Riassunto di kindleberger PDF

Title Riassunto di kindleberger
Course Management
Institution Università degli Studi dell'Insubria
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Riassunto storia economica per università Insubria di Varese ...


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Leggi economiche e storia dell’economia – Kindleberger La legge di Gresham Terza lezione INTRODUZIONE Legge di gresham: la moneta cattiva scaccia quella buona, possiede un nome errato, poiché tale fenomeno non fu affatto scoperto da Gresham ma vi furono altri che pensarono prima tale teoria, come ad esempio Oresme, Copernico, o Holt. Un oscuro scrittore inglese, Humphrey Holt, lamentò nel 1551 che le monete cattive facevano andare all’estero le monete buone e pesanti e facevano salire i prezzi. La legge di Gresham trovò credito nel periodo in cui la maggior parte della moneta era d’argento e il PROBLEMA STAVA NEL MANTENERE IN CIRCOLAZIONE CONTEMPORANEA MONETE BUONE (tesaurizzate, o venivano spedite all’estero per essere vendute a peso e non al valore nominale) E CATTIVE (limate e sfregate, tarate venivano spese rapidamente). La discussione della legge di Gresham nella nostra generazione ha riguardato principalmente il gold exchange standard, sistema in cui le riserve della banca centrale consistevano in oro, valute convertibili in oro, e il problema si poneva tra un’offerta dalle dimensioni appropriate di moneta internazionale da un lato, e la sua instabilità con due tipi di riserve dall’altro. Un ulteriore punto cruciale è che la stessa moneta non serve sempre con la stessa efficienza per tutti gli usi, possono essere necessari più tipi di moneta, non solo per averne la giusta quantità, ma per fornire le monete acconce per i vari scopi a cui sono più adatte. Medioevo: si utilizzavano tre metalli (senza considerare l’uso occasionale del baratto, sale e pepe.) 1) Rame per piccole transazioni. 2) Argento per le spese della borghesia. 3) Oro per transazioni di grandi mercati. Il problema dell’utilizzo di questi 3 metalli è assicurarsi che siano costantemente convertibili le une nelle altre, a tassi fissi (essenziale per difinirla moneta).

INSTABILITÀ’ DEL MERCATO PER DIFFERENTI MONETE Nel 1850 in California e in Australia le scoperte di oro minacciarono di renderlo meno caro rispetto all’argento e portarono in Francia alla nomina di tre successive commissioni per l’esame del problema dello standard monetario. I membri della commissione per l’esame del problema dello standard monetario possedevano idee discordanti. 1) Michel Chevalier, voleva che l’oro venisse demonetizzato e si passasse al tallone argento.

2) Esquirou de Parieu, voleva che k’argento fosse demonetizzato. 3) Altri 4 membri vollero mantenere il sistema bimetallico, con oro e argento che circolano contemporaneamente ad un tasso fisso alla zecca, ma il problema del bimetallismo era che i rapporti di cambio alla zecca potevano essere diversi da un paese all’altro. Nel 1717, quando Sir Isaac Newton dirigeva la zecca di Londra, venne fissato un prezzo dell’oro che restò fisso per 200 anni, all’epoca la moneta principale in Gran Bretagna era l’argento ma, con il GOLD STANDARD iniziò la demonetizzazione dell’argento. Il bimetallismo fu mantenuto in Francia, infatti Parigi diventò il centro dell’oro e dell’argento. Infatti la capitale francese venne in aiuto di Londra durante la crisi del 1825, ad esempio scambiando oro quando la Bank of England si trovò in difficoltà a mantenere le sue banconote convertibili in moneta d’oro. Nel 1876 la Francia abbandona il bimetallismo per il tallone oro, La legge di Gresham ignora l’aspetto della quantità di moneta e si concentra sull’instabilità, dimenticando il fenomeno della deflazione. Alfred Marshall voleva sconfiggere l’instabilità e allo stesso tempo godere dei vantaggi proposti dal SINMETALLISMO (in cui oro e argento combinati nelle monete nelle stesse proporzioni, anche se ciò non teneva conto di quanto fosse facile separare i due metalli se il prezzo di mercato si fosse allontanato dal rapporto implicito delle combinazioni). S. Posthuma raccomandò la regola che le banche centrali detenessero, pagassero e accettassero oro e divise estere nelle loro riserve internazionali per una percentuale fissa concordata. Queste due idee si basano sul teorema di Hicks ( nel quale due merci trattate sempre allo stesso prezzo possono essere considerate un’unica merce ). Il bimetallismo dopo il 1875 crollò.

INSTABILITÀ DEL MERCATO E CONVERTIBILITà DELLE BANCONOTE La salvaguardia della convertibilità delle banconote non costituisce forse esattamente lo stesso problema posto da due tipi di monete metalliche, dato che la carta moneta ha un vantaggio comparato rispetto a queste ultime in termini di convenienza e di facilita nel contarla, conservarla e trasportarla. Inoltre carta e metallo non si sommano come l’oro e l’argento, se la carta moneta viene emessa a fronte di riserve di monete o di metallo e non circola assieme ad esse. Ciò nonostante il principio è lo stesso e la questione della instabilità è crociale, ma è raro che si possa individuare una instabilità tra i diversi tipi di taglio delle banconote emesse dalla stessa autorità. La legge di Gresham dice che ci può essere instabilità tra due qualsiasi forma di moneta, ma nel 1860 quando gli Stati Uniti usavano le banconote verdi, la California continuava ad utilizzare l’oro per i pagamenti locali, ed utilizzava i biglietti versi solo per determinati pagamenti al governo federale. In questo caso la moneta forte scacciava quella debole e quindi secondo il professor Hill considera l’opposto della formulazione tradizionale della legge di Gresham. I Keynesiani non attribuiscono peso alla instabilità, e sono interessati a: 1) Allargare l’offerta di moneta 2) Aumentare la spesa

3) Aumentare il reddito 4) Aumentare l’occupazione Finchè la convertibilità è salvaguardata, la legge di Gresham è sotto controllo. Lo scontro, nell’ambito della legge di Gresham, tra monete e banconote, fini’ inevitabilmente con la demonetizzazione del metallo, se non per piccole transazioni. Nei periodi di tensione però l’oro sarebbe stato richiesto per difendersi dall’incerto valore delle banconote e dei depositi bancari. Quando nel 1933 le tensioni della depressione colpirono gli Stati Uniti, le banche imposero di ritirare dalla circolazione l’oro al vecchio prezzo e di proibirne il possesso da parte dei privati. Monete e lingotti furono vietati ai cambisti nel marzo del 1968, quando fu abolito il doppio mercato. Nell’agosto del 1971, gli Stati Uniti rifiutarono di convertire i dollari in oro, l’oro fu gradualmente venduto all’asta dal fondo monetario internazionale e in questo modo la demonetizzazione fa virtualmente completata, l’oro cessa di essere moneta ma divenne solo ed esclusivamente una semplice materia prima e la carta regna sovrana. Va ancora una volta osservato che due monete sono simmetricamente instabili.

INSTABILITÀ DEL MERCATO CON VALUTE DI RISERVA DI DUE BANCHE CENTRALI Mentre si procede alla demonetizzazione dell’oro, la legge di gresham si faceva sentire riguardo a: 1) Scontro tra oro e valute nelle riserve delle banche centrali 2) Scontro tra due valute di riserve Il gold exchange standard si sviluppò ben prima della Grande Guerra, il gold exchange standard fu sottoposto a numerosi attacchi da Robert Triffin e Jacques Rueff. Triffin definì il sistema assurdo e suicida, poiché incoraggiava il centro della valuta di riserva ad emetterla in maniera eccessiva, esse voleva istituire una nuova carta moneta gestita internazionalmente, demonetizzare l’oro e fondere i dollari con la nuova divisa. Rueff invece, lo riteneva inflazionistico e tale da assicurare vantaggi indebiti di signoraggio al paese che emette la valuta di riserva, esso favoriva il ritorno al gold exchange standard puro, sostituendo i dollari nuovamente in oro ed impegnare tutti i paesi a regolare tutti i soldi in oro. Triffin e Rueff, volevano sostituire al gold-exchange standard un’unica moneta, però nè Triffin né Rueff riconoscevamo che in qualsiasi sistema con una sola moneta che non si dimostri completamente soddisfacente per tutti gli usi, il mercato crea una nuova moneta o monete per soddisfare le proprie esigenze. È virtualmente impossibile limitare la divisa internazionale ad u’unica moneta a meno che tale moneta non sia accettata nelle transazioni monetarie nei principali paesi, se le autorità ammettono una sola moneta internazionale, il mercato ne produrrà altre, e così facendo rintrodurrà la legge di Gresham. Secondo Kindleberger, le crisi dei cambi possono essere assimilate alla legge di Gresham con le due monete rappresentate da un lato dalla moneta internazionale e dall’altro da tutte le altre divise convertibili in essa. La crisi può essere tardiva o essere provocata improvvisamente da un evento negativo, ma il fenomeno che si verifica è che la moneta ritenuta forte viene considerata improvvisamente debole. Nella classica iperinflazione tedesca, i primi a comprare godono di prezzi bassi, i primi a vendere di prezzi elevati, mentre gli outsider tendono a comprare a prezzi elevati e a vendere a prezzi bassi, perdendo denaro. Secondo Kindleberger:

1) Con i cambi flessibili, non c’è una moneta internazionale, per cui i costi e i benefici di tale istituto vengono rispettivamente evitati e perduti. 2) La fluttuazione pulita (consentire al sistema dei cambi flessibili di produrre qualsiasi tasso di cambio che il mercato prescelga, senza interventi della autorità) è un sistema che non può funzionare. Gli interventi delle autorità nella determinazione del tasso di cambio, in regime di cambi fluttuanti, sono altrettanto inevitabili del prestatore di ultima istanza nelle crisi finanziarie all’interno. Per riassumere, si sostiene che la legge di Gresham, che afferma che due monete sono instabili nel tempo in quanto la moneta debole scoccia la forte, che viene tesaurizzata, è una realtà virtualmente ineliminabile, per la impossibilità di procedere troppo a lungo con una sola moneta. E ciò per due ragioni. Una moneta non può svolgere efficacemente tutti i compiti per i quali la moneta è necessaria. La moneta adatta a uno scopo può non essere acconcia a svolgerne un altro. Se le autorità cercano di fissare l’offerta di moneta adottando come moneta uno specifico metallo il mercato creerà nuovi tipi di moneta.

Attività reali e finanziare: un problema generale di instabilità del mercato. Una teoria economica che: 1) non prevede instabilità. 2) E un’ottica della storia economica che ipotizzasse che tutti i mercati siano sempre in equilibrio stabile. Sarebbe incompleta. Economisti della moneta ipotizzano: 1) Quando l’offerta è inferiore alla domanda gli operatori vendono merci all’estero. 2) Quando l’offerta all’interno è superiore alla domanda, essi spendono l’eccedenza in moneta acquistando merci o titoli esteri per riportare l’offerta al livello della domanda. 3) L’ottica di lungo periodo del monetarismo per cui la domanda di moneta è stabile si dimostra falsa quando le aspettative sul valore della moneta mutano e gli operatori acquistano altre attività finanziarie. Adam Smith e John Mill chiamavano questo i modello overtrading ( eccesso di attività commerciale ), che portava al rigetto. Con 2 monete, se il loro prezzo ufficiale è sbagliato, il mercato spende la moneta sottovalutata e tesaurizza quella sottovalutata. È il variare della aspettative a far si che il vecchio prezzo di mercato non sia più corretto e si determina una corsa a uscire dalla attività sopravvalutata per acquisire quella più esente da rischi, prima che il prezzo della attività sopravvalutata crolli. Quando la legge di Gresham riguarda la moneta, i possibili rimedi sono: 1) Modificare il prezzo di emissione dei 2 metalli, portandolo più vicino a quello di mercato. 2) Demonetizzare tutti i tipi di moneta salvo uno (presenta il problema che un’unica moneta difficilmente è in grado di assolvere a tutte le esigenze della economia). 3) Aumentare l’offerta della moneta scarsa. 4) Aumentare l’offerta della moneta sopravvalutata.

Il mercato non opera sempre correttamente e c’è bisogno di un prestatore di ultima istanza, poiché raramente le autorità sono disposte ad assumere rischi che il prestatore di ultima istanza preferisce affrontare il panico fornendo la liquidità necessaria. C’è chi ritiene che il mercato operi sempre correttamente, e che non ci sia bisogno di un prestatore di ultima istanza. Ma sul piano storico bisogna rispondere facendo rilevare che le crisi finanziarie ci sono effettivamente state e sottolineando che, pur se in teoria le crisi potrebbero risolversi da sole, se lasciate a se stesse, raramente le autorità sono disposte ad assumere rischi del genere. La storia dimostra che il prestatore di ultima istanza preferisce affrontare il panico fornendo li liquidità cosi disperatamente necessaria. Knapp sosteneva una teoria statuale della moneta: è lo stato a proporre ed il mercato a disporre, era moneta ciò che la gente utilizzava come mezzo di pagamento. La moneta dominante che svolge bene la funzione di pagamento sui mercati internazionali in un dato momento, può non essere funzionale in altri periodi, inducendo il mercato a passare ad un’altra divisa. Ricordiamo l’instabilità del dollaro come valuta internazionale e il tentativo del sistema monetario europeo di creare una nuova alternativa. Il periodo di transizione da un mondo basato sul dollaro ad un mondo basato sul’ECU sarà carico di instabilità da legge di Gresham.

La legge del prezzo unico Quarta lezione Introduzione La legge del prezzo unico afferma che in un mercato si ha un solo prezzo, dal che discende quasi, anche se non esattamente, che quando ce un prezzo unico c’è un unico mercato. Adam Smith espone tale legge del prezzo dicendo che la divisione del mercato è limitata dall’ampiezza del mercato. Come Smith anche Kindleberger suggerisce che un utile strumento per osservare il corso della storia economica consiste nell’esaminare il mutare delle dimensioni del mercato delle merci, dei servizi, della manodopera, delle idee e delle informazioni. L’errore commesso dalla scienza economica è quello di concentrarsi eccessivamente sulla politica commerciale e sulla imposizione e l’abrogazione di tariffe, sussidi, proibizioni, e simili. Se integrazione vuol dire inserimento in un unico mercato, con un solo prezzo, è evidente che i mercati possono essere separati in vari altri modi, (dalla natura, dall’uomo) oltre che dalle misure prese dalle autorità.

Mercati e trasporti Uno degli approcci più efficaci allo studio della storia economica è osservare l’evoluzione dei trasporti nel tempo ed esaminare quali modifiche abbia apportato alle dimensioni e alla natura dei marcati. Nuovi mezzi si sono aggiunti, è aumentata la capacità dei vettori esistenti, si sono accorciati i tempi e si sono ridotti i costi, cosi da ampliare i mercati e rendere possibile una maggiore divisione del lavoro. Adam Smith distingueva: 1) Commercio ordinario (circoscritto nello spazio). 2) Commercio a distanza (sfrutta i trasporti marittimi a basso costo). Braudel, in la dinamica del capitalismo, riteneva che esistessero 3 economie, l’una sovrapposta all’altra: 1) L’economia di sussistenza era alla base (famiglie impegnate nello svolgimento della maggior parte delle attività economiche all’interno delle proprie abitazioni con scarsi collegamenti con i mercati). 2) Al di sopra dell’economia di sussistenza c’era l’economia capitalista, (specializzata e che scambiava beni su mercati locali). 3) Al vertice vi era l’economia mondiale (commercio su grandi distanze). Un’aspetto delle innovazioni nei trasporti fu che ha contribuito ad unificare i mercati ed è stato l’aumento della velocità, causato dalle innovazioni delle ferrovie, del trasporto via mare, del motore a vapore, le petroliere, i camion e le automobili. Infatti, maggiore velocità può essere considerata come un aumento della produttività. Ad esempio, in Olanda nel diciassettesimo secolo, gli olandesi costruirono un sistema di canali che consentiva il trasporto di passeggeri ad una velocità allora notevole, ma soprattutto affidabile, permettendo ai mercanti di passare da una città all’altra, senza bisogno di dover fare troppo affidamento sui venti e sul tempo. Per i trasporti lungo fiumi e canali il vapore fu un’innovazione che moltiplicò la produttività del lavoro e rafforzò i legami tra i vari mercati, prima dei canali, delle navi a vapore, delle ferrovie e degli aeroplani, le strade a pedaggio riducevano i tempi di viaggio in Gran Bretagna dell’80%.

Le variazioni dei costi di trasporto sono considerate esogene ma non è necessariamente così, infatti secondo la teoria di Hirschman, le innovazioni nel settore dei trasporti si innestano sulle altre innovazioni dell’economia e procedono assieme. L’ampliamento del mercato del carbone, contribuì allo sviluppo della macchina a vapore, e a sua volta all’introduzione delle ferrovie e dei piroscafi e ampliò il mercato del carbone. Secondo la teoria di Louis Girard ogni nuovo metodo di trasporto distrugge le rendite dei metodi precedenti, ma con l’andar del tempo fa aumentare i prezzi ad un livello tale da minare il proprio sviluppo nel lungo periodo incoraggiando l’accesso di nuovi concorrenti. Come ad esempio i pedaggi stradali troppo elevati favorirono i canali. La legge di Engel secondo la quale la crescita abbassa l’elasticità relativa al reddito della domanda di beni e l’esigenza di consumare i servizi in gran parte nel luogo in cui sono prodotti, pongono dei limiti alle percentuali complessive dei consumi che possono essere trattate dall’economia mondiale da luoghi lontani, anche se per molti servizi il turismo può portare il consumatore dal produttore.

Integrazione economica ed equalizzazione del prezzo dei fattori Secondo Kindleberger una completa integrazione economica rimane tuttavia irraggiungibile. Con integrazione economica si intende dire l’equalizzazione del prezzo di ciascun fattore raggiunta trattandolo direttamente su un unico mercato. Per Tinbergen, tale definizione coincide con quella di libero scambio, ma si trattava di una definizione poco soddisfacente, siccome paesi come l’Australia e la Scandinavia sono troppo lontani, per cui malgrado la libertà commerciale tra i due paesi, i beni effettivamente commerciabili sarebbero ben pochi. Ipotizziamo che le autorità incoraggino gli scambi tra due paesi confinanti, ma popolazioni con culture diverse potrebbero ancora operare discriminazioni. Il prezzo dei fattori raggiunge l’uguaglianza mediante il solo commercio delle merci in circostanze molto precise: il costo di trasporto deve essere basso, gli scambi liberi, gusti simili; quando tali condizioni si verificano, un prezzo unico per ciascun bene nei due mercati vuol dire un prezzo unico per ciascun fattore nei due mercati. L’integrazione nel senso di livellamento del prezzo dei fattori può risultare: 1) Da movimenti dei fattori. 2) Dai movimenti delle merci. 3) Da una combinazione dei due fenomeni. Nei casi in cui i prezzi delle merci e dei fattori si livellano tramite i movimenti commerciali o dei fattori con un paese terzo, senza rapporti diretti tra il primo e il secondo paese, è difficile definire l’equalizzazione cosi raggiunta “integrazione”. Il livellamento dei prezzi dei fattori e stato scarso o nullo nei paesi industriali. I paesi ad alto reddito hanno paura di commerciare con i paesi a reddito basso. Affinché il commercio si avvicini ad una integrazione economica mondiale, ci deve essere un minimo di legge per impedire la pirateria, il furto, ovvero regole che definiscano questioni come la normativa degli strumenti negoziabili.

Integrazione economica e mercati monetari e dei capitali I mercati monetari nascono piccoli e si ampliano successivamente, la questione fu presentata in Francia, nel diciottesimo e diciannovesimo secolo con mercanti e intellettuali che tentarono di diffondere la banca al di

fuori dai porti di Parigi e Lione, nelle città e nelle provincie, e che auspicavano banche regionali di emissione che integrassero le istituzioni centrali. Sia in Gran Bretagna sia in Francia la banca centrale fu attaccata perché lavorava per il centro finanziario invece che per il paese nel suo intero complesso. Lo sviluppo economico richiede una più omogenea diffusione degli istituti bancari nel paese interessato e tassi di interesse più omogenei, che erano invece stati bassi in città come Lione e Parigi ma esageratamente alti nei centri intermedi, come ad esempio Digione e Lilla. Il commercio inte...


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