Riassunto di The CORE Team (2018), L’economia. Comprendere il mondo che cambia, Bologna: il Mulino cap. 1, 3-10, 13-14 PDF

Title Riassunto di The CORE Team (2018), L’economia. Comprendere il mondo che cambia, Bologna: il Mulino cap. 1, 3-10, 13-14
Author Alisa Bragari
Course Elementi di economia
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
Pages 25
File Size 513.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 667
Total Views 811

Summary

Riassunto di The CORE Team (2018), L’economia.Comprendere il mondo che cambia , Bologna: ilMulino cap. 1, 3-10, 13-Capitolo 1A partire dal XVIII secolo -> crescita del tenore di vita grazie al capitalismo (proprietà privata, mercati, imprese hanno ruolo centrale) -> aumentato la quantità di pr...


Description

Riassunto di The CORE Team (2018), L’economia. Comprendere il mondo che cambia, Bologna: il Mulino cap. 1, 3-10, 13-14! Capitolo 1! A partire dal XVIII secolo -> crescita del tenore di vita grazie al capitalismo (proprietà privata, mercati, imprese hanno ruolo centrale) -> aumentato la quantità di produzione realizzabile in una giornata di lavoro + minacce crescenti per l’ambiente e crescita delle diseguaglianze economiche globali.! "

L’economia, intesa come campo di studi, si occupa di come le persone interagiscono tra loro e con l’ambiente naturale per produrre ciò di cui hanno bisogno per vivere.! Per confrontare il tenore di vita di ciascun paese (bastone da hockey della storia), usiamo il PIL pro capite (misura il valore di mercato della produzione di beni finali e servizi di un’economia in un certo arco temporale).! PIL pro capite = reddito medio annuo! Dalla distribuzione del reddito del 2014 emerge che:! 1. In ciascun paese i ricchi hanno molto più dei poveri! 2. L’enorme differenza tra paesi! Il Prodotto interno lordo (PIL) è una misura della produzione, o output, totale di un’economia in un certo periodo, solitamente un anno (il modo più semplice per dare valore ai beni e ai servizi è utilizzare i rispettivi prezzi -> PIL = somma dei redditi percepiti nel paese). Il PIL pro capite, si ottiene dividendo il PIL per la popolazione del paese stesso.! Misura più precisa per misurare il tenore di vita: il reddito disponibile = somma degli stipendi, profitti, rendite finanziarie e trasferimenti dal governo o da altri (max ammontare di beni e servizi a cui si può giungere senza indebitarsi) MA il benessere non dipende solo da ciò che possiamo acquistare.! + La distribuzione del reddito influenza esso stesso il benessere -> il reddito medio può riflettere in modo non corretto il livello di benessere materiale di un gruppo rispetto ad un altro! PIL include i beni e servizi prodotti dallo stato (≠ reddito disponibile) i cui valori sono calcolati in costo di produzione => PIL pro capite misura più adeguata del tenore di vita! Fare il confronto in termini statistici (si vedrà meglio nel capitolo 13?): PIL nominale = ∑𝑖 p𝑖 q𝑖& dove p𝑖 è il prezzo del bene i, q𝑖 è la quantità del bene i, e Σ indica la somma, estesa a tutti i beni e servizi che consideriamo.! Per valutare se l’economia sta crescendo o si sta contraendo (quindi cambiamenti dei prezzi nel tempo), abbiamo bisogno di una misura della quantità di beni e servizi acquistati: il PIL reale (o PIL a prezzi costanti). Abbiamo bisogno di un anno t di base e poi si fa il confronto moltiplicando le quantità dell’anno nuovo con i prezzi dell’anno t di base.! Per confrontare invece tenore di vita tra paesi, stimiamo il PIL pro capite utilizzando un insieme comune di prezzi noti come prezzi a parità di potere d’acquisto (PPA) (non è sufficiente esprimere i due prezzi in una valuta comune).! tasso di crescita del PIL = variazione del PIL (es: PIL anno 2011 — PIL anno 2010) / livello iniziale del PIL (es: PIL anno 2010) ! Il capitalismo è un sistema economico caratterizzato da una particolare combinazione di istituzioni (proprietà privata -> beni capitali; mercati -> il trasferimento è reciproco e volontario;

imprese -> ottenere profitto, appartengono a qualcuno, ha dipendenti -> ha portato allo sviluppo del mercato del lavoro). ! Un sistema economico è un modo di organizzare la produzione e la distribuzione dei beni e dei servizi nell’economia presa nel suo insieme. ! Per istituzioni intendiamo i differenti insiemi di leggi e norme sociali che regolano la produzione e la distribuzione nelle famiglie, tra operatori economici privati, nell’azione di governo. ! L’emergere del capitalismo è stato accompagnato da due fattori (causa entrambi di un aumento della produttività dei lavoratori): tecnologia e specializzazione ! -> i mercati consentono di ottenere un risultato straordinario: la cooperazione involontaria su larga scala.! Il ritardo di alcune economie dimostra che l’esistenza di istituzioni capitaliste di per sé non è sufficiente a creare un’economia dinamica (che porta ad una crescita sostenuta delle condizioni materiali di vita). Per la dinamicità serve che le istituzioni funzionano correttamente (non incerte), per cui la proprietà è sicura, i mercati sono concorrenziali e le imprese sono guidate da chi ha la capacità di farlo (e non tipo ereditari) + i mercati, la proprietà privata e le imprese devono essere istituzioni regolate dalle leggi e dalle politiche pubbliche (diritti, tutela della concorrenza, infrastrutture e servizi…). ! Le differenze tra i sistemi democratici contribuiscono a spiegare perché il peso assunto dallo Stato nelle economie capitaliste possa differire da paese a paese. ! L’economia, intesa come campo di studi (cioè come scienza economica) riguarda:!

- come acquistiamo le cose! - come interagiamo tra noi in qualità di venditori e compratori, dipendenti e datori di lavoro, ecc…!

- come interagiamo con il nostro ambiente naturale! - come tutte queste interazioni cambiano nel tempo)

Capitolo 3! Prendere una decisione in condizioni di scarsità è comune (disponiamo di risorse limitate).! Gli economisti analizzano queste situazioni creando dei modelli astratti -> definiscono quali siano le azioni possibili e individuano l’azione migliore in relazione agli obiettivi.! Il costo opportunità descrive il dilemma (trade-off) fra due obiettivi in presenza di una condizione di scarsità (questo modello può spiegare le differenze nelle ore lavorate nei vari paesi e come queste siano cambiate nel tempo).! Gli economisti spesso misurano il lavoro semplicemente come numero di ore lavorate dalle persone coinvolte nel processo produttivo e assumono che, se le ore lavorate aumentano, anche l’ammontare dei beni prodotti aumenti.! Vediamo ora come prendere una decisione in condizione di scarsità La funzione di produzione è una curva che mostra come l’input x determini l’output y (in assenza di altre circostanze).! La produttività media è l’inclinazione della retta che collega un determinato punto (x,y) della curva con l’origine degli assi:& inclinazione = distanza verticale/distanza orizzontale! La produttività marginale è l’aumento del valore di x che si ottiene quando si aumenta di un’unità il valore di y. ! Se l’output aumenta quando l’input aumenta, ma la produttività marginale diminuisce, è decrescente — la curva diventa più piatta (funzione di produzione concava) -> la produttività marginale è sempre inferiore alla produttività media (anch’essa decrescente).! La decisione dipende dalle proprie preferenze: abbiamo davanti un’alternativa cioè il trade-off. Se si è indifferente tra due scelte allora queste hanno la stessa utilità -> la curva di indifferenza è l’insieme dei punti che indicano combinazioni diverse di beni che forniscono lo stesso livello di utilità o “soddisfazione”.! Ricorda:! • Le curve di indifferenza sono inclinate verso il basso (negativamente)! • Curve di indifferenza più alte sono associate con livelli più elevati di utilità.! • Le curve di indifferenza solitamente sono “lisce”, a indicare che piccoli cambiamenti delle quantità di beni non provocano grandi cambiamenti nell’utilità.! • Le curve di indifferenza non si incrociano • Man mano che ci spostiamo verso destra lungo una curva di indifferenza la pendenza si riduce (la curva diventa più piatta)! Il saggio marginale di sostituzione (SMS) è la quantità massima di un bene che il consumatore è disposto a scambiare per un’unità addizionale dell’altro bene -> indica la pendenza della curva di indifferenza.! Quando si considera il costo dell’azione A teniamo conto del fatto che se scegliamo A non possiamo scegliere B. Quindi, non ottenere B diventa parte del costo di ottenere A. Parliamo appunto di costo opportunità, ovvero rinuncia all’opportunità di ottenere B.! Quando c’è una scelta: &

costo economico = costo effettivo (contabile) + costo opportunità !

La frontiera possibile rappresenta un vincolo per le scelte -> alternativa (il trade-off) fra x e y. Su ciascun punto della frontiera, aumentare la quantità di y ha un costo opportunità in termini di rinuncia a qualche punto x, e tale costo è rappresentato dalla pendenza della frontiera -> la frontiera possibile mostra il saggio marginale di trasformazione (SMT) (“trasformare” y in x).! Il passo finale è quello di identificare la combinazione ottimale -> mettere insieme frontiera possibile (l’inclinazione è il SMT) e le curve di indifferenza (l’inclinazione è il SMS) => SMS=SMT! -> rappresentato la decisione come un problema di ottimizzazione vincolata: chi decide persegue un obiettivo (in questo caso, massimizzare la propria utilità) sotto un vincolo (rappresentato dalla sua frontiera possibile).!

Il cambiamento tecnologico migliora il tenore di vita (rende la frontiera possibile più piatta, aumentando la produttività marginale del lavoro), permettendo di ottenere una maggiore utilità: nel nuovo equilibrio sono aumentati sia x che y.! L’effetto di un reddito aggiuntivo (non guadagnato) sulla scelta del tempo libero è chiamato effetto reddito. L’effetto reddito è positivo se determina un aumento del tempo libero. Per una persona con preferenze diverse l’effetto reddito potrebbe essere pari a zero se sceglie di non aumentare il tempo libero (se le nostre entrate aumentano, non scegliamo di avere una minore quantità di un bene a cui teniamo quindi non è mai negativo).! Quando invece abbiamo un incentivo a lavorare di più, e quindi a diminuire il tempo libero lo chiamiamo effetto sostituzione (quando un bene diventa più costoso relativamente ad un altro, scegliamo di sostituire il secondo con il primo). ! Per esempio se aumenta il salario (-> aumenta il reddito per ogni ammontare di tempo libero, aumentando il livello di utilità + aumenta il costo opportunità del tempo libero), l’effetto complessivo dipende dalla somma dell’effetto reddito e di quello sostituzione. ! La cultura (che in questo caso significa differenze nelle preferenze tra diversi paesi) e la politica (cioè di differenze nelle legislazioni e nella forza contrattuale e negli obiettivi dei sindacati) sono dunque aspetti rilevanti per spiegare le differenze nell’orario di lavoro tra paesi.)

Capitolo 4! Il problema del cambiamento climatico è un esempio tra i tanti di ciò che chiamiamo dilemma sociale. I dilemmi sociali possono verificarsi ogniqualvolta gli individui non tengano in adeguata considerazione gli effetti, positivi o negativi, che le loro decisioni hanno sugli altri.! Colui che compie comportamenti opportunistici viene dette nel gergo economico free rider (chi viaggia a sbafo, uno scroccone).! Per risolvere dilemmi sociali e i free riders: altruismo, politiche pubbliche. ! Vediamo ora concetti sviluppati nell’ambito della teoria dei giochi per studiare le interazioni sociali in una molteplicità di contesti, ovvero tutti quei casi nei quali le decisioni individuali influenzano il benessere altrui oltre che il proprio. ! • Interazione strategica: quando le persone sono impegnate in un’interazione sociale e sono consapevoli del fatto che le proprie azioni influenzano il benessere degli altri e viceversa! • Strategia è un’azione (o una linea di condotta) che un soggetto può intraprendere quando è consapevole della reciproca dipendenza che intercorre tra le sue decisioni e le scelte altrui! • Modelli di interazione strategica sono detti giochi! Interazione singola: gioco one-shot! Payoff: quanto ciascuno ottiene dall’interazione nelle situazioni ipotetiche! La teoria dei giochi spesso è in grado di prevederne gli esiti e la risposta ottima di un giocatore, cioè la strategia che produrrà il più alto payoff date le strategie scelte dagli altri giocatori.! Se entrambi strategia dominante (la loro scelta non è influenzata da ciò che ciascuno dei due si aspetta che l’altro faccia) => equilibrio in strategie dominanti (guidati come da una mano invisibile)!

Nel dilemma del prigioniero, tutti i giocatori possiedono una strategia dominante e, quando tale strategia viene scelta da entrambi, l’esito a cui si giunge risulta essere peggiore di quello che si sarebbe ottenuto se avessero agito diversamente.! Se un individuo è disposto a sostenere un costo pur di aiutare un’altra persona, si dice che egli ha preferenze altruistiche. In questi casi diciamo che gli individui sono mossi da preferenze sociali (così come lo sono del resto la ripicca e l’invidia). ! Possiamo utilizzare anche qui i concetti di insieme possibile e di curve di indifferenza per studiare come le persone interagiscono quando sono motivate da preferenze sociali.! Se le persone si preoccupano l’una dell’altra, i dilemmi sociali sono più facili da risolvere. Questo aiuta a comprendere meglio quei casi in cui, anziché comportarsi da free rider e sfruttare opportunisticamente il comportamento cooperativo altrui (curve di indifferenza corrispondenti a rette verticali per l’autointeressamento), le persone scelgono di cooperare (curve di indifferenza inclinate negativamente).! Giochi ripetuti: chi si comporta oggi da free rider, sfruttando opportunisticamente gli sforzi degli altri membri della comunità, potrebbe in futuro andare incontro a spiacevoli conseguenze -> si possono raggiungere elevati livelli di cooperazione. ! Da un esperimento vediamo come un’aspettativa di reciprocità delusa rappresenta la spiegazione più plausibile del fatto che i contributi diminuiscano sistematicamente nei round finali del gioco. Infatti se si inserisce la possibilità di punire specificatamente i free rider vengono scoraggiati i comportamenti non cooperativi. ! Nel caso del dilemma del prigioniero one-shot, prendere decisioni in modo indipendente porta a un risultato indesiderabile per tutti => i giocatori avrebbero tratto giovamento dalla possibilità di stringere un accordo. Capita, tuttavia, che le negoziazioni non abbiano successo (protocollo di Kyoto).!

Oltre all’altruismo, vi possono essere ragioni di equità cioè che l’individuo è motivato da ciò che gli economisti chiamano avversione alla diseguaglianza per adesione ad un principio di reciprocità.! La struttura ad albero è utile perché, oltre a specificare chi fa cosa e quale risultato ne consegue, permette di chiarire in quale ordine vengono effettuate le scelte dei giocatori, nei casi in cui questo è rilevante. Si tratta dunque di un gioco sequenziale, mentre quelli esaminati in precedenza erano giochi simultanei.! Nel gioco della mano invisibile, in quello del bene pubblico e nel dilemma del prigioniero, l’azione che garantiva il massimo payoff individuale non dipendeva dalla strategia scelta dall’altro giocatore: vi era una strategia dominante per ciascuno dei giocatori MA non è spesso così. Quando tutti gli individui coinvolti in un’interazione scelgono una strategia che rappresenta una risposta ottimale alle strategie altrui, abbiamo un equilibrio di Nash (uno dei possibili esiti del gioco). ! Un conflitto di interessi tra gli agenti coinvolti in un gioco si verifica ogniqualvolta esistano molteplici equilibri di Nash e le preferenze dei giocatori su quale sia l’equilibrio da preferire divergano.! L’evidenza empirica suggerisce che gli individui non sono motivati unicamente dall’interesse personale. L’altruismo, la reciprocità, l’avversione per la diseguaglianza, la volontà di punire i comportamenti scorretti e la contrattazione possono contribuire a risolvere con successo i dilemmi sociali. La suddivisione dei benefici derivanti dall’interazione e la preferenza per un determinato equilibrio potrebbero far emergere dei conflitti di interessi, ma preferenze e norme sociali riguardanti l’equità possono facilitare il raggiungimento di un accordo tra le parti.!

Capitolo 5! Ci riferiremo alle regole scritte e non scritte che regolano le interazioni tra gli individui di una collettività determinando obblighi, divieti e incentivi e regolando la ripartizione dei relativi risultati con il termine istituzioni -> che possiamo considerare “regole del gioco” (determinano le modalità, il payoff, il potere degli individui ecc). ! Le regole del gioco dell’ultimatum determinano la capacità dei giocatori di ottenere un payoff elevato, una forma di potere indicata come potere negoziale. Il mercato del lavoro, insieme con altre istituzioni, assegna entrambe le forme di potere ai datori di lavoro.! L’esito di un’interazione economica viene detto allocazione. ! Secondo il criterio di Pareto, l’allocazione A domina l’allocazione B se il passaggio da A a B comporta un miglioramento della condizione di almeno uno degli agenti coinvolti, senza che la condizione di nessun altro peggiori. In questo caso, si dice che A domina B in senso paretiano (Pareto-efficiente). ! Spesso più di una allocazione risulta essere Pareto-efficiente. Il criterio di Pareto non permette di stabilire quale, tra le allocazioni Pareto-efficienti, sia maggiormente desiderabile. (Infatti ricorda che se comparato a un’altra allocazione, un esito Pareto efficiente potrebbe corrispondere a un peggioramento della condizione di uno degli agenti. In tal caso, non è possibile affermare che l’allocazione efficiente sia migliore dell’altra)! Nella valutazione delle allocazioni, potremmo voler utilizzare anche un altro criterio: la giustizia.! Le allocazioni possono essere giudicate inique in base a: ! • quanto sono diseguali (criterio di equità sostanziale -> valutazione della bontà di un esito sulla base delle sue caratteristiche, a prescindere da come è stato raggiunto)! • come sono state ottenute (criterio di equità procedurale es: scambi volontari, mezzi legittimi, uguali opportunità di accesso, merito)! MA le persone hanno considerazioni diverse in merito a ciò che è equo.! Le allocazioni che soddisfano i limiti tecnologici (la funzione di produzione) e quelli biologici (garantiscono la sopravvivenza) sono dette tecnicamente possibili. ! La rendita economica la ottiene un individuo che riceve un pagamento o un altro tipo di remunerazione superiore a quanto avrebbe ricevuto nella migliore alternativa alla situazione corrente (cioè scegliendo l’opzione di riserva). Nell’es: è max quando il saggio marginale di trasformazione (SMT) sulla frontiera delle possibilità produttive è uguale al saggio marginale di sostituzione (SMS) sul vincolo biologico di sopravvivenza. ! Quando gli individui volontariamente prendono parte a un’interazione economica, lo fanno perché si aspettano un risultato migliore della loro opzione di riserva —> cercano di ottenere una rendita economica. Le rendite derivanti da uno scambio sono dette guadagni dallo scambio (la somma dei guadagni dallo scambio realizzabili dai soggetti coinvolti in un’interazione economica è spesso indicata come surplus totale). Quanto del surplus totale andrà ad ciascuno — cioè come le parti si divideranno il surplus — dipende dal loro potere negoziale.! Oggi nelle società lo Stato provvede attraverso la proprietà privata e la legge delle tutele, quindi di solito non si considera il vincolo di sopravvivenza biologica quanto l’opzione di riserva offerta dallo Stato (curva di indifferenza di riserva), per esempio il sussidio di disoccupazione. Ciò che quindi delimita l’area tra la curva di indifferenza di riserva e la frontiera delle possibilità è detto insieme economicamente fattibile. ! La curva dei punti Pareto-efficienti è l’insieme di tutte le allocazioni Pareto-efficienti.!

Per misurare in modo approssimativo la diseguaglianza economica: curva di Lorenz e coefficiente di Gini (A / A+B). Possiamo usare questi per calcolare la disuguaglianza di reddito in un paese guardando prima al reddito totale di mercato, e poi confrontare con il coefficiente di Gini calcolato sul reddito disponibile (cioè quello che una famiglia può spendere dopo aver pagato le tasse e aver ricevuto benefici dal governo). Vediamo quindi come lo Stato tenta con diverse politiche di attenuare la diseguaglianza tassando i più ricchi e redistribuendo ai più poveri.! Chiedersi:! 1. L’allocazione è efficiente? E’ mutuamente vantaggioso scegliere una diversa allocazione?! 2. L’allocazione è equa? Esistono allocazioni che risulterebbero più eque? Vi sono regole del gioco in grado di determinarle?!

Capitolo 6! Economia capitalista: divisione del lavoro (coordinata nelle imprese -> concentrazione di potere economico; e nei mercati -> esercizio del potere in modo decentrato) ! I contratti di vendita tras...


Similar Free PDFs