Svevo, verga e manzoni - riassunti degli argomenti di letteratura italiana del quinto anno maturità PDF

Title Svevo, verga e manzoni - riassunti degli argomenti di letteratura italiana del quinto anno maturità
Author sofipaola toscano
Course Letteratura Italiana quinto anno
Institution Liceo (Italia)
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riassunti degli argomenti di letteratura italiana del quinto anno maturità ...


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Manzoni Contesto storico- romanticismo: rivalutazione del sentimento, della religione e della fantasia; critica al neoclassicismo, agli oppositori del medio evo, desiderio di superare le regole; titanismo e vittimismo. Milano, 1785; inizialmente ateo, dopo la riscoperta della religione cristiana, si converte. Opere: - Saggi e prefazioni - Odi civili: poesie politiche, neoclassiche; più importante 5 Maggio, dedicata alla morte di Napoleone. Aspetto romantico: napoleone muore. - Tragedie: Adelchi (storia del re longobardo e della sua famiglia; tematica romantica poiché sua sorella viene data in sposa a Carlo Magno ma il re si allea con il papa e interrompe il matrimonio e lei fu abbandonata) e Carmagnola (conte tradito e accusato di tradimento della repubblica di Venezia e condannato); entrambe scritte in versi, neoclassiche; dovevano avere lo stesso luogo, stessa azione e stesso tempo, questa regola mette in crisi Manzoni, che decide di considerare solo la stessa azione. Promessi sposi: da vita al romanzo moderno; manoscritto trovato da Manzoni, presenta una storia semplice che si divide in: parte paesana, dove i protagonisti si stanno per sposare ma il prete viene rapito dai bravi per impedirlo; la madre Agnese (figura saggia) cerca di convincere lucia a sposarsi ma i due finirono per separarsi fisicamente; da qui inizia la parte cittadina, dove Lucia va a Monza in un convento da suor Gertrude e Renzo si trova a Milano, la quale si trovava in un periodo di tumulti per strada, nei quali Renzo viene coinvolto ma riesce a fuggire e si rifugia a Bergamo dal cugino; intanto Lucia si trova ben accolta nel convento anche se dopo viene trovata da Don Rodrigo, il quale la fa rapire da Egidio (amante di Gertrude, bravo),ma poiché don Rodrigo voleva diventare “buono”, decise di lasciarla andare e portarla a Renzo per il matrimonio e nonostante il voto di castità fatto in convento alla fine riesce a sposarsi con Renzo. La storia presenta: romanzo storico (Manzoni è ispirato da Ivanhoe), romanzo realista (analizza i fatti reali e i comportamenti dei personaggi), romanzo di formazione (protagonista che cresce); 3 critiche: al mal governo spagnolo, alle cause della peste e all’ignoranza, e alla lingua del 600, poiché egli voleva una lingua semplice senza perifrasi e frasi in altre lingue. Manzoni divide i personaggi in: - Buoni: Fra Cristoforo e cardinale Bon Romeo; - Cattivi: Don Rodrigo e i bravi; - Piccoli buoni: Lucia e Agnese; - Piccoli cattivi: Gertrude e Don Abbondio; - Grandi contro umili: uomo umile corrisponde uomo grande (don Abbondio- don Rodrigo). Caratteristiche personaggi: Lucia protagonista che rispecchia la classica ragazza di buono cuore; Renzo più maturo di Lucia, umile e di bassa classe sociale; Agnese presenta la saggezza popolare e la furbizia semplice. Plurilinguismo: Manzoni voleva che i personaggi parlassero tutti la stessa lingua (fiorentino) con qualche modo di dire milanese. Pluristilismo: stile medio, narratore omnisciente. Funzione: l’opera deve avere 3 punti (utile per lo scopo, vero per soggetto e interesse per mezzo). Messaggio morale: la fiducia della provvidenza aiuta a superare tutti i guai; esempio: monaca di Monza viene scoperta e arrestata. Tecniche stilistiche: caratterizzazione dei personaggi e dello spazio interno (convento) ed esterno (la piazza durante i tumulti); luoghi alti: del potere (altezza-superbia); luoghi bassi: dei poveri. Opinione dell’autore: concezione di Manzoni della folla, egli sostiene che gli uomini presi singolarmente sono deboli, mentre nella folla si lasciano trasportare, infatti essa è vista negativamente, perché in essa gli uomini riuniti possono causare rivolte.

Svevo Vita e opere Trieste, 1861, famiglia borghese ebraica (madre italiana- italo, padre tedesco-svevo). Egli ebbe un’istruzione primaria bilingue e successivamente entrò in contatto con la cultura positivista, affiancandosi alle idee marxiste e socialiste. Nel 1892 pubblica il suo primo romanzo Una vita (non considerato dalla critica ufficiale): ambientata nella società borghese Trestina; egli racconta le difficoltà di chi aspira alla scalata sociale; al centro della vicenda c’è la figura dell’inetto (individuo mediocre, alienato dalla realtà e vittima della propria inadeguatezza), Alfonso Nitti, impiegato di banca che non riesce ad adattarsi ne alla vita di città ne all’amore, infatti si uccide. Nel 1899 pubblica invece il secondo romanzo, Senilità (anche esso ignorato dalla critica), protagonista: impiegato che conduce una vita grigia e monotona; condannato ad una precoce vecchiaia (senilità metafora: indica incapacità di agire propria dei vecchi); egli mostra l’inadeguatezza dell’uomo alla vita; temi: solitudine dell’uomo contemporaneo, inettitudine, consapevolezza del fallimento. Per migliorare il suo inglese, si rivolge a James Joyce, il quale lo convinse a continuare la sua attività letteraria. Nel 1923, dopo un grande interesse alla psicoanalisi di Freud, scrisse un nuovo romanzo, La coscienza di Zeno: capolavoro; (dopo un po’ attirò l’attenzione del pubblico grazie a Joyce e Montale); lungo monologo interiore del protagonista, ricco commerciante che tenta di curare con la psicoanalisi la nevrosi, la quale lo fa vivere in perenne disagio esistenziale, ma con essa maschera la falsità, inganni e illusioni della società borghese; egli riesce alla fine a trionfare sui meccanismi di una realtà di cui non si sente parte; in esso è evidente l’influenza di Joyce nel bisogno di scavare nella coscienza per comprendere le cause dei comportamenti dell’individuo; alle teorie freudiane sono riconducibili: l’interpretazione dei sogni e il fenomeno della rimozione (Zeno ricorda il padre debole e buono per far tacere i sensi di colpa) e il complesso di Edipo (egli odia il padre). L’opera è costituita da 7 capitoli: prefazione, fumo, la morte del padre, storia del matrimonio, moglie e amante, storia di un’associazione commerciale e psicoanalisi; l’opera (scritta in prima persona) si chiude con l’apocalittica visione di una catastrofe per opera di uno che farà esplodere un potente ordigno. Nella sua ultima opera (incompleta) Svevo voleva rappresentare la condizione alienata del vecchio nella società moderna.

Verga Catania, 1840, proprietari terrieri, valori romantico- risorgimentali, adesione al verismo e al naturalismo. Nascita del romanzo moderno: la sua formazione giovanile è romantica e di essa fanno parte i romanzi Amore e Patria e I carbonari della montagna (tratta i moti carbonari in Calabria durante il periodo napoleonico- tema patriottico). Romanzi fiorentini: passaggio alla maturità con il romanzo “storia di una capinera” (denuncia sociale e introspezione psicologica): romanzo epistolare, tema dell’orfano e dell’escluso, verga assume il punto di vista del personaggio semplice. Ambiente mondano: Eva (romanzo di svolta in cui egli prosegue la poetica del vero); Tigre reale (opposizione fra mondo moderno e valori ideali della famiglia); Eros (con il quale la parabola della delusione romantica è completa). Adesione al verismo: secondo verga, la narrazione deve essere condotta dai personaggi, che devono narrare la vicenda; la sua poetica verista e antiromantica dipende da quella naturalistica ed esclude sia l’idealismo sia la soggettività dell’io narrante, che implica l’impersonalità. Caratteristiche: scrittore come scienziato, positivismo, materialismo, pessimismo e impersonalità. Prima opera verista: raccolta di novelle vita dei campi (figure legate alla vita contadina della Sicilia) e rosso malpelo (registro lirico, tema dell’escluso), novelle rusticane (tema della roba e scrittura drammatica), dove tutti i personaggi sono dominati dalla roba. Ciclo dei vinti: analisi della società dalle classi più umili a quelle più elevate; prevedeva 5 romanzi: Malavoglia (pescatori e contadini), Mastro don Gesualdo (borghesia provinciale), la duchessa di Leyra (nobiltà cittadina), onorevole Scipioni (mondo parlamentare romano) e l’uomo di lusso (intellettuali). I Malavoglia: ambiente toscano, protagonisti padron ‘Ntoni e il figlio Bastianazzo, il quale muore in mare perdendo la barca e il carico di lupini (per il quale la famiglia si indebita con l’usuraio zio) e la moglie muore di colera; a causa del debito, perdono la casa del nespolo (simbolo della famiglia). Mastro don Gesualdo: protagonista ex muratore che con la sua tenace laboriosità è riuscito ad arricchirsi; sposa una nobile decaduta per soldi, rimasta incinta del cugino e da lui lasciata perché la madre rifiuta il matrimonio riparatore. Egli è un escluso: dalla plebe, dagli aristocratici e dalla moglie e dalla figlia; morirà solo, dopo aver visto tutte le sue ricchezze volare al vento. Roba: ispirato dalla religione della roba; rappresenta la borghesia di nuova formazione. Tecniche: eclissi dell’autore, regressione, straniamento, discorso indiretto libero....


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