Pedagogia Interculturale PDF

Title Pedagogia Interculturale
Course pedagogia interculturale
Institution Università Telematica Pegaso
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Test psicologia interculturale- pegaso...


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MODULO I PEDAGOGIA INTERCULTURALE

1. Che cos’è l’identità: "L’insieme dei connotati che caratterizzano un persona o un gruppo

sociale". 2. Che cosa vuol dire opera per G. S. Bruner: "Le opere creano, in un gruppo di lavoro

condiviso, modi di pensare, mentalità, comuni". 3. Come definiresti l'azione di mediazione culturale: "Azione di facilitazione dell'incontro fra

diversi in una realtà multiculturale e plurietnica che si connota in maniera variabile a seconda delle istituzioni, dei contesti e delle situazioni in cui si opera". 4. Con diaspora dei saperi pedagogici si fa riferimento: "all’esistenza di una serie di saperi che,

pur non facendo parte dell’ambito delle scienze dell’educazione, comunque si misurano con il problema dello sviluppo personale e sociale dell'uomo ". 5. Con quale aspetto della diversità si è misurata la pedagogia sociale: "Quello che deriva dal

disadattamento, dalla devianza e dalle conseguenze delle carenze socioeconomiche e culturali". 6. Conseguire l'identità vuol dire: "conseguire la capacità di ricondurre a senso l'eterogeneità e

talvolta la drammaticità degli eventi e dei vissuti". 7. Differenza e uguaglianza, in prospettiva interculturale, sono:

"momenti distinti di un

processo unitario di coniugazione delle diverse identità". 8. È eliminabile, in una teoria pedagogica dello sviluppo, la dimensione valutativa: "d) No: la

dimensione valutativa e axiologica è ineliminabile in una teoria pedagogica. ". 9. È importante che i giovani avvertano che: "la crescita che si compie nella famiglia e nella

scuola deve aprirsi alla comunità umana intera".

10.E’ coniugabile lo sviluppo delle conoscenze con la maturazione di atteggiamenti e

disposizioni personali eticamente e socialmente positivi - (indicare la risposta falsa) "Vanno curate, in maniera distinta e separata, capacità intellettive, contenuti cognitivi e disposizioni affettive". 11.E’ possibile identificare nel principio di differenza un fondamento della educazione alla

progettazione esistenziale: "Si in funzione di uno sviluppo possibile che orienta e motiva il cambiamento evolutivo". 12.E’ possibile sostenere che, nella letteratura pedagogica e psicologica del passato, si può già

cogliere, il tema della differenza. Perché? "Negli studi sullo sviluppo integrale della persona, il tema della diversità si esprime in relazione alla unicità ed insopprimibile originalità di ogni soggetto umano ". 13.Educare le nuove generazioni a liberarsi dai pregiudizi significa: " consentire a ciascuno di

individuare e destrutturare la coercizione che i sistemi culturali di appartenenza possono esercitare". 14.Gli interventi di educazione interculturale dovrebbero: "definirsi in un processo circolare di

reciproco incremento con l'educazione scolastica". 15.I linguaggi e i modi di comunicazione presenti nel tessuto sociale: "andrebbero ri-assunti

degli interventi educativi ai fini di una effettiva comprensione del reale ". 16.I più recenti indirizzi di ricerca sull'insegnamento e sull'apprendimento sostengono che:

"Già da bambini sviluppiamo la capacità di leggere le altre menti". 17.I processi educativi nel sociale sono caratterizzati da: "complessità non facilmente

controllabile". 18.I rapporti intersoggettivi: "sono impensabili al di fuori di un contesto sociale". 19.I valori emergenti: "sono valori perenni e condivisibili che le varie culture avevano cercato

di esprimere ma che si erano cristallizzati e persino contrapposti in diverse forme di tradizione".

20.Il “sé rivisitato” : "è la capacità di vedere se stessi con gli occhi degli altri". 21.Il concetto di responsabilità totale come dovere verso il futuro: "richiama il compito di

vigilare sul dovere di autentica umanità degli uomini futuri". 22.Il divenire evolutivo del soggetto ha quali cardini: "l'orientamento relazionale e la

competenza progettuale". 23.Il divenire personale: "si attua nel tempo e nello spazio secondo ritmi, funzioni e dimensioni

di senso personali e culturali". 24.Il diverso è in ciascuno di noi: quali argomentazioni adduce a sostegno di questa rivelazione

l'indagine psicoanalitica: "Il mondo dell'inconscio rappresenta il diverso dentro di noi che può mettere in pericolo il nostro equilibrio". 25.Il modello della dipendenza conduce: "alla negazione delle differenze". 26.Il modello della indipendenza conduce: "alla radicalizzazione delle differenze". 27.Il modello della indipendenza: "porta allo sviluppo di una solidarietà collaborativa". 28.Il modello della indipendenza: "concede consenso e credito all'altro a patto che eviti ogni

errore". 29.Il modello della indipendenza: "porta allo sviluppo di una solidarietà competitiva". 30.Il modello della indipendenza: "porta allo sviluppo di una solidarietà collaborativa". 31.Il modello della interdipendenza: "attiva le potenzialità di crescita e di cambiamento di tutti i

soggetti coinvolti ". 32.Il narcisismo e l'integralismo sono due fenomeni, che indicano un sostanziale ritiro in sé e il

rifiuto del molteplice. Indicare, tra queste affermazioni, quale si riferisce al narcisismo: "La difficoltà a controllare costruttivamente la realtà viene compensata dalla possibilità di costruire e conservare la propria immagine di sé". 33.Il principio di differenza: "è rintracciabile nell'esigenza di valorizzare l’originalità creativa e

l'unicità del processo di personalizzazione".

34.Il principio di reciprocità coinvolge da sempre il discorso educativo: è possibile educare

senza educarsi: "No, perché la relazione educativa è processo interattivo". 35.Il principio di reciprocità in ambito pedagogico fa riferimento: "all'evolutività differente e

pur complementare di un soggetto evoluto e di un soggetto in via di sviluppo". 36.Il principio di responsabilità: "coinvolge l'alterità presente e futura". 37.Il problema della libertà come si pone, in campo pedagogico, nei confronti del problema del

metodo: "Il problema della libertà è questione fondativa del metodo che non è riducibile a problema tecnico". 38.Il profilo professionale dell'educatore che opera nel sociale: "assume connotati variabili a

seconda delle istituzioni, dei contesti e delle situazioni in cui interviene". 39.Il rapporto educativo conduce: "c) all'intesa solidale e al sostegno umano che sono necessari

a ciascuno per crescere". 40.Il rispetto: "fonda la possibilità del dialogo". 41.Il soggetto con attitudine intersoggettiva: "possiede capacità di negoziazione dei significati

e dei ruoli nell'interazione con gli altri". 42.Il tempo dell'Altro: "chiama ad una responsabilità che diventa etica del presente e del futuro

". 43.Il valore della solidarietà (indicare l'affermazione falsa): "c) Non risiede nell'impegno alla

condivisione di propositi e progetti.". 44.In prospettiva interculturale, il compito educativo: "ha carattere universale". 45.In un contesto monoculturale, l’accoglienza dell’altro diverso è più facile o più difficile

(rispetto ad un contesto multiculturale): "d) In un contesto monoculturale non è facile trovare disponibilità al dialogo ed all’accoglienza del diverso, perché prevale la tendenza all'omologazione".

46.In un contesto multiculturale, l'identificazione dell'altro è facile o difficile: "Non è facile

perché è necessario sintonizzarsi su codici, simboli, regole comportamentali e vissuti personali differenti". 47.In un intervento efficace sul territorio bisognerebbe sostenere prioritariamente:

"la

dimensione processuale e olistica della formazione". 48.In una società interculturale le categorie dello spazio e del tempo: "si modificano e si

evolvono". 49.Indicare l'affermazione falsa: "a) La pedagogia interculturale ha il merito di aver recuperato

valori perduti considerandoli come universalmente condivisibili.". 50.Indicare quale è l'affermazione esatta: "L'identità è un processo, spesso travagliato e

difficoltoso, che viene a misurarsi nel mondo interiore come in quello esterno con ampliate capacità di conoscenza". 51.Indicare quale, fra queste affermazioni, è falsa: "L'educazione interculturale ha oggi il

compito di sostenere il processo evolutivo di ogni soggetto appartenente a cultura minoritaria". 52.Inserisci qui il testo della domanda: "è fondativa della proposta educativa". 53.L’integrazione compensativa rispecchia"un'ottica monoculturale". 54.La comunicazione sociale richiede il supporto delle tecniche del comunicare interumano che

riguardano: "i sistemi soggettivi di interpretazione". 55.La consapevolezza progettuale: "punta alla promozione della identità distinta dell’altro ed

alla costruzione di un dialogo evolutivo per entrambi i soggetti coinvolti". 56.La cooperazione a fini comuni è risultato di: "una solidarietà collaborativa". 57.La crescita umana permanente: "coinvolge il passato personale e il passato collettivo". 58.La cultura occidentale nell'incontro con le culture orientali va riscoprendo: "il pensiero

simbolico". 59.La differenza: "consente percorsi nuovi per definire la propria e l'altrui identità".

60.La disuguaglianza sul piano pedagogico: " è conseguenza dell’incapacità di accogliere la

diversità come valore ". 61.La fonte principale di ambiguità e distorsioni che inducono aspetti disfunzionali negli

interventi di educazione sociale è da rintracciare: "nella separazione dell'analisi degli aspetti funzionali e produttivi dalla considerazione della evoluzione degli interessi e dei bisogni ". 62.La forza traente della solidarietà risiede: "nella partecipazione all’impegno evolutivo

dell'altro". 63.La letteratura che si è perlopiù occupata delle questioni relative alla pedagogia

compensativa: "è in particolare quella tedesca". 64.La logica della integrazione omologante: "mira a colmare il divario tra subculture

minoritarie e cultura dominante mediante l’assimilazione". 65.La mediazione: "consente lo scambio l'incontro, la collaborazione tra diversi ed è quindi

condizione dell’educazione interculturale ". 66.La multiculturalità è: "una categoria descrittiva, analitica, storica, sociologica". 67.La parola 'interculturale' in riferimento alla pedagogia: "indica un impegno particolare e

specifico della ricerca pedagogica che ha come oggetto l'educazione interculturale". 68.La parola stigma, di origine greca, sta ad indicare quei segni fisici che caratterizzano in

maniera insolita e criticabile chi li ha. Quanti tipi di stigma conosci: "Tre tipi: le deformazioni fisiche, gli aspetti criticabili del carattere e gli stigmi tribali di razza, nazione, religione". 69.La pedagogia compensativa: "non percepiva le dinamiche di acquisizione-perdita della

identità culturale". 70.La Pedagogia della reciprocità di Bruner presume che (indicare la risposta falsa):

"L'insegnante non debba preoccuparsi di capire cosa pensa il bambino e come arriva a elaborare le sue idee".

71.La pedagogia interculturale come nuova prospettiva per l'educazione: "recupera molte delle

lezioni pedagogiche del passato per ricondurle a nuovi orizzonti". 72.La Pedagogia interculturale nasce: "lungo la linea che va dall’educazione compensativa

all’educazione multiculturale per giungere a quella interculturale ". 73.La pedagogia interculturale oggi si pone essenzialmente come: "ricerca e proposta di valori

educativi universalmente condivisibili". 74.La pedagogia interculturale si propone: "c) Di colmare le carenze cognitive e linguistiche

degli allievi immigrati". 75.La pedagogia interculturale: "è una pedagogia da costruire facendo tesoro di vari saperi". 76.La pedagogia interculturale: "è una pedagogia che valorizza la persona". 77.La possibilità che esista un futuro per l'uomo può rappresentare la prima fondamentale

responsabilità per ciascuno: "Si: si tratta di tutelare nell'oggi tutto ciò che può garantire un domani di 'autentica umanità', ". 78.La prospettiva interculturale a scuola: "esige obiettivi che potremmo definire di didattica

trasversale". 79.La prospettiva interculturale può essere vista come un cambiamento di paradigma

pedagogico nel senso che: "si pone come pedagogia della formazione culturale che permette ad ognuno di essere soggetto storico, individuato e differenziato". 80.La qualità nella scuola: "è anche il risultato di migliori relazioni tra diversi". 81.La scuola bilingue: "riconosce il diritto a conservare propria identità culturale". 82.La società educante: "è un parametro irrinunciabile di un discorso pedagogico mirato allo

sviluppo personale e sociale". 83.La solidarietà difensiva nei confronti del diverso: "occorre imparare a riconoscerla nelle

istituzioni dove può diventare latente e strutturale". 84.La tolleranza: "è sorta in clima di dominanza monoculturale". 85.La tolleranza: "apre prospettive di piena condivisione".

86.La varietà dei processi comunicativi confligge con l'identità personale: "No, perché anzi

conferisce ricchezza di esperienza alla persona e ne potenzia la capacità di interpretare il mondo". 87.La varietà dei processi comunicativi confligge con l'identità personale: "No, perché anzi

conferisce ricchezza di esperienza alla persona e ne potenzia la capacità di interpretare il mondo". 88.L'affermazione 'l'uno per l'altro in quanto l'uno guardiano di suo fratello': "sottolinea in

modo efficace l’esigenza della corresponsabilità ma si muove ancora nella logica del controllo". 89.L'analisi dei bisogni è indispensabile nel settore dell'educazione interculturale perché: "può

consentire di fare leva su motivazioni connesse a quei problemi umani che spesso restano bloccati e che invece possono garantire l'acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé". 90.Le differenti aggregazioni umane, sociali, culturali, etniche, nazionali e internazionali:

"costituiscono un tessuto di convivenze diverse ormai profondamente interconnesso a livello locale e globale". 91.Le forme di intervento per lo sviluppo dell’ambiente socio-culturale: "debbono variare nel

tempo a seconda dei momenti evolutivi". 92.Le istituzioni che operano con valenza pedagogico-culturale: "dovrebbero porsi come spazio

dinamico aperto ad attività volte a produrre esperienze sociali e a promuovere modalità relazionali evolutive ". 93.Le nuove generazioni sembrano oggi più capaci di interpretare il mondo. Come mai: "Nella

società complessa l'attività simbolica si sviluppa e facilita i processi adattivi". 94.L'educazione

è un processo complesso in cui condizioni ed evento non sono

deterministicamente correlati. Perché: "L'evento educativo talvolta si manifesta nella precarietà delle condizioni, mentre non compare in situazioni apparentemente ottimali".

95.L'educazione è, secondo M. Mencarelli, 'scienza sviluppativa' perché: "mira a promuovere e

a sostenere la piena attuazione del potenziale educativo della persona". 96.L'educazione interculturale è percorso idoneo a sostenere: "l'evoluzione dal singolare al

plurale". 97.L'educazione interculturale: "definisce percorsi educativi esclusivamente all'interno del

contesto scolastico". 98.L'educazione interculturale: "è un percorso di crescita che non estranea la persona dal

contesto sociale ". 99.L'educazione interculturale: "va alla ricerca di un significato che restituisca ad ognuno il

gusto del vivere insieme nella differenza". 100.

L'educazione multiculturale del ragazzo: "ha radici nella vita quotidiana".

101.

L'educazione: "si fa esperienza solidale estesa a ogni contesto di vita".

102.

L'educazione: "spesso si manifesta come evento più che come risultato".

103.

L'espressione educazione allo sviluppo: "è oggi adoperata con ampia valenza

semantica". 104.

L'idea di confine: "non ha più senso come linea di demarcazione tra eguali e diversi".

105.

L'identità dell'uomo contemporaneo: "è un mondo complesso in divenire".

106.

L'identità personale (indicare l'affermazione vera): "trascende quella culturale".

107.

L'immigrato deve affrontare: "il radicamento dell’identità in una pluralità di contesti

culturali". 108.

L'integrazione è: "un compito educativo per tutti".

109.

L'interazionismo simbolico sostiene che: " i processi di crescita e di cambiamento

debbono essere ricondotti alle prospettive dei protagonisti ed alle loro situazioni di vita ". 110.

L'intercultura è: "un compito educativo".

111.

L'intercultura promuove: "il riconoscimento delle diversità nelle interazioni tra i

molteplici registri di una stessa cultura e tra le differenti culture".

112.

Lo sviluppo è possibile a patto che: "via sia una liberazione dell’uomo e delle

comunità sociali dalla indigenza e dalla penuria che limitano la loro capacità di fruire della varietà di risorse di cui dispongono". 113.

L'operatore di educazione interculturale: "dovrebbe creare le condizioni per una

elaborazione condivisa delle decisioni". 114.

L'operatore di educazione interculturale: "dovrebbe trasformare i problemi

dell'eterodirezione e del controllo sociale in quelli della promozione sociale". 115.

L'operatore nel settore dell'iniziativa non istituzionale: "dovrebbe gestire un compito

più che svolgere un ruolo". 116.

L'operatore nel settore dell'iniziativa non istituzionale: "dovrebbe gestire un compito

più che svolgere un ruolo". 117.

L'opzione interculturale costituisce: "un metodo e una prospettiva d'azione capace di

cogliere la sfida della discontinuità". 118.

L'uguaglianza dei diritti fra tutti gli uomini diventa ineguaglianza di fatto perché: "i

diritti dell'uomo esistono in concreto soltanto se riconosciuti come diritti del cittadino ". 119.

Nel dire che la riflessione pedagogica diventa un fatto interculturale, si intende che:

"essa diviene un incontro tra differenti saperi sull’educazione non per condurre dal diverso all’uguale bensì dal diverso al nuovo". 120.

Nel modello della dipendenza: "vi è una coesione difensiva intorno al modello

condiviso ed una percezione negativa di ogni realtà esterna". 121.

Nel modello della dipendenza: "l'educando cresce, l'educatore non cambia".

122.

Nel narcisismo: "il sé è inteso come unico baluardo contro l'incontrollabile

molteplicità del mondo". 123.

Nel rapporto Io-mondo c’è: "una tensione adattiva che comporta ad un tempo

assimilazione e accomodamento". 124.

Nella chiusura al diverso è rintracciabile: "una solidarietà difensiva".

125.

Nella lezione si parla di 'logica tribale' per fare riferimento: "alla logica della

uniformità interna e della diversità esterna". 126.

Nella società occidentale di oggi, la vita del bambino: "è meno distinta, meno

protetta e più direttamente connessa a quella dell'adulto". 127.

Nell'interazione responsiva, l'altro: "entra nella dimensione del presente come co-

autore del futuro". 128.

Nell'odierno contesto culturale anche l'educazione si fa processo complesso. Quale di

queste affermazioni appa...


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