Teorie della crescita: Domar, Harrod e critica di Solow PDF

Title Teorie della crescita: Domar, Harrod e critica di Solow
Course Economia Politica 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Pages 4
File Size 86 KB
File Type PDF
Total Downloads 68
Total Views 163

Summary

Lezione finale del corso di Economia Politica della Prof. Martucci, riguardante le varie teorie della crescita. Sbobinatura e rielaborazione personale. Tipica domanda d'esame per studenti frequentanti....


Description

DOMAR Con Domar , economista di stampo keynesiano, avevamo concluso che il tasso di crescita del reddito deve essere uguale al tasso di crescita degli investimenti, a sua volta uguale alla propensione marginale al risparmio che è uguale un coefficiente alfa che indica il rapporto K/Y.

Ci siamo resi conto con Domar che affinchè vi sia una accumulazione del capitale è necessario che nel periodo precedente vi sia un investimento e grazie a questo il reddito cresce nella stessa misura di alfa (K/Y, ovvero capacità produttiva del sistema ), il che farà crescere la propensione al risparmio in maniera lineare che quindi eguaglia l’investimento. Il reddito nel periodo lungo cresce in maniera costante e lineare. E Domar infine, afferma che il rapporto K/Y sia sempre costante: il capitale aumenta nella stessa maniera in cui aumenta il reddito. Siamo in presenza di una funzione di produzione a rendimenti costanti di scala. Per mantenere K/Y costante: Se L crescesse ad una certo livello, tutte le altre grandezze, cioè K,Y ed I dovrebbero crescere all’ L%, ma ciò potrebbe essere possibile se L cresce meno di K se la spesa in Investimento viene destinata una spesa via via decrescente, per far si che si mantenga costante K ed L. Ipotesi davvero di difficile realizzazione nella realtà. Se I aumenta più di s x alfa Si verifica INFLAZIONE Se I aumenta meno di s x alfa Si crea DISOCCUPAZIONE MODELLO DI HARROD Harrod parte dallo stesso assunto, anche se scrive diversamente la formula del tasso di crescita effettivo che secondo lui è Gy= s/v. Quindi la variazione del reddito è uguale alla propensione al risparmio fratto v (capacità produttiva del sistema). Per far si che ci sia un accumulazione del capitale devono esistere degli investimenti, ma chi ci garantisce che effettivamente questo investimento esisterà? Questo Domar non lo spiega. Solo se gli imprenditori sono certi della presenza di margine di profitto sotteso all’investimento, effettueranno l’investimento. Ecco che quindi Harrod introduce il tasso di crescita garantito Gw= s/Vr. E’ uguale alla propensione marginale al risparmio fratta la produttività del capitale x r, ovvero a quel tasso di profitto soddisfacente per le imprese. Atteso che questo si possa perpetuare nel tempo, ma il prodotto scaturisce solo dall’accumulazione del capitale? Ma il prodotto non scaturisce solo dall’accumulazione del capitale ma anche dalle condizioni fisiche della produzione: ovvero dal Tasso di crescita del fattore lavoro e del progresso tecnologico. Egli introduce quindi anche un certo tasso di crescita naturale: Gn = l + t. Quindi questo vuol dire che il sistema economico cresce al crescere al della forza lavoro (dovuto alla crescita della popolazione), ma anche grazie al progresso tecnologico t che garantisce una maggiore di produttività per singolo addetto. Se esistesse solo disoccupazione volontaria, la forza lavoro disponibile potrebbe aumentare solo con l’aumento della popolazione ma atteso che si riesca a mettere in piedi un aumento della forza lavoro tramite inserimento di quota maggiore della popolazione esistente o se si riesce ad aumentare la produttività per addetto, Y potrebbe crescere nel periodo breve ma non per quello lungo. Unica opportunità che il sistema medesimo conosca una crescita equilibrata è che

Gy = Gw = Gn Ovvero se Tasso di crescita effettivo eguaglia il tasso di crescita garantito ed eguaglia il tasso di crescita eventuale. Ovvero dipende da s, da v, da l, e da t. Ciò potrebbe avvenire solo avvenire in maniera casuale, secondo Johana Robinson solo nella mitica età dell’oro. Non solo dovrebbero crescere in maniera lineare, ma dovrebbero farlo anche mantenendo k/y costante. Se K aumentasse più di y saremmo in una situazione di sottoutilizzazione degli impianti, al contrario ( k cresce meno di y) saremmo in una carenza di capacità produttiva. Se ci fosse assenza di progresso tecnologico, quindi sia k/y devono crescere allo stesso modo a cui cresce l, solo in tal modo K/l e Y/l crescerebbero allo stesso tasso. Se ciò avvenisse vorrebbe dire che al crescere di L ogni operaio aggiuntivo sarebbe dotato della stessa capacità operativa degli operai precedenti. Saremmo in presenza del cd. CAPITAL WARNING, cioè un allargamento della dotazione di k senza che il processo produttivo venga modificato nella sua intensità. Se invece considerassimo la presenza del progresso tecnico. Quindi Y tornerebbe a dipendere anche da t, che aumenta la produttività per addetto: siamo in presenza di CAPITAL DEEPING, ovvero intensificazione dell’uso del capitale nel processo produttivo. Questi sono modelli di stampo keynesiano e lo notate dal fatto che il reddito e prodotto cresce grazie all’accumulazione del capitale, ma nessuno lo garantisce che ci saranno questi investimenti. Quel tasso di crescita deriva dall’esistenza di un tasso di profitto atteso dagli imprenditori. Se tutto ciò si verifica si potrebbe dire che Gw si perpetui nel tempo. Ma dato che il prodotto non scaturisce solo dall’accumulazione del capitale ma devo tenere presente anche le condizioni fisiche della produzione ovvero l (forza lavoro disponibile ad essere dotata della maggiore disponibilità di capitale) e di un certo livello di progresso tecnologico t. E se c’è la conoscenza tecnologica questo porta ad un aumento della produzione perché aumenta la produttività del singolo addetto. Il tutto deve crescere mantenendo y e k costanti. Se io dovessi avere sempre Gy = Gn, al crescere di K in presenza del progresso tecnico e di l, una volta che si fosse esaurito quello che marx chiamava esercito industriale di riserva, se k continuasse a crescere saremmo in presenza di una costante aumento della richiesta di forza lavoro, aumenterebbero i salari, i costi, i tassi di profitto diminuirebbero ----muore il capitalismo per marx. Anche senza giungere a conseguenze così estreme, io non posso suppore che Gy sia sempre uguale a Gn o a Gw, ma dovrebbe essere minore o uguale. Ma così facendo si formerebbe un esercito crescente di disoccupati per cui la politica del governo dovrebbe cercare delle misure che modificano grandezze di s e v che aumentino Y (tutto ciò perché consideriamo k/y costante). CRITICA DI SOLOW e SWANN Egli parte dall’assunto: K/Y può non essere costante Nella realtà l’obiettivo di lungo periodo è sempre quello di un tasso di crescita del reddito e dell’occupazione che nella logica neoclassica si verifica già nel periodo breve per quella keynesiana è il suo obiettivo di lungo periodo.

Conseguentemente io vado nella vado nella logica di Solow e Swan a fare riferimento a Y= f(k,l) ---tipicamente neoclassica. Nella funzione di periodo lungo abbiamo detto che il prodotto cresce grazie alla modifica della scala della produzione che deriva dalla combinazione equiproporzionale del dei fattori variabili. Abbiamo una funzione omogenea e lineare (costante, crescente e decrescente) quando moltiplichiamo per lo stesso coefficiente sia il prodotto che i fattori. Supponiamo che questo coefficiente sia b. La logica neoclassica è che al crescere sia di L sia di K, sia nel periodo breve sia nel periodo lungo la produttività marginale diminuisce. Se per Harrod dato v devo trovare valori di l e s compatibile con quel v. Con Solow, dato che v è variabile posso trovare valori compatibili con s e l, e se considerassi s costante basterebbe trovare il valore di v compatibile con l. Quindi per Solow qualora fossimo in una situazione per la quale Gw > Gn vorrebbe dire che l’accumulazione di K è maggiore del tasso di crescita della forza lavoro. Dovremmo operare secondo logica neoclassica secondo cui il fattore più abbondante avrà un rendimento minore di quello dell’altro, ed esso è disponibile ad un costo inferiore dell’altro. Data tecnica produttiva e isoquanto l’imprenditore può scegliere la combinazione per cui può massimizzare la produzione al minor costo possibile. L’impresa vuole massimizzare i Ricavi e raggiungere quella posizione di equilibrio per il quale il rma=cma=P = reciproco della produttività ponderata dei fattori. Conseguentemente io devo scegliere nella tecnica produttiva una combinazione che sia più intensiva sia K e meno intensiva di L, così facendo la produttività marginale del capitale continua a diminuire e il suo rendimento pure, il suo tasso di remunerazione altrettanto e quindi Gw si avvicina a Gn: non c’è più quella disparità iniziale fra capitale e lavoro, o quantomeno essa si è ridotta. Per Harrod k/l e Y/l costante perché doveva mantenersi costante K/Y, ovvero la produttività del capitale. Qui affermiamo l’esatto contrario: considerando la produttività marginale dei fattori può cambiare e cambia anche la produttività del fattore lavoro. Gw si avvicina a Gn. Se invece Gn > Gw, bisognerebbe utilizzare tecniche più ricche del fattore lavoro. Ciò ridurrebbe il salario, farebbe aumentare la produttività del capitale. RESIDUI Quanto non si è in grado di capire, le social capabilities, cioè le capacità proprie del sistema, intelleggibili. Secondo Robert Solow si definiscono residui la parte di crescita del prodotto che non è spiegata dall’aumento dei fattori produttivi. Il residuo di Solow varia in maniera rilevante da nazione a nazione, ed è stato fatto un tentativo di misurare il catch-up con gli stati più avanzati, Stati uniti in primis. Tutti i successori di queste teorie parlano di una capacità che il sistema produttivo ha di crescere grazie al capitale umano, grazie all’apprendimento che si verifica col fare, con l’esperienza, e si è dimostrato come gli investimenti in capitali di conoscenze siano molti più utili di quelli in capitale fisico. Questo ha permesso di spiegare come e perché la Germania e il Giappone si siano risollevati dalla seconda guerra mondiale pur avendo tutti i loro impianti distrutti. Secondo Kaldor: Gw maggiore di Gn, basterebbe cambiare la distribuzione del reddito.

Soluzione Hicks: aumenti nella esatta proporzione sia la quota impiegata sia la quota di lavoro impiegata. Il progresso tecnico ha consentito una utilizzazione delle macchine superiore all’utilizzazione dell’uomo....


Similar Free PDFs