Sistema Scheletrico - Appunti 11 PDF

Title Sistema Scheletrico - Appunti 11
Course Anatomia Umana
Institution Università degli Studi di Trieste
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Appunti completi integrati con spiegazione dell'insegnante....


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TESSUTO OSSEO: E’ un tessuto connettivo di sostegno (insieme alla cartilagine). In questo caso la matrice è solida ed è formata da: • componenti organiche (33%) fibre collagene di tipo 1 + proteoglicani e glicoproteine; • componenti inorganiche -> sali di calcio fosfato in alta percentuale e di calcio carbonato, magnesio, sodio, potassio ecc. Le cellule del tessuto osseo non hanno mobilità e sono suddivise in: • osteoblast: cellule mononucleate in grado di produrre una matrice ossea primordiale che viene modificata a formare la matrice matura, l’osteoide. Si trovano generalmente sulla superficie dell’osso (anche gli osteoclasti) e depositano il calcio • osteoclasti: grosse cellule polinucleate, a contatto con la superficie ossea con secrezione si fosfatasi acida che demolisce la matrice. Quindi la matrice viene demolita dove ci sono gli osteoclasti e perciò viene tolto calcio all’osso • osteocit: cellule quiescenti dell’osso maturo; vivono nella matrice dell’osso dove sono presenti dei piccoli canali che mettono in contatto i vari osteociti. I vasi sanguigni che arrivano nell’osso si capillarizzano e il nutrimento agli osteociti arriva per diffusione Struttura di un osso lungo (femore): • porzione terminale: epifisi prossimale e distale • parte centrale: dialisi • fra le due si ha una zona che è la metafisi (nel bambino è di cartilagine) Da cellule osteogeniche derivano osteoblasto e osteocita Da cellule staminali ematche derivano osteoclasti Cellule osteogeniche = cellule staminali che si trovan nell’endostio e canali centrali Esse danno origine all’osteoblasto (in endostio e periostio, no mitosi) Gli osteiciti si trovano in lacune e sono uniti tramite gap junctions; essi possono rimodellare la matrice modellandola. Essi hanno sensori di tensione (i peli) che captano la tensione a cui è sottoposto l’osso Osteoclasti: fusione cellule staminali, molto grandi OSSO: • COMPATTO Più spesso nelle regioni sottoposte a sollecitazioni provenienti da un numero limitato di direzione • Parte centrale: cavità midollare all’interno, spugnoso • Parte lamellare: le lamelle si organizzano in diverse direzione, alcune sono più angolate e altre verticali

Diafisi: - Parte compatta formata da lamella concentrica riempita con tubi: (osteone), con disposi - Parte centrale: canale centrale dove corrono i vasi e i nervi Lamelle interstziali: lamelle che riempiono gli spazi vuoti ma derivano da vecchi osteomi modificati Tutta questa struttura è contenuta da lamelle circonferenzaiali (esterne) Il canale centrale degli osteomi comunica con i canali centrali di perforazione 2. SPUGNOSO: Organizzato in lamelle come il compatto ma con meno osteoni e con la presenza di trabecole ossee Si trova in zone dove le ossa non subiscono forte sollecitazioni o dove tali sollecitazioni giungono da diverse direzioni (epifesi) Le trabecole si sviluppano lungo le linee di stress dell’osso PERIOSTIO: membrana fibrosa che avvolge l’osso, formato da uno strato fibroso e uno profondo estesamente vascolarizzato ENDOSTIO: strato cellulare incompleto e sottile VASCOLARIZZAZIONE: alcune ossa hanno dei buchi per far passare l’arteria che permette la vascolarizzazione FATTORI CHE REGOLANO ACCRESCIMENTO OSSEO: • Dieta di calcio, magnesio, sodio, fosfati, bicarbonati • Vitamine A, C, D (calcitriolo) • Ormone paratiroide (PTH) • Calcitonina • Ormone della crescita(GH) tiroxina • Ormoni sessuali (testosterone e estrogeni): essistimolano l’azione degli osteoblasti quindi la produzione di matrice, quindi deposizione di calcio = osso forte Osteopenia: ossificazione inadeguata associata a lieve riduzione nella massa ossea, legata ad una diminuzione dell’attività osteoblasti in seguito ad invecchiamento Inizia vero i 30-40 anni. Osteoporosi: riduzione della massa ossea o atrofia del tessuto scheletrico tale da comprometterne la funzionalità. Vi è una demineralizzazione della matrice ossea (oteopenia prima, osteoporosi dopo) 45-79 anni: donne 29% - uomini 18% Rachitsmo: malattia causata da mancanza di vitamina D e risulta nell’anormale curvatura delle ossa in quanto deboli Frattura: • Subito dopo la frattura, all’interno dell’area si forma un ematoma • Si forma nella parte esterna un callo di cartilagine che piano piano viene sostituita con tessuto osseo

Una volta diventato callo osseo, rimarrà un callo, struttura più grossa che permette all’osso diventare più forte

SISTEMA SCHELETRICO: Classificazione delle articolazioni: • Sinartrosi: immobili (fibrosi, cartilaginee, ossee) • Anfiartrosi: ipomobili (fibrose, cartilaginee) • Diartrosi: mobili (sinoviali) Caratteristiche delle articolazioni sinoviali: • Cartilagine articolare (ialina) • Capsula articolare fibrosa • Cavità articolare • Legamenti di rinforzo (evitano la lussazione) Movimenti: 1. Angolari: • Abduzione: sollevamento gamba, adduzione: il ritorno • Flessione ed estensione • Circonduzione: cambiamento angolazione rispetto ad un asse centrale 2. Rotatori • rotazione del capo • pronazione, supinazione • Rotazione interna ed esterna 3. Speciali • eversione e inversione • dorsiflessione/flessione plantare • Flessione laterale • Opposizione • retrazione/protrazione • Elevazione/depressione COMPONENTE ASSILE CRANIO Diviso in due parti: • neurocranio o porzione craniale • ossa facciali CRANIO: • Osso frontale 1: contiene la porzione superiore dell’arcata orbitaria (sopra la fossa arbitraria) • Osso parietale 2: tra osso frontale e parietale vi è una sutura detta coronale, la sutura che collega le due ossa parietali è la sutura sagittale

• Osso occipitale 1: presenta un grosso foro detto forme magno, ai lati del quale di trovano due zone lisce (condili) che si articolano con la prima vertebra (Atlante). La sutura che collega osso occipitale e parietale si dice sutura lambdoidea • Osso temporale 2: contiene il canale uditivo esterno che poi si continua nel canale uditivo interno; si collega con osso parietale tramite sutura squamosa. Processo zigomatico dell’osso temporale: si va a collegare con osso zigomatico insieme al processo temporale dell’osso zigomatico; vi è una fossa in cui si crea l’unica articolazione mobile del cranio, cioè articolazione temporomandibolare ATM • Osso sfenoide 1: si articola con tutti gli altri ossi, e presenta all’interno una fossa detta sella turcica dove è racchiusa e protetta la ghiandola endocrina ipofisi • Osso etmoide 1: osso irregolare che ha una porzione coi cornetti nasali, una porzione a lamina che va a formare il setto nasale in parte, una porzione in una zona bucherellata cribrosa dove si trova la mucosa olfattiva LE OSSA FACCIALI: L’osso zigomatico va a delimitare la parte latero-inferiore della fossa orbitaria e presenta il processo temporale dell’osso zigomatico (2), che costituisce l’arco zigomatico. In veduta frontale: si articola con: • l’osso frontale; • l’osso sfenoide; • l’osso mascellare(2); L’osso mascellare è diverso da quello mandibolare (1), che è impari. L’osso mascellare concorre alla formazione della fossa orbitaria e si articola con il frontale, con lo zigomatico, con l’osso mascellare e con l’osso nasale. L’osso nasale (2) costituisce la parte dorsale del naso, che è ossea (la punta è di cartilagine elastica). Vi è una lamina perpendicolare che forma la parte ossea del setto nasale. Il setto nasale è la parete verticale che divide le due cavità nasali, in una destra e in una sinistra. Inoltre vi sono delle protuberanze che costituiscono i cornetti nasali: • i cornetti nasali medi appartengono all’osso etmoide; • i cornetti nasali superiori; • i cornetti nasali inferiori (2), che costituiscono delle ossa a sé. Osservando il cranio dal basso (veduta inferiore): Si può notare il palato, una struttura che nella parte anteriore è ossea e prende il nome di palato duro, che si trova subito posteriormente all’arcata dentaria superiore e arriva fino all’istmo delle fauci (dove comincia l’orofaringe). In una persona viva si trova che il palato si continua nella parte più profonda delle fauci con una struttura di tipo muscolare scheletrica volontaria ricoperta da mucosa orale = palato molle.

PALATO MOLLE: struttura che può muoversi e riveste un ruolo molto importante in fase di deglutizione; PALATO DURO: • la parte anteriore è data da due lamine orizzontali, cioè le lamine palatine di ciascun osso •

mascellare; la parte più profonda è costituita dalle ossa palatine(2) che si fondono medialmente; da qui parte il palato molle.

VOMERE(1): è un osso che concorre alla formazione del setto nasale. Cosa si vede all’interno delle cavità nasali: Le due cavità nasali sono separate dal setto nasale (normalmente liscio e piatto). Sulla parete laterale delle cavità nasali si vedono delle protuberanze ricoperte da mucosa, la cui struttura interna è ossea e sono i cornetti nasali, ossa sottili rivestite di mucosa, al loro interno hanno delle cavità (lacune) circolare il sangue è caldo (temp. 37°),

dove può venoso. Il sangue libera calore,

l’aria che viene attraverso il naso

respirata colpisce i cornetti

nasali e diventa riscalda e si umidifica respiratoria è sempre e con presenza di

vorticosa, si (la mucosa mantenuta umida muco).

Al di sotto di ogni cornetto si trova una depressione fra una cavità, il meato nasale, e per ogni lato della cavità si hanno 3 cornetti: • cornetto superiore; • cornetto medio; • cornetto inferiore; La parete laterali delle cavità nasali presenta i cornetti, 3 per lato -> i primi due appartengono all’osso etmoide, il cornetto inferiore è un osso a sé (=funzione: riscaldare e umidificare l’aria che entra dal naso). MEATO NASALE= depressione a livello inferiore. Nella parete laterale si trova in più il punto dove inizia la lamina palatina. PARETE MEDIALE DELLE CAVITA’ NASALI: la parete mediale è quella che separa le due cavità, è liscia. Nella volta (soffitto delle cavità nasali) si hanno tanti fori da dove escono le strutture nervose dell’epitelio olfattivo, in grado di captare le molecole disperse nell’aria. Il pavimento delle cavità nasali è costruito dal palato duro che è dato dal processo palatino dell’osso mascellare + la lamina orizzontale dell’osso palatino. Nelle ossa frontali, sfenoidali , etmoidali e nelle due ossa mascellari sono presenti delle cavità interne che sono i seni paranasali che comunicano con l’esterno , perciò l’aria può entrare, viene riscaldata e umidificata -> l’aria diventa vorticosa ed esce da dove entrata, quindi c’è un unico foro (es: strada senza uscita). Questi buchi alleggeriscono il massiccio facciale. Il muco che viene prodotto dalla mucosa respiratoria (presenza di cellule caliciformi mucipare) è appiccicoso e denso e quando noi respiriamo l’aria, respiriamo anche polveri, le quali entrano nelle cavità nasali e sbattono contro le pareti. Se trovano una componente mucosa densa nella maggior parte dei casi restano adese. Il muco viene successivamente espulso da un movimento di ciglia (=parziale purificazione dell’aria).. La presenza dei fori fa da cassa di risonanza e conferisce il timbro della voce a ognuno.

I SENI PARANASALI: (sezione lungo la sutura coronale della testa) • all’interno dell’osso mascellare -> seno mascellare (il più grande e il più importante); • seni etmoidali ; • seni frontali; N.B: i seni paranasali possono infettarsi e se c’è una iper-produzione di muco (tipica di un’infiammazione) denso, questi fori (seni paranasali) possono venire ostruiti e si parla allora di sinusite. MANDIBOLA(1): accoglie tutta l’arcata dentaria inferiore. La protuberanza mentoniera è la parte dove c’è il mento e c’è il processo condinoideo, cioè la protuberanza ossea che va ad alloggiarsi nella fossa dell’osso temporale (fossa mandibolare dell’osso temporale) per formare l’articolazione temporo-mandibolare, l’unica articolazione sinoviale mobile del cranio (tra osso temporale e mandibola). RACHIDE E GABBIA TORACICA RACHIDE è la colonna portante del corpo che regge il peso. Lo scheletro appendicolare è formato da: a. arto superiore con il cingolo toracico; b. l’arto inferiore con il cingolo pelvico. La colonna vertebrale, vista lateralmente, non è dritta, ma presenta delle curvature: • • • •

prima: curvatura cervicale, data da 7 vertebre che vengono nominate C1, C2, C3 ecc… fino a C7; curvatura toracica, dove si hanno 12 vertebre, che vanno da T1 a T12; curvatura lombare, con 5 vertebre, da L1 a L5; sacrale = osso sacrale dato dalla fusione di 5 vertebre sacrali che formano l’osso sacro. Si ha

comunque la suddivisione da S1 a S5. L’ultimo osso in fondo è il coccige, un insieme di 2/3 vertebre, che si articola con l’osso sacro nella parte inferiore e chiude il canale centrale.

CURVE PRIMARIE (o di accomodazione): sono curvature necessarie perché in quelle zone ci sono organi viscerali che devono esse contenuti (es: nella zona toracica la colonna si adatta alla presenza dei polmoni, del cuore e si ha una curva ecc);

CURVE SECONDARIE (o di compensazione): (zona lombare e cervicale) sono quelle su cui si gioca l’equilibrio per reggere un peso sulla colonna. Sono le due zone dove si hanno facilmente ernie/traumi. Esistono delle situazioni cliniche in cui le curvature fisiologiche presentano delle anomalie: 1) cifosi = esagerata curvatura toracica; 2) 3)

lordosi= curva lombare è esagerata; scoliosi= curvatura in senso laterale della colonna.

STRUTTURA DELLE VERTEBRE: Una singola vertebra presenta: • parte anteriore della colonna (corpo vertebrale) = porzione destinata a reggere il peso delle •

strutture sovrastanti; in veduta posteriore = si notano delle spine ossee, i processi spinosi, che derivano da un arco (arco vertebrale) dentro la cavità vertebrale entro la quale passa il midollo spinale, protetto dagli archi ossei.

Gli archi ossei presentano: 1. Posteriormente e mediamente i processi spinosi; 2. lateralmente i processi trasversi; 3. latero-superiormente i processi articolari superiori; Sui processi articolari superiori e inferiori si trovano delle superfici lisce, perché quando ci sono delle articolazioni sinoviali ci sono le cartilagini ialine. L’incastro tra una vertebra e l’altra è fatto in modo tale per cui non vi sia la possibilità di scivolamento. I fori intervertebrali, fra due vertebre, dove si ha il passaggio dei nervi spinali (2 fori: uno a destra e uno a sinistra da cui escono i nervi). Le vertebre non sono tutte uguali: la porzione cervicale è formata da vertebre più piccole di quelle nella zona lombare, ciò significa che il peso che devono reggere è inferiore. Quindi la parte più voluminosa delle vertebre lombari è la parte anteriore; nelle vertebre cervicali il corpo vertebrale è piccolo (da C3 a C6, in quanto la 1, la 2 e la 7 sono particolari), ma il foro cervicale è grande (maggiore di quello delle altre). Questo perché il midollo spinale, quando esce dal forame magno dell’osso occipitale è grosso e a mano a mano che scende si assottiglia.

Il processo spinoso delle vertebre cervicali è bifido (cf: lingua serpente) e si trovano lateralmente al corpo vertebrale degli archi ossei con un foro, dove corrono delle arterie e vene dirette al cervello. Questi archi proteggono i vasi ematici. VERTEBRA C7/ VERTEBRA PROMINENTE: è l’ultima vertebra cervicale ed è quella che ha il processo spinoso più prominente. Considerazioni del tratto cervicale in C1 e C2: • C1: viene chiamata atlante = non ha il corpo vertebrale, ma è come un anello con 2 facce articolari superiori che si articolano con l’osso occipitale; • C2: viene chiamata epistrofeo = è una vertebra cervicale a tutti gli effetti, però dove c’è il corpo anteriore c’è anche il dente osseo, che si incastra con l’arco anteriore dell’atlante e ci scivola intorno. Il dente dell’epistrofeo è il corpo dell’atlante che si è fuso con la vertebra sottostante Sono due vertebre importanti per i movimenti del cranio. (es: movimenti del sì e del no) Legamento trasverso: tiene fermo il dente, ma l’arco può scivolare -> movimenti laterali di rotazione. L’articolazione fra il dente dell’epistrofeo e l’aliante consente il movimento del “no”. Il movimento del “si” è permesso dall’articolazione fra l’atlante e l’osso occipitale. LE VERTEBRE TORACICHE: Esse sono 12 e hanno come caratteristica principale il fatto che si articolano con le coste, che costituiscono la struttura della gabbia toracica. Se si guarda alla struttura di una vertebra toracica, si notano delle caratteristiche: • il corpo vertebrale è più grande delle vertebre cervicali; • il processo spinoso non è più bifido, ma è rivolto indietro e in basso; • vi sono delle faccette articolari: 1 sul processo trasverso e 2 sono considerate semifaccette, poiché concorrono a formare l’articolazione fra la costa e due vertebre toraciche. LE VERTEBRE LOMBARI: Esse sono 5 e hanno il corpo vertebrale più voluminoso delle altre Le vertebre lombari si riconoscono per il fatto che il processo spinoso è tozzo/grosso, diretto indietro (non in basso) e se si guarda dall’alto il foro vertebrale è triangolare a differenza delle altre. OSSO SACRO: presenta una struttura a sè. Esso deriva dalla fusione 5 vertebre e in esso si intravedono i punti di fusione fra le varie vertebre: i processi traversi si sono fusi a formare l’ala destra e l’ala

sinistra del sacro e la parte dove ci sono i corpi vertebrali costituisce il corpo del sacro (in veduta anteriore). In veduta posteriore, invece, nell’osso sacro restano gli abbozzi di processi spinosi, che vanno a costituire la cresta sacrale mediana. Si apre il canale vertebrale (=qui si chiama canale sacrale) e la parte finale più aperta viene chiusa dal coccige. In veduta laterale si vede bene che il sacro è incurvato, presenta infatti la curva sacrale e ai lati del sacro si trovano due ampie superfici articolari lisce, che si chiamano superfici auricolari (cf: come delle orecchie), con cui il sacro si va ad articolare con la coxa, a formare il bacino. I fori sacrali sono i punti da cui fuoriescono i nervi sacrali. DISCO INTERVERTEBRALE: La sua struttura è molto semplice, ad anello, di cartilagine fibrosa abbastanza resistente. Nella parte centrale si trova una zona che si chiama nucleo polposo (zona morbida), ricco di acqua e fibre che funge da ammortizzatore della struttura. Il disco regge il peso, funzionando da cuscinetto fra i 2 corpi vertebrali. Dove ci sono i processi articolari superiori e inferiori (dove c’è l’incastro fra le faccette) -> i movimenti che si trovano nel rachide sono di 2 tipi: 1. il movimento di schiacciamento sul disco = PILASTRO A (di sostegno del peso e di adattamento) 2. movimento che consente alla struttura di muoversi grazie ai legamenti elastici -> funzionano da molla fra i vari processi spinosi; Quindi il cuscinetto (disco intervertebrale) può essere schiacciato o rilassato -> tutto in ottica di garantire alla colonna vertebrale dinamicità. Permette lo scivolamento dei 2 corpi intervertebrali l’uno sull’altro. Ernia del disco: se un cuscinetto subisce una compressione esagerata (o cronicamente troppo pesante), l’anello fibroso può sfiancarsi: il nucleo polposo scivola nel punto di sfiancamento e va a schiacciare la radice del nervo (è tipica della zona cervicale e lombare). LA GABBIA TORACICA: Protegge gli organi interni vitali (polmoni, cuore e al 99% anche il fegato). Svolge, inoltre, una funzione fondamentale anche nella respirazione (viene allargata per azione dei muscoli scheletrici respiratori). Essa è formata da 12 paia di coste: • di cui le prime 7 paia sono dette coste vere, poiché vanno ad articolarsi posteriormente con la corrispettiva vertebra toracica e anteriormente arrivano allo sterno ed è collegata ad esso mediante

la cartilagine costale. Queste prime 7 paia di vertebre presentano ciascuna la propria cartilagine costale; • le altre paia (8-9-10 ) sono dette false, perché la loro cartilagine costale non si inserisce sullo sterno, ma si inserisce sulla cartilagine della settima costa. • 11 e 12 paio di coste sono degli abbozzi di ossa e non chiudono l’anello, ma rimangono fluttuanti e difatti vengono chiamate coste fluttuanti. Le coste nella porzione vertebrale presentano le faccette articolari per l’articolazione con le vertebre toraciche e lungo il margine inferiore è presente un solco, dove corrono i vasi e...


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