Parini IL Giorno - Appunti 7 PDF

Title Parini IL Giorno - Appunti 7
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Parini Il Giorno...


Description

Il giorno è un componimento del poeta Giuseppe Parini scritto in endecasillabi sciolti, che mira a rappresentare in modo satirico, attraverso l'ironia antifrastica, l'aristocrazia decaduta di quel tempo. Con esso inizia di fatto il tempo della letteratura civile italiana. Il poemetto era inizialmente diviso in tre parti: Mattino, Mezzogiorno e Sera. L'ultima sezione venne in seguito divisa in due parti incomplete: il Vespro e la Notte.

Mattino Il "giovin signore" (questo è l'epiteto perifrastico con cui l'autore chiama il suo protagonista) è colto nel momento del risveglio a giorno fatto, in quanto per tutta la notte è stato sommerso dai suoi onerosi impegni mondani. Una volta alzato deve scegliere tra il caffè (se tende ad ingrassare) e la cioccolata (se ha bisogno di digerire la cena della sera prima), poi verrà annoiato da visite importune, ad esempio quella di un artigiano che richiede il compenso per un lavoro. Seguono le cosiddette visite gradite (per esempio il maestro di francese o quello di violino); dopodiché non resta che fare toilette e darsi ad alcune letture, tese a sfoggiare poi la propria "cultura" nell'ambiente mondano. Prima di uscire, viene vestito con abiti nuovi, si procura vari accessori tipici del gentiluomo settecentesco, quali coltello, tabacchiera, parrucca etc., e sale in carrozza per recarsi dalla dama di cui è cavalier servente (secondo la pratica del cicisbeismo, di cui lo stesso Parini è forte critico).

Mezzogiorno, ribattezzato successivamente Meriggio Il "giovin signore", arrivato a casa della dama dove verrà servito il pranzo, incontra il marito della suddetta, che appare freddo ed annoiato, e che secondo i dettami della vita nobiliare lascia lei in compagnia del giovin signore. Finalmente è ora di pranzo, e i discorsi attorno al desco si susseguono, fino a che un commensale vegetariano (l'essere vegetariano era una moda discretamente diffusa tra gli aristocratici del tempo, cosa che a Parini sapeva di ipocrisia dato il loro quasi disprezzo per gli uomini di casta inferiore), che sta parlando in difesa degli animali, fa ricordare alla dama il giorno funesto in cui la sua cagnolina, la vergine cuccia, morse il piede ad un servo che era intento a svolgere le sue mansioni per la padrona; il povero servitore, preso alla sprovvista, per scrollarsela, le diede un calcio: la cagnolina guaì, come per chiedere aiuto. Tutti nel palazzo accorsero, la padrona svenne e, dopo aver ripreso i sensi, punì il servo con il licenziamento, nonostante i venti anni di diligente servizio (in questo passo, l'ironia sorridente di Parini si trasforma in vero sarcasmo). Segue lo sfoggio della cultura da parte dei commensali, il caffè e i giochi.

Vespro Si apre con una descrizione del tramonto. Il Giovin Signore e la dama fanno visita agli amici e vanno in giro in carrozza, ma solo dopo che la donna ha congedato pateticamente la sua cagnetta e il Giovin Signore si è rassettato davanti allo specchio. Poi si recano da un amico ammalato, solo per lasciargli il biglietto da visita, e da una nobildonna che ha appena avuto una crisi di nervi, mentre discutono su una marea di pettegolezzi. A questo punto interviene il Giovin Signore che annuncia la nascita di un bambino, il figlio primogenito di una famiglia nobiliare.

Notte I due amanti prendono parte ad un ricevimento notturno, ed il narratore inizia la descrizione dei diversi personaggi della sala, in particolare degli "imbecilli", caratterizzati da sciocche manie. Poi si passa alla disposizione dei posti ai tavoli da gioco (che possono risvegliare vecchi amori o creare intrighi) e infine ai giochi veri e propri. Così si conclude la dura giornata del nobile italiano del Settecento, che tornerà a casa a notte fonda per poi risvegliarsi il mattino dopo, sempre ad ora tarda....


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