Psicologia Sociale unige preparazione esame PDF

Title Psicologia Sociale unige preparazione esame
Course Psicologia sociale
Institution Università degli Studi di Genova
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appunti ben fatti per potersi preparare al meglio per l'esame scritto e eventualmente anche a un orale....


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Lezione 18/09/2020 Definizioni degli autori sulle dimensioni di gruppo. La psicologia de gruppi: approccio psicosociale o approccio dinamico Approccio psicosociale che considera il gruppo come strumento di lavoro, per applicarle nelle diverse psicologie di comunità. Definizioni generali. Gruppo come aggregazione di soggetti. Aggregazioni artificiali. Categorie sociali che hanno una caratteristica comune e che spesso vengono utilizzate con percorsi come statistiche. Le persone che rientrano in questo tipo di aggregazione non si conoscono. Aggregazioni non organizzate: aggregati, soggetti che condividono lo stesso luogo e uno scopo comune, ma non un legame. Unità sociali strutturate: sono unità sociali di persone che hanno una relazione e che hanno una loro organizzazione e interdipendenza. Come la famiglia. Unità sociali intenzionalmente progettate: si fa riferimento ai gruppi di lavoro, dove esistono ruoli e status, dove le persone condividono uno scopo comune. Progettate con intenzione specifica. E le non intenzionalmente progettate: c’è un senso di progettazione non determinante; c’è uno scopo comune, ma non necessariamente partecipazione diretta e attiva allo stesso modo. Unità sociali con modelli di relazione: gruppi di soggetti che condividono valori, gergo, modello relazionale, che viene definito nel gruppo stesso. Es parentela, famiglia allargata: mancanza di struttura gruppi faccia a faccia dove interagiscono tra di loro Bales è un autore che ha inserito il concetto di obiettivo comune. Per Bales è un elemento distintivo perchè studiava i gruppi di lavoro, con caratteristiche peculiari, in particolare l’obiettivo. Nell’analisi dei gruppi ci sono modalità che portavano ad attuare comportamenti positivi o negativi dei soggetti. Ipa (interaction process analysis): griglia che misura le relazioni e le interazioni all’interno di un gruppo. C’è un osservatore che scrive il soggetto/partecipante e la data, e il tipo di intervento. 12 tipologie di intervento. Come si compila? Finalità della griglia sono: gruppo sino a 12 persone, più di un osservatore (fino a tre); in alto le persone appartenenti al

gruppo, e si riscontrano gli interventi sulla base delle aree emozionali, positività e negatività, analisi del comportamento; tuttavia si inseriscono gli interventi di orientamento al compito (dimensione neutra dell’attività di gruppo); interventi di sostegno al gruppo o al soggetto, comprensione, offrire suggerimenti, do informazioni, confermo la mia posizione... chiedo informazioni, emozioni, impressioni, ecc. Dipende dalle finalità della griglia scoprire come analizzare. L’osservatore (più di uno ogni 3) deve indicare a chi sta rivolgendo il tipo di intervento: se al singolo o al gruppo. Micro- comportamenti. Criteri descrittivi di osservazione: quanto più un gruppo è riconosciuto, strutturato è istituzionale o spontaneo; finalità e motivazione, gruppo di base o di lavoro, che possono subire dei cambiamenti; norme e obbligatorietà, dimensione di norme per formalità -> informalità del gruppo Gruppi di riferimento: per esempio o senso di appartenenza. Gruppo naturale: esistono a prescindere dall’oggetto della ricerca. Inventati: creato ad hoc per gli obiettivi del ricercatore. Gruppi primari e secondari: dimensione relazionale affettiva ed emotiva importante, frequenza di partecipazione abbastanza alta, e il legame emotivo è sostanziale. Primari: persone che interagiscono regolarmente e che condividono legami emotivi e affettivi, senso di appartenenza e lealtà. Secondari: interagiscono con minore o maggior frequenza senza vincoli emotivi, legati al raggiungimento di un obiettivo. Grada dice secondarietà a primarietà, caratteristica che esistano vincoli emotivi più o meno forti; tutti i gruppi possono passare da un grado all’altro, dipende quando diventa predominante una delle caratteristiche. Gruppi di riferimento: riconoscimento personale in un gruppo o per entrare a farne parte, senso di appartenenza. Gruppi di ricerca: cosiddetti gruppi naturali, comportamento di amici, classe, ecc. Esistono a prescindere dalla ricerca; focus group viene creato per gli obiettivi della ricerca Lewin è uno degli autori più importanti. Gruppo con struttura propria con un proprio obiettivo, con le sue caratteristiche interne, interdipendente (il fatto che le persone siano interconnesse, quindi influenzamento reciproco tra le parti, se cambia un membro/se un membro è arrabbiato, quel comportamento avrà delle ripercussioni nel resto del gruppo); la totalità dinamica: al variare del comportamento ci sarà una ricaduta, ma essendo microcambiamenti, c’è un equilibrio stazionario. Interdipendenza del destino: destino comune “essere sulla stessa barca”. Sindrome di Stoccolma. Interdipendenza del compito: i risultati dei comportamenti hanno connotazioni negative (competizione) o positive(collaborazione) all’interno del gruppo. Sherif. Struttura come architettura del gruppo. Ogni gruppo ha una struttura specifica, legato da rapporti di status e ruoli che i soggetti hanno, vanno a delineare norme e valori comuni; l’elemento é l’interazione nel tempo: ogni gruppo ha un passato presente e futuro, quindi dimensione storica.

Tajfel. Un gruppo come identità sociale; insieme di persone che appartengono ad una nazione. Autocategorizzazione(definirsi come appartenenti a quella categoria) e sentimento di appartenenza (componente cognitiva, valutativa, emozionale) Paradigma dei gruppi minimali: categorizzazione sociale che distingua l’outgroup dall’ingroup, che porta a comportamenti discriminatori nei confronti dell’outgroup e coesione dell’ingroup. Patriottismo. E’ importante che la dimensione del gruppo psicologico sia ridotto. Gemmazione: legato alla numerosità del gruppo, che deve essere diviso (gruppi di auto-aiuto); riduzione a gruppi semplici; sistema influenzato dal mutamento e dalle variabili interne ed esterne al gruppo. Numero ridotto perché: più grande è il gruppo, maggiore è la passività, i soggetti sono meno soddisfatti. Bales suggerì come nei gruppi ampi emerga un leader; scarsa soddisfazione delle relazioni; scarsa collaborazione. Brewer e la teoria della distinzione ottimale. Abbiamo diverse identità sociali e derivano da due tensioni, dipendenza dal gruppo (ci sentiamo tutti uguali e vogliamo costruire il senso del noi) e dall’altro far emergere la nostra personalità (allo stesso tempo distinguerci) Concetto del noi. We feeling, Noi, Sintalità, Noità. Il sentimento del noi è connesso al senso di appartenenza, e trovare l’elemento che ci rende uniti, va a definire l’ingroup dall’outgroup; va a regolare le relazioni interne con le esterne.

Lezione 21/09/2020 Fasi di sviluppo di un gruppo. Cambiamenti evidenti e sostanziali della vita di gruppo. Transizione sociale: sono dei passaggi della vita, passaggi anche di ruolo, o da un gruppo all’altro; identità sociali e differenti identità sociali (differenti identità gruppali) queste due identità si sviluppano insieme, si costruiscono le nostre nuove identità; es identità sociale da scuola ad università; costruiamo un’identità sociale con gli altri. Transizione normativa: fase di passaggio “che ci aspetta che avvenga". Transizione non normativa: sono dei cambiamenti inaspettati, che dal punto di vita psicologico, sono maggiormente traumatiche. Entrambe possono avere dei punti positivi che negativi, e viene definite dal tipo di cultura. Funzione? Cambiamento di identità sociale, rafforzamento dei confini di gruppo di riferimento (matrimonio). Lealtà ed identificazione nel gruppo. Queste condizioni portano a delle norme per la partecipazione alla vita di gruppo: fase di apprendistato. Quando decidiamo di far parte di n gruppo ci si basa sulla cosiddetta ricognizione sociale: ricerca del gruppo che rispecchia le mie aspettative. Costi e benefici rispetto alle esperienze di vita precedente con altri gruppo, o quanto mi senta simili agli altri componenti, e quindi il processo di ingresso sarà più facile. Può essere fatta dal gruppo o dallo stesso individuo (es strumento del colloquio).

L’iniziazione: cerimonia o rituale d’ingresso sulla base della selezione del gruppo. I Costi indicano la fatica dell’inserimento. In questo senso ridefiniamo la nostra identità. E cercheremo di fa parte di gruppi dove ci sia una lettura positiva della nostra identità. L’autostima dell’individuo dipende dai costi che ne derivano dall’inserimento. Giorno delle matricole come rito di iniziazione; la laurea è un rito di uscita da un gruppo, come la laurea. Processi che ne facilitano l’ingresso sono: il buon processo di ricognizione; strategia del new comer, cioè quando mi inserisco in un gruppo attraverso il processo di assimilazione e accomodamento (in punta di piedi, perché devo capire e conoscere le dinamiche del gruppo); altra strategia trovare un old timers, ossia la figura del mentoring o del tutor, per capire come muoverci all’interno di un gruppo; altra strategia, collaborare con nuovi new comers. Es strategia di new comers con old timers, per una collaborazione ottimale. Iniziazioni negative: nonnismo come nell’esercito, entrata all’università (connotazione negativa di matricola), socializzazione al lavoro, es stage tirocinio gergo specifico ecc, es le etichette linguistiche (matricola cucciolo novizio novellino pivellino principiante). Quanto più sono severe e negative, quanto più il soggetto si impegnerà a farne parte e si sottometterà, oppure scoraggiare gli aspiranti poco motivati, il soggetto preferirà quel gruppo: Processo di dissonanza cognitiva (Festinger): se ho subìto un’iniziazione severa non mi permette di andare contro le scelte precedenti e cercherò di rafforzarla. Es test di ingresso. Tipologie di new comers: membri istituenti, sono persone che si mettono insieme per costituire un gruppo es genitori; visitatori, entra a far parte di un gruppo ed è in visita per un periodo di tempo limitato; trasferiti - da un gruppo ad un altro; (new comer regolare che visitatore o trasferito); sostituto è il new comer più difficile per i paragoni, le regole, chi va a sostituire, strategie all’altezza della situazione; neofiti regolare: è il più semplice da gestire. Assimilazione dei nuovi membri: dipende dall’apertura e dalla chiusura del gruppo; pochi new comers alla volta per una migliore assimilazione; Neofita regolare, cioè nessuna esperienza in gruppi simili; buon reclutamento/ricognizione e somiglianza (caratteristiche di comportamento o caratteriali) con i membri presenti. Apertura del gruppo es gruppi di autoaiuto. Moreland e Levine e la teoria della socializzazione di gruppo. Processi: processo interattivo (interattività di gruppo), valutazione (cosa succede all’interno della dimensione gruppale), impegno (soggettivo), transizione di ruolo (identità del singolo). Per le fasi: Esplorazione (vedi sopra) e Socializzazione (nuovi menbri dovranno capire come muoversi) - entrata > Mantenimento – accettazione > Risocializzazione - divergenza/convergenza > Ricordo uscita >. Fase del mantenimento (dipendenza/autonomia della Brewer) è la più difficile e delicata, perché si definiscono i ruoli, ci mettiamo in discussione, emerge la nostra personalità ed è la fase in cui emergono i conflitti/le divergenza non superata (fine o disgregazione del gruppo) oppure fase della rinegoziazione o convergenza si concretizza con la risocializzazione - divergenza alla fine del gruppo: ricordo (melodrammatica).

Lo sviluppo del gruppo • •

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Fase di inclusione o formazione (forming): i soggetti cercano ci comprendere i comportamenti nei confronti degli altri elementi del gruppo Fase di controllo (storming-distancing- centering): i differenti soggetti cercano di capire quali siano i ruoli più adatti per la distribuzione del lavoro, e distanziamento tra noi e io Fase dell’affettività(norming): inerente ai legami affettivi e alla dimensione relazionale, e si vanno a costruire le norme all’interno del gruppo Fase della prestazione (performing): quali sono gli obiettivi da seguire.

I 5 stadi ^ di cui sopra (vedi slides) più la fase di adjouring (fine del gruppo)

Notare lo screenshot: dipende dall’impegno del singolo e del gruppo il mantenimento del gruppo e delle relazioni interpersonali. Tappe del funzionamento affettivo: sviluppa i bisogni individuali. Crea scurezza nella dimensione globale del singolo e del gruppo, crea fiducia interpersonale, sviluppa la partecipazione del singolo, va a regolare l’aspetto affettivo e la struttura del gruppo (aspetto relazionale deve essere regolato, clima caldo o clima freddo all’interno del gruppo) L’uscita dal gruppo: dovuta a minaccia, conflitto di valori (non riconoscersi nei valori del gruppo), o mobilità sociale. Maggiore sarà la ricostruzione della propria identità sociale e personale, tanto più sarà saliente l’uscita dal gruppo. Worchel presenta il modello di sviluppo gruppale di gruppi reali: visione dei gruppi reale. Abbiamo il malcontento nel gruppo a causa di un evento precipitante, quindi si va all’idea di formare un nuovo gruppo, perché a causa di tale evento ci siamo allontanati dal gruppo, arriviamo alla fase di identificazione in un nuovo gruppo (ingroup/outgroup); forte identificazione nel nuovo gruppo; fase della produttività di gruppo, cioè quando per le competenze abbiamo dei ruoli specifici; riconoscimento dei bisogni individuali all’interno del gruppo del proprio ruolo, fase del declino, quel momento in cui la demotivazione riduce alla fine del gruppo – capri espiatori.

Uscita dal gruppo: nel piccolo gruppo naturale sono difficli da superare (famiglia); grandi gruppi meno sentita dal gruppo, forse più individualmente; gruppo di laboratorio, in relazione all’obiettivo (brefing, allontanamento meno faticoso); uscita dal gruppo obbligato, può essere difficile e più faticosa, o positiva in relazione alla conclusione dell’obiettivo; gruppo volontario o autonomo, del singolo che è consapevole e qundi meno faticosa; uscita individuale di tutti i membri; alcuni entrano e altri escono, dipende dalla tipologia del gruppo: i: autonoma, allontanamento, per l’obiettivo aggiunto, per esaurita condizione (es laurea, non riconoscimento, insufficiente livello di impegno). Quando non sono facili (riorganizzazione della propria identità individuale, sociale e della propria autostima), si rallenta per il timore di ricominciare, e andare a rivedere i propri valori, es politico e religioso; più l’obiettivo e i valori erano sentiti, più forte era il legame, più il gruppo è difficile da abbandonare.

Lezione 28/09/2020 Norme Ruoli Status e Comportamento Status: quando un individuo occupa all’interno di un gruppo una determinata posizione gerarchica all’interno del gruppo alla valutazione della stessa in una scala di prestigio. Quindi all’interno dei gruppi lo status si differenzia per le relazioni e a seconda dei gruppi a cui apparteniamo. Lo status ci consente di capire in modo rapido e definire i poli opposti della gerarchia all’interno del gruppo dall’osservatore. Si forma rapidamente ed è condiviso all’interno del gruppo, ne definisce l’architettura e si può modificare a seconda dell’obiettivo o delle competenze, delle relazioni con altri gruppi (cambio di posizione). Lo status è connesso al ns comportamento: ALTO chi parla di più, da più ordini, critica, interrompe gli altri, portano avanti la loro opinione, non rispondono alle domande ma le pongono, non prosegue i discorsi iniziati da chi ha uno status più basso, riceve il maggior numero di comunicazioni; BASSO parla di meno, riceve meno attenzione, fa meno proposte, si rivolge a persone che hanno uno status più alto del suo e ne accogli le proposte Perché si forma lo status? Ipotesi funzionalista: Lo status è importante perché si prevedono le relazioni e i comportamenti di una funzione, aspettative reciproche dei soggetti, confronto con gli altri e esprimere una valutazione rispetto alla nostra posizione e la nostra autostima. L’attribuzione di uno status è relativa al compito e all’obiettivo e alle prestazioni, si valutano le caratteristiche funzionali e fisiche. In funzione di un obiettivo si va a privilegiare chi ha uno status più elevato, una specifica competenza, e chi possiede quelle caratteristiche. Ipotesi etologica: si rifa alle caratteristiche fisiche differenti, secondo cui certe caratteristiche sono quelle che attribuiscono ai soggetti uno status più elevato (portamento, muscolatura, statura, contegno, espressione facciale, sguardo, voce); riconoscimento di giudizi positivi del gruppo, basato sull’apparenza e la parte non verbale, garantiscono la sopravvivenza e il funzionamento del gruppo.

Ruolo Attività e relazioni che ci si aspetta da un individuo che ha una posizione nel contesto sociale e/o gruppale, sia per contenuto e per relazioni appunto; aspettative condivise. (Brofenbrenner). Comportamenti esibiti (cioè quelli che attuo) e comportamenti attesi (quelli che il gruppo si aspetta) Solitamente il ruolo coincide con lo status, quindi le aspettative comportamentali da parte del resto del gruppo saranno le medesime nei confronti di un soggetto; se le aspettative sono differenti da parte dei soggetti singoli allora il ruolo del singolo verrà confuso. Interdipendenza: ogni ruolo è interdipendente all’altro, e il modo in cui interpreto un ruolo, avrà delle ricadute nella dimensione del gruppo. Flessibilità: qualora venga a mancare un componente, gli altri dovranno farsi carico del suo compito e del suo ruolo, per il raggiungimento dell’obiettivo. Tipologie di ruolo: comportamenti ed azioni che si utilizzano nel gruppo. Ruoli specifici per il raggiungimento dell’obiettivo (tempi, metodi per il lavoro); ruolo sul clima (relazionale) per far si che le relazioni siano positive e si individui il senso del noi; ruoli legati alla propria individualità; ruoli legati alla valorizzazione del gruppo, cioè della relazione ma per la realizzazione del gruppo. Slater. Specialista al compito e lo specialista socio-emozionale. Sia Slater che Bales avevano individuato dagli studi le due dimensioni distinte evidenziando che queste due figure fossero molto importanti all’interno del gruppo per le finalità del lavoro; difficilmente un soggetto solo può farlo. Slater dice che sono complementari ma in due soggetti diversi. I ruoli possono essere spontanei o definiti dall’esterno. Lo stesso ruolo può essere assunto da individui differenti a seconda delle necessità e della situazione in cui si trova il gruppo; lo stesso individuo può assumere invece ruoli differenti a seconda delle competenze a seconda del gruppo in cui si trova in quel momento, gruppo di cui fa già parte. All’interno del gruppo ogni ruolo corrisponde al riconoscimento più o meno esplicito che ci viene assegnato sulla base della nostra specialità, ricadute sull’autostisma. I ruoli possono essere formali o informali, per le rispettive competenze. I ruoli che andiamo a trovare nei ruoli. Il leader che ne diviene la guida e gestisce il gruppo, contro il leader d’opposizione in voce della minoranza, si può porre in modo costruttivo o distruttivo, dipende dalla vita del gruppo. Worker e il capro espiatorio: ruolo importante e utile al gruppo, figura verso la quale si interessano i malcontenti del gruppo, per il mantenimento del gruppo; finchè il capro espiatorio resiste, il gruppo si mantiene, se esplode il gruppo si disgrega (perché l’evento scatenante da vita ad un malcontento generale da implosione) o trova una soluzione/nuovi equilibri o altro capro espiatorio. Ruolo del Clown: minimizza le tensioni del gruppo e focalizza le attenzioni del gruppo su altro. Prevedibilità, aspettativa e ordine in funzione dei ruoli e degli status, e aiutano lo scopo del gruppo e definire la nostra identità personale e sociale. I ruoli possono essere ricoperti in modi differenti: sulla base della conoscenza del ruolo, la motivazione a ricoprire il ruolo, sulla base della consapevolezza sulle proprie competenze, le modalità di relazione con gli altri.

NORME Sono scale di valori all’interno di cui il gruppo definisce ciò che è accettabile e ciò che non lo è. Ergo si definisce uno schema comportamentale, e si limitano i confini del gruppo. Chi trasgredisce è il soggetto deviante, e la persona viene allontanata dal gruppo. Classificazione: istituzionali (imposte all’interno o all’esterno del gruppo), volontarie (c...


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