Perchè il Sud è rimasto indietro riassunto PDF

Title Perchè il Sud è rimasto indietro riassunto
Author Chiara Casarin
Course Economia urbana
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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PERCHE' IL SUD E' RIMASTO INDIETRO? EMANUELE FELICE. INTRODUZIONE. Lo scopo di questo libro è quello di trovare una risposta completa e vera al perché il sud è rimasto indietro , così da fornirgli le risposte per un riscatto. In questo libro ci sono due novità : 1) si attua una considerazione massima sulle fonti e sulle metodologie usate e si utilizzano quelle più aggiornate per avere più accuratezza possibile. 2) Si pone attenzione a dibattito internazionale. I temi principali sono : • arretratezza , • privilegio e • disuguaglianza. Fino a questo momento le risposte al perché il sud è rimasto indietro sono state degli stereotipi sbagliati : ➔ Risposta accusatoria : la causa dell'arretratezza : diversità dei meridionali. In questa risposta si collocano : . teorie neo razziste (accusa forte) e . teorie sulla scarsa cooperazione dei meridionali (accusa debole). Queste teorie accusano indistintamente tutti i meridionali senza distinguere tra chi ha goduto di questa situazione e chi ne ha pagato il prezzo. ➔ Risposta assolutoria : risposta più benevola perché assolve sia i cittadini sia le classi dirigenti. In essa si collocano diverse teorie : . sud arretrato perché sfruttato dal nord (accusa forte) , . sud arretrato per le sue condizioni geografiche e .sud arretrato per i comportamenti sbagliati della sua classe dirigente che però non poteva fare altrimenti ( accusa debole). In entrambe le risposte le accuse forti sono sbagliate , mentre quelle deboli hanno un fondo di verità MA non arrivano al nocciolo centrale della questione. La risposta corretta deve : differenziare tra chi ha goduto dell'arretratezza e chi no e perciò chi ha ritardato volontariamente lo sviluppo del meridione con comportamenti dolosi per i propri interessi. Questa è una risposta socio istituzionale che riprende le tesi di : • Salvemini e Gramsci : accusa ai latifondisti . • Acemoglu e Robinson : qualità delle istituzioni che sono estrattive e condizionate dalla grande criminalità organizzata.

( anche se il libro da maggiore attenzione alle differenze interne delle singole regioni). La soluzione è un radicale cambiamento della società meridionale : eliminazione criminalità organizzata e clientelismo e conversione delle istituzioni da estrattive ad inclusive.

CAPITOLO 1. IL DIVARIO ALL'UNITA'. L'Unità d'Italia fu un avvenimento importante per l'intera Europa e la sua riuscita e durata furono una sorpresa. Al contrario della Germania fu attuata non dallo Stato più grande : il Regno delle Due Sicilie MA dal Regno di Sardegna : più piccolo territorialmente e militarmente. Questo avvenne a causa dell'arretratezza del Regno delle Due Sicilie. LE PRECONDIZIONI. L'unica somiglianza tra i due Stati era il nome : Regno. Il Regno di Sardegna aveva come capitale Torino e la Sardegna era come una colonia. Con l'istituzione nel 1848 dello Statuto Albertino divenne una monarchia costituzionale. Grazie alla guida di Cavour si iniziò un'opera di modernizzazione che riguardò tutti gli ambiti . Il Regno delle Due Sicilie aveva come capitale Napoli e la Sicilia era importante ma ostile. I moti rivoluzionari e costituzionali del 1848 furono subito repressi con la forza e sovrano era l'immobilismo. Furono pochi i tentativi di modernizzazione e tutti frenati da forti dazi doganali. I Borbone portarono avanti questo immobilismo ( basso prelievo fiscale MA quindi poche risorse) per evitare rivolte. Il Regno delle Due Sicilie era mal visto dall'opinione pubblica internazionale : ➔ liberali : a favore del Piemonte , ➔ francesi : sostegno ai Savoia , ➔ inglesi : chiara ostilità : aiutarono lo sbarco dei Mille , volevano unità Italia per poter portare i loro prodotti al sud e perché vedevano Italia unita come freno al potere francese nel Mediterraneo. La conquista avvenne perciò per le diverse strade prese dai due Stati in particolare dal 1848. I dati sul divario Nord Sud al momento dell'unità ci mostrano quali furono le precondizioni per lo sviluppo ( precondizioni diverse a causa delle differenti scelte compiute volontariamente dalla classe dirigente): • dati sulle infrastrutture di trasporto :

- ferrovie : i Borbone furono i primi a costruirne una in Italia MA essa non aveva nessuno scopo economico ma fu solo un capriccio aristocratico. Al momento dell'unità al sud si avevano solo 99 Km di ferrovie ( 0,9 m per Km quadrato )contro gli 850 Km del Regno di Sardegna (25 m per Km quadrato). - strade : nel Regno di Sardegna vi erano 16.500 Km di strade contro i 13.700 del Sud , la cosa si aggrava se si pensa che data la conformazione territoriale del Sud per percorrere la stessa distanza c'era un percorso più lungo. • Dati sulle infrastrutture di comunicazione : al nord un abitante riceveva in media 6 lettere mentre al sud 1,5. questo rispecchia anche il forte tasso di analfabetizzazione : 86% della popolazione meridionale era analfabeta ( dati gravissimi , simili solo alla Russia Zarista) mentre nel resto d'Italia lo era il 63%. • Dati sulle infrastrutture finanziarie : al centro nord vi era una struttura creditizia differenziata simile a quella capitalista ed una vasta rete di intermediazione finanziaria. Nel Regno delle Due Sicilie vi erano solo 2 banche popolari e non esisteva moneta cartacea. IL REDDITO. I dati riguardanti il reddito sono più incerti perché il PIL fu creato negli USA con la crisi del '29 e si diffuse dopo la 2°GM. Per studiare la situazione post unificazione si è quindi dovuto ricostruire ; nella ricostruzione l'Italia è stato un paese abbastanza avanzato : . nel 1957 l'ISTAT pubblicò una serie storica annuale del PIL per settori a partire dal 1861 ma c'erano molte incorrettezze sulle fonti e sui metodi usati. . nel 1968 si fece una revisione di questo lavoro MA le incorrettezze rimasero. Si rifecero così delle stime ex novo : • sotto il coordinamento della Banca d'Italia si creò una nuova serie storica a partire dal 1861. Si fecero poi delle ricostruzioni di dati regionali che sono però , meno attendibili di quelli nazionali perché le regioni non esistevano ancora come unità amministrative. • Zamagni (anni '70) fece una prima stima relativa ai divari regionali : PIL medio italiano 100 , PIL triangolo industriale 134 , PIL sud 75 , MA vi è nel suo lavoro una sopravvalutazione a favore del nord. • Fenoaltea (2003) fece una stima relativa ai divari regionali , usando un metodo differente in 3 punti rispetto a quello della Zamagni : . usa dati nazionali aggiornati , . usa dati rilevati dai censimenti della popolazione per calcolare la forza lavoro e . non tiene conto della diversa produttività delle regioni.

MA in questo modo si ha una sottovalutazione a favore del sud e i divari sono troppo ridotti ; perché : la produttività di un operaio del nord è maggiore di quella di uno del sud ( ma non ne tiene conto ) e non usa prezzi correnti. • Felice vuole giungere ad una conclusione mediana tra queste due eliminando le distorsioni e usando anche dati presi dalla letteratura internazionale. Egli , perciò , considera : entrambi gli approcci , l'occupazione femminile e minorile e si rifà a Geary e Stark : essi ripartiscono il PIL nazionale in base all'occupazione regionale. Questo metodo funziona perché considera l'alta scomposizione settoriale e l'attendibilità del debito nazionale da cui partire. Per l'Italia il numero di settori è elevatissimo e i dati nazionali sono accurati (utilizza quelli della banca d'Italia): . per l'industria Felice utilizza i dati di Ciccarelli e Fenoaltea , . per l'agricoltura Felice utilizza i dati diretti della produzione regionale ricostruiti da Federico , . per i servizi Felice utilizza i dati di Ellena e i dati del tempo e . per stimare i salari usa come termini di confronto i dati di Fenoaltea e Ciccarelli. Il risultato che ottiene è : 100 media nazionale del PIL, 90 PIL mezzogiorno e 106 PIL centro nord. Tra il sud e il nord c'è quindi un divario di circa il 20% nei livelli di reddito. La situazione comunque si differenzia internamente alle singole regioni e i redditi più alti in generale sono nelle regioni più urbanizzate e di più antica tradizione manifatturiera. • I primi che formularono una serie annuale di lungo periodo furono Daniele e Malanima. I risultati del loro studio sono però contrastanti con quelli trovati da Felice e con le evidenze storiche : no grande differenza nei PIL al momento dell'unificazione. Metodo : . derivano i risultati dalle stime di Fenoaltea e attribuirono ad ogni regione le stesse variazioni che ci furono a livello nazionale MA così non si tiene conto delle differenze regionali , . attuano un passaggio ai confini territoriali correnti senza però spiegare il metodo utilizzato , e ciò provoca forti impatti nei risultati delle regioni e . usano le stime di Fenoaltea che sottovalutano il divario nord sud . Le affermazioni di questi (ed altri ) ricercatori non hanno fondamento storico. LE CONDIZIONI DI VITA. L'Italia al momento dell'unificazione si poteva complessivamente definire come un paese povero ed arretrato , specialmente rispetto ad altri paesi come Inghilterra e Francia.

Il reddito era generalmente medio – basso e una grossa parte della popolazione era vicino o sotto la soglia di povertà ; e dato il reddito più basso del Sud , vi erano li più poveri rispetto al nord. Essere poveri voleva dire non avere la possibilità di riscattarsi poiché si è impegnati a sopravvivere ; quindi i benefici derivanti da un aumento del reddito sono maggiori per le classi più povere. Vecchi e colleghi hanno stimato una linea assoluta di povertà nel decennio appena successivo all'unificazione. Calcolando l'andamento del costo di una caloria , hanno stimato la linea di povertà alimentare , cioè il reddito necessario per soddisfare i bisogni alimentari. Nel 1861 era pari a 1,5€ giornalieri e nel 1871 pari a 1,7€ . Hanno poi stimato la linea di povertà totale , cioè il reddito necessario a soddisfare i bisogni non alimentari. Nel 1861 era pari a 2,3€ al giorno e nel 1871 era pari a 2,4 € . Essendo il reddito medio giornaliero nel 1871 al sud pari a 5€ e al nord pari a 6€ , in teoria i poveri erano pochissimi. MA ciò è sbagliato perché si deve tener conto della distribuzione del reddito : essa era molto ineguale specialmente al sud. Vecchi e colleghi hanno fatto una ricostruzione storica della diseguaglianza personale studiando 20.000 bilanci di famiglie. I risultati della ricerca furono che nel 1861 al nord il 37% della popolazione era al di sotto della linea di povertà assoluta e al sud lo era il 52%. Nel 1871 al nord lo era il 35% e al sud il 45%. Le differenze nord sud si possono cogliere anche da indicatori non monetari come: • la statura : differenze di altezza riflettono le condizioni di vita di una persona , e al sud essa fu sempre minore che al nord con uno scarto minino di 2 cm ad uno massimo di quasi 5. • speranza di vita : più a lungo si vive , meglio si sta. • Istruzione : analfabetizzazione molto alta al sud : solo 14 persone sapevano scrivere mentre al nord erano più del doppio. Ciò si rifletteva anche nel tasso di scolarizzazione : al sud solo il 17% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni andava a scuola , mentre la restante parte andava a lavorare. Il lavoro minorile aveva percentuali altissime al sud (80%) mentre al nord si attestava intorno al 50%.

Al sud una minoranza era agiata e viveva soprattutto in Campania (Napoli). POVERTA' DELLA NATURA E MISERIA DEGLI UOMINI. Il dibattito sul mezzogiorno si sviluppò poco dopo l'unificazione. Negli anni '70 del '800 ci furono inchieste di coloro che fondarono il meridionalismo classico : Franchetti , Villari e Sonnino e questi temi furono spesso discussi in parlamento. Fortunato indicò come causa primaria dell'arretratezza del mezzogiorno : la povertà della natura. Il sud era arretrato a causa delle condizioni fisiche e climatiche avverse : montagne , siccità , scarsità di piogge , poche pianure e torrenti. A ciò si aggiungeva la misera , morale ed economica degli uomini. MA questa teoria non rispecchia la realtà e troviamo le prive nelle fonti di epoche antiche : il meridione (durante i romani) era fertile e famoso in tutto il mondo classico. La prima distruzione si ebbe con la seconda guerra punica e in questo periodo si affermò il latifondo. Per Tonybee da questo momento iniziarono le cause di arretratezza del mezzogiorno MA ciò è sbagliato perché il latifondo si diffuse ovunque e nei secoli successivi il meridione era ancora florido e riforniva con i suoi prodotti agricoli il nord Italia. = la terra del sud non è povera a priori MA lo diventa se messa in condizioni di esserlo : è stata la miseria degli uomini a provocare la miseria della natura. Anche durante il periodo liberale l'agricoltura era buona e ad un livello simile a quello delle altre regioni italiane. Forti erano invece le differenze regionali , Puglia ,Sicilia e Campania erano le regioni più ricche ; mentre le altre regioni del sud avevano una terra più povera. Comunque l'agricoltura era il settore più produttivo nel sud Italia. Uno dei problemi del mezzogiorno fu che rimase in vigore fino al '800 il latifondo e perciò continuarono diseguaglianze economiche e giuridiche. Inoltre la ricchezza era nelle mani di pochi : del clero e dell'aristocrazia ; l'1% della popolazione possedeva quasi tutta la terra. Importante nel successivo sviluppo economico ed industriale furono le modalità di conduzione della proprietà della terra : • centro Italia : il colono era responsabile dell'appezzamento che gli era stato dato e divideva con il padrone il raccolto. • Nord Italia :

vi erano famiglie numerose , composte da più nuclei in cui fondamentale era la cooperazione e vigeva la mezzadria ; essa fu fondamentale nella costruzione di una mentalità imprenditoriale , nell'assunzione di responsabilità e nella cooperazione = valori del capitalismo. • Sud Italia : le famiglie non possedevano diritti sulla terra , ma la lavoravano e basta ed erano di dimensioni minori e la cooperazione era limitata a queste persone. La famiglia , e i suoi valori , erano a quei tempi fondamentali perché , insieme alla chiesa , era il principale mezzo di trasmissione di valori. Nonostante questa situazione al sud ci furono diversi tentativi di riforma che però ebbero sempre esito negativo e furono repressi con la forza. I tentativi fatti dalla borghesia fallirono e spesso il regime fu aiutato dai contadini. PERCHE' NASCE LA MAFIA?. È luogo comune pensare che la mafia sia nata con l'unificazione MA non fu così. La mafia e la ndrangheta si rivelarono e rafforzarono MA esistevano già (la camorra era già nota). Esse nacquero durante la prima metà del '800 a causa della situazione di diseguaglianza e di assenza dello Stato. Nel passaggio dall'ancienne regime alla modernità , mancò nel meridione uno Stato forte capace di imporre le nuove regole e di farsi rispettare. Perciò ad esso si sostituirono la borghesia “abortita” e le élite locali nell'uso della violenza. • Mafia : Dagli anni '40 del '800 la mafia assunse il carattere patologico che ancora oggi la caratterizza. Fondamentali nella sua nascita furono 2 passaggi : - abolizione feudalità : sancita nel 1812 MA completata solo nel 1838 e - riorganizzazione del sistema amministrativo borbonico. In questi due passaggi lo stato fu poco presente e così i proprietari terrieri si organizzarono da se per difendersi dal brigantaggio : crearono delle bande extralegali il cui compito era protezione e ripresa dei beni rubati MA lo si fece patteggiando : iniziò complicità tra ladri e membri di queste bande. La Mafia si sviluppò solo nella parte centro occidentale dell'isola perché più ricca e con più interessi da difendere. I momenti salienti furono : - eliminazione feudalità , - moti '48 : le milizie partecipano attivamente a questi moti e si pongono come unica forza sul territorio e i loro membri entrano nella polizia ecc..

- sbarco dei 1000 : le milizie hanno consolidato il loro potere e fanno partire una rivolta anti borbonica. - unità : uno Stato forte si impone MA non è voluto , specialmente perché si alza la pressione fiscale e per la leva obbligatoria . Il sud da molto MA riceve poco , perciò molti giovani scappano e si arruolano in queste milizie. • Ndrangheta : è la maggiore organizzazione criminale europea ed italiana. Anch'essa si rivela con l'unità ma esiste già da tempo. Si sviluppa in Calabria in una situazione ancora più povera della Sicilia. Anche qui il brigantaggio era un problema grave e ci si creò allora un ordinamento giuridico popolare per proteggersi. Con l'unità rafforzò il suo potere. • Camorra : era già conosciuta ai tempi dei Borbone e si caratterizza per il suo carattere urbano e per lo stretto rapporto con la Polizia grazie al quale riescono a comandare anche dal carcere. La sua base era Napoli ed agiva soprattutto nel settore dei servizi : le sue attività principali erano : terziario , intermediazione alla dogana , esazione dei dazi per le merci.. E' formata da plebei che si contrappongono allo Stato e che vogliono assomigliare all'aristocrazia. Si rafforza coi moti del '48 in cui riesce a politicizzarsi. Il rafforzamento decisivo si ebbe con l'unità dove il ministro per gli interni e capo della polizia dello Stato affidò alla camorra il compito di mantenere ordine in città in cambio di stipendi e arruolamento nella polizia. Si diffuse in modo così capillare che fu poi impossibile eliminarla.

CAPITOLO 2. LA MODERNIZZAZIONE PASSIVA : DAL DIVARIO DALL'UNITA' AD OGGI. Al momento dell'unità la differenza tra gli indicatori era maggiore rispetto al reddito oggi la situazione è opposta : il sud ha colmato lo svantaggio negli indicatori sociali MA è aumentato il divario nel PIL. Questo perché si è avuta nel mezzogiorno la cosiddetta : modernizzazione passiva = modernità imposta dallo Stato che è accettata se non tocca interessi. LA MODERNIZZAZIONE. Con modernizzazione , storicamente parlando , si intende quel processo che è iniziato con la duplice rivoluzione : quella industriale inglese e quella francese. Perciò la moderna definizione di modernizzazione è :

processo di cambiamento inarrestabile che ha origine nella duplice rivoluzione e di compone di diverse dimensioni. Le conseguenze della modernizzazione si possono misurare attraverso : • l'economia : provoca un aumento del PIL causato dal progresso tecnologico , con l'introduzione di macchinari aumenta la produttività e la forza lavoro va dall'agricoltura all'industria e ai servizi. • indicatori sociali : aumento della scolarizzazione ed una conseguente scomparsa dell'analfabetizzazione . Grazie a ciò i cittadini sono in grado di decidere del proprio destino. Aumenta la speranza di vita grazie ai progressi scientifici. • estensione delle libertà. I tre componenti principali dell'indice di sviluppo umano sono : risorse , conoscenza e longevità. Quando si parla di modernizzazione si deve distinguere tra : 1) modernizzazione attiva e 2) modernizzazione passiva . E ciò dipende da come reagisce la società nei confronti della modernizzazione. 1) Modernizzazione attiva : la società reagisce positivamente agli stimoli e alle innovazioni e agisce per mettersi alla pari con gli altri Stati in cui essa è già iniziata. Chi agisce e fa una strategia coerente e corretta è lo Stato : perché è l'unico organismo che ha gli strumenti adatti per affrontarla. I paesi che iniziano la modernizzazione in ritardo attuano delle strategie per modificare le condizioni di partenza e raggiungere il livello altrui. Per Allen questi paesi ( i latecomers ) agiscono in 4 direzioni : - creano rete ferroviaria per creare mercato nazionale , - creano rete creditizia per poter poi fare finanziamenti , - fanno politiche di scolarizzazione per velocizzare l'uso di nuove tecnologie e - applicano tariffe protezioniste. Dalla 2° metà del '900 la modernizzazione attiva viene attuata anche a due livelli diversi da quello statale : . livello regionale e . livello sovranazionale. 2) Modernizzazione passiva : la società subisce la modernizzazione senza che un blocco storico (Stato) eserciti il ruolo di guida durante il processo. Questa è di solito una modernizzazione imposta dall'esterno ( per esempio quando la Francia eliminò il latifondo nel mezzogiorno). Il risultato è una modernizzazione incompleta.

Questo tipo di modernizzazione è collegata ad istituzioni estrattive : il potere è nelle mani di u...


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