Psicologia Dinamica mAppunti lezioni+esercitazioni Oasi-Molgora PDF

Title Psicologia Dinamica mAppunti lezioni+esercitazioni Oasi-Molgora
Author Ar So
Course Psicologia Dinamica
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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P a g 1 | P a g. 2 | 78PSICOLOGIA DINAMICA24.INTRODUZIONEEsistono diverse definizioni dll psicologia DINAMICA a seconda dll prospettiva assunta, l’aggettivo DINAMICO in realtà ha un origine NN coincidente cn CAMBIAMENTO MA in greco significa FORZA , quindi, è l’area dll psicologia k mette al centro ...


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P a g . 1 | 78 Arianna Soffientini

PSICOLOGIA DINAMICA 24.02.2021 INTRODUZIONE Esistono diverse definizioni dll psicologia DINAMICA a seconda dll prospettiva assunta, l’aggettivo DINAMICO in realtà ha un origine NN coincidente cn CAMBIAMENTO MA in greco significa FORZA, quindi, è l’area dll psicologia k mette al centro dell’interesse lo studio e conoscenza dll FORZE k determinano il CAMBIAMENTO e MOVIMENTO all’interno e all’esterno dell’individuo. Esemplare sarà il modello di LEWIN soprattutto x interazione cn ambiente. NN c’è totale omogeneità nll definizioni dal punto di vista STORICO: -

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Psicologia dll MOTIVAZIONE xk chiarisce cosa spinge e ciò k direziona verso un certo comportamento, è ciò k motiva e guida nel capire cosa la persona vuole fare e cosa inibisce. Possono presentarsi in modo consapevole e NN (MURRAY E BORING) Psicologia del PROFONDO (ELLENBERG E JERVIS) Psicologia k studia la complessità dei PROCESSI dll mente e dll RELAZIONI k ha cn il mondo esterno, NN solo studia gli equilibri interni MA si interroga ank sll CONSEGUENZE dll relazioni cn qualcosa di ESTERNO da noi (STELLA E ROSSATI) Psicologia k si propone di FORMARE ATTENZIONE o mostrare cm APPRENDERE ad apprendere, si riflette sugli elementi motivazionali k spingono la persona ad agire POTENZIANDO la cognizione k la persona ha nel fare un certo comportamento (STELLA, OASI E CASTELLI). Si connette alla MENTALIZZAZIONE grazie al caregiver k ha aiutato il bambino a pensare sll proprie credenze e pensieri applicandolo ank sugli altri

La psicologia dinamica è vista ank cm EQUILIBRIO di FORZE k permette alla persona di muoversi in modo sereno all’interno e all’esterno di Sé, la vita mentale presenta dll risorse ed energia k si manifestano in modo + o – intenso e la persona cerca di CONTROBILANCIARLE. La compromissione di qst equilibrio può essere un TRAUMA o momenti di LUTTO.

Esistono diverse ipotesi e modelli presenti nll sviluppo dll psico dinamica: 1. Modello COMPORTAMENTISTA fa tabula rasa di ciò k avviene all’interno dll persona soffermandosi SOLO sll reazione del singolo verso un certo stimolo (modello STIMOLORISPOSTA di WATSON). È un processo veloce SENZA elaborazione da parte dll mente in modo quindi AUTONOMO. Si sviluppò negli USA, rifiutò attenzione alla componente interna dll mente soffermandosi SOLO su ciò k era VISIBILE dato k la mente era una BLACK BOX ed era inutile interrogarsi sopra. Nll terapia verranno date tecniche molto PRATICHE e NN si cerca la causa del problema, si vuole DESENSIBILIZZARE dll stimolo MA è un modello molto SEMPLIFICANTE. 2. Modello COGNITIVISTA mostrando cm il comportamento fosse l’esito di UN’ELABORAZIONE dell’informazione fatta dall’individuo, la mente quindi NN è una black box MA COSTRUISCE dei pattern interpretativi comportamentali e degli SCHEMI di lettura dll realtà a partire da sue specifiche risorse COGNITIVE. 3. Modello di MASLOW cn il soddisfacimento dei BISOGNI e la PIRAMIDE dei bisogni, i bisogni vanno via via + a raffinarsi cn base i bisogni BIOLOGICI (comuni a TT gli esseri viventi) fino ad arrivare a qll + raffinati tra cui AUTOREALIZZAZIONE k dividono gli uomini dagli animali. Il comportamento, quindi, è dovuto al BISOGNO mostrandone la gerarchia k permette di mettere in atto un certo comportamento rispetto ad un altro. A seconda dell’ipotesi scelta si genera un INTERVENTO DIVERSO sul paziente, cm psicologo il professionista si deve INTERROGARE su ciò k ha interrotto l’eq avendo a disposizione 2 approcci possibili: -

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CAUSALITA’ LINEARE è dll sc esatte, da un evento A si giunge SEMPRE all’evento B. è una causalità IDEALE xk si sa cn precisione definire il MOTIVO k determina un certo evento CAUSALITA’ CIRCOLARE o MULTIFATTORIALE è dll medicina e psicologia, da un evento A NN consegue SEMPRE cn certezza assoluta un evento B. C’è + di 1 SOLO FATTORE possibile.

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La DIAGNOSI NN deve esser qualcosa di stabile MA deve rimanere un TORMENTO convalidando continuamente l’idea diagnostica k si ha di un certo paziente. Altri esempi inerenti alla MOTIVAZIONE al comportamento vengono da: -

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ROGERS ha un modello dll mente e dll cura orientato in senso PSICODINAMICO (modello + ampio di considerare la mente rispetto a qll psicoanalitico, la psicoanalisi è un sottoinsieme dll psicodinamica), cercò a livello SC di verificare se i suoi interventi fossero efficaci. Parla di una tendenza ATTUALIZZANTE presente in ogni organismo ovvero la naturale predisposizione k spinge le persone verso l’AUTOREALIZZAZIONE rendendo attuali le potenzialità presenti nll persone. La persona cerca di realizzare i propri IDEALI ed OBIETTIVI mostrando cm il potenziale diventi REALE. TT ciò spiega il COUNSELING in cui il clinico deve RIAVVIRARE il processo presente in modo genetico ed innato nll persona dopo aver compreso cosa ha BLOCCATO il paziente. LEWIN scrisse un libro parlando dell’importanza di occuparsi dll FORZE k spingono ad un comportamento k possono essere INTERNE ed ESTERNE.

25.02.2021 LEWIN LEWIN è uno psicologo tedesco k visse a BERLINO la maggior parte dll sua vita (k influenzò MOLTO il suo pensiero e le sue teorie), è famoso nell’ambito dll PSICO SOCIALE considerato un fondatore cn creazione di numerosi concetti teorici CARDINE (ex ricercaazione). Teoria dinamica dll personalità è uno scritto di Lewin k legge la personalità in modo DINAMICO. X comprenderlo è importante analizzare la PSICOLOGIA DLL GESTALT k si sviluppa in quel periodo a Berlino, era un movimento k si contrapponeva al filone comportamentista k prendeva piede in USA, la nascita è del 1912 cn pubblicazione del MOVIMENTO APPARENTE di WERTHEIMER rendendosi conto k le persone percepiscono un movimenti k in realtà NN esiste (esperimento dei puntini luminosi). Qst psicologia nasce cn ob di studiare PERCEZIONE e i suoi fenomeni considerandola cm ATTIVITA’ k si fonda su

una configurazione di INSIEME (NN singoli elementi) x AMBIGUITA’ ed interpretazioni DIVERSE. Esempio: Illusione di Muller-Lyer e triangolo di Kanizsa Altro elemento ispiratore sn studi degli INSIGHT di KOHLER cn esperimenti sugli scimpanzè, si trova soluzione ad un problema NN attraverso PROBLEM SOLVING ovvero analisi analitica di TT gli elementi x poi sviluppare soluzione e NN attraverso comportamento x PROVE ED ERRORI MA l’unico momento è INSIGHT ovvero intuizione in cui elementi a disposizione vengono rivalutati cn ristrutturazione cognitiva risolvendo problema NN cn sequenza lineare MA cn un salto di qualità.

I principi del movimento Gestaltico di cui Lewin fece propri x la propria teoria sn: 1. Ruolo del CONTESTO ovvero l’elemento viene compreso SOLO se si considera l’INSIEME ovvero la cornice in cui è contesto 2. ANTIELEMENTISMO ovvero la centralità è l’INSIEME di elementi (k acquisiscono dll sue proprietà) e NN del singolo elemento cn la massima: “il tutto è DIVERSO da somma dll singole parti” 3. Atteggiamento FENOMENOLOGICO ovvero c’è spostamento da centratura su realtà (vista cm oggettiva) all’ESPERIENZA dll realtà (il SOGGETTIVO a seconda degli organi sensoriali e cm impatta sul modo in cui si sviluppano i processi). Genera ank concetto di INTENZIONALITA’ ovvero il comportamento è l’esito di un PROCESSO (motivazione, processi SOTTOSTANTI k lo determinano). Il comportamento quindi NN è casuale MA MOTIVATO ed intenzionale 4. Passaggio da concezione ARISTOTELICA a concezione GALILEIANA del fenomeno psicologico ovvero c’è un nuovo METODO di studio in cui le teorie NN sn SOLO contenutistiche MA c’è ank un approccio METODOLOGICO molto chiaro. Se prima si comprendevano le caratteristiche del singolo ogg ora si studia la RELAZIONE tra gli ogg (da proprietà intrinseche ad elementi di RELAZIONE), inoltre prima si descrivevano e si categorizzavano gli elementi definendo le caratteristiche principali adesso c’è passaggio

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all’attenzione dei PROCESSI e meccanismi di FUNZIONAMENTO comprendendo cm qst fenomeno funziona RIASSUNTINO

Quindi il comportamento viene compreso SOLO considerando la persona all’interno del suo CONTESTO di vita dato k il comportamento è esito di processi INTERNI ed ESTERNI all’individuo. TT i concetti esposti confluiscono nll TEORIA DEL CAMPO ovvero una teoria dinamica dll personalità cn punto di partenza le teorie presenti in ambito fisico di campi ELETTROMAGNETICI. Alcune proprietà dll teoria sn: -

Lewin cerca di estendere i concetti messi a punto da Gestalt sll percezione a TT gli aspetti del COMPORTAMENTO UMANO chiamata TEORIA MOTIVAZIONALE DEL COMPORTAMENTO partendo da assunto k comportamento è mosso da INTENZIONI e quindi ci sia intenzione k determina comportamento (k diventa un ESITO), ciò k interessa sn i MECCANISMI. È possibile identificare 4 OB: 1. SUPERAMENTO dll logica lineare stimolorisposta (del comportamentismo), è una visione RIDUTTIVA xk la risposta segue SEMPRE qll stimolo in modo automatico e lineare. 2. NN si comprende cm a fronte dll stss stimolo si possono verificare risposte DIVERSE, si comprendono SOLO se si considera k il comportamento è un insieme di processi e quindi NN è lineare (c’è INTERCONNESSIONE tra i diversi elementi) 3. Si spiega il comportamento NN soltanto x stimolo MA x SITUAZIONE in cui si verifica quindi centratura sul contesto, c’è una centratura sul QUI ED ORA ovvero su cm il contesto si configura in un dato momento ovvero passato e futuro vengono considerati SOLO x INFLUENZA k hanno sul presente (quindi il loro impatto sul presente), c’è un focus sul MOMENTO 4. Si riporta ad una VISIONE UNITARIA dell’individuo xk studi di quegli anni divisero studio dll cognizione e studio dll’affettività (elementismo) MA i processi si INTEGRANO e si possono comprendere SOLO da relazione k si instaura tra loro

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Metafora di tipo SPAZIALE ovvero x descrivere il comportamento si usa un campo elettromagnetico usando una rappresentazione GRAFICA k permette di comprendere uno SPAZIO in cui avvengono dei FENOMENI, viene definita una PSICOLOGIA TOPOLOGICA CONFINI ovvero il limite k divide ciò k è interno e ciò k è ESTERNO REGOLE dei fenomeni k avvengono all’interno del campo k possono NN essere valide all’esterno del campo INSIEME ovvero comprendere l’insieme di TT gli elementi, si comprendono gli elementi SOLO se si relaziona cn gli altri. È possibile tradurlo ank come: ➔ SISTEMA ovvero INTERDIPENDENZA tra gli elementi (si considera l’insieme x comprendere il campo, se un elemento si modifica allora si ripercuote su TT gli altri elementi secondo un principio di effetti INDIRETTI) ed è DINAMICO (NN statico) ovvero ci sn in gioco dll forze (nesso molto forte cn la fisica) k sn DIVERSE tra loro x direzione, verso ed intensità a seconda se si RESPINGONO o si ATTRAGGONO

Il CAMPO PSICOLOGICO o SPAZIO DI VITA mostra cm comportamento di un individuo è determinato da TOTALITA’ dei fatti e degli eventi k si verificano in un dato momento e k configurano lo SPAZIO DI VITA dll persona, quindi totalità dei fatti k determinano comportamento di una persona in un dato momento (PRINCIPIO DLL CONTEMPORANEITA’)

C = f (Sv) La totalità dei fatti ha a k fare cn l’AMBIENTE (NN oggettivo MA la rappresentazione dell’ambiente k la persona ha chiamato ank ambiente psicologico, quindi, c’è uno STSS ambiente fisico MA diversi

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ambienti psicologici) e cn la PERSONA in modo diretto:

C = f (A,P) Oltre al campo psicologico c’è l’ESTERNO ovvero i fatti sociali e ambientali k NN appartengono allo spazio di vita MA lo possono INFLUENZARE in modo indiretto. I ni si possono modificare dato k avviene il QUI ED ORA, NN è stabile e NEPPURE x sempre. È presente una ZONA di FRONTIERA ovvero il confine tra spazio personale e spazio esterno quindi tra SOGGETTIVITA’ ed OGGETTIVITA’ mostrando cm la mappa effettiva del mondo esterno NN coincida cn qll interiore k è influenzata e basata su OB e SCOPI dell’individuo. Tra la persona e l’ambiente esiste quindi un’INFLUENZA RECIPROCA dato k l’ambiente può modificare la persona e la persona impatta sulla rappresentazione dell’ambiente:

centrali o periferiche a seconda del CONTATTO k hanno cn la persona (+ o – salienti). Ciò k la persona ha in mente sn regioni vicine a P, qll in mente MA meno pregnanti appartengono ad A ed infine qll k NN sn presenti sn l’ambiente ESTERNO NN rientrando nll mappa mentale (in QUEL dato momento xk è la teoria del QUI ED ORA). Ciò k rende il campo dinamico è la presenza di FORZE (analogia cn FISICA e matematica) k presentano: -

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A = f (P) e P = f (A) L’interazione tra persona ed ambiente determina il comportamento k INFLUENZA la loro costruzione (PRINCIPIO DELL’INTERDIPENDENZA):

DIREZIONE quindi si muovono in direzioni diverse (alcune regioni sn + o – collegate tra loro) INTENSITA’ ovvero ci saranno forze + o – intense (in un dato momento a seconda di cm la persona si relaziona e a cosa sta pensando) VERSO ovvero VALENZA k può essere positiva o negativa ➔ POSITIVA se persona tende a tenerli DENTRO il campo avendo connotazione positiva ➔ NEGATIVA cn movimento di REPULSIONE cn esclusione dal campo

C = f (A,P) e A = f (P,C) e P = f (A,C) RIASSUNTINO Il comportamento, quindi, è originato da totalità di fattori INDIPENDENTI e quindi da totalità DINAMICA dll situazione in un DATO MOMENTO. È una logica DINAMICA e SISTEMICA Spazio di vita= A + P

02.03.2021 Il CAMPO PSICOLOGICO è diviso in REGIONI più PERIFERICHE ovvero el zone PERCETTIVO-MOTORIE a maggior contato cn ambiente k permettono di registrare gli stimoli ed attivare il comportamento a seconda di cosa viene percepito, le zone CENTRALI sn le zone + interne k riguardano gli aspetti + PROFONDI dll persona. Ank l’ambiente è diviso in regioni cn grandezza DIVERSA in base alla loro pregnanza e se sn

Il campo, quindi, è DINAMICO x insieme di forze k mantengono tra loro EQUILIBRIO, se c’è disequilibrio persona RIPRISTINA equilibrio mettendo in atto comportamenti: ciò k muove TT qst sn i BISOGNI visti cm i principali MOTORI del movimento, è ciò k consente alla persona di ATTIVARSI e la direzione. Le forze possono essere: -

ENDOGENE se sn spinta interna (obiettivi, scopi, desideri) ESOGENE ovvero dall’esterno (norme sociali, influenza del gruppo)

I nostri bisogni CAMBIANO nel tempo e quindi se qst mutano si modifica ank EQ del campo psicologico, è un concetto CENTRALE e permette di COMPRENDERE il comportamento. Il comportamento è diverso tra le

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persone xk ciascuno ha un campo DIVERSO. Il campo può avere diversi GRADI di DIFFERENZIAZIONE k dipendono da diverse variabili: -

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SVILUPPO xk il campo psicologico del bambino è + SEMPLICE quindi il suo comportamento è + SEMPLICE e prevedibile. A seconda di qnd cresce il campo diventa + COMPLESSO aumentando numero di componenti diverse, il bambino infatti si basa su conoscenze dei genitori e sll NORME k vengono date testando i LIMITI e basandosi sui criteri valutativi dei genitori, crescendo qst CAMBIA legandosi ank a bisogni personali

Da INDIVIDUO A INDIVIDUO ank se Lewin NN si occupa specificamente di PATOLOGIA dato k i suoi studi si rivolgono alla psicologia sociale quindi le PROBLEMATICHE SOCIALI, il campo è diverso tra persone in base a caratteristiche PERSONALI MA ank dipende da stato di SALUTE e DISAGIO impattando sull’organizzazione del campo Da SITUAZIONI DIVERSE ovvero a seconda dll situazioni passate e di cm la persona le ha vissute, la situazione può dividersi in: ➔ RILASSATA in cui il campo è complesso ed articolato interne ed esterne, ci sn regioni circostanti nell’ambiente ➔ TENSIONE in cui le regioni si riducono ➔ FORTE TENSIONE in cui è semplice k la mente dll persona si focalizzi su pochi nodi facendo sì k le regioni diventano poche di numero e qll a cui la persona tiene si facciano IMPORTANTI e grandi. C’è quasi SOLO UNA regione dominante assorbendo le altre regioni, tornerà normale qnd la situazione si è sciolta

La TEORIA DEL CONFLITTO ovvero ci sn 2 REGIONI k presentano qst problematica cn forze di UGUALE o SIMILE intensità, le VALENZE sn diverse MA c’è forza di intensità elevata in entrambi quindi si fa fatica a comprendere. Si generano quindi 3 situazioni in cui si genera massimo conflitto: 1. AVVERSIVO ovvero persona è tra due valenze NEGATIVE di pari intensità, due stimoli verso cui si prova REPULSIONE 2. APPETITIVO ovvero persona è tra due valenze POSITIVE di pari intensità ➔ Es: bambino va al parco giochi, NN sa se andare sullo scivolo o sul dondolo 3. APPETITIVO-AVVERSIVO ovvero persona cn stimolo AMBIVALENTE, quindi, presenta aspetti positivi e negativi ➔ Es: persona golosa k vuole mangiare dolci e ha paura di ingrassare I conflitti si risolvono cn una sorta di APPROSSIMAZIONE quindi nel momento in cui la persona si AVVICINA ad uno dei due stimoli si coglie in modo + complesso ed articolato gli aspetti OPPOSTI dll stimolo (cn una lista di PRO e CONTRO MENTALE), qst avviene grz all’AUMENTO DI INTENSITA’ degli stimoli. NORMALITA’ E/O PATOLOGIA Ci si pone la doma se mettere E oppure O ovvero sn due termini k si OPPONGONO oppure due termini k si INTEGRANO. Esistono confini chiari e definiti? La NORMALITA’ è ciò k sta nll NORMA ovvero ciò k è + frequente e comune, qll k è condiviso quindi rispetto di STANDARD e NORME predefiniti ed è + FREQUENTE, quindi ciò k è fuori da norma e quindi dal normale allora è ANORMALITA’. C’è il rischio di identificare una persona NN normale cm PATOLOGICO, quindi c’è il problema di dimostrare k la patologia NN ha a k fare SOLO cn ciò k è anormale MA è qualcosa di + complesso ed ARTICOLATO. Esiste quindi una dimensione OGGETTIVA e SOGGETTIVA dll patologia intesa cm sintomi osservabili e sintomi interni (essendoci un legame tra patologia e stati interiori), è uno stato di DISAGIO e sofferenza. È importante analizzare cm la persona SI SENTE cn il sintomo, se esprime grado di disagio oppure NN ne è consapevole. La normalità NN è DISGIUNTA da patologia MA sn strettamente collegati. È necessario saper leggere ed interpretare SEGNI E SINTOMI individuando ank le DIFESE del paziente e dll CONTINUITA’ dll vita mentale del singolo, è

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importante fare una DIAGNOSI x leggere il rapporto tra normalità e patologia. Il sintomo è un FENOMENO ovvero qualcosa k appare alla vista, in realtà NN è un termine negativo k permette di ETICHETTARE una persona incasellandola in base al suo sintomo MA è un termine NEUTRO. Si deve comprendere se il sintomo COINCIDE cn il problema oppure è la DIMOSTRAZIONE di un disagio e una sofferenza + profonda k confluisce e trova espressione esterna. La connotazione negativa del termine sintomo e deviante avviene xk le persone hanno PAURA di rientrare in qll categoria. La normalità, quindi, è COORDINARE i bisogni cn la loro soddisfazione (bisogni di tipo PULSIONALE, AFFETTIVO E RELAZIONALI) affinché ci sia un EQ DINAMICO tra elementi interni ed elementi esterni cn adattamento alla realtà (definizione data da BERGERET) 03.03.2021 KERNBERG iniziò a lavorare e pubblicare alla fine degli anni ’80 in USA, è innovativo il suo modello xk è stato l’autore k ha introdotto un NUOVO termine ovvero BORDERLINE o stato LIMITE; è un modello k fa leva su una serie di elementi VICINI all’idea psicodinamica dll mente. È una GRIGLIA composta da 3 FATTORI, il termine STRUTTURA si riferisce all’idea k colloca e considera le strutture psichiche cm el portanti del funzionamento normale e patologico dell’individuo quindi tratta l’ORGANIZZAZIONE in riferimento alla CONDIZIONE psico-patologica. Ciò k distingue quindi uno stato psicotico da uno NN psicotico è lo STATO DI REALTA’ quindi valutazione oggettiva dll realtà, nll condizione psicotica quindi avvengono SINTOMI E SEGNI ben precisi tra cui deliri ed allucinazioni. Le variabili considerate sn: 1. LIVELLO DI INTEGRAZIONE DELL’IDENTITA’ in cui identità è un costrutto MOLTO complesso k comprende aspetti biologici ed equilibrio tra istante, è MULTISFACCETTATO k è indica...


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