Psicologia- i gruppi PDF

Title Psicologia- i gruppi
Course Psicologia sociale
Institution Università degli Studi di Catania
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PARTE PRIMA: IL GRUPPO E LE SEMANTICHE 1. L'OGGETTO GRUPPO: DEFINIZIONI 1. IL GRUPPO: CONNOTAZIONI SEMANTICHE E PROBLEMATICHE Un ruolo confusivo deriva dal tipo di interpretazione del pensiero di alcuni dei padri fondatori: Lewin e Sherif. Per Lewin un aspetto importante concerne la difficoltà di distinguere in termini ndi conyinuum teorico tra piccoli e grandi gruppi e tra dimensioni soggettive e oggettive, facendo solamente riferimento al concetto di unità. Per Sherif concernono la similarità tra piccoli e grandi gruppi, ovvero il sentirsi parte dì e il rapporto di circolarità tra i gruppi e gli ambienti socioculturali di riferimento, infatti per lui i gruppi si formano ovunque la gente si sente costretta nella stessa barca. Inolte tajifel avvertiva l'esigenza di distinguere tra il gruppo sociale e i piccoli gruppi face to face definendo il primo come un'entità cognitiva piena di significato per il soggeto in un particolare momento. 2. LE DEFINIZIONI LEWINIANE: ACCEZIONE MACRO E MICRO Lewin distingue i gruppi in tipo macro e micro. Il gruppo macro sociale appare rilevante per il suo ruolo nella dinamica delle appartenenze e delle relazioni, biunivoche, tra le stesse e le dimensioni identitarie degli individui. Come rilevava Lewin il quale spiegava che durante quasi tutta la vita l'adulto agisce non da semplice individuo bensì in qualità di membro di un gruppo sociale. Non tutti i gruppi di appartenenza sono importanti allo stesso tempo in quanto in determinate situazioni determinati gruppi rispetto ad altri possono avere il sopravvento, come i gruppi politici, religiosi, familiari. In ogni caso in situazioni normali la persona sa bene a quale gruppo appartiene e non. Però vi sono situazioni nelle quali l'adulto ha difficoltà a capire la sua appartenenza. È tipico ad esempio nei nouveax riches o dei gruppi di minoranza religiosa o nazionale. Il gruppo micro sociale si caratterizza: • per le particolari componenti psicologico/relazionali come il comune sentire • per l'interdipendenza degli appartenenti che lo costituiscono come totalità dinamica Infatti come dichiara Lewin ciò che ne costituisce l'essenza di un gruppo è l'interdipendenza ovvero, un cambiamento di stato di una sua parte qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre. Il grado si interdipendenza varia da una massa indefinità a un'unità compatta. Come ha rilevato Minguzzi questa definizione può essere considerata Genotipica poichè individua l'interdipendenza tra i membri come fenomeno fondamentale del gruppo. Struttura propria: viene sottolineata la diversità di ogni gruppo rispetto agli altri come evoluzione, caratteristiche delle persone che lo costituiscono, regole che le stesse si danno, livelli e qualità dell'affettività tra i membri. Fini peculiari: la diversità degli scopi che ogni gruppi persegue e le diverse modalità adottate per conseguirle. Nella definizione lewiniana appare fondamentale l'interdipendenza tra i membri: ciò che riguarda l'uno riguarda tutti, sia come singoli che ome insieme. Il gruppo assume dunque la concezione di totalità dinamica basata sull'interdipendenza tra i suoi membri, è questo che ne determina la sua essenza e particolarità. Il senso di appartenenza: da solo insufficiente per definire un gruppo ma fondamentale in riferimento al livello di interdipendenza che dallo stesso può derivare e che si definisce come tale per gli aspetti connessi alla soggettività. Pertanto tale riferimento va fatto solo se associato all'interdipendenza stabilita da questo sentimento. Inoltre a determinare le caratteristiche del gruppo sono insieme alla sua struttura, il tipo e il grado di interdipendenza.

2. LE RADICI CONCETTUALI: GRUPPO PRIMARIO E GRUPPO SOCIALE 1. COOLEY: IL GRUPPO PRIMARIO COME TOTALITA' COMUNE

Distingue i gruppi in primari e secondari. Focalizzandoci sui primari possiamo notare che: • cooperazione faccia a faccia

• vincoli personali tra i suoi membri • clima caratterizzato da calore e intimità • tendenza a finallità comuni • essere fonte delle relazioni sociali successive Il gruppo primario è caratterizzato dal fatto di essere psicologicamente il risultato di un'associazione intima ovvero l'Io si identifica con la vita e gli scopi comuni del gruppo. Si va pertanto verso una definizione del noi. Il singolo vive del sentimento della totalità e trova in esso i principali scopi verso cui dirigere la propria volontà. I gruppi primari sono tali perchè offrono all'individuo la prima e più completa esperienza di unità sociale. 2. DURKEIM: IL GRUPPO SOCIALE COME RECIPROCO SOSTEGNO Per l'autore i gruppi sociali costituiscono per gli individui una fonte importante di reciproco sostegno morale e psicologico, come lui sostiene: quando gli individui che scoprono di avere interessi in comune si riuniscono lo fanno per essere uniti cioè per non sentirsi spersi fra avversari per condurre insieme la stessa vita morale.

3. L'INTERESSE SCIENTIFICO PER IL GRUPPO NEL '900 1.I PRIMI STUDI SUL GRUPPO E IL CONTESTO SOCIOCULTURALE La maggior fioritura degli studi sul gruppo si verifica negli stati uniti tra gli anni '30 e '50. Le ideologie autoritarie nel vecchio continente e il New Deal negli USA Sul piano internazionale notevole importanza assume il panorama politico caratterizzato in quel periodo dal fascismo di Mussolini e il nazismo in Germania di Hitler quindi ideologie autoritarie da una parte e la nuova frontiera negli USA. Il confronto tra i due sistemi ideologici è importante a vari livelli sia perchè provoca un flusso immigratorio di intellettuali dal vecchio continente verso gli Stati Uniti, sia perchè accentua l'interesse per quel tipo di studi sociali che possono fornire conoscenze utili a costruire l'alternativa all'autoritarismo e costruire uno strumento per l'affermarsi della democrazia partecipativa. La complessità sociale negli USA: immigrazione, rischio sociale, opposizione al taylorismo Immigrazione: l'importante flusso immigratorio ha conseguenze in termini di disagio e tensioni fra gruppi sociali (thomas e znaniecki sul contadino polacco immigrato negli usa; scuola di chicago) Rischio sociale: il progressivo svuotamento delle periferie della città, luoghi dove trovano precaria sistemazione gli immigrati, terra di nessuno, dove si confrontano bande di adolescenti lasciati a se stessi da genitori impegnati nello sforzo di provvedere al necessario quotidiano. Tali fenomeni sono appartenenti alla sociologia della devianza. Opposizione al Taylorismo: il modello taylorista aveva introdotto lo Scientific Management (organizzazione scentifica del lavoro) fondata su 4 elementi: 1. il one best way ovvero unico miglior modo. Consiste nella parcellizzazione del lavoro e nell'esecuzione di essa nel miglior modo e tempo possibile 2. l'uomo adatto al posto adatto 3. sull'addestramento del lavoratore 4. incentivazione della produttività mediante premi economici, cioè la retribuzione differenziata. Il modello taylorista veniva accusata di mancanza di scientificità avendo come riferimento un modello di uomo medio inesistente, una macchina inanimata della quale venivano ignorate abitudini, tradizioni lavorative, capacità di apprendimento. Pratt, Moreno, Rogers, Bion Già nei primi decenni del secolo vengono individuate le potenzialità del gruppo come strumento per intervenire utilmente sui disturbi concernenti la salute fisica e il disagio psichico. Pratt: nel 1911 rileva che i suoi pazienti che discutono in gruppo guariscono più facilmente di quelli che affrontano la malattia individualmente. Moreno: fondendo insieme interessi di natura religiosa, teatrale e sociale fonderà a Vienna lo psicodramma, dando vita ad una scuola di pensiero e ad un approccio psico terapeutico che avrà successo

in tutto il mondo. Rogers: inizia un'attivitò di studio e ricerca che sfocerà nella fondazione dei "gruppi d'incontro". Bion: durante la seconda guerra mondiale Bion avvia la sua esperienza di cura comunitaria della nevrosi gettando le basi per l'uso del gruppo ai fini terapeutici. Il suo contributo è molto rilevante per i meccanismi di base sottesi alla dinamica della vita del gruppo, da lui definiti assunti di base. Con tali assunti Bion intende riferirsi a fenomeni che esistono potenzialmente in ogni momento della vita di un gruppo ma che si attivano nei momenti di destrutturazione, quanto la struttura orientata al compito viene meno oppure il gruppo non è strutturato: 1. la dipendenza caratterizza il rapporto ambivalente con il leader, idealizzazione del leader e svalutazione di se stessi. Quando il leader non corrisponde più all'ideale viene svalutato e rapidamente sostituito; 2. la lotta-fuga caratterizza il gruppo che si compatta contro il nemico esterno 3. l'accoppiamento caratterizza il gruppo focalizzato sulla coppia, come garanzia alla sopravvivenza psicologica del gruppo e della sua identità minacciata. Elton Mayo e l'effetto Hawthorne: fenomeno grupppo, logica di sentimenti e risorse umane Mayo tra il 1927 ed il 1932 inizia le sue ricerche sui piccoli gruppi presso la Western Electric Company. Tale ricerche portarono alla scoperte di alcuni fenomeni diventati pietre miliari per gli studi organizzativi di orientamento psico-sociale. Tali studi sono ricordati principalmente per due motivi: 1. effetto Hawthorne, prende nome dall'officina posta sotto esperimento, la ricerca portò alla luce dei fenomeni relativi al fatto che il cambiamento in positivo delle relazioni sociali nell'ambito di un gruppo di lavora influenza potentemente sia la soddisfazione psicologica sia il livello di rendimento complessivo 2. inoltre il gruppo tende ad elaborare delle norme, non scritte e non formalizzate, che risultano più congenti rispetto a quelle stabilite dall'azienda. Inoltre nell'organizzazione di un gruppo vengono individuati due livelli quello formale e quello informale. Ovviamente il gruppo pediligerà quest'ultimo poichp è ispirato alla soggettività. L'esperimento Per 12 settimane furoni introdotti dei cambiamenti: pause di riposo prima di 5 e poi di 10 minuti, pasto caldo offerto dalla ditta, riduzione della giornata lavorativa. In seguito ai miglioramenti introdotti la produttività aumentò notevolmente. Quando i miglioramenti introdotti furono eliminati si rilevò il più alto livello di produzione mai registrato. La conclusione di Mayo fu che per le operaie il fatto stesso di partecipare a questo esperimento le faceva sentire considerate e valorizzate dalla direzione costituendo una importante spinta motivazionale, inoltre tra le operaie si era stabilita una forte interdipendenza le quali non si vedevano più come individui isolati ma come membri attivi di un gruppo di lavoro. L'importanza di tali studi sta nel fatto che dimostrano che nelle aziende la logica dei sentimenti coesiste ed è in concorrenza con le logiche economiche. Basi scuola delle relazioni umane. La psico-sociologia: Kurt Lewin La logica circolare e l'ambiente C=f (PA) Lewin è considerato il caposcuola della psicologia sociale. Particolare importanza assumono: 1. il richiamo alla logica circolare galileana 2. l'introduzione del concetto di ambiente psicologico, utilizzato per spiegare il comportamento degli individui, nonchè le dinamiche che attraversono i processi mediante i quali si declina la socializzazione Applicando la logica galileana alle relazioni sociali ne discende che le cause del comprotamento individuale vanno ricercate nel tipo di relazione tra il soggetto e il contesto considerato, come sintesi delle dimensioni oggettive e soggettive. Il comportamento è determinato dalle reciproche relazioni tra i fattori che operano nell'ambito di una situazione concreta nel suo insieme, essenzialmente, dalle condizioni nelle quali l'individuo si trova a un momento dato e dalla struttura della situazione psicologica. Il concetto invece di ambiente psicologico, spiega il comportamento del soggetto in termini di complessità relazionale e introduce il significato come espressione della soggettività alla cui rilevanza l'individuo riconduce. Per comprendere o prevedere il comportamento psicologico (C) si deve determinare la situazione complessiva del momento e cioè la struttura e lo stato della persona (P) e dell'ambiente psicologico (A) al momento dato, da qui: C=f(PA).

Come diceva Lewin, il clima sociale in cui il bambino vive è tanto importante per il suo sviluppo quanto l'aria che respira; il gruppo a cui appartiene è il terreno su quale poggia. La sua sicurezza e la sua insicurezza dipenderanno in grandissima misura dai suoi rapporti col gruppo e dal suo status in esso. Il gruppo a cui la persona appartiene e la cultura in cui vive ne determinino al tal punto il comportamento e il carattere: stabiliscono quanto lontano nel futuro può guardare con una certa chiarezza. Condizionano il suo stile di vita personale nonchè la dirzione e l'efficacia dei suoi programmi. Il T-Group e l'Action-Research Il T-Group: è un metodo di formazione attiva di gruppo, di tipo non-direttivo, che permette ad ogni partecipante di acquisire conoscenze sulle relazioni interpersonali, gruppali e intergruppali. L'Action-Research è una metodologia che consente mediante il coinvolgimento diretto dei soggetti- oggeto di intervenire sulla realtà, trasformandola nel mentre si acquisiscono notizie utili per affinare i metodi dell'intervento. Per Lewin il piccolo gruppo è importante per la scoperta delle leggi che governano la vita quotidiana. 4. I GRUPPI MCRO E MICRO: FRAINTENDIMENTI E FUNZIONI 1. IL GRUPPO NELL'ACCEZIONE MACRO Nell'accezione macro il termine gruppo viene riferito a gruppi sociali estesi, entità di ampiezza indefinita sottesa al'agire sociale e all'appartenenza dei singoli, condizione per la vita sociale degli stessi. Può risultare utile per indicare le diverse appartenenze etniche, ideologiche, culturali ecc. Il sentimento di appartenenza ad un gruppo macro è molto importante poichè sia l'uno che il comportamento che ne discende hanno effetti anche in assenza fisica degli altri membri del gruppo. Lo studio dei fenomeni che riguardano i gruppi macro concorre a una migliore comprensione della trama relazionale che intesse il quotidiano vivere sociale e i processi da cui originano i significati che i medesimi fenomeni possono assumere nei vissuti individuali e collettivi. 2. IL GRUPPO NELL'ACCEZIONE MICRO Il termine gruppo nell'accezione micro si riferisce a un insieme limitaro di persone che condividono uno spazio fisico per un certo periodo di tempo, con un obiettivo formalmente comune (apprendimento in una classe scolastica) o funzionalmente evidente (i passeggeri di un pullman). Si tratta dunque di una condivisione solo formale poichè non è detto che l'obiettivo comune sia vissuto da tutti allo stesso modo. Un altro ambito è costituito dai gruppi non strutturati o poco strutturati, ad esempio i gruppi naturali di adolescenti; sono gruppi che si costituiscono in modo apparentemente spontaneo tra i ragazzi che vivono nella stessa area urbana il cui scopo è generalmente esplicitato e sembra esaurirsi nell'esigenza-interesse di stare insieme, per parlare, confrontarsi e sentirsi appoggiati dall'altro. Un particolare esempio di tale gruppo è la Corner Street Society descritta dalla letteratura ispirata alla sociologia della devianza di origine statunitense, strutturato attorno alla figura di un leader forte, attrezzato per la sopravvivenza, per la vittoria nel quotidiano confronto con gli altri gruppi che vivono nella strada. In generale il gruppo micro di tipo sociologico pu essere usaro in due modi: 1. osservatorio riguardo la realtà quotidiana dei gruppi giovanili o di altre realtà sociali 2. occasione/strumento d'intervento per favorire processi di cambiamento o comunque interlocuzione 3. IL GRUPPO SPERIMENTALE: IN CHE SENSO E' GRUPPO? Il termine gruppo è stato privilegiatamente utilizzato secondo l'ottica individualistica, finendo con l'identificare con il gruppo psicologico tout court gruppi artificiali di laboratorio, senza nè passato nè futuro. Secondo Moscovici e Doise sullo sfondo di numerosissimi studi e teorie della psicologia sociale, giungono alla conclusione che non vi sono ragioni sufficienti per riunirsi e associarsi. I gruppi presentano più svantaggo che vantaggo. Importanti sono gli studi condotti sula facilitazione e inibizione sociale secondo i quali: 1. la presenza degli altri migliora la prestazione se si tratta di compiti facili e ben appresi, può peggiorarla se il compito è difficile e non ben appreso 2. la presenza del pubblico favorisce la produzione di risposte dominanti: corrette per compito facile, errate per compito difficile.

Inoltre alcune ricerche sostengono che l'aumento delle risorse umane comparta una perdita della produttività potenziale ed effettiva. Questo parrebbe caratterizzare soprattutto i compiti additivi, con il verificarsi di particolari fenomeni: • Social Loafing Effect effetto di inerzia sociale dovuto all'aumento delle dimensioni del gruppo • Free-rider Effect tentazione si lasciare che siano gli altri a lavorare • Sucker Effect timore che gli altri approfittino del lavoro altrui • Production Blocking blocco di produzione dovuto al fatto che il soggetto, nell'attesa che venga il suo turno, si sente scoraggiato a partecipare, per difficicoltà a esporre le sue idee o perchè dimentica quanto aveva in mente di proporre E' stato inoltre riscontrato che i gruppi sono superiori rispetto ai singoli nella soluzione di problemi logici. Come dichiara Brown il fallimento e la critica rivolta ai gruppi era dovuta al fatto che prendevano sotto esame gruppi totalmente artificiale, dunque senza passato e senza storia.

PARTE SECONDA GRUPPI SOCIALI E SELF: APPROCCI TEORICI 1.I GRUPPI DI RIFERIMENTO E IL SELF: L'INTERAZIONE SIMBOLICA PREMESSA Aspetti fondamentali della Psicologia sociale originano dagli studi di James e Cooley che hanno potentemente contribuito a costruire le radici teoriche delle scienze sociali, sottolineando la rilevanza che nella costruzione del self acquistano i gruppi di riferimento, in quanto fonte della percezione sociale dalla quale la stessa origina. 1. I GRUPPI SIGNIFICATIVI E I TANTI SELVES: JAMES E LA RILEVANZA DEI FEEDBACKS Secondo James il gruppo costituisce lo scenario rispetto al quale l'individuo si auto-rappresenta, proponendosi con quelle immagini che ritiene possano essere oggetto di positivo apprezzamento: ciò però avviene sulla base dell'importanza che il soggetto attribuisce al giudizio del gruppo. In tale senso James rileva le radici del Self nelle relazioni con i gruppi sociali che costituiscono l'orizzonte esperenzialmente significativo dell'individuo.

Pag.56 Il Mè è costituito dall'interiorizzazione degli atteggiamenti organizzati, rappresenta le caratteristiche psicologico/relazionali del contesto sociale di appartenenza; l'Io invece rimanda alla qualità delle elaborazioni che il soggetto ha maturato, delle esperienze sottese alla sua formazione. Il Mè è un individuo convenzionale, abituale. Esso c'è sempre. Deve avere quelle abitudini e quelle risposte che tutti hanno altrimenti non potrebbe essere membro della comunità. La reazione dell'individuo al me organizzato rappresenta l'io nell'esperienza del sè. Io e me sono aspetti essenziali per la piena espressione del se. L'individuo deve assumere l'atteggiamento degli altri membri di un gruppo per appartenenre a una comunità, egli deve utilizzare, per poter continuare a pensare, quel mondo sociale esteriore che ha appunto dentro di sè, è attraverso il suo rapporto con gli altri in quella comunità che egli si realizza come cittadino. Dunque nella teorizzazione di Mead il gruppo sembra costituire la condizione di fondo per l'emergere dell'identità personale.

2. IL SELF E L'IDENTITA' 1.IL CONFRONTO CON L'ALTRO E IL SELF COME ARTEFATTO SOCIALE: GERGEN Gergen e l'approccio costruzionista. Il costruzionismo considera la psiche umana come un artefatto, come prodotto delle interazioni sociali discorsive e simboliche. Tutto ciò che ha significat nella vostra vita ha origine nel quadre delle relazioni sociali che caratterizzano la specifica realtà sociale d'appartenenza. Il sè è una collocazione e non un attributo. Nelle ricerche condotte da Gergen il rapporto con l'altro ai fini dell'autorappresentazione si definisce in

termini di notevole rilevanza, non solo quando questi assume un ruolo intenzionalmente attivo, ma an...


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