Spagna- Reconquista, Scoperta America, Colonie PDF

Title Spagna- Reconquista, Scoperta America, Colonie
Author Eleonora Fioravanti
Course Storia moderna
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

Riassunto di storia moderna degli argomenti: Reconquista, scoperta dell'America e colonie nel Nuovo Mondo.
Libro "Profilo si storia moderna: Dalla Formazione degli Stati Nazionali alle Egemonie Intrnazonali".
I RIASSUNTI SI RIFERISCONO SOLO AGLI ARGOMENTI SOPRAELENCATI NON A TUTTO IL L...


Description

LA SPAGNA: RECONQUISTA, NUOVO MONDO E CONQUISTE COLONIALI. PENISOLA IBERICA E RECONQUISTA La penisola iberica viaggia verso l'unità nazionale; il caso di specie si arricchisce inoltre di peculiarità socio-economiche e geografiche destinate a lunga incidenza nel corso della storia moderna. REGNO DI PORTOGALLO: malgrado tentativi di unione con Castiglia e Aragona, mantiene una propria individualità grazie agli stretti rapporti con l'Inghilterra e alla sua posizione geografica. Già all'inizio del XV secolo la corona portoghese aveva dato impulso alle esplorazioni nautiche, che nonostante la presenza di un gran numero di strumenti (es. bussole) si basava ancora su dati empirici e sensoriali, estremamente basati sull'esperienza. Canarie ed Azzorre erano state già scoperte quando Enrico il Navigatore (figlio di Giovanni I di Portogallo) impegnò le proprie finanze per potenziare le spedizioni esplorative; furono allora fondate Ceuta (1415), Madera (1418) e Le Azzorre (1419) e iniziò la circumnavigazione da occidente della costa africana che portò a doppiare il capo di Boiador (1434), alle isole di Capoverde, alle coste dell'allora Senegambia (1444), a passare dall'equatore per giungere al Capo di Buona Speranza con cui si apriva all'esplorazione portoghese l'Oceano Indiano e l'estremo Oriente (esplorazione che compierà Vasco de Gama nel 1497-98). SI APRE COSI' LA VIA DELLE INDIE. Il Portogallo si trovò così ad affrontare la potenza musulmana. Per questo dopo la vittoria navale di Diu per estendere l'espansione coloniale in Asia (1509), fu essenziale con il Portogallo l'alleanza con l'Impero Persiano in lotta con quello ottomano. Successivamente Goa (1510), Malacche (1511) e Cina (1513) furono le tappe acquisite dall'espansione commerciale portoghese, ampliamento che si limitò però alle coste senza esplorare nell'entroterra dei vari territori, preferendo i porti lungo la via delle spezie asiatiche (il Brasile fu l'unica eccezione a questa regola). Le spezie erano importanti nella vita quotidiana per due motivi: 1.erano condimenti per gli alimenti; 2. permettevano il mantenimento degli alimenti, soprattutto delle carni. Il Portogallo si tenne lontano dalle convulsioni politico-militari europee per questa vocazione verso l'Oriente. Diverso fu per la Spagna che, nonostante la successiva e casuale vocazione per l'Atlantico, si ritrovò proiettata nello scenario mediterraneo grazie all'unione delle corone aragonese e castigliana. La presenza infatti dell'Aragona in Sicilia

e Sardegna e della Castiglia nel Regno di Napoli coinvolse nel pieno del Rinascimento italiano la dinastia aragonese, mentre quella castigliana rimase più chiusa e protesa alla reconquista dei territori iberici sotto dominio arabo. Di questo sentimento antiarabo ci offre testimonianza la letteratura cortese e popolare. Il matrimonio di Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia (ottobre 1469) non diede come immediata conseguenza l'unione delle due corone, sia perché è ancora in vita il re d'Aragona Giovanni II sia perché le clausole politiche del matrimonio comportano la sopravvivenza di una duplice e separata amministrazione, sia perché la nobiltà osteggiava fortemente questo matrimonio fino a sfociare in una rivolta militare in cui venne addirittura richiesto l'intervento del Portogallo e della Francia. Esaurita la guerra civile, morto Giovanni II e ritiratasi in convento l'altra pretendente al trono Giovanna la Beltraneja, poteva avviarsi il processo di unificazione statale. CASTIGLIA E ARAGONA: I due regni avevano differenti strutture amministrative. Aragona: presenza di un parlamento con 3 bracci che comportava una limitazione del potere regio. Le cortes avevano una funzione di contrattazione con la corona, ma il progressivo crescere del terzo braccio ( i letrados o borghesi, e i giuristi) e la perdita del peso politico dell'aristocrazia determinarono uno spostamento del peso politico a favore dell'alleanza tra corona e borghesia a sostegno dello Stato nuovo. In base alle decisioni delle cortes crebbe istituzionalmente il Consejo Real: l'organo di governo centrale spagnolo; nelle città e province venivano invece inviati funzionari di estrazione per lo più borghese, i corregidores. Essi sorvegliavano le amministrazioni locali affidate a magistrature municipali, che determinarono la reazione delle comunidades che nei primi decenni del secolo seguente giunsero a rivolte contro il potere centrale che era ormai nelle mani di Carlo V. ARISTOCRAZIA: trova nello sforzo militare antiottomano e nella vittoria contro Granada un mezzo di sostentamento e arricchimento. È progressivamente attratta a corte, ma la dinamica sociale non è digiuna di controtendenze: le leggi di Toro (1508) sul maggiorascato favoriscono la concentrazione e l'inalienabilità dei grandi patrimoni immobiliari. La Spagna alla fine del '400 è un laboratorio sociale non particolare, in quanto alle dinamiche aristocrazia-borghesia si aggiunge il problema delle minoranze religiose: ancor prima dell'unione delle due corone, il problema era avvertito dai due regni e gestito con una tolleranza di fatto che lasciava anche margini giuridici di qualche tutela. COMUNITA' EBRAICA: ha proprie comunità autoamministrate (aljamas) e diffuse a macchia di leopardo in tutto il territorio spagnolo, ma alla fine del

XVI secolo sono più concentrate nella parte settentrionale a causa di episodi di persecuzione sociale. L'autoamministrazione delle comunità ebraiche va dall'istruzione all'amministrazione giudiziaria secondo le leggi talmudiche, alla riscossione dei contributi interni alla comunità e alla sua rappresentanza verso e autorità pubbliche. COMUNITA' MUSULMANA (fuori regno Granada): garantiti spazi di autonomia interna, compresa l'applicazione della sharia. Questi spazi sono però pagati con imposizioni fiscali e ai musulmani è imposto un segno di riconoscimento caratterizzato da una mezzaluna azzurra sulla spalla sinistra. Dal 1480 agli appartenenti a questa comunità sarebbe stato inoltre imposto di risiedere in quartieri specifici. ECONOMIA: mentre i musulmani erano principalmente braccianti agricoli, gli ebrei esercitavano prestito ad interesse e professioni mediche ed erano inoltre commercianti e artigiani. Il controllo di queste minoranze portò nel 1492 alle Leyes contra moros y judíos e alla preclusione delle attività commerciali e artigianali che andarono a rendere quasi impossibile la vita delle comunità ebraiche. Da qui si svilupparono conversioni di convenienza da ebraismo e islam verso il cristianesimo, mossa che portò ebrei e musulmani a scavalcare le difficoltà imposte dalle leggi e a continuare privatamente a professare la religione originaria. Fu particolarmente consistenze il fenomeno del criptogiudaismo, che però suscitò una reazione sociale che non permise di fatto l'integrazione dei cosiddetti Cristianos Nuevos nelle comunità originali cristiane. L'improvvisa conversione portava infatti un'alterazione delle precedenti gerarchie sociali, dato che i conversi di origine ebraica erano di condizione economica spesso più agiata rispetto al contesto sociale cristiano medio in cui si inserivano; ciò generava tensioni sociali antisemite. RECONQUISTA: la presenza nella penisola iberica di un regno non cristiano e la presenza di diverse fedi portò paradossalmente all'incapacità del controllo politico-sociale, il sopraggiungere poi del fenomeno del criptogiudaismo complicò ulteriormente la situazione e determinò nel contesto sociale dominante una convergente reazione di assemblaggio sociale: senso di appartenenza ad una religione/gruppo/razza; identificazione nazionale, mito della limpieza de sangre, desiderio di reconquista; tutto ciò si mescolava nel tessuto sociale della penisola e ne determinava lo sbocco politico-militare dell'inquisizione e della guerra contro il regno di Granada. 1 novembre 1478: Sisto IV con una bolle concedeva l'autorizzazione ai re cattolici di nominare gli inquisitori. Tuttavia l'inquisizione spagnola non fu operativa prima del 1480; in questi due anni fu svolta una campagna diretta ad incentivare e controllare le conversioni tramite gli strumenti tipici

dell'evangelizzazione (diffusione dottrina cristiana, sinodi diocesani ecc). Vista vana questa campagna, nel settembre 1480 prese formalmente avvio l'azione inquisitoria: roghi di criptogiudaizzati, confisca di beni a chi offrisse loro protezione, termine del diritto di asilo. Seguì il panico sociale che portò addirittura esponenti ecclesiastici locali a richiedere l'intervento pontificio. Con un breve del 29 gennaio 1482 allora, Sisto IV riconduceva il tribunale dell'inquisizione sotto il controllo degli ordinari locali, determinando la reazione dei sovrani che si vedevano sottrarre un simile potere. La lunga trattativa con la Santa Sede si concluse nel 1483, col riconoscimento romano del potere di nomina e controllo dei membri dell'inquisizione ai sovrani e con la nomina pontificia di un giudice d'appello residente in Spagna. Durante questo periodo si ebbe inoltre l'avvio della guerra contro il regno di Granada, con la richiesta dei sovrani al pontefice dei privilegi solitamente concessi alle crociate. La guerra vedeva i re cattolici favoriti dalle divisioni dinastiche interne al regno di Granada, che al momento della conquista cattolica di Loja (1486) si aggravarono tanto da determinare due sultanati diversi e ostili: quello di Granada di Muley Hacen e quello di orientale di Boabdil, figlio di Muley. Fu proprio i rapporti di Boabdil con i sovrani cattolici che portarono inizialmente al rispetto della libertà di culto e all'autonomia giudiziaria islamica, e addirittura la Spagna sostenne le spese di viaggio dei mori che si fossero trasferiti altrove. La pace impediva inoltre le conversioni forzate e imponeva il rispetto per quanti volessero passare o ripassare a un'altra fede. Questi accordi ressero fino a quando il vescovo di granada Hernando de Talavera rimase in vita, ma verso la fine della sua esistenza egli fu messo sotto processo inquisitoriale a causa delle sue origini ebraiche, e il suo caso venne risolto d'autorità da un nuovo processo tenuto da Giulio II (1507), processo che scagionò tutti gli accusati. Quelle capitolazioni di pace, man mano che diventavano più desuete, riproponevano attuale il problema musulmano: trasferimenti forzati dentro o fuori i confini spagnoli e rivolte endemiche. Gennaio 1492: conquista di Granada. Nel marzo prendevano avvio le espulsioni a danno degli ebrei; i motivi furono il criptogiudaismo e una forte componente economica, in quanto si fa riferimento nell'editto alla tutela economica delle attività dei cristiani minacciate dal prestito usuraio degli ebrei. A concludere il processo unitario spagnolo mancava la regolamentazione di alcune questioni di frontiera con la Francia. Ottenuto da Carlo VIII il confine di Pas le Sales (1493) Ferdinando giocava la carta dell'eresia e la scomunica per impadronirsi del Regno di Navarra, che aveva Pamplona come capitale ed era sotto la sovranità di Giovanni d'Albret e Caterina di Foix. Ferdinando ottenne la scomunica dei due regnanti di Navarra in quanto alleati politici di un sovrano

francese scismatico, e questo consentì facilmente il riconoscimento del regno alla sovranità spagnola, che avvenne ancor prima dell'invasione militare spagnola nel territorio.

SCOPERTA AMERICA E COLONIE IN SUDAMERICA Una causalità aveva permesso alla corona di firmare le capitolazioni di Santa Fé con Cristoforo Colombo (aprile 1492), con cui aveva inizio la storia dell'altra metà della cultura occidentale. CRISTOFORO COLOMBO: Aveva fatto esperienza nelle Azzorre con la marineria lusitana e nel 1485 aveva proposto a Giovanni II del Portogallo il progetto di aprire da occidente la via delle Indie, che avrebbe però confutato la sfericità della Terra in contrapposizione con le teorie ecclesiastiche che la volevano piatta. Inutilmente il progetto fu proposto anche alle Repubbliche di Genova e Venezia, e solo anni dopo a Isabella di Castiglia, accompagnato dal parere favorevole dell'ordine francescano e dal contributo economico alla causa di alcuni armatori di Palos, tra cui la famiglia Pinzon che mandò due esponenti anche nella spedizione. Secondo le capitolazioni di Santa Fé, in cambio della presa di possesso in nome dei re cattolici delle terre eventualmente scoperte, Colombo avrebbe ricevuto il titolo ereditario di Grande Ammiraglio dell'oceano,Viceré delle terre scoperte ed la compartecipazione agli utili derivanti dalle successive spedizioni. 3 agosto 1492: Colombo salpa da Palos al comando delle tre caravelle Niña, Pinta e Santa Maria. 11 e 12 Ottobre: vede in lontananza un piccolo fuoco. Colombo era convinto di essere sbarcato su un isoletta (che chiamerà San Salvador) a largo delle coste di Cipango (Cina). Il 12 ottobre l'equipaggio sbarca. Colombo racconta nei suoi scritti anche dell'incontro con gli indigeni: ai nativi vennero regalati oggetti di poco valore di cui furono molto contenti. Essi andavano a nuoto verso le tre caravelle e portavano in dono pappagalli, cotone e altri oggetti che scambiavano con l'equipaggio di Colombo. Gli indigeni erano nudi e giovanissimi, di bell'aspetto e con un bel fisico. I loro capelli erano spessi, non avevano armi e non conoscevano quelle europee; non utilizzavano il ferro. 28 ottobre: Colombo approda a NUPy30P^6Q (Juana), dove trovò, al contrario di San Salvador, abitanti aggressivi dediti al cannibalismo. Da Cuba si spostò ad Haiti (Hispaniola), dove lasciò 39 uomini con viveri sufficienti per un anno in quanto la Santa Maria era affondata, e non si presentavano le possibilità di riportare tutti in madrepatria.

Gennaio 1493: Colombo salpava per il viaggio di ritorno portando in Spagna oggetti d'oro, piante ed alcuni indigeni per testimoniare ciò che aveva scoperto. 25 febbraio: Colombo tocca le Azzorre e scrisse la prima lettera di relazione del viaggio inviandola a Luis de Santangel, tesoriere della corona spagnola. Colombo descriveva così i nativi: credevano nelle forze del bene, le donne lavoravano molto, la società aveva una organizzazione comunitaria. Alle Azzorre, Colombo fu forzato a trattenersi più del previsto e fu costretto a recarsi a Lisbona per incontrare Giovanni II, il quale era quasi intenzionato a bloccare il navigatore impedendogli il ritorno a Barcellona. Le opposizioni portoghesi si basavano sul trattato di Alcacevas (1479), in cui risiedeva il diritto esclusivo a fondare colonie ed esercitare commerci dal capo Boiador alla Guinea. Da qui partì il ricorso della corona spagnola a papa Sisto VI subito dopo l'arrivo di Colombo a Barcellona (marzo 1493), infatti già il 18 aprile i monarchi spagnoli sollecitavano il pontefice emanazione di una bolla in loro favore. Secondo la tradizione giuridica medievale, il territorio pagano era considerato res nullius e dunque a disposizione della Santa Sede, che poteva infeudarlo a scopi di evangelizzazione. Questo principio fu la base della richiesta dei re cattolici che si risolse con due bolle (3 e 4 maggio 1493), nelle quali venivano fissati obblighi e limiti alla potestà politica sui nuovi territori. Lo scopo delle scoperte si era deciso essere quello di ricondurre degli indigeni alla fede cattolica, per questo venivano assegnate alla sovranità dei re cattolici tutte le isole e terre trovate e da trovare nella parte verso occidente e mezzogiorno, delimitata da una linea tracciata partendo da polo artico fino a quello antartico. (papa Alessandro VI) VENIVA IN QUESTO MODO FISSATA LA LINEA DELLA RAYA che divideva la sovranità spagnola da quella portoghese, riconoscendo a ciascuna delle due monopoli commerciali e privilegi, sempre che nei nuovi territori non vi fossero già autorità politiche cristiane, e con l'obbligo dunque dell'evangelizzazione di queste nuove terre. L'accettazione di questo accordo da parte portoghese lascia supporre che il territorio del Brasile fosse stato già stato conosciuto. Alessandro VI pensò anche alla nomina di un primo gruppo missionario guidato dal benedettino Bernard Boyl, tra cui comparivano il domenicano Las Casas e Pedro de Ardenas, che avrebbe celebrato la prima messa nel nuovo mondo. 25 settembre 1493: Colombo salpa per la seconda volta a comando di 17 navi e 1500 uomini, giungendo il 3 novembre nell'isola Dominica (ai Caraibi) e toccando le Isole Vergini fino a Portorico. Alla fine di novembre tornò a Hispaniola ma non trovò il contingente che aveva lasciato un anno prima, probabilmente perito a causa di problematiche che non poterono essere risolte nemmeno dal re locale.

A Hispaniola Colombo scoprì la presenza di miniere d'oro e dovette fronteggiare un tentativo di ammutinamento e una rivolta capeggiata dal nuovo cacicco; il tutto tra un'esplorazione e l'altra che gli consentì un quadro più definito e negativo dell'organizzazione sociale indigena. In un memoriale del 1494, Colombo parla dell'invio in Castiglia di un certo numero di uomini cannibali e della necessità di dispiegare manifestamente la potenza militare navale per ammonire la popolazione indigena. Fu però ben più terribile la descrizione dei cannibali fatta dal medico della spedizione Alvaro Chanca: gli indigeni macellavano gli uomini che facevano prigionieri, mentre lasciavano vive le donne in quanto la loro carne era, a loro detta, meno buona. I giovani venivano evirati e sfruttati fino a quando non diventavano adulti, momento in cui venivano uccisi e mangiati. Colombo rientrò a Cadice nel 1496. 1498-1500: terzo viaggio nelle Americhe, in cui viene toccato il continente sudamericano fra Trinidad e la costa del Parla, risalendo a Hispaniola e rientrando in Spagna. 1502-1504: quarto viaggio in cui vengono toccate le coste dell'America Centrale (Nicaragua e Panama). A compiere ulteriori esplorazioni fu Amerigo Vespucci, che nel 1499-1500 toccava le coste occidentali del continente all'altezza della Guyana e raggiungeva le foci del Rio delle Amazzoni, spingendosi fino al limite più orientale di Pernambuco (Recife). L'anno seguente, sotto la corona portoghese, salpò da Lisbona costeggiando la Patagonia fino alle isole Falkland, e giungendo dunque a verificare che il nuovo continente non poteva essere quello supposto da Colombo. Nei primi anni del '500 gli insediamenti spagnoli nelle Antille e nei Caraibi avevano emarginato la presenza indigena: dalla semplice presenza si passò alla conquista delle isole vicine e maggiori, essenzialmente per l'immigrazione di avventurieri che spesso di propria iniziativa passavano di isola in isola: dalla piena conquista di Hispaniola a Portorico (1509), Cuba (1511), alla Giamaica (1512-13) al centro America con Vasco Nuñez de Biboa, che nel 1513 attraversava a piedi l'istmo di Panama giungendo all'altra sponda del continente e scoprendo l'Oceano Pacifico. I capi di queste spedizioni finivano poi per essere i primi governatori di quelle terre per conto dei re di Spagna. La Via delle Indie fu aperta da occidente solo con la prima circumnavigazione del globo iniziata da Fernando Magellano e conclusa da Sebastiano del Cano (1519-22). FERDINANDO MAGELLANO: si convinse dell'esistenza di uno stretto che avrebbe permesso il passaggio dall'Oceano Atlantico al Pacifico, da relazioni di un mercante di Augusta in cui si faceva cenno a una via d'acqua che, all'altezza

del 40° parallelo, dalla costa occidentale del continente americano si inoltrava verso l'interno. Al servizio della corona spagnola dal 1517, Magellano guadagnò al suo progetto l'amministratore della Casa de contratación, Juan de Aranda, che riuscì a far ricevere Magellano a Carlo I d'Asburgo, e il re acettò di cofinanziare l'impresa insieme all'armatore Christobal de Haro. 20 settembre 1519: Magellano salpa da Sanlucár de Barrameda nel golfo di Cadice. Il 28 novembre la piccola flotta, dopo aver costeggiato tutta l'America meridionale ne raggiungeva la punta estrema, virando a ovest per lo stretto (oggi di Magellano) tra l'estremo lembo del continente e l'arcipelago della Terra del Fuoco. Un nuovo oceano si apriva per la prima volta dalla navigazione europea, e dopo tre mesi di navigazione la spedizione giungeva nell'attuale Guam delle Isole Marianne e a Matam (Filippine, 1521), dove il primo scontro con le tribù locali portava alla morte dello stesso Magellano. Il comando della spedizione venne preso da Sebastiano del Cano, che toccò il Borneo e ...


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