Riassunto genio e follia pdf PDF

Title Riassunto genio e follia pdf
Course Filosofia morale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

patografia di alcuni intellettuali con follia...


Description

GENIO E FOLLIA Karl Jaspers compie un'analisi patografica di Strindberg e VanGogh. Egli ci restituisce un ricco meteriale autobiografico da cui risulta come Strindberg, Van Gogh,Swedenborg e Holderlin hanno vissuto la loro pazzia.

Introduzione In questo lavoro non diamo una valutazione dell'opera di Strindberg. Egli era malto di mente, e la sua malattia sarà al centro della nostra attenzione. Essa costituisce un fattore decisivo della sua esistenza, influisce sul contenuto delle sue opere. Strindberg rimarrà comunque un malato estremamente istruttivo per la psicopatologia. Infatti, ha offerto un quadro straordinariamente vivo e dettagliato delle pieghe della sua malattia e raccontando con costante lucidità tutta la sua vita, ci ha fornito una biogrfia di insolita completezza per un malato di mente. Ogni esame psicopatologico di un caso deve essere comparativo: per vedere la schzzofrenia di Strindberg in relazione all sua opera sarà bene compararla con forme assai diverse della stessa malattia che, a loro volta, si precisano nel confronto con quella di Strindberg. Ecco perchè saranno studiati, oltre al caso affine di Swedenborg, quelli del tutto differenti di Van Gogh e di Holderlin.

Parte prima Strindberg 1.Patografia di Strindberg Il carattere Strindberg ha tracciato da sè un'impronta del suo carattere in cui non si avverte una malattia mentale progressiva, alcune delle manifestazioni che esamineremo vengono dette isteriche; ma non bisogna dimenticare che, virtualmente, tutti sono isterici. La sua isteria caratteriale non permette di prevedere la malattia imminente. E' raro che tale carattere comporti disturbi mentali. Da ragazzo Strindeberg era "estremamente emotivo", piangeva spesso ed era sensibilissimo ad ogni osservazione, perennemente preoccupato di commettere errori. "La sola vista del poliziotto" – ad esempio – "bastava per farlo sentire colpevole". Aveva paura dei luoghi dove aveva sofferto, era sensibile all' influenza dall'ambiente e tale sensibilità comportavano in lui reazioni eccessive. Un carattere marcato di Strindberg è senz'altro il suo amor proprio vulnerabile, la grande sensibilità alle pressioni esterne ed una malferma, estrema instabilità. Debole, cedevole alle suggestioni, fanatico, testardo, si preoccupò sempre della sua posizione di fronte agli altri e dell'essere alla moda. Ambizioso e introverso, si descrisse anche nei suoi tratti meno edificanti. Era un fatalista, credeva nella sfortuna, era sanguigno di temperamento, duro in casa e sentimentalissimo fuori, sapeva togliersi la giacca in un portone per darla a un povero e sapeva piangere per un'ingiustizia. Sapeva di essere ambizioso ma allo stesso tempo debole, era cosciente della sua ambivalenza caratteriale. Viveva di impressioni e superava le difficoltà sbarazzandosene. Cambiava, per questo, molti mestieri in poco tempo: studente, insegnante, giornalista, bibliotecario, assistente medico, attore. Non era mai soddisfatto da nulla, la sua soddisfazione era sempre momentanea. L'ambiente gli rimproverava l'incostanza ma in ciò lui giustificava la positività del desiderio di ricerca, della sfida, dell'alta aspirazione. I suoi gusti erano, per questo, enciclopedici. Tutto lo entusiasmava e tutto critcava per scetticismo. Occupazioni e capricci si susseguirono nella sua vita. Aveva poce idee fisse: problemi di matrimonio, problemi sessuali, le questioni del potere e dell'oppressione, del tormento e dell'intrigo. Le sue esperienze personali erano la malattia in sé e le sue fissazioni sessuali, quando la malattia si aggraverà, torneranno sotto forma di gelosia e manie di persecuzione. La ricerca dell’autentico prese due forme tipiche, il bisogno di ebbrezza che lo spinse all’alcool, ma che presto imparò a temerne gli effetti disastrosi e a lungo andare non ebbe piu alcuna influenza su di lui; e una forte disposizione alla teatralità, in seguito l’attore fu soppiantato dallo scrittore.

Gelosia Il delirio di gelosia di Strindberg nasce tra il 1886 e l'88, ma attacchi passeggeri si erano manifestati anni prima . Strindberg è stato sposato tre volte, dal 1877 al '92, dal '93 al '95 e dal 1901 al 1904, finendo sempre divorziato. Dell'ultimo matrimonio, però, si sa poco. Il secondo divorzio fu voluto dalla moglie per la follia di Strindberg, mentre il primo fu voluto da lui, per gelosia e infedeltà della moglie. Tale vicenda è raccontata da Strindberg stesso ne "L'arringa di un pazzo". Egli era geloso, ma ciò si manifestò solo nel primo matrimonio per cui è pensabile che la conodotta della moglie giustificasse il suo comportamento. Il suo scritto lascia intendere anche tendenze omosessuali della moglie. La sua gelosia scaturì in un tempo determinato, come la sua pazzia, mentre altri gelosi spingono il loro delirio senza essere malati. Queste persone possono diventare gelose con tutti e in qualsiasi momento, e in qualsiasi rapporto sentimentale, ma le circostanze e il loro carattere rendono comprensibile la reazione. Invece le persone tendenti ad un morbo diventano gelose una volta nella vita, travolgendo in quell'unica occasione la propria esistenza psichica, non dimenticando mai. E così fece Strindberg. La gelosia di Strindberg come già detto, dipendeva dalla condotta della moglie. Il comportamento di Maria (la prima moglie) è strano e qualcuno fa allusioni indirette. Diversi sono gli esempi: - Quando lei torna dalla visita all'ex marito (era spostata in seconde nozze con Strindberg) perde tempo per aggiustarsi la gonna; mentre parla si siede davanti allo specchio e si pettina di nascosto guardandosi di soppiatto. Aveva i modi di una cocotte ed i sospetti di Strindberg si rafforzavano dinanzi alla sua freddezza d'amore fisico. - Lei impallidisce se lui la interroga su strani messaggi di un medico. Strindberg si accorge più volte degli ammiccamenti di lei verso sconosciuti. La donna non può fare niente senza destare diffidenza. Qualsiasi suo comportamento dà nell'occhio. Tutti se la ridono sotto i baffi e fanno velate allusioni. " L'infedeltà di mia moglie era nota a tutti tranne che a me". Strindberg indaga sulle voci circa sua moglie; iniziò a scrivere ad amici chiedendo verità ma non riuscì a strappare risposte sincere. Si rende conto che deve sorvegliarla per vederci chiaro e scopre qualcosa ( es. gli capita di sentire una conversazione tra lei e il medico fatta di risate e di parole ambigue). Strindberg comincia così a dubitare anche sulla legittimità dei propri figli. L'incertezza è la fonte della mania. Pretende di aver parlato di questo direttamente alla moglie e di averle chiesto di confessare al costo di un perdono, purché potesse salvarsi dalle risate maligne. Abbiamo parlato fino ad ora della sua gelosia, ma è il carattere nervoso di Strindberg che gli fa oltrepassare il limite. Per capire qualcosa clinicamente, bisogna però ordinare cronologicamente le manifestazioni di gelosia descritte solo complessivamente. Confrontando "Il figlio della serva" dell'86 e la "Arringa di un pazzo" dell'88 ci sono differenze notevoli sul giudizio della moglie. Nel primo scritto si pronuncia contro l'emancipazione della donna, contro le donne ma mai contro la moglie. Fino al 1886 non pensa alla natura del legame con sua moglie, perchè in quel momento era allietato dalla nascita dei tre figli. Nell'88 si compie una profonda trasformazione: si trova ad es. a scrivere di maltrattamenti subiti dalla moglie sette anni prima. Si è osservato come spesso i malati spesso reinterpretano se non inventano del tutto eventi del passato, ma su Strindberg la cosa non è comprovata. La sua gelosia nasce però da eventi del passato he probabilmente aveva interpretato in tutt' altro modo. Dopo l'86, ricordando, ritornano alla sua memoria indizi presi prima sotto gamba. Il delirio di gelosia di Strindberg nasce tra il 1886 e l'88, ma attacchi passeggeri si erano manifestati anni prima . Non si può stabilire una cronologia precisa, perché non c'è un vero inizio del processo morboso giacchè questo progredisce lentamente e il delirio si manifesta a sbalzi. Nell' 88 l'esperienza delirante è al colmo.

L'inizio della malattia Nei malati di mente come Strindberg ci sono spesso disturbi fisici, violenti malesseri che i malati di mente attribuiscono spesso ad un avvelenamento. Strindberg nell' 83 si dichiara malato di nervi e di stomaco, nervoso e debole, minacciato dalla salute con la sensazione di essere alla fine della sua

vita, nell'84 la gastrite peggiora. Una volta soffrì l'astinenza da alcool. Attacchi tornarono fino all'87 quando si riammala credendo, di nuovo, di morire. È un alternarsi di malattia e ripresa. Così capiamo che la schizzofrenia inizia nell'82 e questo spiega pure lo strano attacco dell'85 delle corna sul ritratto. Durante gli anni ( 86-87 )in cui tale processo si avvia è difficile distinguere ciò che è malato da ciò che è sano: gelosia plausibile e schizzofrenia, diffidenza e mania di persecuzione si alternano . Agli occhi del profano casi simili spesso nn appaiono come follia e molti non la riconocono neanche quando più tardi la malattia è diventata palese. Lo psichiatra invece potrebbe diagnosticare la malattia dopo una attenta analisi se il paziente risponde alle sue domande. Per molti anni il soggetto può apparire sano, perciò bisogna localizzare retrospettivamente i sintomi per riferirli al quadro della malattia mentale. Il caso di Strindberg mostra chiaramente che i sintomi di una ale malattia possono rimanere isolati per lungo tempo. In seguito la psicosi si paleserà con maggiore violenza, ma per un lungo periodo iniziale bisogna cercare i vari fenomeni rivelatori che acquistano significato solo se vengono raggruppati. Sarebbe facile pensare solo ai sintomi tardivi, molto vistosi,stabilire una diagnosi rimandando la malattia ad origini di un passato nebuloso. L'uomo non è sano oggi e malato domani, ma tra uno stadio e l'altro ci possono essere momenti transitori come nel caso di Strindberg. Solo l'esame per stadi può dare un quadro patografico autentico.

Persecuzione e fuga Strindberg è perseguitato dall'idea che sua moglie lo voglia uccidere per sbarazzarsene. Sospetta di essere stato avvelenato da lei. Ogni tanto l’irrequietezza assale l’autore con tale veemenza, il peso del mondo circostante gli diventa talmente penoso che cerca sollievo nella fuga. Parte per viaggi impulsivi senza meta per liberarsi. Sono segni premonitori della malattia; le fughe diventano sintomo inequivocabile della malattia nell'87. Per sfuggire il ridicolo del marito tradito scappa a Vienna, ma per nostalgia torna dalla moglie. Dopo un mese è a Copenaghen per indagare su di lei, invano. Fuggirà e tornerà ripetutamente perché separarsi del tutto dalla donna gli è impossibile.

Gli anni dopo il 1888 E' raro che la malattia raggiunga con il delirio di gelosia lo stadio fianle e che lo stato complessivo rimanga poi stazioanrio per decenni. Così come è raro che il delirio persista con leggeri attacchi di tipo schizofrenico senza però spinte nè aggravamenti ulteriori. Invece, nella maggior parte dei casi, il processo morboso procede, come in Strindberg. Dopo l’accesso violento del 1887, la psicosi si diffonde lentamente con interruzioni e si manifesta in occasioni disperate fino al 1896 che porta un nuovo attacco acuto che supera in violenza quelli precedenti.

La mania di persecuzione Alla fine degli anni ottanta Strindberg credeva che le donne cospirassero contro di lui per il suo antifemminismo, poi successivamente si convinse che la moglie doveva avere parte in questa congiura e che voleva eliminarlo. Ma queste idee, benchè lo sconvolseroi sul momento, le dimenticò rapidamente e non ne trasse conseguenza alcuna; cosa che per altro è caratteristica nella prima fase della mania. Inoltre supponeva che si volesse per lo meno piegarlo e umiliarlo, sensazione che non faceva che aggiungere un elemento al suo delirio. Sempre più spesso Strindberg si crede perseguitato, guerdato con malevolenza. La sua mania di persecusione si concentrò a lungo su una donna che chiama Aspasia, e su due amici. Aspasia era stata sua amante prima del secondo matrimonio. Egli sospettava vendetta e odio da parte di tutt'e tre . Coloro che conobbero Strindberg non riuscirono a farsi una ragione del suo comportamento. C'è chi sospetta si tratti di pura perfidia ,inganno, intrighi consapevoli; altri sembrano ignorare tutto ciò considerabdolo irrilevante. Sembra che molte persone, a metà degli anni 80, abbiano avvertito in lui un certo disordine mentale. Ma anche costoro non riuscovano a farsi un' idea precisa, dato che tutto

ciò che egli faceva o diceva rimaneva sempre perfettamente comprensibile. Un uomo attivo, che pensa e ragiona come tutti, passa per essere " in pieno possesso delle sue facoltà menatli".L’idea che lo si credese pazzo era insopportabile a Strindberg, rifiutantola. Rimprovera continuamente la moglie di trattarlo come un pazzo, di diffondere chiacchiere sulla sua follia. Presto la preoccupazione che gli si voglia tendere un tranello e rinchiuderlo degenera in delirio. C'è nella conodotta di Strindberg, come in tutti i casi simili, un nodo inditricabile: da un parte, reazioni che le circostanze rendono comprensibili; dall'altra, quelle che non si spiegano se non come elementi del processo morboso.

Studi scientifici Fin da giovane Strindberg aveva incilnazioni e interessi molteplici, soprattutto scientifici. Perciò non sorprende vederlo dedicarsi per anni quasi esclusivamente alle sue ricerche preferite. Ciò che è caratteristico è la sua maniera di praticarle. Egli, nel suo metodo si attacca al dettaglio, al bizzrro,all'enigmatico, a ciò che rovescia i principi stabiliti. È sempre in procinto di fare scoperte innovatrici e rivoluzioanrie, ma mai riferite a una totalità; è fanatico e ostinato nei suoi esperimenti. Ma non sono veri e propri esperimenti, non sono sottoposti ad alcun cotrollo; esperimenti grossolano che non possono che dare risultati grossoalni e confusi. Tale tipo di studi scientifici non è specifico della schizzofrenia, si trova in forma identica in certe altre personalità stravaganti. Tuttavia, è frequente nelle sindromi paranoiche della schizofrenia. Ciò che conta è che in Strindberg tale sintomo appare assieme ad altri sintomi morbosi e cresce assieme a questi fino a dominare tutto il suo pensiero. Ecco perchè questo mondo del " delirio obbiettivo" costituisce un ulteriore sintomo del processo patologico che guadagna lentamente terreno in Strindberg.

Crisi Negli schizofrenici si riscontrano, accanto a quegli attacchi di natura fisiologica di cui abbiamo parlato,molteplici stati di turbamento della coscienza, di paralisi soggettiva, di vuoto. Strindberg ne menziona qualcuno. Il primo episodio risale al 1892 quando " mi sono messo a letto, saltando il pranzo come avevo previsto, poichè non potevo costringermi alla compagnia del direttore d'albergpo e di tre camerieri ecc. Sono rimasto sdraiato finora ( 5.30) , affamato, intirrizito, sempre più paralizzato dalla paura di morire di fame e di freddo in questa stanza, incapace di suonare il campanello per chiedere ciò che volevo".

Il secondo matrimonio Il secondo matrimonio per Strindberg alimentò solo la sua mania di persecuzione, fin dai primi tempi gli sembra che la moglie lo voglia dominare, paga il conto al ristorante per “umiliarlo”. Subito dopo le nozze ci sono discordie, ma vengono risolte e attribuite a cause esterne, dopo una brevissima felicità egli decrive che ognuno aveva perso se stesso, la propria individualità. Parte per Amburgo per poi andare da un suo amico Paul ma se ne allontana trovandolo freddo e cambiato. La moglie è il suo carceriere la sospetta di intercettare le sue lettere, Strindberg è sempre piu sulla difensiva, è certo di potersi vendicare, rompe anche con il suo amico Paul senza un minimo motivo. La moglie spiega a Paul che non conosce il motivo per il quale il marito ce l'abbia con lui, ma le spiega che questo è successo con molti atri amici. Sono amici e li ritiene tali, ma poi viene un giorno che la diffidenza lo assale.

Le fasi Come possiamo intuire quindi da quanto detto fin qui, il processo patologico si intensifica con l andare del tempo.Tra i periodi di crisi ci sono intervalli di tranquillità in cui Strindberg appare di

nuovo capace di essere realmente felice. Fra i diversi fenomeni la psicopatologia distingue tre tipi: gli accessi (accellerazioni del processo morboso che lasciano un’alterazione che perdura anche dopo l’attenuarsi dei sintomi acuti); le fasi (mutamenti dello stato che non sfociano in un’alterazione definitiva della personalità); stati reattivi (si verificano, come nelle persone sane, in conseguenza di esperienze e circostanze esterne e di cui solo la forma e il contenuto sono determinati dalla specificità della malattia). Queste tre categorie sono ben distinte in teoria, ma in pratica non sarà sempre facile decidere di quale si tratta, anzi è pensabile che si producano combinazioni. Ciò che meraviglia in queste malattie è l’influenza che hanno le circostanze sugli stati psichici. Vediamo spesso nelle sindromi allucinatorie e paranoiche che le allucinazioni cessano temporaneamente grazie a una fuga,a un cambiamento d’ambiente. Succede qualcosa di analogo a Strindberg. Spesso, non sempre, la fuga gli fa molto bene. Questo effetto benefico della fuga sorprenderà ancora di più in seguito, quando la malattia si aggraverà.

Il primo anno a Parigi Nel gennaio del 1895 divorzia per la seconda volta, è di nuovo solo, instancabile nei sui esperimenti chimici. Strindberg si isola, si fa strada in lui l’impressione di qualcosa di inspiegabile, una presenza ignota. Dopo il brutto inverno segue quel benefico periodo d’estate e autunno del 1895 che lui ricorda come uno dei momenti piu felici della sua vita dove tutto gli riesce, ma questo periodo è seguito da una ricaduta comincia un tempo di delirio continuo e nel 1896 il culmone del processo psicotico.

Il culmine del processo La ripugnanza per la gente non diminuì nemmeno nei tempi migliori. Controversie insignificanti lo conducono a rompere anche le ultime relazioni con persone che era solito incontrare, si ritrovò solo. Nel 96 si presenta un fatto nuovo, una persecuzione questa volta diretta: rumori lo svegliano, scappa abbandonando le sue cose e prende una stanza in una pensione dove le donne non sono ammesse, ma la pace non viene, inizia ad avere molte illusioni. In questo periodo la mania di persecuzione si intensifica sempre più. Ha inizio così la fuga perpetua da un luogo all’altro. Viaggia ininterrottamente fin quando non si ferma in Svezia ( 1898), qui festeggia il suo 50 esimo compleanno. Testimonianze di simpatia gli pervengono da tutto il paese, e ciò lo incoraggia a trasferirsi a Stoccolma dove rimarrà fino alla morte (1912). La terribile agitazione dell’inizio (1896) non tornerà piu, sopraggiungono il torpore e l’abitudine. I segni spariscono e diminuiscono anche la tensione e l’attesa, ha inizio lo stadio finale. Ora non proseguiamo oltre nella cronologia dell'evoluzione degli avvenimenti, ma vogliamo ordinare sistematicamente i fenomeni patologici.

Alterazioni della coscienza oggettiva in che modo Strindberg acceda attraverso il processo schizofrenico lo vogliamo mostrare enumerando sistematicamente i fenomeni cosidetti elementari, vissuti in maniera immediata nel processo morboso stesso. Le indicazioni che ci da riguardano unicamente i contenuti della sua coscienza oggettiva, e la forma che assumono questi fenomeni. Questi contenuti, non sono vissuti "come se " fossero qualcosa, per es. effetti telepatici ecc., ma sono manifestazioni immediatamente reali che solo nel giudizio posteriore potranno eventualmente essere riconosciute come illusioni. I contenuti schizofrenici di Strindberg sono dati con la stessa immediatezza e definitività delle nostre percezioni sensibili. 1.Le illusioni percettive: riguardano esperienze di tatto e percezione di sè,gusto e odorato,vista, udito;

2.Coscienza “in carne e ossa” :così si chiamano le esperienze della presenza immediata e reale di esseri non percepiti da alcun organo sensibile specifico. (Ad es. fiuto la presenza di qualcuno, non lo vedo, ma lo sento); 3.Esperienze deliranti primarie :esperienze di tipo mentale che sono coll...


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