storia globale sebastian conrad 1 PDF

Title storia globale sebastian conrad 1
Author Federico Campolo
Course Giurisprudenza
Institution Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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Storia globale (SebastianConrad)Storia Università degli Studi di Palermo 13 pag.Document shared on docsitySTORIA GLOBALEStoria globale: consiste in una prospettiva analitica (più che un ogg. definito), in particolare rappresenta un modo NON EUROCENTRICO di pensare la storia, ispirato all'ottica del ...


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Storia globale (Sebastian Conrad) Storia Università degli Studi di Palermo 13 pag.

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STORIA GLOBALE Storia globale: • consiste in una prospettiva analitica (più che un ogg. definito), in particolare rappresenta un modo NON EUROCENTRICO di pensare la storia, ispirato all'ottica del rispetto dell'alterità, al rifiuto dei fondamentalismi. • scrivere in una prospettiva storico-globale significa porre al centro la dimensione dell'intreccio, la connessione tra le varie parti e culture. Tuttavia, non è sempre stato così: → L'800 è stato il secolo dell'affermazione della fase prettamente eurooccidentale della storia globale, ma anche degli Stati-nazione e della nascita della storiografia moderna come strumento culturale funzionale alla legittimazione degli stati-nazione stessi. → Questo ha posto un prob. di metodo: infatti, sulla base di ciò, la storiografia scientifica proponendosi come struttura politica, si è servita di un lessico specifico peculiare dei moderni Stati-nazione occidentali, applicandolo in modo generalizzato e improprio alle storie di altre culture e civiltà. → Ciò significa che siamo abituati a leggere di storia dando x scontata la valenza universale di un lessico formato da parole/concetti (es: Stato, nazione, progresso...) che è in realtà sono specifici dell'Occidente o di una sua particolare fase storica. Di conseguenza, la STORIA GLOBALE: – suggerisce di ripensare questi assiomi e ricercare un lessico e dei concetti congruenti con le dinamiche storiche delle relative culture e civiltà; – rappresenta un'alternativa all'impianto eurocentico sia dal pdv dei contenuti che del metodo. INTRODUZIONE Il campo della STORIA GLOBALE o MONDIALE è in grande espansione per diversi motivi: ● insoddisfazione all'interno del mondo accademico x la tendenza a concepire le storie nazionali x compartimenti stagni; da ciò sono nati ad es. diversi progetti di storia comparata; ● attese sociali: in particolare le richieste dei curricoli scolast., soprattutto USA. ● processi di immigrazione e di politica identitaria delle minoranze etniche che hanno fatto sì che la storia mondiale assumesse un'importante funzione politica. ● crescente interesse x i processi universali (es: la globalizzazione) con la fine della Guerra fredda. ● sviluppo della tecnologia informatica che ha dato un ulteriore stimolo a pensare in forma di reti. ~ CHE COS'E' LA STORIA GLOBALE? → pone al centro la CONNESSIONE DEL MONDO, ovvero i processi transnazionali, rapporti di scambio e i confronti nell'ambito di relazioni globali, infatti gli ogg. più importanti di questo approccio sono: la circolazione e lo scambio di cose/persone/idee/istituzioni. → rappresenta una forma di analisi storica, dove gli eventi, i fenomeni, i processi vengono inquadrati in contesti globali. → Ciò non significa che l'indagine viene estesa all'intero globo terrestre: non cerca di sostituire il paradigma storico-nazionale con un'astratta totalità di

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“mondo”, ma si tratta di un approccio storiografico di aree limitate (qnd non “globali”), ma fatto con una CONSAPEVOLEZZA DELLE RELAZIONI GLOBALI. Quindi il raggio d'azione della storia globale varia in base al tema e alle domande, non deve x forza abbracciare il mondo intero. Per delineare concretamente un riferimento alle relazioni globali, si possono distinguere 3 forme: STORIA CON ORIZZONTE GLOBALE = studi storici nei quali si assume come quadro di riferimento i contesti globali senza necessariamente analizzare questi contesti in modo concreto. ES: storia della fam. Basserman di Manheim di Lothar Gall non rappresenta solo una storia familiare o locale, ma rappresenta anche un contributo alla storia tedesca del 18° e 19° sec. Perchè la cornice interpretativa abbraccia eventi/processi dell'epoca.

STORIA DELLE CONNESSIONI GLOBALI = con la storia con orizzonte globale non si può parlare di storia globale in senso stretto, ma è necessario collocare l'ogg. di studio in contesti globali considerando le connessioni, le interazioni, gli scambi, il confronto. Il raggio d'azione di queste connessioni dipenderà a sua volta dall'ogg. e dalla domanda della ricerca. ES: in alcuni casi si prendere in considerazione solo gli scambi commerciali del Mediterraneo; in altri invece si considereranno anche quelli con l'Oceano Indiano.

STORIA SULLO SFONDO DELL'INTEGRAZIONE GLOBALE = questa variante considera il processo dell'integrazione come condizione di una storia globale in senso stretto. Infatti, solo quando il mondo politicamente, economicamente e culturalmente è diventato un'unità si è potuto studiare come gli eventi locali siano plasmati da un contesto globale, il quale viene concepito in modo sistemico. Infatti, nella storia globale non vi sono solo collegamenti globali, ma anche collegamenti in termini di strutture agenti globalmente. In generale, la storia globale si configura come una prospettiva, un approccio che pone in primo piano determinati aspetti e connessioni, ma allo stesso tempo è anche importante considerare il grado e il carattere di questi collegamenti (ES: il crash della borsa di Vienna del 1873 ebbe un'importanza diversa dall crisi economiche del 1929 o 2998 perchè il grado di collegamento dell'economia mondiale non era allora così denso).

~ STORIA MONDIALE, STORIA TRANSNAZIONALE E STORIA DELLA GLOBALIZZAZIONE Nel mondo accademico, vi sono anche altri approcci che cercano di superare modelli interpretativi storico-nazionali insieme alla storia globale, distinguendosi così da grossa parte della storiografia nata negli ultimi 150 anni, quando le scienze storiche erano strettamente legate al progetto di formazione dello Stato nazionale. Possiamo in particolare considerare: 1) STORIA MONDIALE → è il concetto di storia più antico, risale al 1800, e viene utilizzato per rappresentazioni che comprendono tutto il mondo e studiano grandi regioni in maniera comparata. Si caratterizza quindi per una macrosprospettiva. ES: storia dell'ultimo millennio di David Landes, che è una storia del mondo contenente una dimensione fortemente comparativa in quanto confronta diverse grandi regioni tra di loro e cerca particolarità che spieghino l'ascesa europea.

→ Vi è anche la big history: diffusa da David Christian e Fred Spier, che ha un campo d'azione ancora più ampio e riduce la storia mondiale tradizionale quasi allo stato di microstoria. Infatti, i due autori iniziano la loro storia con il Big Bang e la genesi del sistema solare per arrivare allo sviluppo dell'homo

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sapiens fino al 21° sec. → Vi è poi la deep history: concetto di storia sviluppato da Daniel Smail, che rappresenta una specie di “neuro-storia” poiché l'autore cerca di ricostruire come le strutture culturali agiscono sui sistemi psichici e neurologici. 2) STORIA TRANSNAZIONALE → mira a quei fenomeni che sono chiaramente delimitati nello spazio (a differenza delle macroprosettive della storia mondiale). Infatti, indaga le società nei loro rapporti di interconnessione transnazionale. → si tratta di un approccio euristico (non di metodo) che pone particolare attenzione al ruolo della mobiltà, della circolazione e dei transfer. → Si differenzia dalla storia delle relazioni internazionali: in questo caso vengono tematizzati i rapporti esteri dei paesi (es: diplomazia) → ha un rapporto molto stretto con la storia globale, anche se una differenza sta nel fatto che molte ricerche di st. transnazionale si concentrano sui processi di scambio tra due società e quindi questo fa sì che relazioni (globali, appunto) più ampie passano in secondo piano. 3) STORIA DELLA GLOBALIZZAZIONE → è la storia della rete e della connessione su scala mondiale. Dapprima è stato un concetto utilizzato soprattutto dagli storici economici, ma nell'ultimo sec. si è andato oltre la questione del mercato mondiale ed è diventato un ogg. di studio della storiografia, infatti i rapporti di scambio e le interazioni non sono solo lo sfondo o il contesto, ma sono ogg. di analisi. → tuttavia il concetto di GLOBALIZZAZIONE è dal pdv teorico vago perchè non è chiaro se rappresenta la causa o la conseguenza di un processo storico, non è chiara anche la sua datazione: la maggior parte degli storici ritiene che non sia un processo che caratterizza solo il presente, ma può essere rintracciato anche in passato. → Differisce dalla storia globale in quanto essa è solo un settore della storia globale, con domande specifiche; invece la storia globale è concepita in modo molto più ampio. ~ ELEMENTI DI STORIA GLOBALE La storia globale si caratterizza inoltre per: • una dimensione polemica→ con essa, gli storici si posizionano contro altri approcci delle sc. storiche e contro una prassi lunga anni: infatti, a lungo nelle scuole e nelle uni, la storia è stata identifica con la storia della propria nazione e quest'ultima è stata quasi sempre utilizzata come categoria interpretativa prevalente. Invece la storia globale mira al superamento della categoria di nazione e di spiegazioni internalistiche. • una preferenza metodologica → possiamo infatti distinguere 2 dimensioni: un'analisi del passato non nazionalstatale, ovvero che va oltre i confini dello Stato nazionale. una prospettiva esplicitamente antieurocentrica In questo modo si ricollega anche ad altri approcci quali i post-colonial studies e ne consegue una consapevolezza dell'origine europea di molti concetti con i quali gli storici hanno interpretato e spiegato il passato. In generale, queste 2 dimensioni rifiutano spiegazioni del passato che non tengano conto di contesti e influenza esterne e in questo consiste il nucleo metodologico della storia globale. Infatti, in passato le relazioni storiche sono state spiegate come endogene e analizzate tipicamente all'interno di una società, invece la storia globale prevede una prospettiva non eurocentrica e non internalistica. Ciò vale anche

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per altre definizioni fondamentali della st. globale quali:  SPATIAL TURN = ovvero la st. globale ritiene di dover prestare maggiore attenzioni allo spazio e ai luoghi (es: formazione imperiali, reti economiche) rispetto a narrazioni orientate principalmente al tempo. Ciò implica una critica all'idea secondo cui le società ad un certo punto si trasformino dal loro stesso interno. STORIA RELAZIONALE = la st. globale intende sottolineare la dimensione relazionale dei processi storici e il ruolo che le interazioni tra regioni/nazioni, tra Europa e mondo extra-europeo hanno giocato per la rispettiva formazione delle società moderne. Infatti, in ciò vi è un rifiuto di concepire i processi transnazionali e la formazione del mondo moderno semplicemente come risultato di diffusione perchè ciò implicherebbe una prospettiva eurocentrica, verrebbe infatti data importanza solo al ruolo dell'Europa e delle conquiste europee nel mondo extraeuropeo. SINCRONICITA' = molte prospettive di st. globale sottolineano anche la sincronicità dei sogg. storici senza però che venga meno la questione della continuità e della dipendenza dei percorsi. Infatti, secondo l'approccio storicoglobale fenomeni operanti contemporaneamente e forze esterne sono importanti per le dinamiche storiche tanto quanto storie precedenti e tradizioni di lunga durata. NAZIONE = la st. globale mira ad un distacco dal nazionalismo metodologico. Con ciò non si intende solo uno sguardo limitato solo agli eventi all'interno della propria comunità nazionale, ma anche all'utilizzo dello Stato nazionale come unità di analisi. Secondo questo approccio, lo Stato nazionale veniva infatti pensato come recipiente della società e i rapporti sociali erano spiegabili solo all'interno dei confini nazionalstatali. Occorre invece ricostruire l'orizzonte globale delle storie nazionali e chiedersi in che modo gli Stati nazionali stessi devono essere intesi come il prodotto di processi globali. Ciò non implica ovviamente considerare obsoleta la nazione come categoria, ma contestualizzarla maggiormente. POSIZIONALITA' = la st. globale viene scritto con un intento cosmopolita differenziandosi così da molti approcci storiografici (es: gli storici della Germania scrivono da una prospettiva tedesca per un pubblico tedesco). Infatti, per la st. globale si pone il problema del pubblico, del tipo di società a cui rivolgersi, da quale prospettiva scrivere anche perchè il mondo e le relazioni globali possono apparire del tutto diverse se visti da luoghi differenti. Infatti è importante affinare una certa sensibilità e consapevolezza x la posizionalità delle prospettive, altrimenti non è possibile scrivere di st. globale. La st. globale ha già contribuito a cambiamenti fondamentali nella storiografia, ciò è visibile dal fatto che le grandi riviste disciplinari quali “Past&Present” hanno sviluppato anche un profilo storico-globale. Questi cambiamenti contribuiscono a superare uno sguardo parziale verso la realtà, estendendolo a relazioni che sono stati a lungo invisibili o considerate irrilevanti. Infatti, per questo la storia globale rappresenta anche un progetto politico e non solo politico-scientifico: contribuisce a creare una coscienza globale, ad aprire canali di comunicazione e a dare importantza a tutte le storie. Tuttavia è un approccio che non deve essere assolutizzato, non tutte le domande infatti richiedono una prospettiva di storia globale e non sempre nella spiegazione di determinati fenomeni il contesto globale è centrale.

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CAP. 2 – STORIA DELLA STORIA MONDIALE ~ STORIOGRAFIA ECUMENICA La storiografia del mondo è tanto antica quanto la storiografia stessa, tuttavia si parla di storiografia ecumenica. Infatti, già gli storici del passato come Erodoto e Polibio hanno scritto ciascuno la storia del loro ecumene (ovvero della parte di mondo a loro conosciuta) e del “mondo” confinante. In ciò la descrizione e la spiegazione del mondo non erano fini a se stesse, ma serviva a distinguere l'essenza della propria società e del proprio ecumene, considerate culturalmente superiori. La storiografia ecumenica era infatti caratterizza dalla dicotomia tra la propria società e gli altri. ES: nelle Storie di Erodoto, la battaglia greca contro i Persiani veniva descritta anche come un contrasto tra Occidente e Oriente, tra libertà e dispotismo, tra civiltà e barbarie. Tuttavia, la storiografia ecumenica non si riduceva solamente a questa dicotomia, ma lo stesso Erodoto si vantava di aver viaggiato in Mesopotamia, in Fenicia, in Egitto. Soprattutto le popolazioni con i quali i Greci avevano dei rapporti politici ed economici più stretti divennero ogg. di grande interesse, che non era solamente caratterizzato da una volontà di demarcazione, ma spesso dipendeva da interessi di dominio, lo stesso vale per gli storici cinesi. ES: Sima Qian (cien) descriveva gruppi nomadi al di fuori della civiltà cinese in un'ottica di espansione dell'impero per lo sviluppo della Cina. Tuttavia le regioni/terre confinanti venivano considerati dalla prospettiva della propria cultura e quindi del proprio ecumene. Il passato era valutato e giudicato in base alla propria scala di valori, alla propria morale, al proprio canone politico. ~ TABLEAUX DI STORIA MONDIALE, XVI-XVIII SECOLO (1500-1700) Le caratteristiche della storiografia ecumenica rimasero valide fino al 1800, anche se vi furono diversi cambiamenti nati dalla consapevolezza di altri mondi, dall'interesse per altre culture e dalla necessità di comprendere la propria società all'interno di contesti più ampi. Dal 16° sec (1500) → nacquero diverse opere che cercarono di rispondere a questa esigenza. ES: inserimento delle due Americhe nella circolazione dei saperi e delle merci in Europa, Asia e Africa del 1500. → Questa connessione transcontinentale rappresentò una sfida sia cognitiva che culturale e portò gradualmente allo sviluppo di una NUOVA STORIA MONDO o STORIA SU UN PIANO GLOBALE. Progetti storico-mondiali nacquero successivamente in molti luoghi e molte opere di questo periodo provengono da storici amatoriali, che non scrivevano su incarico ufficiale e per questo non hanno ricevuto molta considerazione, ma dimostrano che abbozzi di storia mondiali sono nati già prima del 18° sec. e non solo in Europa. Con l'aumento delle reti commerciali e delle strutture imperiali nacquero con il tempo progetti di storia globale sempre più dettagliati e ricchi: il loro scopo consisteva in una descrizione quanto più precisa e completa di intere società di cui si disponeva di conoscenza. Uno degli esempi più famosi è la Universal History pubblicata a Londra tra il 1736-1765: era redatta in maniera compilativa, ponendo al centro il rilevamento di quante più società nel passato e nel presente basandosi sulle descrizioni di viaggio disponibili in Europa nel 18° sec. L'impianto enciclopedico dell'opera ne faceva più

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un'opera di consultazione che una lettura.

Intorno al 1800 → la storia mondiale e universale erano particolarmente diffuse in Europa e venivano concepite come storia dell'umanità e avevano la pretesa di raccontare tutte le regioni del mondo. Nel complesso queste storie mondiali con proposito comparativo rimasero vincolate al concetto della differente “civiltà” e venivano scritte dal pdv della cultura europea o della narrativa biblica. ~ STORIA MONDIALE DAL XIX SECOLO (1800) Nel 1800 → l'approccio storico cambiò profondamente in molte parti del mondo e ciò è stato da alcuni considerato il risultato dell'occidentalizzazione. Questa interpretazione è stata portata avanti anche dai post-colonial studies. Secondo questa lettura, la diffusione della scienza storica europea moderna veniva considerata non come contribuito alla modernizzazione del pensiero storico, ma come trasformazione culturale ed espressione di egemonia imperiale. Dal pdv della storia globale, tuttavia, questa lettura va integrata e in parte corretta: → la genesi della storiografia accademica non è solo da attribuire alla diffusione dell'Occidente verso il resto del mondo, ma molti tratti che la caratterizzano (es: l'eurocentrismo) erano il risultato dell'espansione del continente e di diverse trasformazioni sociopolitiche che da essa nacquero. Quindi il sapere storico si trasformò come risposta a un mondo sempre più integrato a livello globale. → nella moderna concezione di storia furono inclusi dei concetti che risultarono nuovi anche per gli storici europei quali ad es: il focus sulla nazione, il concetto di tempo orientato all'ideale di progresso, il metodo critico delle fonti, l'inserimento in un contesto mondiale. → Questo non significa che i modelli e gli stimoli europei non abbiano avuto un ruolo, al contrario l'ordine mondiale dominato dall'Europa obbligava il resto del mondo a confrontarsi con forme europee di interpretazioni del passato, questo portò: • da un lato ad orientare gli storici verso un progetto di narrativa storica che corrispondeva ai canoni europei, quindi caratterizzato da una particolare attenzione alla nazione come sogg. del commercio • dall'altro lato, l'esportazione della scienza europea contribuì a standardizzare le analisi storiche di fine 19° sec attraverso la fondazione di facoltà storiche, associazioni storiche, riviste ecc. → Inoltre sarebbe riduttivo parlare di un'importazione della storiografia europea in altre parti del mondo per 2 motivi: 1) gli storici si rifacevano sempre anche alle proprie tradizioni e risorse culturali (es: Giappone: nacque una forma di storiografia chiamata “scuola nazionale” che si proponeva di liberare il Giappone dall'influenza culturale cinese; Cina: nello stesso periodo nacque la “scuola critico-testuale” che era interessata soprattutto alla scoperta di falsificazioni)

2) nacquero storiografie caratterizzate da una concezione eurocentrica che non devono essere viste come il risultato di un pr...


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