Riassunti lupo libri PDF

Title Riassunti lupo libri
Author vittorio zuni
Course Linguaggi dei media
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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CALVINO, Le città invisibili

Prima edizione, novembre ’72 (Einaudi) Non ci sono città riconoscibili, sono tutte inventate e con nome di donna. 11 serie (capitoli) da 5 pezzi diversi. Scrive appunti e li raccoglie in cartelle, quando sono piene scrive un libro. In certi periodi scrive solo città tristi e a volte conten base a sentimenti, riflessioni ed esperienze trasformava la realtà in immagini di città (varie ispirazioni). Ma racconti non fanno un libro (-> ha un principio e una fine, il lettore ci “entra”, gira, si perde ma poi serve uscita/e) Serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan, imperatore dei Tartari. (scrittori si ispirano all’oriente, al Milione: Coleridge, Kafka, Buzzati.. Le mille e una notte) Libri = continenti immaginari, dell’”altrove”, oggi che il mondo tende ad uniformarsi Imperatore melanconico, ha uno sterminato potere ma il suo mondo sta andando in rovina, finché un viaggiatore visionario racc di città impossibili. Discorso in corsivo precede e segue ogni capitolo con riflessioni dei due. Il libro si discute e si interroga mentre si fa. Discussione sulla città moderna evocando un’idea atemporale di città -> le città “arcaiche” sono immaginate e hanno senso solo quanto pensate con la città moderna sotto gli occhi. Le città invisibili è un sogno che nasce dalle città invivibili; ultimo poema d’amore alle città, non più vivibili come tali. Marco Polo vuole scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città Le città sono insiemi di tante cose: memoria, desideri, linguaggio.. luoghi di scambio economico, sociale, culturale Città d’utopia (che pur non raggiungendola non possiamo smettere di cercare) vs città infernale “Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, dargli spazio” Capitolo 5 -> nel cuore del libro, tema di leggerezza stranamente associato al tema città, zona più luminosa del libro

1 Kublai Kan non crede a tutto quello che Polo racconta descrivendo le città ma lo ascolta curioso. Nella vita degli imperatori arri momento dopo l’orgoglio per l’ampiezza sterminata del regno, dopo la malinconia e il sollievo per la rinuncia a conoscerli e comprenderli, un senso di vuoto, una vertigine.. quando si scopre che l’impero somma delle meraviglie è uno sfacelo senza fine nei racconti del veneziano il Kan sfugge a questo morso delle termiti. DIOMIRA (Le città e la memoria) – Non si capisce una città se non si vive ISIDORA (Le città e la memoria) – Il giovane che vuole la città ci arriva da vecchio ZAIRA (Le città e la memoria) – Una città è fatta del suo passato (come una spugna) ZORA (Le città e la memoria) – Le città immobili facili da ricordare vengono dimenticate DOROTEA (Le città e il desiderio) – Calcoli per passato/presente/futuro per conoscerla, ma infinite possibilità ANASTASIA (Le città e il desiderio) – Ingannatrice: ti fa desiderare e gode lei dei tuoi desideri DESPINA (Le città e il desiderio) – Città duplice: arrivando dal mare o dalla terra è diversa TAMARA (Le città e i segni) – Riconosciamo cose in relazione ad altre quindi l’essenza è sconosciuta ZIRMA (Le città e i segni) – La città si ripete poiché la memoria si ripete (per essere ricordata) ISAURA (Le città sottili) – Lago sotterraneo, paesaggio invisibile condiziona visibile (espansione verso l’alto/basso)

Gli inviati a ispezionare le province tornavano con relazioni per l’imperatore, colui che è straniero ai sudditi e solo attraverso oc stranieri manifesta la sua esistenza, ed erano di distruzione, ma non Polo. All’inizio si esprimeva solo a gesta, grida, con oggetti Kan lo interpretava gli emblemi (visti una volta sono indimenticabili). Quando Marco impara la lingua, al Kan vengono in mente comunque i gesti dell’inizio che aveva più senso delle parole. “Il giorno in cui conoscerò tutti gli emblemi, conoscerò il mio impero” ma “tu stesso sei un emblema..” 2. Ambasciatori parlano di carestie, congiure, nuove miniere.. e Polo dei pensieri che vengono a chi prende il fresco la sera seduto soglia di casa (perché viaggia allora?). “Qualsiasi paese le mie parole evochino in te, lo vedrai da un osservatorio come il tuo, p quanto possa apparirti diverso”. Più Polo viaggia in città lontane, più comprende quelle che ha attraversato per giungerci, e comprende il passato fino alla sua partenza; “avanzi col capo sempre all’indietro quindi?”, ma Polo cerca cose davanti a se, ma andando avanti a scoprire cambiav passato e arrivando in nuove città il viaggiatore ritrova un suo passato, magari che era un possibile futuro ed ora è il presente di futuri non realizzati sono passati. Il viaggiatore scopre cos’ha vedendo cosa non ha. MAURILIA (Le città e la memoria) – Metropoli nostalgica preferisce il suo passato (ma nel passato non si apprezzava)* FEDORA (Le città e il desiderio) – Le versioni ideali della città sono chiuse in sfere di vetro ma sono reali come la città ZOE (Le città e i segni ) – Le città si ricordano per le differenze, se una città è tutta uguale confonde e si dimentica ZENOBIA (Le città sottili) – Palafitte su asciutto, (felice/infelice?) da forma a desideri ma viene da essi cancellata EUFEMIA (Le città e gli scambi) – Città mercantile, c’è scambio di storie e memorie *città vecchia non era meglio, era un’altra città con lo stesso nome! Kublai apprezzava i racconti di Polo all’inizio perché lasciavano intorno a loro un vuoto non colmato di parole così che le città creavano potevano essere visitate col pensiero. Anche con conoscenza lingua, oggetti erano più esaustivi. 3.

Le città di Polo si assomigliano tutte, come composte dagli stessi elementi diversamente ordinati. Il Kan vuole descrivere città pe con quegli elementi e vedere se esistono, ma Polo dice che la città pensata non ha nome né luogo, da tutte le città immaginabil bisogna escludere quelle dove gli elementi non si collegano bene. Tutto l’immaginabile può essere sognato ma c’è sempre un desiderio o una paura nascosto, e anche le città sono costruite da questi. Di una città non godi le sette o le settantasette meravig la risposta che da a una tua domanda, o la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere.

ZOBEIDE (Le città e il desiderio) – Uomini sogno donna corre per città, la costruiscono ma non appare, triste normalità IPAZIA (Le città e i segni) – Viaggiando si cambia lingua, a Ipazia cambiano le cose. Libero da immagini per capirla ARMILLA (Le città sottili) – Incompiuta: no muri o pavimenti, solo tubi (abbandonata, non deserta) ninfe fanno bagno CLOE (Le città e gli scambi) – Casta: Incontri solo immaginati tra abitanti, fino esaurimento combinazioni poi via VADRADA (Le città e gli occhi) – Riflessa su lago: tutto doppio ma valore immagine riflessa maggiore, città diverse. Ispira Terran

Kan racconta città sognata a Polo e gli ordina di andare a cercarla ma Polo aggiunge che la città esiste ma consente solo partenz non ritorni.

4. “Le tue città non esistono, forse non sono mai esistite e di certo non esisteranno. Perché ti trastulli con favole consolanti? So che impero marcisce come un cadavere, perché non mi parli di questo e menti?” “L’impero è malato ma il mio obiettivo è questo: scrutando le tracce di felicità che ancora s’intravedono ne misuro la penuria. S sapere quanto buio hai intorno devi aguzzare lo sguardo sulle fioche luci lontane” L’impero è visto dal Kan come un diamante, ma Polo dice che per comprendere il valore raccoglie di ceneri di ciò che non è sta ha lasciato il posto a ciò che è. OLIVIA (Le città e i segni) – Città ≠ descrizione: la menzogna non è nel discorso ma nelle cose SOFRONIA (Le città sottili) – Due metà: fisso luna park e mobile scuola/banca.. attesa del luna park che vita ricominci EUTROPIA (Le città e gli scambi) – Città abitate a turno, abitanti cambiano sempre vita (stesse scene, diversi attori) ZEMRUDE (Le città e gli occhi) – In base a umore; se felice città alta se triste città bassa, ma col tempo tutti bassa AGLAURA (Le città e il nome) – Racconto ha più elementi di esistenza che città, ma memoria ricorda storia e non città

Kan cerca di prevedere città di Polo creando un modello per le città possibili e poi discostandosi dalla norma, ma Polo dice che città solo di eccezioni e contraddizioni è troppo verosimile per essere vera.

5. “E’ tempo che l’impero troppo cresciuto verso il fuori cresca dentro”, è il peso stesso delle città (ricchezze, incorghi, gerarchie) a schiacciarle, mentre nei sogni appaiono città leggere. OTTAVIA (Le città sottili) – Città-ragnatela: su precipizio, tutto appeso a testa in giù su rete (abitanti certi di cadere ) ERSILIA (Le città e gli scambi) – Rapporti = fili tesi, quando troppi se ne vanno con le case e restano i fili (morte (clessidra) PERINZIA (Le città e il cielo) – Astronomi: città in armonia con firmamento divino, ma abitata da mostri (volere dei?) PROCOPIA (Le città continue) – All’arrivo non c’è nessuno, ad ogni ritorno la gente aumenta fino a impedire movimenti RAISSA (Le città nascoste) – Città triste ma c’è sempre un momento di felicità da qualche parte (città felice contenuta) ANDRIA (Le città e il cielo) – Città come cielo, se cambia cambiano anche stelle (calcoli precisi per rischi per mondo) CECILIA (Le città continue) – Pastore conosce pascoli che separano città, non viceversa (ma ormai città è ovunque) MAROZIA (Le città nascoste) – Città “topo” diventerà “rondine” ma diventa “pipistrello” PENTESILEA (Le città continue) – Periferia di se stessa e centro in ogni luogo (esiste un fuori?) TEODORA (Le città nascoste) – Invasioni: ultimi i topi, sconfitti non c’erano più animali contro (ma risveglio mostri..) BERENICE (Le città nascoste)- Città ingiusta contiene seme futura città giusta (che contiene ingiusto, giusto.. )

L’atlante del Kan contiene anche le terre promesse (Utopia, Città del sole..), “Verso quale futuro di questi andremo?” – “La città cui vado non ha tempo né spazio, ma non bisogna smettere di cercarla” - “Finiremo nelle città infernali” “L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che form stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al p non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

LALAGE: città nominata da Polo nei discorsi con il Kan- cresce in leggerezza. Polo non l ha ancora visitata ma spera di raggiung futuro.

E. VITTORINI, Le città del mondo

1941 breve racconto “Le città del mondo” su rivista “Tempo” : muratori fantasticavano su città mai viste 1945 Enne 2, partigiano del romanzo “Uomini e no”: pensa al suo destino evocando città mai viste 1946 racconto “La schiavitù dell’uomo” su rivista “Il ‘45”: pers. pensa a voci lontane di abitanti città mai viste 1946 rubrica “Le città del mondo” su rivista “Politecnico”: descrive urbs suggestive, solo due puntate (NY, Chartres) ‘50s romanzo “Le città del mondo” 1951 inizia a progettare il libro suggestionato da viaggio in Sicilia (obiettivo: scattare foto per edizione illustrata di “Conversazio Sicilia” del 1953) 1955 interruzione: arresto di suo fratello e morte del figlio + impegno editoriale per collana dei Gettoni 1956 XX congresso del PC dell’URSS (denunce crimini Stalin) Vittorini uscito dal Pci ma disorientamento ideologico + chiusura “Politecnico” 1969 pubblicazione di Einaudi

Libro stampato post mortem, elaborazione lontana, esperienza extranarrative, passione per urbanistica, amicizia con architetti (c Carlo fa cortometraggio “Le città degli uomini” celebra la vita urbana archetipo di modernità), interesse per stile di vita dei villag degli agglomerati ipertecnologizzati. De Carlo dice di lui “Le città gli interessavano, anche quelle che non conosceva” Calvino da il titolo ufficiale “Le città del mondo” al romanzo non finito pubblicato nel 1969 da Einaudi. In copertina “La torre” di De Chirico: esprimeva l’idea di città come luogo d’incontro e di progetti, centro nevralgico della storia umana, miraggio di utopie incarnate nella verticalità (Vittorini conoscitore della cultura americana) “New York – scrive su Politecnico – è una Babele portata vittoriosamente a termine” (migranti realizzano convivenza) Narrazioni assemblate, protagonisti: un pastore e il figlio (Rosario), un fabbricante di pupi (Matteo) e il figlio (Nardo), una coppi sposi (Gioacchino e Michela), la prostituta Odeida e l’aspirante Rea Silvia, una latifondista (Sig. delle Madonìe), un barone e su (Manilla). Storie intrecciate tra loro, riprese alterne come Orlando furioso. Copione cinematografico (1975) della storia finito, romanzo no. Romanzo ariostesco e cervantesiano, dove coppie incarnano re e fantasia, illusione e disillusione, istinto di sopravvivenza e coraggio di affrontare la vita. I personaggi sono popolari, lo scenari Sicilia senza tempo, continua ricerca mette in moto i personaggi. Scicli – Gerusalemme ; Sperlinga – Tebe ; Agira – Atene (incertezza cronologica e di luogo all’inizio, poi precisione) Tema della luce: speranza nel futuro, fiducia nel progresso, bisogno di dialogo tra persone 40 cap: zona compatta del libro, sicilia pastorale, sottomessa, biblica Capitoli non numerati: cambiamento, metamorfosi dell’Italia + 2 frammenti vari PASTORE e ROSARIO (cane,asino,pecore) Città di Scicli (Gerusalemme?) Rosario “radioso”, bagliore città Madre morta Città bella, gente buona e felice (e viceversa) FUGA da Scicli per volere del padre, Rosario rassegnato Rosario è grande, padre testa dura.. ma resta per cambiarlo Si studiano e cambia il meteo Rosario non vuole passare per città brutte ma padre più tranquillo Litigano ma raggiungono Agira, Rosario è felice (RIUNIONE CONTADINI: “perché non si incontra nessuno?” – Ritorno contadini a cavallo) alveare di lumi Pattuglie controllano, fuggono “si nasce per fuggire in Sicilia” Trasformano città luminosa “apparente” in tenebre (giustificazione) Vedono ROSARIO e PADRE, si avvicinano, racconti e pranzo ROSARIO e NARDO (figli) Agira, mercato, non vendono abbastanza, Rosario racconta paura città del padre Cercano di vendere al palazzo di Manilla, scherzose lavandaie, moscacieca con Manilla Manilla bacia Rosario e putiferio, Nardo nascosto poi tira sassi Escono dal palazzo e in paese furto asino, Rosario portato dal padrone (senza paura) (storia di Manilla, fratellino assassinato da cacciatore, madre distrutta piange, genitori sposati nonostante differenze) Padrone lo disinfetta, propone lavoro in miniera, rifiutato

Non riceve asino ma libro “viaggio intorno al mondo” “la bella gente è tutta lumi e quella malvagia arde comunque” uomini=fuochi Tornano al recinto, padri scappati, dormono e partono per cercarli (Rea dorme con loro!) Strada verso casa di Rosario ma con deviazioni (“tante strade, percorriamole tutte”)

Se Rosario fosse rimasto col padre non si sarebbe ribellato, ma libero! Nardo racconta: tartaruga più vecchia di casa, statica come abitanti Arrivano a miniera di zolfo e Nardo si arrabbia “la gente che lavora sottoterra è strana” (padri in pensiero per ritardo, pastore racconta paura per città, Matteo lo rassicura, Nardo torna sempre a casa) ODEIDA e REA SILVIA FUGA da Milazzo (nascosta osserva altre) R.S. si ferma in un bosco e si stabilizza (vicino a CONTADINI RIUNITI che la ignorano) Pattuglie controllano, lei fugge, trovata da Odeida sulla strada per Agira R.s. racconta la sua storia + descrizione vita meretrici in Sicilia (XXXIV + 1) Incontrano Manilla che domanda del lavoro e di Rosario (R.S. sapeva!) Controllori (prendono soldi e “proteggono”), R.S. nascosta si addormenta, emergenza Odeida si arrabbia, sfida (“non c’è più il fascismo!), la minacciano e dicono nomi minorenni prostitute (R.S. no) Arrivo a Leonforte, negozio alimentari, donna chiama marito (Giacinto) Compra cibo e prende nomi uomini (soddisfatta) ma non si trattiene per convocazione a Giblemme “madre” Radegonda è in giro (donna in macchina ferma?) Spostando macchina Odeida invoca pioggia e vecchia a lato inizia soliloquio Tiene figlio al guinzagio, lui scappa, non vuole 1° volta con Odeida né con vecchia in macchina Odeida ha ciclo e vecchia in pensione, Rea Silvia sbuca (“dobbiamo andare a Milazzo/Giblemme”) Passato il bivio per Milazzo ma “si può sempre andare in Turchia passando dall’America” GIOACCHINO e MICHELA (sposi novelli) Viaggio di nozze ma FUGA (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Giblemme..) 18 anni vs 39 anni (diversi, lei di mare lui carbonaio) Gioacchino spende suoi risparmi per far viaggiare lei, una volta a casa dovrà restarci Treno per Enna (“allegra Michela!”) Gioacchino geloso bellezza ragazza (RIUNIONE CONTADINI) Cercano di raggiungere Betlemme o di fuggire dall’Egitto? Pattuglie controllano, fuggono post-controllo Dopo Giblemme vogliono tornare a casa ma restano in giro, non entrano mai ad Agira Trovano Camion CAMIONISTI Ultima notte vecchio camionista (il Barracuda) Racconta sempre la sua vita ma solo parti che vuole, compagno (il Gulizia) lo ascolta rassegnato Vecchio ha visto tanti posti ma vede il CAMBIAMENTO soprattutto in Sicilia Festa di addio con amici, il Miraglia vende pesci senza dazio ma lascia donne a secco Il Barracuda prende due donne + il Gulizia e lo insegue

5

L. MUMFORD, Storia dell'utopia (1922) Utopia: costante apertura di possibilità, progettualità sociale non ispirata solo a principi ideali della razionalità astratta.

Diffidenza verso il pensiero utopico nel mondo contemporaneo. Platone elabora razionalmente modelli ideali di vita basandosi sul fatto che l’ordine della razionalità ha una dignità più elevata realtà contraddittoria e confusa dell’agire umano. Le conseguenze negative nella tarda modernità si sono espresse nella rivendic delle esigenze di vita nei confronti della razionalità astratta (Nietzsche) Carica distruttiva contenuta nel pensiero utopico disattendo al concreto vivere che aspira al superamento definitivo delle contraddizioni dell’esistenza (totalitarismi!), ricerca consenso collettivo dato da speranza illusoria di liberazione. Eliminazione utopia non è soluzione poiché comporta perdita di una dimensione essenziale dell’esperienza umana: la creatività crisi delle utopie ha accentuato il senso di impotenza verso lo sviluppo tecnico-scientifico poiché l’aumento della consapevolez limiti del sapere di fronte alla complessità della realtà sottolinea l’impossibilità di riferirsi a fondamenti assoluti o valori universa condivisi. Profondo disorientamento. L’assenza di utopie ha provocato un impoverimento della progettualità sociale e una perdi capacità di contestazione degli ordini costituiti. Contesto moderno sembra non dare spazio alle utopie e cercare un senso dell’esistenza umana, una soluzione finale delle sue contraddizioni per compensare la sensazione di vuoto. RIPENSARE L’UTOPIA! Riflessione su rapporto tra espressioni storiche del pensiero utopico e le condizioni economico-sociali in cui sono nate. EU-TOPIA vs OU-TOPIA: modello del vivere felice e idea di non-luogo. Eutopia non è necessariamente una soluzione altra rispe all’esperienza conosciuta, outopia invece in senso forte è potenzialità di cambiamento. Interpretazione cause crisi attuale della progettualità sociale: fine prospettiva di progresso del positivismo, drastico tentativo del della tecnica di ridurre la complessità della vita all’unica dimensione materiale e produttiva. Impossibile chiudere entro strutture formali una realtà spontanea e autonoma. Indeterminatezza, incapacità di far fronte alla complessità e alla fragilità dell’equilibrio della realtà. La progettualità sociale deve promuovere l’aumento della capacità individ collettiva a gestire contraddizioni in assenza di riferimenti assoluti o soluzioni definitive. Valutazione positiva data da possibilità di mobilitazione sociale anziché illusione del superamento delle contraddizioni grazie a consapevolezza che sono insuperabili e vanno gestite da forze collettive che non cerchino di mantenere un ordine rassicurante conciliare l’esistenza con l’utopia. La fine delle utopie viene erroneamente interpretata come trionfo del reale ma c’è stata la ch nel presente de...


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