Riassunto Compendio di criminologia Ponti, Betsos PDF

Title Riassunto Compendio di criminologia Ponti, Betsos
Course Criminologia
Institution Università degli Studi di Milano
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RIASSUNTO COMPENDIO DI CRIMINOLOGIA INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA CRIMINOLOGIA 1. PREMESSA La disciplina criminologica non è solo riservata ai futuri addetti ai lavori del sistema della giustizia, ma è anche in grado di offrire, in una prospettiva umanistica, molti spunti per ampliare le conoscenze e favorire la riflessione sui fatti sociali, sulle caratteristiche psicologiche/comportamentali dei singoli e dei gruppi e sui disturbi mentali – questi studi criminologici possono fornire una molteplicità di suggerimenti che mirano a garantire una migliore conoscenza della persona umana. La criminalità non è altro che uno dei tanti modi di agire e di comportarsi nella società, per comprendere in modo più approfondito delitti e delinquenti – che è il FINE della criminologia – ed è necessaria più in generale la conoscenza dei fattori sociali, delle dinamiche psicologiche e delle interrelazioni fra individui, gruppi e ambiente che sono alla base del comportamento umano. I fenomeni delittuosi si riflettono NON sono sulle vittime, MA direttamente/indirettamente, coinvolgono e interessano OGNI persona: tutti formulano giudizi, identificano cause individuali o sociali della criminalità – crimine non lascia indifferente nessuno. 2. LE SCIENZE CRIMINALI I fenomeni delittuosi interessano tutti i cittadini, ma certi ne sono particolarmente coinvolti per motivi professionali: i politici, il legislatore, i giudici e i giuristi, gli psicologi e persino i filosofi e i religiosi – ci sono poi studiosi che hanno i fenomeni delittuosi come loro fondamentale interesse e come nucleo significativo del loro sapere: le discipline che vengono coltivate da questi sono chiamate scienze criminali e ad esse appartiene anche la criminologia.  La prima di queste è il Diritto Penale con il quale la criminologia ha i più stretti rapporti tanto di ordine speculativo quanto di tipo operativo – il diritto penale comminando una pena per determinati comportamenti lesivi di beni ritenuti meritevoli di tutela, definisce quali sono i reati. Poiché la criminologia si occupa di studiare i fatti delittuosi, gli autori dei delitti e la reazione sociale messa in atto per combatterli e prevenirli, essa è debitrice al diritto penale della definizione e delimitazione stessa dell’oggetto su cui deve indirizzare la sua ricerca/sapere.  Fra le scienze criminali rientra anche il Diritto Penitenziario, che ha come oggetto l’insieme delle disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la fase esecutiva del procedimento giudiziario penale – fino ad alcuni decenni fa l’esecuzione penale si esauriva in gran parte nella reclusione e nelle misure di sicurezza detentive – adesso la maggior attenzione riservata agli interventi di trattamento risocializzativo e alle misure penali in libertà, alternative e semi alternative al carcere, ha comportato un grande ampliamento di questo Diritto.  Politica Penale, che ha come obiettivo quello di studiare, elaborare e proporre gli strumenti e i mezzi per combattere la criminalità. Il contributo congiunto di molteplici discipline e sapere mira a promuovere le scelte nelle strategie anti –criminose, per esempio: rientrano nella prospettiva della politica criminale i dibattimenti e gli orientamenti legislativi sulle finalità della pena, sulla prevalenza che deve avere la prevenzione rispetto alla repressione e l’identificazione di nuove ipotesi delittuose. La politica criminale costituisce l’insieme 1

dei contributi che molteplici discipline forniscono al legislatore per la formulazione delle leggi penali, affinché esso operi non solo sotto la spinta delle sollecitazioni dell’opinione pubblica, ma anche alla luce delle ricerche e degli studi.  Sociologia del Diritto ha per oggetto i rapporti fra diritto e società – essa ha punti di scambio/contatto con la criminologia, infatti sia l’una che l’altra si occupano dei fattori sociali che intervengono nell’andamento dei reati e nella loro causazione ed entrambe hanno fra i loro campi di studio quello della reazione sociale al delitto.  Psicologia Giudiziaria e Psicologia Giuridica le quali applicano la psicologia al mondo legale e forense e si occupano della persona quale attore, in differenti ruoli, nel procedimento giudiziario. Sono oggetto delle indagini di queste discipline le peculiarità e le interrelazioni psicologiche fra le persone che partecipano alle indagini/processo cioè: imputato, testimoni, parte offesa, i periti, gli avvocati e i magistrati. La Psicologia Giudiziaria si occupa delle utilizzazioni forensi della psicologia come i meccanismi psicologici attraverso i quali si perviene all’attribuzione della responsabilità e l’analisi dei modelli processuali. Se la Sociologia studia la società e vede nel crimine uno dei suoi ambiti di interesse, la Criminologia studia il crimine e vede nella società in cui esso si verifica uno dei suoi campi di interesse; così la Psicologia studia il comportamento e vede nel crimine uno dei suoi ambiti di analisi – ma è la Criminologia che studia il crimine ed eventualmente vede nella psicologia di chi delinque uno dei suoi campi di interesse. Va precisato infine, che la criminalistica non va confusa con la criminologia. La Criminalistica è costituita dall’insieme delle tecniche usate per l’investigazione criminale, le indagini tossicologiche, la balistica giudiziaria, la grafologia, l’analisi dei materiali biologici, del DNA (Genetica forense) – sono tecniche di polizia scientifica che hanno come obiettivo la risoluzione di problemi di ordine investigativo, utili per la qualificazione del reato, per le caratteristiche delle circostanze e per l’identificazione del reo/vittima. Rientrano nella competenza della Criminologia, gli studi e le applicazioni pratiche aventi per oggetto la ricerca del reo utilizzando le caratteristiche psicologiche e comportamentali degli autori di taluni tipi di reato – c.d. Criminal Profiling. 3. PRECISAZIONI TERMINOLOGICHE Per quanto riguarda i fatti delittuosi, nel linguaggio comune, delitto, crimine e reato hanno un significato equivalente, ma contengono sfumature semantiche differenti: la parola reato ha un significato meno stigmatizzante e implica reazioni emotive meno negative di quanto non comporti la parola delitto, solitamente si riserva il termine crimine per atti molto efferati che suscitano un’intensa reazione sociale di sdegno e di colpevolizzazione dell’autore. 



Atto illegale o illegalità o illeciti penali ,pur avendo sempre il significato di atto previsto dalla legge come reato contengono un senso di minore censura etica nei confronti di chi li ha commessi e non comportano un giudizio morale particolarmente severo. Comportamento disonesto o disonestà che, pur indicando un agire proibito dalla norma penale, implicano una reazione sociale negativa ancora minore. Per esempio: evitiamo di rifornirci dal bottegaio disonesto, ma non lo consideriamo un delinquente da emarginare.

Criminologia si occupa della reazione sociale al delitto.

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C’è da sottolineare che vi è un preciso uso giuridico dei termini fino a qui indicati secondo le distinzioni del codice penale, per il quale tutte le azioni penalmente perseguibili sono denominate reati: tra questi si distinguono i delitti e le contravvenzioni, a seconda della natura della pena (ergastolo, reclusione e multa nel primo caso, arresto e ammenda nel secondo), a sua volta correlata alla minore/maggiore gravità del reato. In Criminologia, si preferisce tenere conto delle accezioni più generiche, anche perché le parole che indicano i fatti delittuosi e gli autori dei delitti cambiano da paese a paese, infatti in ambito criminologico non ci si sente vincolati al rigoroso rispetto dei termini giuridici, e per indicare i comportamenti sanzionati dalla legge penale, si utilizzano indifferentemente i termini di delitto/reato o del termine crimine che è proprio del linguaggio comune. Lo stesso accade per i nomi con i quali si indica l’autore di fatti previsti dalla legge come reati: nella terminologia dei codici è il reo, il delinquente, il condannato quando è stata pronunciata sentenza irrevocabile, nel corso dei procedimenti penali è invece l’indiziato, l’indagato, l’imputato a seconda delle fasi processuali. Nel linguaggio quotidiano invece, chiamare una persona delinquente o criminale, a parte l’uso spregiativo, vuole sottolineare una reazione sociale di riprovazione morale. Nel contesto dei gruppi e della società si effettuano differenziazioni nei confronti della criminalità secondo una gerarchia dei valori violati, quindi non tutte le infrazioni della legge penale suscitano uguali reazioni negative, essendo talune sentite come più gravi e altre come meno: non tutte le violazioni della legge comportano le medesime conseguenze svalutative, emarginative o stigmatizzanti. Criminale, reo, delinquente dovrebbero semplicemente indicare colui che ha compiuto azioni che la norma giuridica definisce reati. Inoltre, lo studio empirico dei fenomeni criminosi e dei loro autori consentirà di comprendere che NON esistono “i delitti” e “i delinquenti” come categorie, ma che la realtà è costituita da un infinita varietà di singole fattispecie delittuose e di singoli autori: risulta quindi necessario parlare al singolare invece che al plurale – NON esistono i delinquenti come categoria ma tanti singoli individui, ciascuno con la sua storia individuale, con le sua motivazioni e con le sue modalità di delinquere. In ogni caso, in criminologia non è lecito confondere ciò che uno fa con ciò che uno è, reputando che la commissione di un qualsivoglia reato qualifichi totalmente una persona. 4. OGGETTO E SPECIFICITA’ DELLA CRIMINOLOGIA Una prima caratteristica che differenzia la criminologia dalla altre scienze criminali è l’ampiezza del campo di indagine, che comprende i fatti criminosi e i loro aspetti fenomenologici, le variazioni nel tempo e nei luoghi e rientra nell’ambito dei suoi interessi anche lo studio degli autori dei delitti, con le loro caratteristiche psicologiche o psicopatologiche e con i fattori ambientali/situazionali che sono in gioco nel loro agire, nel campo d’indagine sono compresi anche i diversi tipi di reazione sociale che il delitto suscita, l’analisi delle conseguenze esercitate dal crimine sulle vittime e degli interventi in loro favore e infine si occupa anche del fenomeno della devianza nelle sue manifestazioni delittuose. La criminologia è una scienza multidisciplinare termine con il quale si indicano le scienze che richiedono conoscenze diversificate – infatti mentre le scienze criminali, come il Diritto Penale e Penitenziario, sono coltivate solo dai giuristi, afferiscono alla criminologia nozioni fornite da più discipline: sociologia, psicologia, medicina, psichiatria e così via. Il criminologo non deve essere inteso come uno studioso onnisciente, il suo preciso compito di scienziato è quello di saper integrare in una visione sintetica dati, conoscenze, approcci e metodi provenienti da campi diversi del sapere. 3

La Criminologia ha anche le caratteristiche di una scienza interdisciplinare, perché necessita di dialogare con altre scienze per poter affrontare questioni alla cui risoluzione devono contribuire diverse professionalità. Connotazioni multidisciplinare e interdisciplinare della nostra materia sono implicite nel fatto che essa è anche una delle scienze dell’uomo – quelle scienze che studiano il comportamento umano nei suoi infiniti aspetti. Con le altre scienze dell’uomo come l’ antropologia, la psicologia, la psichiatria, la storia e l’ economia – la criminologia ha in comune lo studio dell’uomo nella sua dimensione individuale e sociale e come suo specifico oggetto lo studio dell’uomo quando viola la legge penale. RIASSUMENDO: Tratto caratteristico della criminologia è il confluire integrato degli apporti di diverse discipline secondo una prospettiva specifica – essa non è solo una sorta di sintesi di altre scienze, ma rivendica una sua autonomia intellettuale nonostante i diversi indirizzi in cui si articola, perché si concentra in essa uno specifico sapere sui fenomeni delittuosi, essa è capace di fornire un approccio diverso, da un lato più esteso e meno settoriale di quello delle altre discipline e dall’altro, rispetto al delitto, più specifico - il criminologo è in grado di coltivare conoscenze e di informare su delitto e delinquenti secondo un ampio ventaglio di prospettive. 5. LA CRIMINOLOGIA COME SCIENZA È stata definita come una scienza che ha quali suoi prioritari ambiti lo studio dei delitti, dei loro autori, della reazione sociale e che si occupa anche delle vittime e della devianza in generale. Ma si deve stabilire cosa si intende per scienza e quali siano le specifiche caratteristiche scientifiche della nostra disciplina. Per poter parlare di scienza è necessario che un certo tipo di sapere abbia alcune caratteristiche, irrinunciabili requisiti che possono essere:  Sistematicità: nel senso che una scienza è l’insieme delle conoscenze acquisite in determinati ambiti del sapere, integrate in un complesso armonico. Controllabilità: posto che le enunciazioni devono poter essere sottoposte al vaglio delle critiche logiche e al confronto con i dati della realtà.  Capacità teoretica: per la quale una scienza deve riunire/riassumere molteplici osservazioni/dati su fenomeni di cui si occupa in proposizioni astratte, unite da nesso logico e intese a spiegare i rapporti causali e le variabili dei fatti oggetto della sua analisi.  Capacità cumulativa: consiste nella caratteristica delle scienze di costruire teorie in derivazione l’una dall’altra.  Capacità predittiva: si deve puntualizzare che le scienze dell’uomo presentano dei limiti nella possibilità di prevedere quali saranno i futuri comportamenti sia collettivi che individuali. La criminologia inoltre, è dotata della capacità cumulativa e predittiva, con i limiti e le incertezze che sono proprie di tutte le c.d. soft sciences, quali sono le scienze umane. Si ritiene indimostrabile scientificamente – che quanto differenzia il mondo inanimato da quello umano è il fatto che l’uomo non è mai costretto ad agire in un certo modo, ma è libero, in modo non assoluto, di scegliere la sua condotta anche se erra è influenzata da fattori sociali, familiari e psicologici – ed è proprio questa nostra speciale prerogativa che impedisce le previsioni certe, perché esse sono ostacolate dall’incognita dovuta al nostro essere liberi. Non si potrà mai sapere con certezza cosa un individuo deciderà di fare. 

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Accertata l’appartenenza della criminologia al novero delle scienze, resta da stabilire quali siano le sue particolari prerogative di dottrina scientifica. Le scienze che usano il metodo induttivo che traggono le loro conoscenze dall’osservazione della realtà oggettiva si chiamano scienze empiriche, alcune di queste hanno anche la qualificazione di scienze sperimentali, ossia quando i fenomeni osservati in condizioni naturali possono essere riprodotti in situazioni create artificialmente. Le scienze empiriche sono quelle naturali come per esempio: la fisica, la chimica …, per le quali la conoscenza prende le mosse esclusivamente dall’esperienza. La criminologia è stata da molti annoverata fra le scienze empiriche, perché ritenuta fondata sull’osservazione della realtà criminosa e non sulla speculazione astratta perché i suoi dati dovrebbero avere carattere oggettivo; Quindi: le interpretazioni che essa fornisce nel suo campo di indagine, le valutazioni cui perviene dovrebbero essere unicamente il frutto dell’osservazione della realtà, lo studio dei fenomeni criminosi dovrebbe essere condotto con metodologie simili a quelle delle scienze esatte, tali da permettere valutazioni precise, oggettive e neutrali – è però fatale che le teorie criminologiche, siano anche influenzate dall’atteggiamento soggettivo dello studioso. Le teorie del criminologo, saranno sempre e soltanto enunciati probabili e mai verità definitive, ovvero ipotesi che godono di un grado di conferma più o meno elevato. Un altro aspetto del suo essere scienze empirica si manifesta con la qualificazione della criminologia come scienza descrittiva dei fenomeni delittuosi: per questo a essa competono la descrizione fattuale, la classificazione e differenziazione dei delitti e dei loro autori – nel momento in cui alla descrizione si aggiungono anche la ricerca e l’identificazione dei fattori responsabili di tali eventi, la criminologia viene ad assumere il carattere di scienza eziologica cioè di scienza che ricerca le cause dei fenomeni da lei osservati. Il contenuto di scienza eziologica, anche se è stato ampiamente ridimensionato, è ancora presente: in tal senso la criminologia si differenzia da altre scienze criminali, come il diritto, che hanno invece il carattere di scienze normative che studiano le leggi, le quali sono ovviamente ispirati a principi etici e a scelte di valori. In generale alla criminologia viene anche attribuito lo statuto di scienza empirica a carattere causale – esplicativo, anche se è stata avanzata la tesi che la criminologia è sia una scienza conoscitiva a carattere normativo, cioè una scienza che ha come obiettivo di studiare le norme (giuridiche, morali, sociali … ) presenti nella società – non si intente chiaramente una scienza che crea/impone le norme ma una scienza il cui oggetto è formato da giudizi di valore e che si pone come fine la critica di tale valore. È opportuno ricordare la distinzione fra scienze che formulano giudizi di fatto (1) e scienze che si occupano di giudizi di valore (2): in questo senso la criminologia coltiva l’aspetto empirico/descrittivo dei fenomeni criminosi ed è in lei prevalente la prima caratteristica (1); gli studi criminologici si occupano da tempo della reazione sociale alla devianza e alla delinquenza e anche dei giudizi di valore attribuiti ai fenomeni criminosi: problemi che consentono di coniugare la ricerca empirica con una chiave di lettura etica. La criminologia deve restare una scienza esplicativa, di cui si può dire che le scelte di valore, e la dimensione etico- politica che esse sottendono, sono particolarmente incidenti perché realizzano un intervento operativo in un campo, in cui la dimensione dei valori è posta in primo piano. La criminologia presenta anche un’altra caratteristica: quella di essere una scienza operativa – fra le molte incombenze del criminologo vi è quella di intervenire operativamente sui fenomeni criminosi e sugli individui, egli agisce sui fenomeni attuando interventi di prevenzione generale/speciale, interviene sugli individui per favorire l’educazione dei rei minorenni e la risocializzazione dei condannati adulti.

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6. RELATIVA NEUTRALITA’ DELLA CRIMINOLOGIA Si è già visto come ormai da tempo sia stato messo in discussione il carattere assolutamente oggettivo e neutrale delle scienze. In effetti il moderno pensiero scientifico ha condotto a un concetto di scienza lontano dallo scientismo positivista basato sulla fiducia nel dato di osservazione e nella certezza delle leggi scientifiche, di cui si riconosce il carattere relativo e provvisorio. Alla base della filosofia della scienza è il fatto che il requisito fondamentale delle teorie scientifiche consiste nella loro attitudine ad essere sottoposte a congetture e confutazioni – perché è proprio delle teorie scientifiche il poter essere demolite e sostituite da nuove che dimostrano la fallacia di quelle che le hanno precedute. NON vi è una verità assoluta, valida per sempre, MA un succedersi di verità, sempre provvisorie, in attesa di essere modificate, smentite da altre interpretazioni teoriche della realtà in cui viviamo. Circa i rapporti fra le varie scienze criminali, se, per esempio, si pone in una società in un certo momento il problema di ridurre le pene detentive o d’ introdurre misure alternative alla carcerazione – queste scelte non si fanno solo alla luce della ricerca scientifica, o delle previsioni statistiche sui futuri sistemi da adottare, ma le decisioni vengono effettuate in coerenza con le nuove esigenze culturali e ai nuovi contenuti di valore presenti in quel contesto storico. Bisogna ricordare che se il sapere è qualcosa di mai assolutamente certo e compiuto, il raggiungimento di una sempre maggiore certezza è l’ideale a cui tendere e costituisce il nostro obbligo morale e di fedeltà ne...


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