Problem Solving cap 11 - psicologia generale 2 PDF

Title Problem Solving cap 11 - psicologia generale 2
Course Psicologia
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
Pages 5
File Size 107.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 35
Total Views 142

Summary

psicologia generale 2...


Description

PROBLEM SOLVING I temi principali del ragionamento, del problem solving e del decidere sono al centro dei processi di pensiero che caratterizzano gli esseri umani come esseri conoscenti, creature pensanti. Noi pianifichiamo, decidiamo e calcoliamo. Risolvere problemi è presente in tutto quello che facciamo. Come facciamo a distinguere il problem solving dal resto delle attività? Un problema è formato da due stati: 1. Stato obbiettivo  che è lo stato desiderato da raggiungere 2. Stato corrente  che è quello in cui ci troviamo in quel momento Un problema esiste quando lo stato obbiettivo e lo stato corrente sono diversi. Il problem solving ha luogo quando lo stato corrente viene trasformato nello stato obbiettivo: si è risolto il problema. Un motivo per cui ci è facile risolvere certi problemi è che creiamo e immagazziniamo nella nostra memoria una libreria mentale di procedure utili per gestirli. Alcuni di questi problemi sono immagazzinati nella memoria procedurale e applicati in modo automatico. Altre strategie richiedono un impegno mirato e consapevole e sono conservate nella memoria semantica dichiarativa. Rappresentazione del problema  La comprensione di un problema che include i fatti che il problema specifica, quello che il problema richiede, e i metodi che potete usare per risolverlo. Il modo in cui ci presentiamo il problema è fondamentale per la soluzione che ne fo forniamo Quando per risolvere un problema usiamo conoscenze apprese o tecniche di risoluzione di un problema si tratta della soluzione di problemi di routine  risolvere questo tipo di problemi tende ad essere facile e veloce. La soluzione di problemi non di routine  evidenzia l’uso di procedure o strategie che non garantiscono la soluzione a un problema, possono comunque offrire possibilità di successo. La psicologia cognitiva studia come le persone rappresentano i problemi che devono risolvere. Una persona non abbandona facilmente la propria rappresentazione del problema in favore di un’altra. L’incapacità di risolvere un problema non è necessariamente la conseguenza di non possedere strategie intelligenti, ma del non crearne la giusta rappresentazione, che permette poi di utilizzare una strategia vincente nella risoluzione. Tipi di problemi 1. Ben definiti  hanno obbiettivi descritti in modo chiaro, specificano tutte le informazioni rilevanti e hanno una conclusione evidente 2. Mal definiti  non è sempre chiaro quale sia realmente il problema, come arrivare a una soluzione o che forma assuma una soluzione. Un esempio possono essere le domande aperte in un esame, si tratta di domini aperti poiché siamo liberi di considerare tutte le informazioni che vogliamo e non c’è una risposta predefinita. I problemi mal definiti possono essere concreti o astratti.

La neuropsicologia del ragionamento morale Le emozioni negative tendono a interferire con i processi cognitivi di base Ragionamento impersonale si basa su di un calcolo che può essere applicato a qualsiasi argomento e non coinvolge l’individuo che sta compiendo il ragionamento in modo diretto. Aumento dell’attivazione nelle aree associate alla memoria di lavoro e coinvolte nell’esecuzione di calcoli: la corteccia prefrontale dorsolaterale e le aree parietali. Ragionamento personale  poiché implica l’infliggere deliberatamente un danno serio a una persona tramite un’azione e un coinvolgimento diretto. Si osserva un aumento dell’attivazione del giro frontale mediale e del giro cingolato posteriore. Abilità cognitive nella soluzione dei problemi ben definiti e mal definiti I problemi ben definiti e mal definiti richiedono tipi diversi di abilità cognitive. Entrambi i tipi di problemi richiedono abilità simili:

 Capacità di ragionare e fare inferenze  Capacità di controllare se il ragionamento sta procedendo in maniera corretta  metacognizione Oltre a queste due abilità i problemi mal definiti richiedono l’utilizzo di una terza abilità

 Il monitoraggio o controllo epistemico  capacità dei solutori di capire se stanno usando una rappresentazione corretta e metodi appropriati per risolvere il problema. Inquadrare un problema: il ruolo dei valori Una caratteristica speciale dei problemi ben definiti e mal definiti è che il modo in cui il solutore affronta il problema è influenzato da come il problema viene contestualizzato o inquadrato. Inquadramento o framing illustra come la descrizione di una situazione influenzi il tipo di rappresentazione che il solutore stabilisce, che a sua volta può influire sui metodi usati per risolvere il problema. L’influenza del framing è notevole, specialmente nei problemi mal definiti. Risolvere problemi attraverso il pensiero analogico Spesso incontriamo problemi simili a altri che abbiamo già risolto. C’è un tipo particolare di problem solving in cui le persone confrontano il problema attuale con problemi simili che hanno incontrato nel passato: il ragionamento analogico si basa sulla rilevazione di somiglianze tra i problemi attuali e quelli affrontati in precedenza. Questo modo di risolvere problemi è tipico delle situazioni della vita quotidiana. Trovata una soluzione per un problema può essere usata per un problema diverso. Al ragionamento analogico facciamo ricorso di frequente quando ci viene chiesto di risolvere problemi in un dominio chiuso, ovvero un dominio in cui tutte le informazioni possono essere apprese e a tutte le domande sui contenuti del dominio si può rispondere in modo definito, proprio come nei problemi ben definiti.

Risolvere i problemi attraverso l’insight e la creatività Le persone sono in grado di risolvere alcuni problemi lavorando su di essi con metodo, un passo alla volta. Sanno che stanno andando nella direzione giusta. Con altri tipi di problemi succede di avere inizialmente la sensazione di girare a vuoto, poi, improvvisamente percepiamo la soluzione al problema che chiamiamo illuminazione o insight  comprensione improvvisa e veloce della soluzione di un problema elaborando una nuova rappresentazione dello stesso. Ci sono casi in cui le soluzioni che troviamo appaiono nuove, insolite e utili. In quei casi diciamo che sono soluzioni che mostrano creatività. Avere insight significa superare una difficoltà e comprendere la struttura basilare di un problema. Generalmente il problem solving consiste di insight, tranne quei problemi a cui rispondiamo correttamente in maniera semplice e automatica. Problem solving creativo: disponibilità del solutore ad accantonare assunzioni preconcette e produrre idee o azioni nuove. Uno dei primi studi sul problem solving creativo è noto con il nome di problema delle due funi. Fissità funzionale  quando abbiamo difficoltà a immaginare una nuova funzione per un oggetto. La performance creativa ha 4 elementi: 1. Preparazione  il solutore pensa a ciò che il problema richiede e lo memorizza 2. Incubazione  la mente del solutore è occupata nell’attivazione non consapevole degli elementi critici e delle soluzioni affrontate in precedenza 3. Illuminazione/insight l’elaborazione subcosciente improvvisamente si trasforma in consapevolezza cosciente 4. Verifica  la nuova consapevolezza è applicata al problema Una più approfondita analisi della creatività mostra che è prodotta da processi che ciascuno di noi esperisce in occasioni diverse. Nel problem solving le emozioni stimolano la creatività. Uno stato d’animo positivo può influenzare la capacità di una persona di risolvere problemi. L’umore positivo aumenta il numero e la gamma degli elementi cognitivi disponibili per il solutore: questo è il processo di incubazione. L’umore positivo aumenta anche la flessibilità, il che si traduce in una maggiore possibilità di associare più elementi anche molto diversi: questa è la componente dell’insight. L’umore di una persona può influenzare la produzione del neurotrasmettitore dopamina, che a sua volta influenza l’attività del cervello coinvolte nel problem solving e nella creatività. La teoria che spiega questo meccanismo si chiama teoria dopaminergica dell’umore positivo. La teoria ha tre elementi centrali: 1. Il neurotrasmettitore dopamina e il circuito cerebrale che lo utilizza sono attivi specialmente quando le persone esprimono buon umore 2. Il circuito dopaminergico è fondamentale per l’attività della corteccia prefrontale, che ha un ruolo importante nella memoria di lavoro e nel problem solving degli esseri umani 3. La relazione tra dopamina, corteccia prefrontale e la corteccia cingolata anteriore è responsabile della flessibilità cognitiva

Scoperta di regole La scoperta di regole è necessaria per comprendere la natura e il mondo che ci circonda. È una modalità di pensiero utilizzata in particolar modo dagli scienziati. Perchè si commettono errori? Prospettiva classica del ragionamento scientifico:  Persona fa osservazioni  Genera un’ipotesi  Cerca di testare le ipotesi con nuove osservazioni Un’ipotesi si sottopone alla verifica attraverso il processi di disconferma o falsificazione: testare un’ipotesi richiede un tentativo di falsificazione ovvero dimostrare che non è corretta  bias di disconferma Strategia controfatturale  consiste in 4 fasi simili a quelle della strategia di disconferma, ma parte da un tipo diverso di assunto. Qui, i solutori assumono che l’ipotesi prescelta sia sbagliata. I computer e la simulazione computerizzata del problem solving Le teorie moderne del problem solving mettono in rilievo il modo in cui le persone si rappresentano mentalmente i problemi che affrontano e i modi che usano per trasformare quella rappresentazione al fine di raggiungere il loro obbiettivo. Una comprensione più approfondita del problem solving è stata resa possibile grazie ai modelli computerizzati di Newell e Simon  erano in grado di simulare il pensiero umano, ovvero i computer potevano prendere le stesse decisioni degli esseri umani seguendo gli stessi schemi di ragionamento. I programmi possono essere considerati la realizzazione delle teorie dell’elaborazione cognitiva. Il percorso scelto dal solutore è attraverso lo spazio di disponibilità che prende il nome di spazio di problema, il quale è definito come l’insieme di tutte le azioni rilevanti che il solutore può eseguire e di tutte le possibili spiegazioni che il solutore può immagazzinare. In questo modo le differenze tra i solutori possono essere attribuite al fatto che alcune persone potrebbero lavorare co uno spazio del problema più completo di altre.  

L’insieme delle possibilità disponibili per il solutore in ogni momento della risoluzione del problema si chiama stato ricorrente. Il compito della perdona è attraversare Lo spazio del problema selezionando semplici mosse, che si chiamano operatori, che consentono di muoversi da uno stato delle cose a un altro.

La ricerca attraverso lo spazio del problema descrive il processo di problem solving per tutti i problemi. I solutori di successo usano due strategie di base che si chiamano: 1. ricerca in ampiezza  ha luogo quando il solutore prova tutte le principali opzioni possibili per vedere se portano immediatamente alla soluzione. Se non lo fanno il solutore approfondisce la ricerca e la prova di opzioni del livello successivo 2. ricerca in profondità

i solutori più efficaci e creativi sono quelli che usano la strategia della ricerca in ampiezza e campionano da ciascuna categoria. I partecipanti che usavano la strategia della ricerca in profondità riportavano meno successi. Una quantità di metodi possono guidare la nostra mossa successiva nello spazio del problema. 



Hill climbing  per ciascuna mossa che facciamo per risolvere un problema dovremmo almeno andare nella direzione corretta verso il raggiungimento dell’obbiettivo. Non tornare mai sui nostri pasi e non intraprendere un percorso diverso. La cosa più importante è non andare in una direzione che sembra allontanarsi dall’obbiettivo. L’analisi dei fini-mezzi  implica ridurre al minimo la distanza tra lo stato corrente e lo stato obbiettivo. Questo stato intermedio prende il nome di sotto-obbiettivo. È una situazione che riesce ad avvicinarci al nostro obbiettivo finale

Satisfice o accontentarsi  una persona che si accontenta è colui o colei che sceglie un percorso o un obbiettivo che è abbastanza buono piuttosto che cercare all’infinito un obbiettivo migliore o ottimale. Pianificare è fondamentale per il problem solving. Una lesione al lobo frontale porta a un’incapacità di ideare e conservare pianificazioni coerenti. Una lesione alla corteccia prefrontale sinistra è associata a un deficit nella risoluzione dei problemi ben definiti, mentre una lesione della corteccia prefrontale destra comporta un deficit nella risoluzione dei problemi mal definiti. General problem solver (GPS) Newell O solutore generale dei problemi la teoria viene rappresentata come un programma per computer, una simulazione computerizzata che risolve i problemi nello stesso odo in cui lo fanno gli esseri umani. Il GPS contiene 4 componenti principali: 1. Una memoria di lavoro a capacità limitata con possibilità di immagazzinamento e recupero di informazioni in modo veloce 2. Una memoria a lungo termine di ampia capacità con un immagazzinamento e recupero relativamente lento 3. Un processore seriale che esegue una sola operazione alla volta 4. Una libreria di metodi a scelta rapida Sistemi di produzione: base delle teorie generali della cognizione. Raccolta di elementi primari per il problem solving....


Similar Free PDFs