Quadro Storico TRA 800 E 900 PDF

Title Quadro Storico TRA 800 E 900
Course Letteratura e cultura italiana  
Institution Università degli Studi di Verona
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QUADRO STORICO TRA 800 E 900 – modernità Ottocento: il secolo della società di massa Innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche Creazione metropoli (dove sono concentrate le grande fabbriche) – marxismo: disuguaglianze Perdita dell’importanza delle culture locali - uniformità nazionale – preludio della globalizzazione Messi di comunicazione di massa: quotidiani (dal 700), telefono, cinema, radio, televisione (secondo 900) Novecento (secolo di crisi e fratture) eventi principali: Prima guerra mondiale: primo sterminio di massa – pone agli intellettuali degli interrogativi sulla sopravvivenza del genere umano Rivoluzione bolscevica (1917) – fine dello zarismo  Spengler: saggio “il tramonto dell’occidente” (1919) 1929: crollo della borsa di Wall Street – inizio della grande depressione – prima grande crisi economica che ha ripercussioni globali Tramonto delle democrazie liberali – 1922: fascismo, 1933: nazismo, 1939: dittatura in Spagna. Perdita dell’importanza dell’Europa e ascesa degli Stati Uniti Seconda guerra mondiale Crollo degli imperi: austro-ungarico, ottomano Nascita democrazie: benessere ma anche nuove tensioni: guerra fredda (no scontro diretto ma guerre in altre zone, rincorsa nucleare, rincorsa alla conquista dello spazio) Questione ecologica e nucleare – Cernobyl Avvento società dei consumi: sistema economico dove vendono soddisfatti i bisogni secondari – torna il concetto di massa e omologazione dei consumi mondiali  Riesman: “la folla solitaria” - individuo eterodiretto  Marcuse: “l’uomo a una dimensione” (1964) - tolleranza repressiva: la società ha indotto dei falsi bisogni, il nuovo sistema economico è un sistema autoritario Mezzi di comunicazione di massa:  Mc Luan: i nuovi media hanno imposto una nuova organizzazione del pensiero (televisione impone un ordine di pensiero simultaneo, partecipazione emotiva)  Fischer: dislessia dovuta al fatto che il bambino si abitui a processare la realtà attraverso immagini e non attraverso le parole  Calvino: “Marcovaldo” (1963): racconti dove vuole dimostrare come si sono modificate le città nel secondo dopoguerra (speculazione edilizia), tono fiabesco  Pasolini: mutazione antropologica - creazione di un nuovo tipo di individuo: il “neoborghese”. Prima borghesia con conflitto di classe, poi conflitto appiattito. Prima operario protesta contro padrone ora vuole essere il padrone. Denuncia sparizione delle culture particolari (locali, dialetti) – cultura uniforme. Totalitarismo della società dei consumi è peggio del regime fascista. Effetto che la nuova società ha sui corpi degli individui (omologazione) Tramonto della civiltà contadina che aveva caratterizzato tutta l’Italia: dopo il piano Marshall Italia diviene paese industrializzato – questione meridionale: dopo risorgimento squilibrio tra mezzogiorno e nord – colonizzazione del nord Italia verso le campagne del sud – brigantaggio: rivolta verso il governo centrale (regime borbonico) da parte dei contadini del sud (connotati come criminali)  Gramsci: parla del risorgimento come rivoluzione mancata. Migrazioni da sud a nord Italia – preludio delle migrazioni dal sud al nord del mondo. Decolonizzazione: Libia, Tunisia, Marocco, Algeria, India (Gandhi) Vengono resi noti orrori dei campi di concentramento: profonda autocritica. Affermazione di idee radicali:  Adorno: dopo Auschwitz non è più possibile fare poesia – ha dimostrato il fallimento della cultura: cultura e razionalismo illuminista incapaci di arginare il nazismo)  Hanna Arendt - “La banalità del male”: a compiere il male non furono dei criminali ma dei burocrati/impiegati che svolgevano il proprio lavoro (es. Heichman)



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Bauman “Modernità e olocausto”: Auschwitz è ripetibile: deriva da parcellizzazione del lavoro burocratizzazione (estremizzata) – ognuno svolgeva la propria funzione che non consentiva di cogliere il male compiuto nella totalità. (Es. capelli venduti ad aziende di materassi, coperte – ogni cosa finalizzata a produrre un guadagno) Autocritica avviene in Germania ma non propriamente in Italia. Viene giustiziato solo Mussolini. Bassani - “una lapide in via Mazzini”: ritorno di un prigioniero dei campi di concentramento, esigenza di rielaborare ma società sorda/vuole dimenticare Unione Sovietica: morte Stalin (1953) vengono diffusi gli orrori del suo regime totalitario 1956: rivolta popolare in Ungheria Calvino: senso di delusione che riguarda gli intellettuali nel secondo ‘900 (“Una pietra sopra”)

Questione culturale: principali autori e movimenti  -

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Baudelaire: (1821-1867) “L’albatro” (“I fiori del male 1957” – censurata): poesia in versi: paragona condizione del poeta a quella dell’albatro. Albatro figura maestosa finchè vola, goffo, sgraziato e deriso quando atterra. Poeta che dovrebbe essere una guida spirituale per la società non viene compreso da contemporanei e deriso. Società borghese disconosce l’intellettuale: non produce nulla se non la propria arte. Frattura tra intellettuale e società borghese “Perdita d’aureola”: poemetto in prosa: tono più paradossale e ironico: dialogo tra due personaggi che si incontrano in un bordello. Uno: poeta non riconoscibile (in borghese) – dice di aver perso “aureola nel fango”. Passaggio ulteriore: poeta si sente contaminato dalla degradazione della società moderna (lo ritroviamo in un bordello) “la musa malata” “il cigno”: trasformazione di Parigi. Vecchia Parigi: cigno scappato che cerca di abbeverarsi in uno stagno secco. Metafora del poeta che non trova più ispirazione/alienato in una società che non riconosce più il suo valore. Poeti maledetti: (seconda metà del XIX secolo): rivendicano il diritto di fare arte senza doverla “dare in pasto” alla società di massa. Rivolta contro ordine sociale. Scapigliati: (anni ’60 dell’800) - gruppo scrittori milanesi (narrativa) che mette in discussione il nuovo assetto borghese - agiscono e scrivono in aperta polemica ai modelli di vita borghese e ai suoi modi di fare arte (Manzoni) - mescola temi dei poeti maledetti e Baudelaire con genere fantastico (Poe e Hofmann) “Scuola del sospetto”: minano capisaldi dei borghesi (in particolare Marx, Nietzsche e Freud). Italo Svevo: “Freud uomo più utile ai romanzieri che ai malati” Avanguardie: (primo ventennio del XX secolo): - correnti anti-borghesi - esempi: futurismo, espressionismo, dadaismo, surrealismo (livello letterario, pittorico e cinematografico- es. un cane andaluso) Decadentismo: (da seconda metà ‘800 a inizi del ‘900) termine deriva da Verlaine “io sono l’impero alla fine della decadenza” – traspare la consapevolezza di vivere in un’epoca di declino



Estetismo (seconda metà ‘800): visione estetica dell’arte: arte deve rifuggire ad ogni impegno morale, non deve pretendere di rappresentare il reale. Principali autori:  Oscar Wilde: prefazione “il ritratto di Dorian Gray”: manifesto dell’estetismo. Tutta l’arte è completamente inutile. Intellettuale non produce utile, sganciata dalla logica del profitto e dell’utile economico/morale  D’Annunzio: “Il piacere”: protagonista disprezza il grigiore della vita democratica. Si appropria delle idee di Nietzsche – nei suoi romanzi cerca di rappresentare il super uomo in maniera semplificata: disprezza masse, democrazia. Poeta Vate.



Carducci (1890 – 1907) , Pascoli (1855- 1912), D’Annunzio (1863-1938): tre figure diverse di poeti Vate – fiducia nel ruolo sociale dello scrittore – non hanno ancora avvertito la crisi tra letteratura e società  la frattura inizierà a sentirsi per la generazione successiva

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NOVECENTO: Crepuscolari: (inizio XX secolo) no scuola poetica, no manifesto gruppo di scrittori attivi tra Roma e Torino Toni bassi prosaici e quotidiani Inizio: fascino di D’Annunzio – poi si ispirano all’esperienza quotidiana (cosa che d’annunzio non fa). Obiettivo: contestare la poetica del sublime di d’Annunzio – mettono in discussione la fede nella poesia e nella funzione sociale del poeta – dichiarano la vergogna per essere poeti (si rifanno a Baudelaire e ai poeti maledetti). Viene meno la distinzione tra lingua della poesia e lingua comune

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Italia: linguaggio poetico ha linguaggio proprio che viene meno nel 900: sorta di crisi: Sergio Corazzini: letterato non vive più solo di letteratura. Famiglia: disgrazia economica – costretto a fare l’impiegato. Muore a 21 anni di tisi. Raccolta “piccolo libro inutile”. Il termine ritorna (c’era anche nella prefazione di Dorian Gray). Si pone al di fuori di ogni logica utilitaristica (che domina società postindustriale) Giudo Gozzano: morto di tisi. Proclama la vergogna di essere un poeta. “le buone cose di pessimo gusto”: elenco di arredi tipici dell’800 in termini ironici Aldo Palazzeschi: “son forse un poeta? no certo”  Altro elemento tipico: non sentirsi poeti Marino Moretti

Italo Svevo (1861 – 1928) primo letterato a incarnare contraddizione tra società industriale e vita da letterato opere: “una vita” e “senilità” non diventano famosi – dice che non scriverà più anche se tiene un diario – proposito mai seguito Conosce Joyce Prima lavora in banca poi diventa socio di una ditta - Padre di famiglia, uomo d’affari Percepisce la scrittura come un vizio: lo distrae da ciò a cui dovrebbe occuparsi (secondo la società industriale: famiglia e lavoro) “la coscienza di Zeno” – successo – pochi anni dopo muore in un incidente d’auto. Eugenio Montale (1896 – 1981) linea alternativa a D’annunzio Non nega completamente l’utilità della poesia Vita più appartata – biografia più comune rispetto a d’Annunzio – poesia “vissi al 5%” “non chiederci la parola”: poeta si rivolge ai lettori e li invita a non pretendere che la poesia dia loro la ricetta per vivere – indichi la strada per capire l’universo - Poesia non è più in grado di fornire la chiave di lettura del mondo e indagare l’animo umano – può dare solo certezze in negativo Poter guardare la realtà senza fare delle illusioni “la mia musa”: “la mia musa indossa i panni dello spaventacchio” – indossa dei brandelli di veste/stracci – poesia dai toni modesti “i limoni”: contro poeta vate – “ascoltami” (contrasto con pioggia nel pineto) – la poesia che lui non vuole fare è quella che cerca la complessità – forma elaborata – preferisce un repertorio di oggetti e parole umili

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CINEMA nato a fine ‘800 – totalitarismi se ne appropriano per fini di propaganda. D’annunzio scrive la sceneggiatura di “Cabiria” (1914) diretto da Giovanni Pastrone. Locandina nome D’Annunzio compare a caratteri cubitali a discapito del regista. Saga legata a figura di Maciste: che si rifà agli ideali estetici del fascismo.



“Scipione l’Africano”: mito dell’antica Roma – tratti tipicamente di Mussolini In Germania dal punto di vista cinematografico avverà qualcosa di simile Film legati alla logica propagandistica. Es. “trionfo della volontà” (il grande dittatore di Charlie Chaplin parodia) Dopo guerra mondiale: direzione contraria rispetto a propaganda.  De Sica: “ladro di biciclette”  Rossellini: nuovi scenari (che prima erano esclusi) – registi che fanno fatica ad affermarsi perchè cinema non era nato per rappresentare la realtà – la gente non vuole vederli (spesso censurati)

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Verismo (nato alla fine dell’800) Opera: importanza sociale – si rifà a naturalismo francese Finzione inserita in un contesto sociale concreto Utilità sociale: ricavare leggi che possano spiegare il funzionamento della società

 Ennio Flaiano: (1910 – 1972): “Tempo di uccidere” (1947) guerra in Etiopia Scritto dopo la seconda guerra mondiale – da immagine del colonialismo che sembra negare storiografia  Immagine negativa del colonialismo (e non positiva come di solito veniva rappresentato) Flaiano partecipa egli stesso alla guerra Inventa una storia che non lo riguarda  Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 – 1957) “il Gattopardo” (1958) muore prima che il romanzo venga pubblicato non ha vissuto i fatti storici che racconta ferite del risorgimento per il meridione sono ancora aperte – secondo ‘900 si palesano gli squilibri tra il sud e il nord- migrazioni massicce – memoria presente nella sua storia famigliare narrazione che scardina storiografia ufficiale - mito del risorgimento  Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975) “Ragazzi di vita” (1955) protagonisti: ragazzi scapestrati Passaggio da Italia contadina a Italia industrializzata – mutazione antropologia - servendosi di questi ragazzi Appiattimento culture locali Cinema: “Accattone”, “Mamma Roma”  -

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Giorgio Bassani (1916 – 2000) Tema dell’esclusione e della deportazione durante il fascismo “Cinque storie ferraresi”: opera ambientata a Ferrara – microcosmo per raccontare intera Italia fascista “Gli occhiali d’oro”: avvento delle leggi razziali in Italia e caduta in disgrazia di un medico ferrarese (scandalo omossessuale) – esclusione dottore coincide con quella degli ebrei “Una lapide in via Mazzini”: uomo torna da campo di prigionia e si deve reinserire nella società che non vuole ascoltarlo “una notte del 43”: riferimento a eccidio del castello Estense (Ferrara): fucilazione di 11 antifascisti di fronte al castello – racconto sovrappone fatto storico a vicende matrimoniali di una coppia ferrarese (espediente che ammorbidisca il racconto) Personaggi no tratti eroici: spesso meschini, inetti, si discostano dai personaggi del romanzo storico dell’800 (es promessi sposi – ingresso degli umili nella letteratura ma hanno comunque dei tratti esemplari)

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Critica letteraria: rispetto a inferno purgatorio paradiso – narrazione infernale ma mai narrazione della salvezza Bukowski: (statunitense, 1920 – 1994) nuovo prototipo di letterato. Fa lavori occasionali tra cui impiegato in un archivio postale di Los Angeles  figura cambiata nel secondo novecento Giuseppe Fenoglio (1922 – 1963) figlio di macellai. Nasce ad Alba nelle langhe. Studia (suoi fratelli anche laurea) – lui si ritira da lettere a causa della balbuzia – no interventi pubblici – muore a 40 anni di cancro. Opera postuma. Quello che pubblica in vita è oggetto di critiche. Non è uno scrittore che può conoscere la fama. Quando muore la sua famiglia trova tutte le sue carte che non aveva avuto modo di sistemare - lo buttano nel fiume – vengono pescate che ne intuisce l’importanza – racconti verranno pubblicati Alcuni dei suoi scritti rinvenuti sulla carta della macelleri Neorealismo si affaccia a esperienza naturalista e verista. Rinascita del naturalismo con alcune differenze. Non è una vera e propria scuola – no manifesto. Insieme di voci – clima culturale Voci letterarie e cinematografiche – periferiche – non esiste un centro letterario ma scrittori di provenienza provinciale che hanno qualcosa da dire Termine trattato da Calvino nella prefazione “Sentiero dei nidi di ragno” (1947, seconda versione degli anni ’60):  riflette sul termine neorealismo e cerca di darne una definizione  Nel neorealismo si possono trovare rappresentate delle “Italie” che prima erano sconosciute – possibile grazie a maturazione del genere del romanzo (letteratura italiana principalmente poesia – romanzo 800 esperienza isolata – rispetto ad altre nazioni ha una vera e propria letteratura romanzesca dalla seconda metà del 900)  Romanzo: adatto per raccontare fatti vissuti  Prefazione: problema è come trasformare in opera letteraria il “mondo” (unico mondo che hanno conosciuto: guerra, resistenza…)  Tema autobiografico: resistenza – anche se è un tema che sta già diventando un mito (versione che si rifà alla retorica del fascismo anche se in termini opposti) – lui vuole restituire un’esperienza autentica  Responsabilità di testimone: punto di vista di un bambino “decisi che l’avrei affrontato di petto e non di scorcio”  “inventai una storia”: storia con la s maiuscola: resistenza – no storia inventata  Presente un inserto su una questione privata di Fenoglio – “fu il più isolato di tutti a scrivere un romanzo che tutti avrebbero voluto scrivere” (trama amorosa ma attraversa la resistenza con autenticità)

Scrittori ‘900: caratteristiche generali: Non vogliono dare un insegnamento morale attraverso le loro opere le azioni che raccontano non sono guidate da una logica finalista – non pensate per portare da qualche parte (soprattutto verso un lieto fine) Voce narrante: umile (rispetto a promessi sposi) – non giudica e non esprime giudizi morali – punto di vista inattendibile e straniante No positivismo (positivismo: corrente filosofica che vede in chiave positiva industrializzazione – avvicinamento al progresso – la storia va verso il progresso: prospettiva ottimista) ma la storia viene vista come un percorso ciclico insensato che non ha finalità Nonsenso della storia: Romanzi con sfondi storici – a differenza dei promessi sposi (vicende guidate da provvidenza): non ricaviamo il senso della storia - la storia stessa dimostra di non avere un senso.

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Differenze tra scrittori del ‘900 e Manzoni (1807 – 1873) Personaggi sconfitti (no lieto fine come nei promessi sposi che aveva finalità didattica) letteratura: non più utilità sociale (“utile per scopo …” cit. Manzoni) Il periodo storico ha una certa valenza per gli scrittori del ‘900 (Manzoni invece racconta fatti che lui personalmente non ha vissuto) non più romanzi di formazione Letterati degli anni ’20 del novecento (anni in cui si afferma il fascismo): molti partecipano alla resistenza (arruolati nelle truppe partigiane) – la resistenza è anche una resistenza che va esplicitata in ambito culturale Es. d’Annunzio incarna difetti della retorica fascista – fascismo: stile pomposo -linguaggio ricercato -parole solo italiane  reazione: scrittori si rifanno a letteratura anglo-americana....


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