riassunto dal concetto di medioevo a petrarca; libro storia della letteratura italiana - ferroni. PDF

Title riassunto dal concetto di medioevo a petrarca; libro storia della letteratura italiana - ferroni.
Course Letteratura italiana 1
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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dal concetto di medioevo ai trionfi di petrarca...


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0.1.1 Il concetto di Medioevo nacque dalla riflessione degli umanisti 4 cinquecenteschi, essi giudicavano negativamente secoli della storia Europea seguita alla caduta dell'Impero romano d'occidente, vedendoli come un'interruzione della tradizione classica, un oscuro intervallo tra due realtà storiche significative. Il concetto di Medioevo presenta un vizio di fondo perché implica una periodizzazione che fa riferimento a un poi, attribuendo alla vita e all'esperienza di tanti uomini un valore solo alla luce delle vite delle esperienze successive. L'accezione negativa andò accentuandosi nei secoli successivi: prima per effetto della riforma protestante (che vide lo scuro Trionfo della Chiesa Romano e del suo potere temporale) poi, in modo più massiccio per l'effetto dell'illuminismo, che considerava tale epoca dominata da barbarie irrazionalità e superstizione. Fissare limiti cronologici al medioevo non è facile, il punto di partenza è identificabile con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente, dopo la deposizione dell'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augusto (nel 476 dc) le strutture della società romana continuarono parzialmente a sussistere entro il sistema dei regni romano barbarici, una frattura più determinante è dovuta alle devastazioni e alle stragi della guerra greco-gotica e l'invasione di una delle stirpi germaniche, cioè i Longobardi la loro invasione tra l'altro, distrugge definitivamente l'unità politica d'italia. Ancora più difficile fissare un momento finale due punti Il venir meno del mondo medievale e lo svilupparsi di un mondo moderno sfumano all'una nell'altro la fine di tale epoca la si può studiare da 4 punti di vista differenti. Dapprima vi è il punto di vista degli umanisti: la frattura del Medioevo si colloca Tra 300 e 400, quando operano i primi umanisti in particolar modo quando è attivo il Petrarca. Il punto di vista della storia politica si spinge molto più avanti fino a 453, caduta dell'Impero bizantino per opera dei turchi, o allo 1492 data della scoperta dell'america. Dal punto di vista della storia religiosa si può aggiungere fino alla rottura della Riforma Protestante in circa 1517. Il punto di vista della storia economica e sociale comporta ulteriori difficoltà in quanto già nel XII e XIII secolo vi è una notevole espansione economica. Si potrebbe continuare adottando altri punti di vista sempre parzialmente fondati. Per ciò che riguarda la strada e la letteratura, questo lungo periodo si caratterizza per due dati determinanti; la presenza di un'ampia unità culturale che coincide geograficamente con l'Europa occidentale e che si regge su una cultura Latina omogenea e il concreto svilupparsi delle diverse lingue volgari che a poco a poco frantumano quel unità e portano alla formazione delle letterature nazionali. 0.1.2 società barbarica, feudale, urbana Il lento declino nel sistema sociale Romano e gli insediamenti delle popolazioni barbariche avevano prodotto una società frammentata, minacciata da ogni sorta di insicurezza è privo di centri di organizzazione civile ed economica dal secolo IV al secolo VIII, i violenti conflitti si era accompagnato un arretramento generale delle coltivazioni, vi era una vera e propria lotta per la sussistenza Infatti nei regni barbarici vigeva una società agraria chiusa, con attività agricole limitate, e scarsa produttività quasi completamente priva di scambio e di commerci. Contraddistinta da una frazione di poteri e conflitti tra le aristocrazie militari degli invasori e i residui dell'antica aristocrazia romana. Gli unici luoghi che svolgono attività culturale e progettano rapporti più complessi sono i grandi centri monastici, che prendono avvio dall'azione di San Benedetto e dal irlandese San Colombano. Una nuova unità per il mondo

Cristiano occidentale è dovuta alla cosiddetta rinascita carolingia per opera dell'impero di Carlo Magno nell'800, che vede la ripresa di attività culturali e una parziale riorganizzazione delle strutture civili, dei sistemi di potere e dell'economia agricola. Proprio negli anni dell'Impero carolingio si definisce il sistema feudale che si consolida e si articola Fino alla metà del secolo XI. Ai personaggi dotati di maggiori poteri materiali si affidano altri uomini provvisti di minor potere, i quali a loro volta si affidano altri individui che possiedono un potere ancor più ridotto. Nella vita quotidiana si costruisce così una rete gerarchica che lega tra loro diversi esseri umani, da questa dipendenza ognuno ricava un'adeguata protezione materiale e in cambio fornisce servizi e prestazioni a livello più alto si tratta di servizi di tipo militare ai livelli più bassi di attività e lavori diversi. Come premi dei servizi il Vassallo di un signore potente riceveva da lui delle terre Il Feudo su cui esercitare il proprio potere. In un primo momento i feudi erano legati a precise prestazioni, divennero ben presto ereditari punto il massimo sviluppo della società feudale si verificò nei secoli XI e xiii, quando si ebbe una precisazione dei suoi principi giuridici e se acquisirono anche nuovi spazi geografici un tua questa espansione si accompagna una generale ripresa del mondo accidentale, crescita demografica, estensioni dei terreni coltivati, uno sviluppo della produzione agricola, e la formazione di centri urbani molto vivaci, che promosse la la ripresa dei traffici e delle attività commerciali a Opera di un nuovo ceto mercantile. Questa evoluzione della società occidentale viene chiamata rinascita del XI secolo punto in Italia lo sviluppo della civiltà urbana e Mercantile è particolarmente precoce In primo luogo per l'iniziativa delle città marinare, pisa, amalfi, genova, Venezia e genera una nuova struttura istituzionale, il comune, che si svincola dalle pretese dell'autorità Imperiale e dei poteri feudali attraverso varie lotte nel corso del XI e XIII secolo. La struttura del comune italiano sorge da un aggregazione di poteri di privilegi di origine feudale ed è saldamente controllata, nella fase iniziale, da oligarchie di piccoli feudatari che godono di diritti e di immunità di vario genere. Gli stessi ceti mercantili si dispongono, secondo rapporti di forza e strutture gerarchiche che assomigliano molto a quelli che data gli stessi ceti mercantili si dispongono, secondo rapporti di forza e strutture gerarchiche che assomigliano molto a quelli feudali. Va infine considerato che queste linee di tendenza della nuova società cittadina sono presenti in forme molto differenziate e diversi centri dell'Italia centro-settentrionale, Mentre nelle altre zone della penisola rimangono strutture di carattere ancora feudale. Così a Roma in paste auree dell'Italia centrale, dominate dal potere papale e dai vari sotto poteri collegati alla gerarchia ecclesiastica e spesso è un feroce lotta comunista. Italia meridionale era ancora diviso tra poteri e Bizantini Longobardi e formazioni Municipale autonome, poi conquistata Nella seconda metà del XI secolo dei normanni, che impiantano modelli simili a quelli da loro creati in normandia. E così in sicilia, in mano agli arabi fin dal secolo IX e anche se ha conquistata dai Normanni tra il 1030 e il 1090.

0.1.5 scrittura e libri In età Barbarica a e durante la prima età feudale , non esiste un pubblico medio di lettori, i documenti circolano tutti all'interno del mondo dei chierici. Molte biblioteche dei più grandi monasteri possedevano un numero ridottissimo di opere. Per la loro rarità i libri erano spesso sentiti come oggetti preziosi, e Talora la conoscenza Popolare arrivava ad attribuire loro poteri magici o miracolosi. Essi erano naturalmente molto diversi nel materiale nella confezione nell'aspetto, per lungo tempo questi libri vennero composti negli scriptoria, sale di scrittura dei monasteri dove gruppi di amanuensi scrivevano sotto dettatura. Durante il dodicesimo secolo vi è anche lo svilupparsi di un nuovo pubblico di lettori, la circolazione e lo scambio dei testi non concerne più soltanto gli ambienti monastici, i volumi non sono più destinati solo a poche biblioteche della vita religiosa ma si indirizzano a un pubblico più numeroso e composito, quello delle prime università. Nasce un nuovo sistema produttivo, quello della peccia. Il pubblico studentesco ne garantisce una circolazione abbastanza vasta, e questa crescita si riflette positivamente anche nella produzione di libri non direttamente destinati all'attività didattica. Nella Francia del XII secolo cominciano a diffondersi anche libri in volgare in italia occorrw invece attendere Il tredicesimo secolo. 0.1.9 luoghi istituzionali Dalla età barbarica alla prima età feudale la scuola non dipende da istituzioni amministrative centralizzate ma obbedisce iniziative singole ed eterogenee le scuole si formano soprattutto laddove si trovano personalità dotate di un adeguato bagaglio di conoscenza. Alcune corti barbariche mantengono in vita istituzioni culturali di una certa complessità, legate ancora al modelli romani, In altri casi ci si limita invece elaborare forme culturali è molto semplice e di più immediata fruizione.Tutta eclesiastica è naturalmente l'amministrazione e la cultura scolastica della Roma papale i più importanti luoghi della cultura medievale Tuttavia sono i monasteri, Non solo per il loro lavoro scriptoria, ma anche per l'attività educativa svolta nelle loro scuole. Altro progetto, che nasce dall'azione di personaggi quasi tutti legati alle esperienze del monachesimo, è il progetto culturale di Carlo magno, che tende a una espansione della cultura latina.Il suo centro di diffusione è il palazzo di Aquisgrana dove i dotti al servizio dell'imperatore si riuniscono in un circolo, la così detta Accademia Palatina, dandosi soprannomi di genere di origine classica e organizzando una vera e propria scuola palatina. La cultura monastica è tutt'altro che una cultura dell'immobilità e dell'isolamento, ai momenti di silenziosa concentrazione si alternano migrazioni intellettuali, viaggi e contatti, dimostrando Una sorprendente vivacità. Il monachesimo medievale continuerà a produrre grandi modelli 0.2.1 origini lingue romanze Come detto in precedenza il medio evo in Europa è caratterizzato da un unità culturale e linguistica che nel tempo andrà a frantumarsi lentamente fino all'arrivo delle lingue nazionali.

Il sostantivo per indicare la unitaria area linguistica sviluppatasi dal centro latino è Romania, parola già in uso in testi latini del quarto e quinto secolo dopo Cristo per indicare i paesi dei popoli che si esprimevano nella lingua di roma. Con la progressiva dissoluzione dell latino classico e lo svilupparsi di parlate volgari l'avverbio romanice venne a distinguere la lingua parlata dai cittadini di origine Romana da quella in uso presso le popolazioni degli invasori barbarici. Il termine vulgaris in origine designava invece una variante particolare del latino, latino volgare o popolare, nettamente distinto dal latino letterario e della lingua elegante in uso presso le classi ai vertici dell'impero. e se è il latino volgare il punto di partenza delle varie parlate romanze È naturale che Tale termine passi a designare proprio le moderne lingue parlate dal volgo. L'influenza delle lingue preesistenti al latino viene definita come azione del sostrato infatti il latino volgare subì varie modificazioni. Il latino volgare mantenne comunque a lungo un carattere unitario in tutto l'impero, una reale differenziazione tra le diverse aree geografiche si ebbe a partire dal III secolo dopo cristo. La crisi sociale economica e politica che sconvolse l'impero porto le esperienze linguistiche a maturare in ambienti geografici relativamente limitati, influirono anche gli scambi con le popolazioni Barbariche e anche la violenta ondata di invasioni e migrazioni che devastarono l'occidente all'inizio del quinto secolo, dando luogo a nuovi assetti etnici, politici, e territoriali. Il cristianesimo operò contemporaneamente come fattore disgregante e come fattore di conservazione, facendo leva sul latino, certo assai diverso da quello della letteratura antica, ma comunque capace di contrastare gli sviluppi individuali delle lingue romanze. Per un lungo tempo si Ebbero situazioni di bilinguismo, da un lato la lingua degli invasori dall'altro il volgare di origine latina delle popolazioni sottomesse. All'interno di singoli territori vi era poi una netta scissione tra la lingua scritta che restava in latino, seppure infarcito di volgarismi, è la lingua della comunicazione quotidiana in questo caso si parla di diglossia cioè una distinzione tra funzioni diverse, quella della comunicazione scritta, e quella della comunicazione orale quotidiana. Testimonianza inequivocabile dell' interferenza tra latino è volgare e il celebre indovinello Veronese risalente al VIII secolo scoperto nel 1924 da Luigi Schiapparelli alla biblioteca capitolare di Verona consiste in quattro brevi versi a rima incrociata, alludono alla stessa pratica dello scrivere. La novità delle indovinello Veronese sta nel suo singolare linguaggio nell'inserimento, su base latina, di elementi volgari. Tuttavia il primo documento in un volgare romanzo è costituito dai famosi giuramenti di strasburgo, pronunciato il 14 febbraio del 842 dei nipoti di Carlo magno, i primi esempi di scrittura in volgare italiano affiorano in modi diversi da regione a regione. Al nono secolo risale un'iscrizione in una cappella della catacomba Romana di commodilla, che contiene un breve avvertimento in volgare a proposito di un rito liturgico. Il primo vero documento ufficiale della lingua italiana e il placito capuano, una formula di testimonianza inserita in un documento del 960, in cui il giudice di Capua riconosce all'Abbazia di Montecassino e diritto di proprietà su alcune terre occupate da laici. I primi documenti in volgare sono quindi generalmente i primi di intenzionalità letteraria infatti la letteratura italiana in volgare si sviluppa con sorprendente ritardo rispetto altre lingue romanze.

rispetto delle gerarchie, destinazione collettivo nazionale, chiusura per sogno valore estranee alla Fede dominio del destino, e confronto col pericolo

0.3.1 Tra L'undicesimo e il dodicesimo secolo alcune lingue romanze producono una letteratura assai ricca che si manterrà vitale per tutto il XIII secolo mentre la letteratura italiana in volgare con sorprendente ritardo è solo agli albori. La nascita di letteratura in volgare spezza in modo rivoluzionare il dominio del latino, allargando il pubblico. Il latino mantiene una posizione di primo piano per chierici e dotti. Nel mondo del folklore, dei miti e delle tradizioni popolari europee, la grande creatività della letteratura in volgare ricava un ampio repertorio di generi. nasce Infatti un genere dalla vita secolare cioè il romanzo e la lirica d'amore, nascono anche tecnica diversificazioni e strutture metriche. La nuova letteratura trova terreno fertile soprattutto in francia, paese protagonista dello sviluppo economico e dell'espansione della società feudale. Dopo i primi testi del XI secolo, le lingue d'oil e d'oc diventano un vero e proprio modello. 0.3.3 l'epica francese I primi testi della letteratura in lingua d'oil si trovano già in manoscritti monastici del XI secolo il clero voleva offrire al popolo modelli di devozione religiosa. Il testo più antico risale al decimo secolo e si è soliti indicarlo come sequenza di sant'eulalia. Grande importanza per la strada e la letteratura Europea alla nuova Epica che si sviluppa con la chanson de geste (canzoni di gesta) a partire dalla seconda metà del XI secolo. Le canzoni di gesta nacquero come esaltazione del valore militare della classe feudale cavalleresc. Gli antichi guerrieri Franchi e i Paladini di Carlo Magno sono rappresentati Come modelli di Eroismo. La più celebre canzone di geste è La chanson de roland, canzone di Orlando, che nella sua forma originale risale nel 1080 circa. Il manoscritto più antico scritto in lingua angolo Roma angolo Normanna si trova Oxford. la struttura della canzone di Orlando è molto semplice poiché si tratta di una successione irregolare di l'asse di decasillabi assonanzati, cioè ogni Lassa al numero di Versi variabile, nei versi di ciascuna sono tutti legati tra loro dalla assonanza ( forma di rima imperfetta, consistente nel terminare due o più versi con parole contenenti le stesse vocali a cominciare da quella accentata fino alla fine) la canzone di Orlando trasforma in canto epico in ricordo di un episodio a militare avvenuto nella regione dei Pirenei nel 778. Mentre l'esercito di Carlo Magno sta tornando in francia, la retroguardia Capitanata da Orlando viene assalita è distrutta da uno sterminato esercito saraceno. La nettissima e senza sfumature è la distinzione tra il bene e il male, tra i valori positivi del mondo Cristiano e quelli negativi del mondo islamico. Inoltre in questa opera possiamo facilmente riconoscere i caratteri principali dell' epica romanza cioè la distanza del passato, immediatezza dell'azione,

0.3.4 nascita del romanzo Il genere che maggiormente caratterizza la letteratura in lingua d'oil è però il romanzo che non a caso prende nome dalla sua appartenenza all’ambito delle lingue romanze. Ciò che lo distingue è la narrazione non più di imprese militari collettive, ma d'avventura e di singoli individui o piccoli gruppi di cavalieri. Il pubblico in queste opere cerca sia modelli di comportamento Cortese sia figure di fedeltà ma allo stesso tempo anche avventure lontane dalla banalità quotidiana. Le tematiche del romanzo medievale risultano assai varie si svilupparono diversi cicli aventi come protagonisti eroi dell'antichità Infatti vi è anche un ciclo sulla figura di Alessandro magno. Si sviluppa Inoltre anche forme di Romanzo mitologico me i romanzi più appassionati si basano anche sulla materia di Bretagna cioè sul patrimonio delle antiche leggende celtiche di cui sono protagonisti il Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda. 0.3.5 Lirica provenzale Altro fenomeno essenziale per la letteratura europea è la creazione nelle corti della Provenza della Francia meridionale di una nuova poesia lirica, le cui prime prove scritte si hanno Nella seconda metà del XI secolo e si sviluppa fino al tredicesimo. Essa crea il primo grande codice della poesie d'amore, dando voce del tutto nuova alla passione dei soggetti agli affetti misteriosi del desiderio individuale. Legati alle Corti della Provenza i trovatori sono principi e grandi signori feudali, esponenti della piccola nobiltà, Cavalieri senza feduo e di scarse risorse economiche, giullari di grande cultura. Va da sé che i trovatori sono quindi di ostrazione sociale molto varia. I componimenti lirici provenzali richiedono un accompagnamento musicale e vengono cantati dai giullari e dagli artisti e autori presso le corti. Il modello dell'amor Cortese caratterizza fortemente le poesie trombatori essi cantavano l'amore perfetto e la volontà di esaltare la donna che spesso si identifica con la signora feudale, la principessa o la moglie del principe. Tale canto sottolinea il fascino della distanza Infatti è grazie alla irraggiungibilità della donna che si manifesta la potenza del dio amore. In alcuni testi l'amore viene descritto affacciandosi anche ad un aggressività minacciosa e distruttiva, in altri si toccano anche motivi comici altri ancora risaltano immagini di amore idilliaci e facili con donne di bassa condizione sociale. Non manca anche una vasta produzione di tematica non amorosa, con riflessioni sociali e personali del poeta su motivi morali politici di guerra e sui valori feudali e militari. Siano diversi modi di comporre vie trombar ric rico di virtuosismi tecnici, il trombar clus C'è una composizione oscura di difficile decifrazione, il trombar leu contesti scorrevoli e dalla Chiara lettura. Con i trovatori si

sperimentano varie forme metriche la forma principale utilizzata è la canzone e si inventano anche forme complicate come la Sestina.

1.2.1 la vita religiosa XII Il XIII secolo segna, anche per la chiesa, un periodo di grandi mutamenti. Nasceranno alcune istanze riformatrici e prendono forza diversi movimenti religiosi: nascono i domenicani, detti anche frati predicatori, i francescani detti frati minori. Se ai domenicani fa capo una volontà didattica e teologica, la spiritualità francescana ha più uno stretto rapporto con l'esistenza d...


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