltre venne data sempre più importanza all'educazione fisica. Tutto era finalizzato ad educare i giovani così come li voleva il regime fascista: forti fisicamente, disciplinati e pronti alla guerra. Oltre che nelle materie scolastiche, il fascismo cercava di imporsi agli studenti con tutti i mezzi che aveva a disposizione: ad esempio le copertine dei quaderni spesso riportavano figure celebrative dell'ideologia fascista, dalla guerra in Etiopia allo sviluppo dell'aviazione militare, dalle grandi opere messe in atto dal governo all'autarchia di cui Mussolini si fece sostenitore. Va anche ricordato che nel 1926 venne istituita per i ragazzi l'Opera Nazionale Balilla che aveva carattere parascolastico e paramilitare: con essa si intendeva "dare l'assistenza e l'educazione fisica e morale, ai giovani dagli 8 ai 18 anni. Impartire l'educazione religiosa, spirituale e culturale, lo sport, l'educazione militare e professionale." In sostanza trasmettere i valori del fascismo per il futuro dell'Italia. L'ONB fu divisa per età e sesso: I ragazzi furono ripartiti nel Figli della Lupa (6-8 anni), Balilla (9-10 anni), Balilla moschettiere (11-13 anni) e Avanguardisti (14-18 anni)  Le ragazze furono ripartite nel Figlie della Lupa (6-8 anni), Piccole italiane (913 anni) e Giovani italiane (14-17 anni).

I giovani dell'Opera Nazionale Balilla doverono portare una camicia nera, un fazzoletto azzurro, i pantaloni grigioverde, un fascia nera e un fez.

FRANCESE: LA FRANCIA DI VICHY E LA GUERRA CIVILE DEL 43/44 Nel 1940 tutta la Francia del Nord è in mano al III Reich mentre nel Sud si forma un governo filo-nazista con al vertice il maresciallo Petain, vecchio generale, eroe della prima guerra mondiale. La Francia del Sud, chiamata Zona-libera, Zona-Sud oRepubblica di Vichy, è interamente occupata dai nazi-fascisti nell'autunno del 1942. La scelta tedesca di occupare lo stato di Vichy è strettamente legata all'evoluzione della guerra in Africa del Nord. Il generale Erwin Rommel è sconfitto dagli Alleati nella battaglia di El Alamein ed è costretto a ritirarsi verso Tripoli. Occupare la Francia del Sud è una manovra militare di vitale importanza per la difesa del III Reich. All'occupazione parteciperà anche l'Italia fascista: Mussolini occupa alcuni dipartimenti d'oltralpe e, soprattutto, la Corsica. Il generale Magli invade l'isoletta tirrenica con un contingente di ben 85 mila uomini. Già dal 1940 a Vichy, grazie anche alla propaganda del generale Charles De Gaulle, iniziano a formarsi dei gruppi clandestini di resistenza. Alcuni di questi, come Combat e Franc-Tireur, contano più di 30.000 affiliati e gravitano nell'orbita 'Gaullista'. Esistono altre formazioni partigiane di credo comunista, come i Francs-Tireurs et Partisans (FTP). Nel 1943-44 gran parte dei gruppi partigiani si unificheranno grazie all'azione di Jean Moulin, uomo scelto da De Gaulle per coordinare la resistenza nella Zona-Sud. In ogni caso non tutti i francesi si schierano con i partigiani. Il regime di Vichy - vero e proprio governo fantoccio dopo l'occupazione tedesca - esercita grande fascino sui fascisti francesi, rapisce anima e cuore dei nazionalisti e ottiene un ampio consenso. Negli anni che vanno dal 1940 al 1942 nascono diversi gruppi collaborazionisti filo-nazisti che confluiranno poi nella Milice Française, organizzazione paramilitare diretta da Joseph Darnard che si renderà protagonista di un acceso e violento collaborazionismo. In trait-d'union con la Gestapo la Milice si renderà protagonista di azioni di rappresaglia contro la popolazione civile. Tra queste si possono ricordare la strage di Oradour-Sur-Glane nella quale la seconda divisione corazzata degli SS Das Reich mise in scena una rappresaglia. Per punire un'azione

di resistenza i tedeschi diedero fuoco a una chiesa con dentro 642 persone, più che altro donne e bambini. Nessuno dei 642 civili soppravviverà alla strage, i corpi carbonizzati saranno poi ritrovati dai parenti delle vittime. Il 4 settembre del 2013 il presidente tedesco Gauck e il premier francese Hollande visitano l'ormai 'villaggio-fantasma' di Oradour-Sur-Glane per prestare omaggio alle vittime. Questo è solo uno dei macabri episodi della sanguinosa guerra civile che prende il via nella primavera del 1944, la guerre Franco-Française. Un conflitto intestino che vede contrapposti tedeschi e miliziani da una parte e Alleati e partigiani dall'altra in un 'tourbillon' di attentati e rappresaglie, colpi di mano e massacri che resteranno eternamente impressi nel cuore e nelle menti di chi li ha vissuti e rivivranno nella memoria dei francesi, per sempre. TECNOLOGIA: LA STAMPA DURANTE IL FASCISMO Il fascismo ha portato alle estreme conseguenze un processo che c'era già nell'Italia liberale. Per fare l'esempio di un uomo politico, che è stato sicuramente un riformatore nell'Italia liberale, e cioè Giolitti, se si guardano le sue carte pubblicate, in parte comunque presenti nei nostri archivi, si vede che attraverso i Prefetti e attraverso il Ministero dell'Interno arrivavano sovvenzioni o punizioni ai giornali in base all'atteggiamento che avevano nelle elezioni. Quindi direi che i rapporti, per esempio tra governo e giornali nell'Italia liberale, già c'erano; naturalmente il fascismo essendo una dittatura ma, notate bene, la dittatura di un uomo come Mussolini che aveva fatto il giornalista e che era molto sensibile all'opinione pubblica, ha portato alle estreme conseguenze questo e la stampa è stata completamente asservita, dopo una resistenza di alcuni anni, da parte della Federazione Nazionale della stampa. Poi, attraverso gli ordini alla stampa e alle veline, ha cercato di pubblicare un solo giornale con alcune variazioni lasciando un minimo di libertà al Corriere della Sera perché bisognava lasciare quella libertà, un minimo di libertà alla Stampa, un minimo di libertà al Secolo XIX di Genova ma, nella sostanza, asservendo i giornali e facendoli diventare un filo diretto

rispetto al potere politico e all'esecutivo. Questo, naturalmente, ha influito sulla stampa anche dopo la liberazione. Dobbiamo anche ricordare che nel giornalismo italiano non c'è stata una vera epurazione. Se escludiamo dei personaggi che avevano sposato in tutto il fascismo diventandone non solo sindacalisti ma veri e propri corifei, sono stati pochissimi i giornalisti che non hanno continuato a fare il giornalismo, anzi studiando quegli anni è curioso vedere come molti di questi nel '45 si dichiarassero di sinistra per poter rientrare e poi, dopo alcuni anni, tornavano alla destra da cui venivano, ma avevano fatto alcuni anni nei giornali dei partiti di sinistra per ritrovarsi una nuova coscienza.

GEOGRAFIA: L'ETIOPIA

L'Etiopia, ufficialmente denominata Repubblica federale democratica dell'Etiopia, è un paese situato nel Corno d'Africa. Storicamente l'Etiopia è nota anche come Abissinia. Confina a nord con l'Eritrea, a nord-est con Gibuti, ad est con la Somalia, ad ovest con il Sudan e il Sud Sudan e a sud con il Kenya. La secessione dell'Eritrea, nel 1993, ha privato il paese dello sbocco sul Mar Rosso. Attorno al 970 la regina Gudit (Detta Mishkinzana VII) perseguitò i cristiani che si trovavano in Etiopia ed aiutò a far crollare il Regno di Axum. Sebbene sia presentata dalle cronache etiopi come ebrea alcuni studiosi moderni hanno qualche dubbio a riguardo, suggerendo che potrebbe essere stata una pagana. All'inizio del basso medioevo nasce il regno di Etiopia, unico baluardo cristiano in Africa. La fine del XIX secolo è segnata dall'inizio della colonizzazione europea del continente africano. Nel 1870 il porto di Assab, presso l'entrata meridionale del Mar Rosso, è comprato da una compagnia italiana come cessione di un sultano locale. Questo evento pone le basi per la fondazione di una colonia italiana in Eritrea. L'espansione della colonia verso l'interno porta ad un conflitto con l'impero etiope, governato dal negus Menelik II, ed alla battaglia di Adua del 1896, quando l'esercito

abissino sconfigge la giovane potenza coloniale e l'Etiopia riesce a rimanere indipendente. L'Italia e l'Etiopia firmano il trattato di Uccialli che sancisce le relazioni fra i due paesi fino all'inizio della nuova espansione coloniale italiana verso l'Etiopia. Con l'apertura del canale di Suez aumenta l'interesse europeo per il Paese. Il 3 ottobre 1936 l'Italia attacca, senza dichiarazione di guerra, l'impero etiope. Gli italiani, agli ordini del generale Pietro Badoglio, riescono a sconfiggere la resistenza degli etiopi e a spingersi fino alla capitale Addis Abeba, nella quale entrano il 5 maggio 1936. L'Etiopia viene annessa all'impero dell'Africa Orientale Italiana. L'Italia, per questo atto di invasione subì l'embargo da parte della Società delle Nazioni. L'Etiopia viene liberata dagli inglesi nel 1941 e l'Imperatore Haile Selassie I torna al potere fino al 1974. Nel 1974 una giunta militare, il Derg, depone l'Imperatore Haile Selassie I (in carica dal 1930, salvo la parentesi dell'occupazione italiana) e crea un regime socialista, con a capo, dopo una graduale e spietata eliminazione dei concorrenti, Mengistu Haile Mariam. Nel biennio 1984-1985 il paese viene colpito da una carestia di vastissime proporzioni che porta alla morte di 8 milioni di persone. Stremato da golpe sanguinosi, rivolte, siccità su larga scala, dal problema dei rifugiati ed infine dalla ritirata dei protettori sovietici, il regime sanguinario viene in ultimo deposto da una coalizione di forze ribelli, il FRDPE nel 1991. Nel 1994 viene eletta un'Assemblea Costituente e le prime elezioni multipartitiche si tengono nel 1995. La guerra di confine combattuta contro l'Eritrea nel maggio 1998 ha rafforzato la coalizione al potere, ma ha fortemente indebolito l'economia del paese.

INGLESE: WINSTON CHURCHILL

Domenica 24 gennaio 1964, all’età di 90 anni, Sir Winston Leonard SpencerChurchill morì a Londra, nove giorni dopo aver subito un grave infarto che lo aveva praticamente paralizzato. Churchill era uno dei politici più conosciuti del Regno

Unito ed uno degli uomini di stato più importanti di tutto il Ventesimo secolo. Durante la Seconda guerra mondiale guidò il Regno Unito contro la Germania di Adolf Hitler e i suoi alleati: mantenne i britannici in guerra anche quando, nel 1940, erano rimasti gli unici ad opporsi al nazismo. Fu uno straordinario oratore, ma anche un giornalista, uno storico e un avventuriero. La sua carriera è stata costellata di momenti eroici, affermazioni imbarazzanti e decisioni avventate. Churchill nacque il 30 novembre del 1874 nell’Oxfordshire, una regione a ovest di Londra. La sua famiglia, gli Spencer-Churchill, apparteneva all’aristocrazia (uno dei suoi antenati era John Churchill, duca di Marlborough, uno dei più famosi generali del Diciassettesimo secolo). Prima di entrare in politica, Churchill prestò a lungo servizio militare e lavorò come giornalista: negli anni successivi scrisse diverse biografie dei suoi avi e una serie di volumi di memorie sulla Seconda guerra mondiale. Nel 1900 entrò per la prima volta in parlamento e rimase sempre vicino al partito conservatore. Fece carriera rapidamente e all’inizio della Prima guerra mondiale aveva già ricoperto diversi incarichi di governo. Fu primo ministro tra il 1940 e il 1945 e di nuovo tra il 1951 e il 1955. Ecco una breve guida per ricordarsi chi è stato Winston Churchill, e perché se ne parla ancora oggi, a 50 anni esatti dalla sua morte. Churchill sarà per sempre ricordato per aver guidato il Regno Unito in quella che lui stesso definì «la sua ora più buia». Nel maggio del 1940 Churchill fu nominato primo ministro in sostituzione di Neville Chamberlain (“l’uomo con l’ombrello” della conferenza di Monaco). La Seconda guerra mondiale era iniziata otto mesi prima, ma sul fronte principale, quello che correva lungo il confine tra Francia e Germania, non si erano viste molte azioni militari. All’epoca quel momento venne chiamato la “strana guerra”, perché mentre i tedeschi conquistavano prima la Polonia e poi la Norvegia, la frontiera franco-tedesca era rimasta stranamente tranquilla. Il 10 maggio del 1940 la “strana guerra” cessò improvvisamente di essere “strana”.

MUSICA: IL JAZZ

Il jazz è un genere musicale nato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del novecento degli Stati Uniti d’America da musicisti di colore. E’ caratterizzato da una sonorità eterogenea vivace e brillante. Attraverso l’improvvisazione i musicisti eseguono la melodia del brano secondo la propria sensibilità, cambiando a piacere note e ritmo secondo l’ispirazione del momento. Il ritmo è sincopato. Le voci dei cantanti godono di grande libertà: significativa è la tecnica dello scat (che consiste nell’utilizzo di sillabe prive di significato per imitare il suono di alcuni strumenti). Le formazioni più comuni sono: duo, trio, quartetto, quintetto e le jazz bands, formate da una sezione melodica e una ritmica. Il blues nasce dei work songs e dagli spirituals e narra in origine la triste condizione dei Neri; è caratterizzato dalle cosiddette blue notes, che rendono il suo carattere vago e triste. Verso la fine dell’Ottocento nella città di New Orleans nascono le prime jazz bands. Nei primi decenni del Novecento il jazz conquista anche New York e Chicago. Le case discografiche iniziano a pubblicare i dischi di jazz che, diffusi dalla radio, hanno grande successo. Con la ripresa economica dopo la crisi del 1929 inizia l’era dello swing, un jazz fa ballare molto dinamico e di facile ascolto, eseguito da orchestre chiamate big bands. Fra le grandi orchestre di questo periodo ricordiamo quella di Benny Goodman. Dopo la Seconda guerra mondiale i musicisti neri rivoluzionano il jazz: nasce il bepop, uno stile dal ritmo più irregolare e sonorità meno orecchiabili, eseguito da piccole bamd. Il bepop ha i suoi maggiori interpreti in “Dizzy” Gillespie e Charlie Parker. Negli anni Sessanta nasce il free-jazz, caratterizzato da un’improvvisazione libera da schemi e di difficile ascolto. Il jazz riguadagna l’attenzione del pubblico con il jazzrock che nasce alla fine degli anni Sessanta. L’organico strumentale si arricchisce di strumenti elettrici e di effetti elettronici. I ritmi sono di più facile presa sul pubblico e

le melodie più facili da ricordare. Il musicista della svolta verso il rock è Miles Davis. Dagli anni Settanta il jazz ha continuato il suo cammino avvicinandosi ad altri generi musicali. Negli anni Ottanta per indicare le contaminazioni fra generi musicali diversi viene utilizzato il termine fusion. Due sono le tendenze principali del jazz di questo periodo: da una parte la contaminazione rock, utilizzando sonorità più moderne; dall’altra l’incontro con le musiche etniche e folcloriche, in particolare quella indiana e quella africana, nella quale il jazz ha le proprie radici. Oggi il jazz è costituito da una varietà di tendenze. La sperimentazione e la ricerca sono molto praticate dai jazzisti, tuttavia la corrente principale afferma la continuità con la tradizione, in particolare con il bepop. I musicisti utilizzano a questo proposito una strumentazione acustica e improvvisano su delle melodie celebri.

MATEMATICA: STATISTICA E STATISTICHE

La statistica e le statistiche si trovano oggi a dover rappresentare una realtà sempre più complessa e globalizzata. Al tempo stesso la statistica ha ampliato la sua sfera d'influenza dal momento che è rivolta sia ai cittadini - che la considerano un bene pubblico e garanzia di democraticità - sia ai policy makers. Questi ultimi infatti richiedono una sempre maggiore e dettagliata informazione statistica, anche a livello territoriale, per poter programmare efficacemente i propri interventi settoriali. La domanda di informazione statistica è quindi crescente, ma il suo molteplice utilizzo impone che le statistiche siano di buona qualità oltre che essere comparabili nel tempo e nello spazio. Ed è in questa prospettiva che gli autori affrontano il delicato problema degli archivi amministrativi come nuova fonte informativa utilizzabile a fi...


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