Palinsesto - Luca Barra pdf PDF

Title Palinsesto - Luca Barra pdf
Course Scienze della comunicazione
Institution Università di Bologna
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PALINSESTO! Luca Barra

Capitolo 1 — DEFINIZIONI INTRODUZIONE! Il palinsesto è la struttura implicita che dà forma al flusso dei programmi e dei contenuti televisivi; è lo strumento con cui lo spettatore si orienta tra gli appuntamenti e le ricorrenze della programmazione, ed è quindi il punto di incontro tra la rete e la sua audience, tra l’industria e il consumo.! E’ la lista di ciò che sarà trasmesso nella giornata, nella settimana, nel mese; è il dettaglio preciso che regola l’emissione del segnale e la ricezione nelle case." L’espressione guardare la televisione è una sineddoche che utilizza una totalità per indicarne soltanto una parte, una porzione. Essa sottolinea la sua natura continua, di servizio sempre disponibile, di tecnologia domestica che diventa nel complesso forma culturale. ! I programmi televisivi non sono però (quasi mai) entità singole; e i testi non sono mai soli, isolati. Ogni contenuto è inserito in una sequenza: una successione ordinata e coerente di programmi, ciascuno dotato di un ruolo e un senso per chi guarda. Ogni prodotto televisivo è quindi situato in un contesto, delineato dal simbolo della rete, da ciò che è stato trasmesso prima e da ciò che sarà mandato in onda dopo.! Ogni testo è poi composto da una programmazione, un gruppo di elementi molteplici e variegati, ciascuno con formati e funzioni comunicative differenti.! Nella televisione italiana, il principio ordinatore che agisce sui contenuti trasmessi dal medium e sulle pratiche del loro consumo si chiama PALINSESTO.! Questa parola è stata scelta dai primi dirigenti della Rai per indicare la griglia di base che regola le trasmissioni: essa cerca di nobilitare il mezzo appena nato mediante il ricorso a una tradizione umanistica che richiama i codici e le pergamene manoscritte, cancellate e poi riscritte nuovamente." (1) UN OGGETTO MOLTEPLICE Il termine palinsesto descrive un oggetto multiforme, instabile e contraddittorio. Esso è il risultato di scelte, considerazioni, valutazioni esercitate dai programmatori e da altri soggetti sulla base di criteri propri o di (presunti) comportamenti del pubblico.! La scrittura del palinsesto è sempre una riscrittura, quindi una manipolazione più o meno graduata dei testi. Esso è inoltre fragile, destinato a scomparire una volta trasmesso: costruirlo è, ricorrendo a una metafora, “scrivere sull’acqua, materia fluida per eccellenza, dove ogni segno è destinato a durare l’attimo in cui lo si traccia, per poi scomparire nei gorghi che il gesto stesso ha generato”." La definizione italiana del termine sottolinea il processo di costruzione dell’oggetto, la sua mobilità e instabilità, la ricchezza delle scelte possibili e la stratificazione delle convenzioni e abitudini.! Il palinsesto opera su tre livelli:" • ha una dimensione sintattica, legata alla disposizione degli elementi in un ordine secondo regole e strategie, dove funziona come una “tessitura che mette in relazione i segni”, come una struttura relazionale;" • ha una dimensione semantica, dal momento che la disposizione influenza i significati dei prodotti e i modi della loro ricezione da parte del pubblico;" • e una dimensione pragmatica, di “marca” caratterizzata da scopi comunicativi e impiegata nello sviluppo e mantenimento di una diretta relazione con gli spettatori."

• Il palinsesto è un MACRO-TESTO: se l’unità base della testualità televisiva è il programma, allora la griglia di programmazione è il testo di secondo livello che lo contiene, un “testo dei testi” che trascende i singoli contenuti e li mette assieme in una costruzione più complessa. L’ordine, la collocazione e la composizione dei singoli programmi creano collegamenti trasversali: ogni testo si manifesta quindi in compagnia di altri testi che lo precedono, lo seguono o addirittura “escono” contemporaneamente su canali diversi." • Il palinsesto è un MOSAICO: il flusso della programmazione mette insieme contenuti disparati e chiede allo spettatore di unirli e tenerli assieme. I programmi, le pubblicità e i testi promozionali danno varietà al flusso, ma vanno a comporre un quadro dove ogni tessera è attentamente posiziona dai programmatori per ottenere un effetto preciso sul pubblico che lo riceve." • Il palinsesto è una forma di ORDINE in relazione al caos, che cerca di comporre elementi instabili in una sequenza, una struttura di successione, e di mostrare tale sequenza a uno spettatore che però non potrà mai coglierla nella sua interezza." • Il palinsesto è un DISCORSO, una forma di enunciazione: il medium nel suo complesso e ogni singola rete instaurano una conversazione continua, e continuamente accessibile, con il loro pubblico previsto. Il palinsesto è il testo globale pronunciato quotidianamente dall’apparato televisivo." • Il palinsesto è un DISPOSITIVO che mette in forma il discorso dell’emittente. Da un lato, lo spazio di un sapere messo volontariamente a disposizione del pubblico; dall’altro, la struttura della griglia di programmazione è un’interfaccia che mette in relazione le istanze della produzione (broadcaster e rete televisiva) con quelle del consumo (il pubblico)." • Il palinsesto è uno STRUMENTO, un oggetto operativo: uno schema della programmazione radiotelevisiva e un processo di selezione dei contenuti e della loro messa in forma editoriale; un modo di selezionare i programmi audiovisivi e scegliere i segmenti di tempo più opportuni in cui collocarli." • Il palinsesto è un’ARMA impiegata strategicamente o tatticamente nelle “guerre” che vedono opporsi le reti televisive, o la televisione nel complesso agli altri media. " • E’ anche un’ARTE: un atto creativo importante ma anche ultimo, che avviene in un momento successivo rispetto alla creatività, più diretta, della produzione, ma costituisce anche il solo baluardo rimasto al broadcaster per operare e definire la propria identità." • Il palinsesto è infine una forma di POTERE: le scelte e decisioni di programmazione mettono in forma i contenuti, definiscono cosa raggiunge il pubblico e cosa non gli arriverà mai; delineano linee editoriali e logiche commerciali; impongono negoziazioni e stabiliscono gerarchie." (2) QUESTIONI DI FLUSSO I processi dell’industria e le pratiche del consumo televisivi tendono a levigare i confini dei singoli testi e a inserirsi, fino a scioglierli, in una dimensione più ampia, fluida e sempre disponibile: l’organizzazione tipica del contenuto e l’esperienza che se ne fa, è quella della sequenza o del flusso (flow) (Williams).! I programmi non sono mai trasmessi nella loro interezza, ma scomposti in segmenti e incrociati con altri frammenti di programmazione. L’organizzazione dei contenuti televisivi richiede quindi un principio ordinatore: un flusso pianificato."

Il principio totalizzante del flusso, però, è un ossimoro strutturale: è un disordine organizzato, un caos pianificato e programmato. Esso appare omogeneo, ma non lo è: presenta linee di frattura, cesure e segmentazioni. Inoltre, l’esperienza televisiva è tanto basata sul fluire continuo degli elementi quanto sulla loro scomposizione in piccoli segmenti, in frammenti ciascuno dotato di senso." Con il termine flusso si intende che la programmazione televisiva, sebbene regolata e cadenzata dallo strumento ordinatore del palinsesto, non si offre alla percezione e all’esperienza degli spettatori come una successione di programmi distinti. Da una parte si tratta di costruire una programmazione come se lo spettatore potesse seguirla nella sua interezza; dall’altra è necessario tenere conto del fatto che la modalità tendenziale di accesso all’ascolto televisivo di un canale è di tipo random, vuoi per accensione della tv a programma iniziato, vuoi in seguito alle esplorazioni di canale mediante telecomando." (3) QUESTIONI DI TEMPO Il broadcasting, la trasmissione simultanea di contenuti a un pubblico indistinto, porta inevitabilmente inscritta con sé una dimensione temporale: si fa riferimento in questo caso al concetto di “cronotopo televisivo”; si viene a creare un particolare “senso del tempo”, che passa dal mezzo televisivo e che si articola lungo 4 direttrice distinte, sia pur legate tra loro." (a) Quotidianità: la televisione entra nelle pratiche quotidiane degli spettatori e insieme sfrutta questi caratteri per aumentare l’efficacia della sua proposta." (b) Abitudine e rituale: da un lato, la tv garantisce di inserirsi in punta di piedi lungo le giornate e le stagioni; la visione si innesta nelle abitudini familiari, creando a sua volta abitudini familiari. I programmi tv diventano spesso “lancette d’orologio” che scandiscono le diverse fasi della vita domestica. Dall’altro lato, valorizza e mette in evidenza alcuni momenti, doveva trasmissione televisiva di un evento o il contesto stesso dell’emissione diventano il rituale condiviso da un pubblico." (c) Varietà e ritmo: la temporalità che scorre lungo i palinsesti non è sempre uguale; i contenuti seguono scansioni diverse, hanno un ritmo interno non sempre compatibile con quelli che li precede e li segue." (d) Ripetizione e serialità: la ciclicità non è un mezzo ma il fine, e l’interazione degli stessi testi e degli stessi moduli è inarrestabile. Il mezzo televisivo e il palinsesto diventano lo spazio della routine, data dal riproporsi ciclico delle diversità e dei meccanismi di normalizzazione della novità." (4) IL TESTO INVISIBILE Il palinsesto è insieme un prodotto e un processo. Da un lato è il risultato di un’operazione di costruzione, scelta, collocazione e pianificazione dei contenuti in una griglia. Dall’altro, è l’insieme delle operazioni attraverso cui si arriva all’ultima versione della griglia." • Concentrandosi sulla visione del palinsesto come PRODOTTO, un’altra opposizione si delinea a distinguere due modalità d’uso e due tipologie di palinsesti.! Da una parte, la griglia dei programmi è uno strumento comunicativo: un elenco di titoli e orari per ciascuna rete, una tabella o un susseguirsi di colonne. Il palinsesto ha quindi una dimensione di pubblicità: è pubblico e facilmente accessibile a tutti.! Dall’altra parte invece la griglia è uno strumento operativo: un gruppo di indicazioni, di collocazioni, di tentativi più o meno riusciti che orientano la produzione televisiva."

• Anche l’altro polo che vede il palinsesto come PROCESSO presenta un’opposizione, o meglio una distinzione tra due passanti fortemente connessi e spesso confusi. ! Da un lato la pianificazione della griglia temporale di una rete si compone di una molteplicità di operazioni di collocazioni dei contenuti: posizionamento dei singoli tasselli della programmazione, scelta di un canale, un periodo, un giorno e un orario adeguati…! Dall’altro lato il palinsesto è anche la definizione dell’immagine complessiva di una rete: attraverso il comporsi e il ripetersi di tante operazioni si delineano un’identità, una linea editoriale, un obiettivo…" Il palinsesto può anche essere visto come oggetti visibile e invisibile. Un oggetto visibile e portato all’astensione del pubblico perché mess in evidenza, comunicato, promosso. Ma anche invisibile perché frutto di un processo autoriflessivo interno all’industria televisiva, che non esce dal backstage.&

Capitolo 2 — TECNICHE Il palinsesto è una sequenza ordinata di programmi e altri materiali (contenuto), disposti entro una griglia temporale (forma) secondo differenti logiche (editoriali, commerciali, professionali), mediante l’impiego di apposite tattiche e strategie e sulla base di obiettivi di lungo e breve termine. (1) CONTENUTO: I MATERIALI DEL PALINSESTO Il contenuto è l’insieme complesso di materiali variegati che si inseriscono nella griglia di programmazione. Il palinsesto è un mix eterogeneo di elementi testuali con caratteri, durate e regolarità distinti, e l’attività che lo compone necessariamente parte da questa varietà e prova a sfruttarla al meglio, rispettando obblighi strutturali ed esercitando una creatività vincolata.! I materiali da costruzione si possono dividere in tre grandi gruppi: i programmi (contenuto principale dei palinsesti); gli spazi pubblicitari, una modalità di finanziamento del palinsesto; e le forme auto-promozionali, ossia lo strumento di comunicazione interna." PROGRAMMI! Sono il contenuto più importante di cui si compone l’offerta televisiva e il materiale da costruzione fondamentale per i palinsesti. I programmi sono entità stabili e fissate, prodotte e vendute come merci, e organizzate in pacchetti distributivi dai programmatori. ! Un primo tipo di distinzione interna ai programmi è legata alla modalità della loro PRODUZIONE:" • Dal punto di vista spaziale si separano i prodotti realizzati in interni (negli studi televisivi) da quelli ripresi in esterni, in ambienti “reali”." • Dal punto di vista temporale i programmi possono essere: in diretta, quando la produzione coincide con la trasmissione del segnale televisivo; registrati, quando l’emissione avviene in un secondo momento rispetto alla produzione; e infine in differita, quando la registrazione avviene poco prima della messa in onda (qualche giorno o ora prima)." • Possiamo avere i programmi a utilità ripetuta (programmi di stock), i quali si possono immagazzinare, sono conservabili e replicabili; oppure i programmi a utilità istantanea (programmi di flusso), i quali sfruttano la diretta e si legano fortemente al contesto della messa in onda, occupando ore ma senza arricchire più di tanto i magazzini della rete." • Un’ulteriore categorizzazione è quella che oppone le produzioni ai diritti: le produzioni sono programmi preparati appositamente dall’emittente, che rispondono ai suoi bisogni e si inseriscono nella sua linea editoriale. I diritti sono produzioni altrui, vendute da distributori globali, stranieri o nazionali.! Possiamo aggiungere anche gli eventi, i quali richiedono spesso sia l’acquisto di una licenza sia un investimento produttivo, ma qualificano la rete come “finestra sul mondo” per occasioni informative, sportive o spettacolari particolarmente rilevanti." I programmi compaiono nel flusso scomposti e segmentati, alternati con altri contenuti, intrecciati e legati ai testi pubblicitari… essi sono suddivisi in sezioni, in “blocchi” caratterizzati o meno da qualche forma di omogeneità tematica o narrativa. Ogni programma è frammentato in elementi più brevi, modulari e consequenziali, così da consentire l’inserimento della pubblicità.! La pratica della frammentazione si estesa al punto di creare separazioni fittizie interne al testo, come le cosiddette scomposizioni Auditel > annunci poco visibili della fine di un

programma e dell’inizio di quello successivo che si manifestano mentre sullo schermo sembra continuare sempre la stessa trasmissione; realizzati per isolare i momenti di maggiore ascolto per poter comunicare al pubblico e agli investitori pubblicitari risultati migliori." VINCOLI legati ai programmi:"

- UE Télévision sans frontières: ogni rete o gruppo televisivo deve riservare il 50% del suo tempo mensile a opere audiovisive europee; e sottoparti della quota totale sono riservate a programmi degli ultimi 5 anni, a programmi per l’infanzia e al cinema italiano."

- TUSMAR: divieto di messa in onda televisiva per i film vietati ai minori di 18 anni e la programmazione segnata di quelli vietati ai minori di 14 solo tra le 23 e le 7." PUBBLICITÀ! La presenza di annunci commerciali dà al palinsesto una funzione pragmatica, nel tentativo di convincere gli spettatori innestando la proposta del prodotto nel momento ideale del suo consumo. Se ben strutturata, la pubblicità è un’interruzione che non spezza ma punteggia il flusso, capace persino di aggiungere ritmo al palinsesto e di far prendere respiro ai programmi." L’unità base del testo pubblicitario è lo spot, un messaggio autonomo di breve durata (30 secondi) il quale, quando viene raggruppato in sequenza con altri testi analoghi, compone un break, una pausa nella programmazione.! Oltre allo spot troviamo la sponsorizzazione, o billboard, la quale connette in modo chiaro il prodotto pubblicizzato a un singolo contenuto (questo programma è stato sponsorizzato da) mediante un breve messaggio compreso tra i 5 e i 10 secondi posto all’inizio e alla fine della trasmissione. Altri inviti all’ascolto prevedono simili annunci dello sponsor in apertura dei promo o o in prossimità dei break > jingle." Ampi spazi sono occupati dalla telepromozione, ovvero la presentazione di un prodotto di lunga durata, realizzata al margine di un programma con l’uso di un testimonial; e la televendita, la quale è spesso un programma vero e proprio, con tanto di sigla e di sponsor aggiuntivo." VINCOLI:"

- I messaggi pubblicitari devono essere riconoscibili come tali, separati e distinti dagli altri programmi;"

- Le reti non possono superare il 18% di affollamento pubblicitario nell’ora di programmazione e l’affollamento giornaliero consentito è del 15%;"

- Cartoni animati e funzioni religiose non possono essere interrotti da break al loro interno; le opere teatrali, liriche e musicali devono veder rispettati gli intervalli del testo; telegiornali e film da bambini possono contenere spot soltanto ogni 30 minuti." PROMOZIONE! La rete comunica le proprie trasmissioni fornendo agli spettatori non solo le indicazioni utili rispetto alla griglia del palinsesto, ma costruendole l’attesa. Accanto all’offerta di pacchetti di programmi, organizzato in sequenze, si aggiunge un altro registro della scrittura televisiva, fatto di assaggi e di promesse." L’unità di base è costituita dal promo (promotional message), un filmato che sintetizza i contenuti di un programma e li declina in base al tono della rete, collocato generalmente

in posizioni pregiate all’inizio e alla fine dei break pubblicitari.! I promo seguono l’evolversi del programma: si comincia con un teaser, un breve video che cerca di stimolare la curiosità dello spettatore, senza dare dettagli precisi sulla messa in onda; si prosegue con i promo di lancio, nelle settimane precedenti alla partenza del programma; e infine con quelli di mantenimento, una volta cominciato il programma, per richiamare l’attenzione del pubblico più distratto e rafforzare la fedeltà di chi ha già incontrato il programma." (2) FORMA: IL TEMPO DEL PALINSESTO Il secondo elemento della definizione “operativa” di palinsesto è la sua forma, che si basa su una o più griglie temporali. Il contenuto del palinsesto trova spazio dentro una struttura id base, una forma fissa in cui bordi e scansioni sono tracciati dal tempo. Il risultato è una lista di programmi associati a un’ora precisa, o una tabella che mostra periodi più lunghi.! La griglia di programmazione presenta in questo modo al suo interno una rigidità di fondo, legata allo sviluppo del tempo entro cui si colloca, ma consente poi nella sistemazione dei singoli elementi una maggiore flessibilità." Il palinsesto è una forma di scrittura del tempo, e la creatività degli addetti ai lavori si esercita entro una struttura, agendo per ciascun programma, spot o promo sulle principali dimensioni temporali:"

- la durata, ossia la lunghezza del singolo contenuto; " - la collocazione, cioè il momento di inizio del testo;" - la sequenza, quindi l’ordine degli elementi, i prodotti che lo precedono e lo seguono;" - la frequenza, la scansione della ripetizione, dello stesso episodio o delle occorrenze successive dello stesso titolo, che lega insieme i programmi e costituisce la garanzia della continuità." Il palinsesto influenza i tempi sociali e ne è a propria volta influenzato. Se da una parte la tv, attraverso i suoi appuntamenti più ‘forti’, spinge il pubblico a reimpostare i temi della propria vita quotidiana per non perderseli; dall’altra parte è anche vero che la collocazione dei programmi nel palinsesto è perlopiù concepita in stretta relazione alla presenza in casa della maggior parte degli individui o di particolari categorie di pubblico." La forma del palinsesto rispecchia il dispiegarsi del tempo, riprendendone i termini e ridefinendone i confini. Una prima scansione rilevante è quella che suddivide l’anno televisivo in STAGIONI. Due periodi dell’anno sono definiti “di garanzia”: momenti in cui la platea degli spettatori è più numerosa e presente davanti agli schermi, in cui nel palinsesto sono schierati i grandi eventi, le produzioni più costose, i programmi di punta." Stagione autunnale > periodo più...


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