KEAN - genio e sregolatezza PDF

Title KEAN - genio e sregolatezza
Author Marianna Giuliano
Course Musica e media (m)
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

Prima parte del corso...


Description

KEAN – GENIO E SREGOLATEZZA

Analisi del testo teatrale



Contestualizzazione dell’opera

L’opera viene scritta da Alexandre Dumas nel 1836, periodo in cui la poetica dell’autore e il romanticismo francese hanno un picco fortissimo (tra gli anni 30 e 40 dell’Ottocento): l’individuo è essere eccezionale ed è in contrasto con la società – nel Romanticismo l’eroe soccombe alle regole che impone la società, quindi la ragione è dalla parte del protagonista, e il torto dalla parte della convenzione sociale. L’autore è straniero, perciò dobbiamo immetterci nel teatro francese di primo Ottocento romantico, parigino, ma soprattutto nei codici teatrali in vigore in quel momento. In quel periodo Dumas e Scribe hanno un’officina della scrittura, ovvero gli autori li aiutano a scrivere le loro opere, anche se si tratta di autori minori e poco famosi. Il testo di Kean nasce sulla base di diversi autori, ma ci riesce solo Dumas alla fine. Oltre al romanticismo, dobbiamo tenere presente la tematica del dramma borghese teorizzata da Diderot intorno alla metà del Settecento: Diderot teorizza che la classe emergente, quindi la nuova borghesia che dovrà rendere il posto dell’aristocrazia, debba vedere a teatro qualcosa in cui rispecchiarsi: scene, argomenti, modelli ecc., perciò in scena dev’essere messo il borghese, la sua famiglia, il suo contesto, la sua lotta contro la società. In questo testo, possiamo dire che si mescolano istante romantiche e istanze borghesi a confronto. La prima traduzione italiana fu fatta da Tallone nel 1845. Ma la versione a cui facciamo riferimento è quella pubblicata nel 2002, la cui traduzione è basata sulla versione di Petriccione (1955 – Rizzoli) in cui la traduzione italiana dell’opera shakespeariana è di G. Baldini del 1983. Il problema di questa traduzione è che non è uguale al testo francese, non è corretto attuare certi cambiamenti per come in quest’opera la storia del teatro viene raccontata.



Riassunto

Il testo parla di 3-4 giorni della vita di Kean, della sua avventura amorosa con una donna aristocratica e infine del suo esilio da Londra verso l’America sposando la donna di cui lui ha capito di non poterne fare a meno. Kean è un attore reale e Dumas ne fa una sorta di apologia (ovvero, le cose che leggiamo in questo testo corrispondono e non alla vera biografia dell’attore). Il primo atto si apre con un ricevimento a casa del conte Koefeld. La falsa notizia di una fuga di Kean con una giovane ereditiera, Anna Damby, spinge l’attore a presentarsi per sostenere pubblicamente la propria innocenza e contemporaneamente strappare un appuntamento segreto all’amata Elena, moglie del padrone di casa. Nel secondo atto si assiste al risveglio dell’attore in casa propria in seguito a una notte di baldoria. Qui riceve la visita di Anna, che gli manifesta il desiderio di intraprendere la carriera d’attrice. Per dissuaderla, Kean le descrive i rischi e le umiliazioni della professione. Il terzo atto si svolge la stessa sera in una taverna sul porto, dove l’artista viene coinvolto in una rissa e scopre di essere diventato l’involontario strumento di un raggiro ordito ai danni di Anna. Il quarto atto, suddiviso in due parti, è ambientato il giorno MG

successivo a teatro: il primo quadro si tiene nel camerino di Kean, dove l’attore riceve la visita di Elena, che qui dimentica un ventaglio; nel secondo si assiste alla rappresentazione di una scena di Romeo e Giulietta, a conclusione della quale, in preda alla gelosia, l’attore pronuncia un veemente discorso sul principe di Galles, suo amico e rivale in amore. Nel quinto atto, infine, Kean riceve a casa propria la visita di commiato di Anna, in partenza per una tournée in America. In quel mentre Elena si fa annunciare per invitare l’artista a dimenticarla. Costretto all’esilio da un ordine reale per le intemperanze della sera precedente, Kean risolve di partire insieme ad Anna, a cui infine chiede di sposarlo.



Ambientazione spazio-temporale

Gli eventi presi in considerazione dalla trama sono tutti spazi chiusi; è un testo che mette in scena la teoria di Diderot dello spazio chiuso, ma attraverso diverse tipologie. Abbiamo 5 atti e 6 scene, quindi un atto è suddiviso in due scene: ATTO I – siamo a casa dell’ambasciatore di Danimarca, della cui moglie Kean è innamorato. Siamo in uno spazio chiuso ma aristocratico. ATTO II – siamo a casa di Kean, uno spazio particolare perché è la casa dell’attore, ma sostanzialmente in uno spazio privato (secondo Diderot, nel salotto e nello spazio privato sono gli unici momenti in cui ci si apre ai sentimenti). ATTO III – siamo in una taverna sul porto, quindi in un ambiente proletario, di infimo grado dove ci si ubriaca e si fa a botte. ATTO IV – siamo a teatro. Qui ci sono due spazi teatrali: il camerino di Kean e il palcoscenico dove vediamo Kean interpretare una parte di “Romeo e Giulietta”. ATTO V – siamo di nuovo a casa di Kean. Gli spazi ci fanno capire che Dumas ci vuole dire qualcosa sulle classi sociali e soprattutto sull’interazione tra gli artisti, il teatro e le classi sociali. Il periodo dell’anno non è interessante, non è significativo per la storia, ma il tempo si. Nel primo atto siamo verso la sera di un giorno x; nel secondo atto passiamo al mattino dopo; nel terzo atto siamo alla sera del secondo giorno; nel quarto atto alla sera del terzo giorno; e nel quinto atto siamo al mattino del quarto giorno. Quindi in totale abbiamo 4 giorni in tempo ravvicinato.



Analisi dell’intreccio e della struttura

È un testo metateatrale, ovvero è un testo che parla di teatro, mette in scena il teatro in tutte le sue sfaccettature più ampie. Dumas ne approfitta non tanto per parlarci del teatro di Kean, ma per parlarci della sua idea travestita da Kean. Kean era uno sregolato nella vita, ma gli aspetti positivi che Dumas individua sono frutto della sua idea del teatro: quest’ultima prevede che il teatro di prosa indicasse la sensibilità dell’attore, ovvero questo, per essere grande, deve immedesimarsi, deve provare di tutto nella vita per poter portare sulla scena le stesse sensazioni, gli stessi sentimenti, quindi deve avere una vita sregolata anche al limite del negativo per poter interpretare sulla scena figure di quel tipo. MG

Nella fabula siamo di fronte ad una doppia trama, ossia vi è una trama principale (la storia d’amore tra Kean e la donna aristocratica) e una seconda trama (l’azione di protezione che Kean mette in atto nei confronti di una giovane ereditiera che vorrebbero costringere a sposare un uomo aristocratico, il quale la sposerebbe solo per i suoi soldi, e che però è innamorata di Kean, il quale la salva dall’azione di rapimento e alla fine la sposa). Le due storie sono disposte in modo che le due donne non si incontrano mai, infatti a Anna, la donna borghese, sono dedicati il secondo e il terzo atto; a Elena, la donna aristocratica, invece sono dedicati il primo e il quarto atto, mentre il quinto atto è dedicato a entrambe, perciò una scena per ciascuna donna. Kean è innamorato di Elena, la quale corrisponde ma i due hanno due modalità di amarsi diverse: si incontrano nel camerino dell’attore e dopo la loro storia finisce perché l’amore di Kean è troppo passionale, violento, romantico e metterebbe a rischio la reputazione della donna (questa storia finisce già nel nascere). Nel secondo atto Anna va a trovare Kean dopo che lui l’ha salvata dal matrimonio che non voleva fare. Lei si dichiara innamorata del teatro e contestualmente di lui e, pensando di incontrarlo in una taverna tramite un biglietto, si reca lì in cui invece vi era un tranello. Kean la salva di nuovo. Nell’ultimo atto Anna arriva a casa sua per salutarlo perché decide di andare in America e invece poi, tramite un paio di colpi di scena, Kean decide di accompagnarli e di legare la sua vita a quella di questa donna.



Temi principali

I temi principali sono: l’amore (nelle varie tipologie), l’onore e il teatro. L’amore romantico, il fin amour, ovvero l’amore cantato dagli stilnovisti, è in contrapposizione all’amore aristocratico. Kean prova per Elena un amore passione, l’amore ideale, la donna che incarnava tutte le donne delle sue rappresentazioni; mentre non prova lo stesso tipo di amore per Anna, la quale incarna il fin amour. L’onore (intrinseco e concettuale) è inteso come contrapposizione tra l’onore cetuale, che deriva dal censo, dall’esser nobili, e l’onore personale, determinato dalle azioni che si compiono. In questo momento è uno dei temi imprescindibili dell’epoca, infatti l’Ottocento fu il secolo di passaggio di questo concetto: l’onore era solo per le classi nobiliari e si stabilisce solo attraverso il duello. Kean è un aristocratico, ma secondo la visione aristocratica del tempo gli attori sono una classe sociale senza onore, in quanto inducono al peccato perché fanno provare allo spettatore passione illecite in generale. L’attore mette in vendita se stesso, il suo corpo, e ha troppa libertà. Nell’Ottocento è vero che assumono un grande prestigio, ma non hanno comunque un’alta considerazione sociale. Kean ha slanci di bontà e di onore verso una donna orfana che un uomo la rapisce perché vuole sposarla, anche se in realtà si trattava solo di un malinteso e l’uomo non c’entrava nulla. In questa scena Kean dimostra il suo onore, e lo dimostra anche nei duelli con due nobili e alcuni avventori nella taverna in cui di solito va. Ha onore anche di fronte agli artisti che incontra: decide di dare i beneficenza il ricavato di alcuni spettacoli in scena in quei giorni. La prova d’onore consiste in un duello tra umili, o proletari, e aristocratici, ma uni di questi ultimi non vuole battersi perché crede che non è così che si dimostra onore, mentre l’altro si batte perché si crede tradito.. MG

Il metateatro – una rappresentazione è costituita da altre rappresentazioni (es. Romeo e Giulietta). In questo caso ci sono una serie di riflessioni sul teatro e Dumas, attraverso le parole di Kean, esprime le proprie idee. Kean è un attore shakespeariano, infatti il testo è infarcito di riferimenti a Shakespeare, non a caso Kean mette in scena una parte di “Romeo e Giulietta”; nel secondo atto ripropone personaggi che citano “Sogno di una notte di mezza estate”: è così che Kean ci dice la sua sul teatro e ci parla di come l’attore romantico deve recitare. Il tradimento: Kean scopre che Elena dimentica nel suo camerino il ventaglio, e il marito lo trova. Avviene una sorta di causa-effetto. Dumas ha la scusa di trattare il tema del tradimento attraverso un colpo di scena (tecnica banale che lega le due scene), così con questo stratagemma l’autore vuole introdurre un nuovo tema senza parlarne direttamente.



Personaggi

Kean è il protagonista; era un attore molto importante nel romanticismo inglese, e soprattutto era un eccellente attore shakespeariano. Il sottotitolo “genio e sregolatezza” ci dà un elemento in più rispetto al protagonista, cioè che per essere un grande la genialità va abbinata anche alla sregolatezza, all’eccesso. È un uomo senza onore nel primo atto, un uomo che fa ridere, ma in seguito si vedranno i suoi modi galanti. Nel secondo atto è anche un uomo che frequenta tutti gli ambienti (donne, alcol ecc.). In una scena di orgia vengono descritti gli altri attori che vengono paragonati a Kean, considerato migliore rispetto agli altri – strategia di raddoppiare le caratteristiche in senso contrastivo. Elena, la contessa, e Anna: due donne delineate in modo specifico ma costruite in modo funzionale per far emergere le caratteristiche amorose del protagonista. La prima è aristocratica bloccata in un matrimonio di interesse, quindi non ha un amore d’elezione, ovvero non può scegliere l’uomo che vuole sposare. Di Elena viene contestata la troppa passione, il fatto che il suo sia un amore convenzionale, accettato e suggerito secondo dei parametri, è un amore che non rinuncia alla realtà (mentre Kean lo farà). Anna invece incarna l’ amour passion, un’idealizzazione della persona, quindi si ama una nostra creazione della persona. Dumas premia il processo di crescita attraverso questo passaggio. Inizialmente Anna era senza sentimenti, ma quando viene portata a teatro e sente la voce di Kean si sente rinata. Si innamora subito di lui, ma non appena lui la rifiuta, lei perde la propria idealizzazione.

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ALTRI ADATTAMENTI Gustavo Modena – anni dopo il primo debutto della pièce teatrale di Dumas, di ritorno dall’esilio Gustavo Modena mette in scena Kean secondo uno stile teatrale rivoluzionario. Rispetto alla prima traduzione del 1845 di Tallone, il testo di Modena propone interventi di maggiore spessore, ad esempio non viene recitato “Romeo e Giulietta” ma il monologo di “Amleto”, e viene trasformato Kean in un uomo più dignitoso (più onore e meno amore). Jean-Paul Sartre – massimo esponente dell’esistenzialismo, il suo adattamento novecentesco (1953) attualizza e sposta le tematiche conflittuali, che connotano la figura del protagonista, siano esse di natura etico-sociale, amorosa o artistica, da un piano prettamente romantico, emotivo e passionale, a una dimensione più oggettiva, razionale e disincantata – secondo l’autore non serve mostrare la passione e il comportamento noto un secolo prima. Anche se cambia la parte metateatrale, quindi invece di “Romeo e Giulietta” viene recitato “Otello”, in particolare la scena della gelosia di Otello per Desdemona (ecco il tema del tradimento), Sartre rispetta l’impianto strutturale concepito da Dumas. L’intervento più rilevante proposto da Sartre, per poter attivare nel protagonista una certa maggiore consapevolezza, si risolve nel modificare alcune tematiche dell’opera: per affrontare in tema dell’onore intrinseco contrapposto a quello acquisito per via cetuale, anziché dare eccessivo spazio alla vicenda in cui Kean si erge enfaticamente a paladino dei deboli, preferisce accordargli semplicemente un comportamento dignitoso e di disincantato realismo anche quando deve rivolgere al principe di Galles invettive violente.

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Analisi di uno spettacolo teatrale



Lettura e studio del testo

Nel 1954 viene proposto da Vittorio Gassman l’adattamento di Jean-Paul Sartre della celebre commedia Kean, genio e sregolatezza (1836) di Dumas. Ne firma la regia insieme al “direttore tecnico” Francesco Rosi. I due cercano di mettere in luce in particolar modo il genio interpretativo del grande attore shakespeariano. Nel 1957 uscirà nelle sale la versione cinematografica. Perché Gassman scegli di mettere in scena Otello e non Amleto o Romeo e Giulietta? Già nel testo di Dumas viene citata la gelosia di Otello per Desdemona, quindi è stata scelta del regista rappresentare una tragedia piuttosto che un’altra. Dumas sottolineava l’amore interrotto dalla gelosia, dice di non poter recitare l’amore se l’amore non è fedele ma traditorie, perché la sua immedesimazione non riesce; Sartre, dall’altro lato, faceva vedere la gelosia che si realizza fuori scena. La scena di Kean con Elena è volta tutta alla gelosia nei confronti di Anna, ma in Dumas non è così. È qui che vengono di conseguenza recuperati tutta una serie di usi: la vita del teatro e dell’artista, l’onore di Kean di rispettare la parola data agli amici viene messa in evidenza, e infine anche tutti quegli elementi comici che dal testo vengono trasportati nel film (es. scena dell’orecchino). Il monologo finale di Kean viene rigirato da Gassman verso il teatro: “perché fischiate se non c’è nessuno? Io sono nessuno!” – è ciò che dice Kean quando il pubblico inizia a fischiargli perché lui, distratto dalla visione della contessa vicino al principe di Galles, dimentica le battute e recita insieme ad Anna una pessima parte. Il finale rimane sempre lo stesso, ovvero Salomon, il suo consigliere di fiducia, cerca di salvare la situazione dicendo che Kean è impazzito. Il film si chiude con un doppio finale. Kean e Elena si lasciano; questa scena è giocata sulla recitazione perché sembra che entrambi stiano recitando una parte non provano davvero amore, o comunque non l’abbiano mai davvero provato, si tratta solo di una convenzione. Il secondo finale riguarda il pubblico che paga i debiti di Kean.



Passaggio da testo (scritto) a copione (recitato)

Il Film sintetizza generalmente tutto il testo: si passa spesso ad un elemento visivo gestuale (infatti la prima scena del primo atto dura meno rispetto alla versione scritta perché nel film è più facile sintetizzare il testo attraverso elementi gestuali visibili dal pubblico). 1) Nel primo atto viene mostrato in generale il teatro: questo tende a raccontare cose del teatro che nel testo sono meno sottolineate, ad esempio come lavorano i macchinisti, il suggeritore, i vari oggetti di scena e il retro dei camerini. 2) Nel secondo atto viene cambiata ambientazione: dal salotto di casa si passa al camerino dietro le quinte. Tutto ciò che viene ripreso riguardante il teatro (corde, scale, botole, elementi scenografici ecc.) introduce da un lato la sregolatezza dell’attore, dall’altro il suo pensiero ideale sull’arte dell’attore. Allo stesso modo il quinto atto si allontana dalla visione di Sartre, perché le scene sono tutte ambientate nei vari ambienti del teatro, sottolineando ancor di più gli aspetti ambigui e

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dissimulatori del comportamento dei due personaggi aristocratici rispetto a quello franco e diretto della giovane ereditiera. 3) Tutte le sequenze relative al terzo atto, che si svolgono nella taverna del “Gallo nero” e che rappresentano una pratica di vita rischiosa; infatti, come suggerito da Sartre, vi è una serie di esibizioni acrobatiche per mettere direttamente a confronto le forme spettacolari minori, basse e volgari, un tempo esercitate da Kean; in Dumas questo parallelismo è mostrato da Pistol, figlio dei saltimbanchi con cui l’attore aveva mosso i primi passi nell’arte (l’arte teatrale dei saltimbanchi viene solo nominata nel testo, non descritta). Egli propone un’entrata ad effetto o di camminare sulle mani, raccontando nel frattempo le grandi capacità dei suoi fratelli e mostrando indirettamente ciò che Kean un tempo faceva con loro. 4) Il colloquio tra le due protagoniste femminili che si contendono l’amore di Kean - la contessa Elena di Koefeld e la ricca borghese Anna Damby – un confronto creato ad hoc per le riprese e ambientato all’interno di una carrozza che è presente solo in Sartre e in Gassman ma non in Dumas. 5) La parte finale del dialogo in cui l’attore mira a dissuadere l’ereditiera dall’intraprendere la via dell’arte, collocato in un vicolo fuori dal teatro anziché nel camerino di Kean. 6) Le scelte scenografiche per le prime due sezioni mirano a sottolineare i motivi di ordine tematico che le caratterizzano: lo sfondo nero delinea i caratteri delle due donne e la loro rivalità; una strada dalle frequentazioni equivoche, per evidenziare maggiormente il pericolo della prostituzione insito nella carriera artistica che la giovane Anna vorrebbe intraprendere. Questo effetto viene amplificato dalla comparsa dal nulla di Fanny, una prostituta malinconica e bonaria che, in combutta con Kean, sottolinea l’eccessivo candore, la goffaggine e l’inesperienza di Anna. Fanny rappresenta l’amore erotico di Kean, quello che Dumas aveva suggerito con la figura di Ketty. 7) Al posto del ventaglio, Gassman usa uno scialle – invece del ventaglio di Sartre, inizialmente medaglione in Dumas – perché più visibile al cinema, che compare quando Elena va a trovare Kean, e lui le chiede un pegno d’amore. Kean usa questo scialle in scena, e glielo ridarà nella scena conclusiva del quinto atto. 8) In Gassman non esiste in marito geloso così come nella versione di Sartre, ma ad essere geloso è il principe di Galles, innamorato di Elena e che per la sua levatura nobiliare non si aspetta di essere rifiutato: infine Kean dà ai due la propria benedizione. Nel testo di Dumas questo non si vede in maniera così chiara perché non è possibile alludere oltraggi simili a dei reali.



Tipologia di spazio scenico

1) Il film si svolge all’inte...


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