Primo cristianesimo PDF

Title Primo cristianesimo
Course Beni Culturali
Institution Università Telematica Internazionale UniNettuno
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PRIMO CRISTIANESIMO I) AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO 1) TAPPE DI AFFERMAZIONE  I-III sec.: nelle città si organizzano le prime comunità cristiane. I primi nuclei si diffondono nelle comunità ebraiche delle città dell’Asia Minore, ma ben presto il Cristianesimo attrae anche i pagani. L’area geo...


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PRIMO CRISTIANESIMO I) AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO 1) TAPPE DI AFFERMAZIONE I-III sec.: nelle città si organizzano le prime comunità cristiane. I primi nuclei si diffondono nelle comunità ebraiche delle città dell’Asia Minore, ma ben presto il Cristianesimo attrae anche i pagani. L’area geografica di massima espansione fu la quella delle città ellenistiche della Siria, Cappadocia, Cilicia, Asia. Molto più lenta fu la penetrazione nelle campagne d’Occidente: solitamente la minore capacità di penetrazione in quest’area viene ricondotta ad una più tenace resistenza dei culti pagani e alla scarsa attitudine della nascente gerarchia ecclesiastica di origini urbane a dialogare con le popolazioni rurali. Ma non vanno trascurate le precise scelte pastorali degli apostoli, che erano ben coscienti della spiccata vocazione cittadina dell’impero (evangelizzare le città significava conquistare il cuore più pulsante dell’Europa). 313: editto di Milano, Costantino concede libertà di culto. In seguito (post 323) quando rimane unico imperatore, pur mantenendo la tolleranza religiosa verso il paganesimo, C. accentua privilegi della chiesa cristiana, che diviene uno dei pilastri dell’impero e accentua la preminenza socio-politica dell’episcopato • sacerdoti esentati dalle tasse e dall’ esercito; • le chiese riconosciute come luoghi sacri con diritto di asilo; • le comunità ebbero personalità giuridica (= diritto di ricevere eredità, possedere beni, affrancare schiavi); • le sentenze dei tribunali ecclesiastici ebbero validità civile • fondazione di basiliche riccamente dotate 325 Concilio di Nicea: con diretto intervento di Costantino; condanna dell’arianesimo (che nega a Cristo la natura divina propria del Dio-padre) 380: editto di Tessalonica, Teodosio impone a tutti i cittadini dell'impero di professare la religione cristiana e proibisce ufficialmente i culti pagani 313-380 Tra queste due date si situa la svolta e il salto di qualità del cristianesimo: ➢ L’appoggio dato da Costantino è importante scelta politica: infatti dopo il fallimento delle persecuzioni di massa appare chiaro che non solo il Cristianesimo non può essere sradicato, ma poteva invece rappresentare un valido interlocutore nel disperato tentativo di salvare l’unità dell’Impero. ➢ Gli imperatori vedono nell'organizzazione della religione cristiana uno strumento eccellente per disciplinare le masse. Tanto più che adesione iniziale è soprattutto aristocratica e quindi conferisce grande autorevolezza alle gerarchie ecclesiastiche. ➢ Le scelte degli imperatori sono anche tentativo di individuare un nuovo principio di legittimazione del potere imperiale, perchè la chiesa accetta la suprema autorità dell’imperatore e ne riconosce l’autorità di intervento nelle questioni dottrinali. 2) SVILUPPO ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONE INTERNA IV-V sec. Agli inizi del IV secolo l’organizzazione di base del Cristianesimo è un fatto compiuto: le prime comunità sono organizzate con strutture semplici e piuttosto informali: alcuni anziani (presbyteroi) guidavano il gruppo aiutati dai sorveglianti (episkopoi) eletti direttamente da tutti membri della comunità. L’organizzazione delle opere di carità era affidata a inservienti (diakonoi). Nel corso del IV sec. (dopo Nicea) l’episcopato si istituzionalizza e le sedi vescovili si moltiplicarono legandosi quasi sempre alle città, il che accentua il carattere inizialmente urbano del Cristianesimo. Elezione dei vescovi: mentre prima coinvolgeva tutto il clero e i laici della comunità, nel corso del IV secolo vede diminuire il numero dei laici partecipanti che si riducono ai notabili delle curie citttadine Diocesi: corrispondeva più o meno al territorio soggetto alla città (municipio) in età imperiale. In Italia le prime sedi episcopali furono Roma, Milano, Ravenna, Aquileia. Nel IV sec. si diffusero soprattutto nel Meridione: qui le città erano molto fitte e questo provocò scarso sviluppo delle sedi episcopali a cui si aggiunse selezione degli abitati con crisi tra IV e VI secolo, alcuni dei quali scomparvero del tutto. Patriarcati: rispetto agli altri vescovi assumono sempre più importanza 5 patriarcati (Costantinopoli, Roma, Antiochia, Alessandria, Gerusalemme) Sedi metropolite/arcidiocesi/ alcune sedi episcopali assunsero funzioni di coordinamento sulle altre. Sono importanti le prerogative del vescovo metropolitano: consacrazione o assenso alla consacrazione dei vescovi della provincia, convocazione dei concili provinciali. In Italia, oltre a Roma, Ravenna, Milano, Aquileia; Grado

Sinodi e concili: assemblee periodiche dei vescovi che servono a sviluppare la collegialità; alcune avevano ambito provinciale, altre riunivano vescovi di tutte le chiese (concili ecumenici). In essi aveva molta importanza l’imperatore. V- VI SEC Pievi: Esigenza di garantire assistenza religiosa anche alle popolazioni rurali e zone lontane dalle sedi vescovili impone fondazione di luoghi di culto e invio di presbiteri. Da V- VI fondazione di chiese battesimali direttamente dipendenti dal vescovo e regolarmente consacrate e aperte al pubblico rispetto a oratori sorti per iniziativa privata (senza possibilità di battezzare). Tra fine VII e inizi VIII cominciano a comparire anche delle chiese soggette alla pieve (cappelle). Fu lenta a maturare la concezione territoriale delle strutture ecclesiastiche e la situazione rimane fluida (cfr. incertezza nei documenti dei termini usati per disignare le chiese con cura d’anime). La parola plebs solo dell’VIII sec. cominciò a designare anche il territorio in cui era stanziata la comunità. Solo con la legislazione carolingia si giuse a stabile divisione territoriale delle diocesi in distretti minori. Da inizio IX sec. reso obbligatorio pagamento della decima alla chiesa battesimale. Questo sistema caratterizza soprattutto l’Italia settentrionale e fascia a sud di Roma. Invece nel Mezzogiorno longobardo la presenza pievana è più debole e la cura d’anime spetta ai ai monasteri. In particolare nelle zone del Mezzogiorno dove erano fitte le sedi episcopali, non si costituiscono circoscrizioni minori. Vi furono anche aree (territori bizantini, Sicilia) dove il sistema per pievi manca del tutto. Abbazie: non solo centri di preghiera e studio ma punti di riferimento per iniziative economiche, sfruttamento agricolo, controllo politico-militare del territorio. In Italia forte impulso a nuove fondazioni venne dalla monarchia e aristocrazia longobarda (Bobbio, Nonantola, Farfa, S. Vincenzo al Volturno). Chiese private (ecclesiae propriae). Sia in Oriente che in Occidente chi è in grado di edificare una chiesa lo fa con consenso di plebani e vescovi e la mette a disposizione degli abitanti. Sceglie il sacerdote, riceve la decima del raccolto destinata al mantenimento della chiesa, riceve dalla fondazione prestigio e consenso sociale 3) QUESTIONI DOTTRINALI e CONTROVERSIE DOGMATICHE (IV-VI) A contatto con le diverse correnti spirituali e filosofiche del tempo vari gruppi cristiani – anche per via della molteplicità e indipendenza delle sedi episcopali: per questo alcuni storici preferiscono parlare di ‘cristianesimi’ e di ‘chiese’ (La Rocca) - svilupparono precocemente, intorno ai princìpi di fede, teorie che vennero ritenute incompatibili con la tradizione neotestamentaria e quindi qualificate come “scelte particolari” (eresie) contrapposte alla universalità, o come “dottrine altrui” (eterodossie) contrapposte alla “dottrina retta” (ortodossia). Tra i primi problemi speculativi che impegnarono i cristiani vi fu quello trinitario, inizialmente volto soprattutto a definire il rapporto tra Dio Padre ed il Figlio. In tal senso furono periodicamente prospettate soluzioni che in vario modo limitavano la divinità di Cristo. Arianesimo: in età costantiniana un prete di Alessandria di Egitto, Ario, predicò una dottrina in base alla quale Cristo sarebbe stato “creato dal nulla” ad opera di Dio Padre. Questa teoria fu dibattuta e condannata nel concilio convocato da Costantino a Nicea nel 325. Tuttavia l’arianesimo si era diffuso tra i popoli germanici ad opera della predicazione del vescovo Ulfila. Nell’impero, esaurita la questione trinitaria, l’attenzione si appuntò sul problema, strettamente Cristologico, del rapporto tra umanità e divinità in Cristo. Su questo problema si contrapposero la scuola antiochena, particolarmente attenta all’umanità (nestorianesimo: da patriarca di Antiochia Nestorio che sostiene la completa umanità di Cristo), e quella alessandrina, che si impegnò a salvaguardare la fede nella divinità di Cristo riuscendo a far condannare le tesi antiochene nel concilio di Efeso del 431. In seguito la scuola alessandrina radicalizzò le sue tesi in una dottrina, detta monofisismo, che attribuiva a Cristo la sola natura divina e che fu condannata da un concilio riunito nel 451 a Calcedonia e fiu ribadito che ci sono due nature nella sola persona di Cristo (diofisismo). Dopo la condanna il monofisismo mostrò però una tale rilevanza politica da indurre gli imperatori d’Oriente a tentare un compromesso, come avvenne nel 482 con un documento detto Henótikon emanato dall’imperatore Zenone: si verificò allora uno scisma trentennale tra Roma e Costantinopoli, nel corso del quale ebbe modo di emergere la già forte autorità raggiunta dal vescovo di Roma. 544 Editto dei Tre Capitoli Giustiniano fa condannare per sospetto di nestorianesimo alcuni testi diofisiti ritenuti estremi (Tre capitoli) seguito, dopo qualche riluttanza, dalla chiesa di Roma. Ne risultò lo scisma dei Tre Capitoli: vescovi occidentali, guidati dal papa Vigilio, rifiutano editto. Vigilio imprigionato a Costantinopoli e costretto a ratificarlo, mentre sedi metropolite di Milano ed Aquileia rifiutano dando luogo a scisma che durò fino a VII secolo e rappresentò volontà di opporsi a centralità di Roma. Monotelismo (due nature ma unica volontà in Cristo). Fu tentativo per risolvere lo scisma attuato dal patriarca di Costantinopoli Sergio appoggiato dall’Imperatore Eraclio (610-641). Alla fine anche questa condannata

II) IL PRIMO MONACHESIMO 1) ORIGINI Il monachesimo fa la sua comparsa in Oriente molto presto, sia in forme eremitiche che cenobitiche: IV sec. Pacomio in Egitto: primo corpo di regole monastiche con divieti e orari rigorosi per lettura delle scritture, preghiera, assistenza a malati e pellegrini, lavoro che consentisse autosufficienza IV sec. Basilio in Cappadocia: regola minuziosa di vita cenobitica Gregorio di Nissa, Gregorio Nazianzeno: monachesimo con spiccati caratteri penitenziali IV secolo: con affermazione del Cristianesimo come religione ufficiale il monachesimo si diffonde in Occidente. Sulle origini del monachesimo occidentale sappiamo poco; si è parlato molto di influssi orientali, tuttavia cominciamo a saperne qualcosa quando già di era consolidata quest’esperienza in varie zone per opera di uomini-guida: in Gallia S. Martino, vescovo di Tours (fine IV-inizi V); in Spagna S. Isidoro; in Italia S. Girolamo e Cassiodoro; in Africa S. Agostino. In mezzo a questa varietà di esperienze, due correnti monastiche emersero sulle altre: quella celtica e quella benedettina 2) MONACHESIMO BENEDETTINO S. Benedetto da Norcia (480-549) 529 fondazione Montecassino in momento culminante per dilagare del monachesimo. 540: regola benedettina che mira a fare dei monasteri centri del tutto autonomi, sottoposti a governo totale degli abati. NB: alcuni storici (es. Le Goff) dubitano di reale esistenza anche perche manca docc. coeva e la sua Vita fu scritta da Gregorio Magno almeno due generazioni dopo la sua presunta morte. ➢ Cenobitismo: elaborazione dottrinaria che limita eccessi dell'eremitismo e prevede forme di vita cenobitica, cioè in comunità, sulla base di regole ,condivise su tutti gli aspetti della vita quotidiana (preghiera, lavoro, abbigliamento, alimentazione ecc.) ➢ Autosufficienza: comunità che mira a assoluta autonomia economica politica e spirituale sotto il governo assoluto dell’abate ➢ Monasteri benedettini si moltiplicano rapidamente in tutta Europa, soppiantando in gran parte le esperienze monastiche precedenti (ma in Italia meridionale e Sicilia restano diffusi monasteri con regola basiliana) e giocando ruolo fondamentale per conversione pagani. ➢ Furono centri importanti dello sfruttamento agricolo e messa a coltura nuove terre e di trasmissione culturale attraverso conservazione dei testi antichi e copiatura dei libri negli scriptoria. 816-817: concilio di Aquisgrana e l’emanazione del ‘capitulare monasticum’ di Ludovico il Pio; la regola di S. Benedetto si impone ovunque 3) MONACHESIMO CELTICO/IRLANDESE: ➢ Alla metà del V sec. si stabiliscono in Irlanda monaci celtici provenienti dalla Britannia e dalla Gallia; la tradizione lega la cristianizzaione dell’Irlanda a S. Patrizio, membro dell’aristocrazia cristianizzata britannica ➢ In modello monastico si afferma più facilmente rispetto ad organizzazione episcopale perché isola non romanizzata né urbanizzata; quindi l’evangelizzazione converge tutta sui monaci mentre l’impianto diocesano resta ad uno stato embrionale ➢ Sviluppo di culto molto ascetico, rigoroso e penitenziale (cfr. i penitenziali) ma con forte spinta al proselitismo. ➢ Da VI sec. monaci irlandesi si riversano in Britannia ed Europa fondando monasteri con regola più rigida di quella benedettina di grande successo e avendo adesione di aristocrazie franca e longobarda. ➢ Agostino (fine VI sec.): evangelizzazione della Britannia in accordo con papa Gregorio Magno, che culmina con conversione del re Etelberto del Kent; oggi si ritiene che probabilmente il territorio non fosse stato completamente decristianizzato dalle invasioni anglo-sassoni (come invece dice Beda) ma interessato da una proto-cristianizzaione anche per rapporti commerciali tra le sponde della Manica e per matrimoni di capi militari con principesse cristiane. S. Colombano (540-615): ha rapporti costanti con i re merovingi, fonda in Gallia monasteri di Luxeuil, S. Gallo e in Italia col favore di re Agilulfo Bobbio (612); Winfrid/Bonifacio (prima metà VIII): evangelizzazione di aree ad est del regno dei Franchi (Frisia, Turingia, Sassonia)...


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