Tesina maturitá - Walt Disney e i collegamenti dei classici alla letteratura, mitologia, storia, sociologia. PDF

Title Tesina maturitá - Walt Disney e i collegamenti dei classici alla letteratura, mitologia, storia, sociologia.
Author DiDi Mici
Course Italiano
Institution Scuola Normale Superiore di Pisa
Pages 6
File Size 103.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 55
Total Views 190

Summary

Nella tesina che ho presentato alla mia maturità ho voluto dimostrare quanto i classici Disney abbiano attinto dal reale e della letteratura precedente.
Tra i vari collegamenti troviamo il fanciullino pascolano, il mito di Amore. Psiche, le due guerre mondiali e i messaggi subliminali sessual...


Description

! Introduzione: La mia passione per Walt Disney nasce da bambina, quando costringevo i miei genitori a guardare insieme a me i classici firmati Disney. Osservando le immagini di quel mondo magico, m’immergevo insieme ai personaggi nelle loro realtà, calandomi nella parte dei miei eroi preferiti. Da bambini non si può che osservare la parte fantastica che riveste le pellicole dei film Disney, concentrandosi ingenuamente su quella verità intangibile e lontana che, agli occhi del bambino, appare invece reale e vicina. Crescendo la mia passione per Disney non si è affievolita, e seppur possa sembrare strano, continuo a vedere le sue produzioni anche adesso. É proprio mentre osservavo un famoso cartone animato: Le avventure di Peter Pan, che sono rimasta colpita da quanto ci sia di reale nella fantasia di quei film d’animazione. Ad occhi adulti risulta evidente come, nella sua genialità, Disney sia riuscito ad inserire nelle sue storie fantastiche temi, valori, situazioni e problematiche della società moderna.!

Scaletta schema tesina

Presentazione figura di Walt Disney (inquadramento storico)



1928, nasce Topolino (arriva il successo per Disney)

Lungometraggi (1937, Biancaneve) derivano da Classici letterari (Grimm, Andersen, ecc)

Orfani/conflitti con le figure genitoriali: affrontare la vita da soli per conquistar autonomia

Mitologia (Apuleio)

La bella e la bestia e Amore e Psiche

Peter Pan il bambino che non voleva crescere Il fanciullino pascoliano I due orfani

Critiche alla Disney: Messaggi subliminali (sessuali e satanici), motivi ed effetti. !

Presentazione tesina Walt Disney fu uno dei più influenti e innovativi artisti del secolo scorso, una persona che influenzò profondamente il mondo del cinema, dell'animazione, del fumetti e dei parchi a tema. Sognatore geniale ma anche testardo e pragmatico, Disney fu una persona unica, capace di vedere aldilà del suo tempo e a stimolare la creatività delle persone attorno a lui. Walt nacque nel dicembre del 1901 e morì nel dicembre del 1966, vide quindi l'orrore delle due guerre mondiali; addirittura, nel 1917, lasciò la scuola per partire in guerra (la prima guerra mondiale) come autista di ambulanze volontario (ancora minorenne, mentirà sulla sua età di nascita per essere arruolato). Tornato a casa, Disney, mosso dalla sua grande passione nel campo del cinema, col suo geniale intuito e la sua originalità, riuscì a progredire in maniera eclatante, passando dalla produzione di immagini semplicissime a quella di cortometraggi e lungometraggi, realizzati prima in muto, poi col sonoro ed infine a colori. Il personaggio che lo rese famoso fu Topolino (1928), che gli aprì la strada al successo fino alla fondazione della sua società: Walt Disney Studios. Topolino era un personaggio positivo, simpatico e birichino che incarnava l'innocenza e la spensieratezza dei bambini, dando loro la possibilità di sognare, in un periodo buio e crudele qual è quello tra le due guerre. Dopo Topolino, debutta al cinema, nel 1937, Biancaneve e i sette nani, il primo di numerosi altri lungometraggi. Molti però si domandano perché, nei cartoon e nei film Disney, manchino quasi sempre i genitori: i protagonisti o sono orfani (Biancaneve, Cenerentola, Tarzan, Peter Pan, Mowgli), o perdono i genitori durante il film (Bambi, Il re Leone) oppure hanno con loro un rapporto conflittuale (La Sirenetta)." Qualcuno insinua che dietro le scelte di Disney ci sia il rifiuto per la figura genitoriale, originato dal trauma di aver perso la madre, altri che il suo obiettivo fosse quello di mettere il bambino davanti al mondo, da solo, pronto per il viaggio della vita senza perdere mai, come insegna Peter Pan, gli occhi capaci di meravigliarsi tipici dell'infanzia. In un cammino del genere non c'è spazio per i genitori. Ma in realtà, quando sceglieva i classici da trasformare in lungometraggi, Disney attingeva quasi sempre da classici della letteratura: dai fratelli Grimm a Charles Perrault e Hans Christian Andersen. Non sempre, quindi, era lui a scegliere se dare o no genitori ai personaggi. Ma sceglieva solo fiabe che racchiudessero il concetto di trasformazione. I suoi bambini erano quelli destinati a risollevare l'America del '29, i suoi mondi fantastici (di cui il prototipo è il paese delle meraviglie, L'isola che non c'è) sono il simbolo di un mondo nuovo, rivoluzionario, dove è possibile volare, perché il volo è la metafora del cambiamento." Secondo alcuni psicologi, la necessità delle fiabe sta proprio qui: affrontano in modo simbolico aspetti problematici dell'esperienza del bambino e offrono delle soluzioni. In modo simbolico, ad esempio, una matrigna rappresenta la "parte cattiva" di ogni madre, cioè le difficoltà di rapporto, le incomprensioni, la sensazione che il bambino prova di aver subito delle ingiustizie, la paura delle punizioni, ecc. Allo stesso modo, l'orfano rappresenta una condizione in cui il bambino si appresta a fare a meno del genitore, a tollerarne l'assenza e affrontare la vita senza il suo sostegno per conquistare la sua autonomia." Peter Pan era un orfano particolare: se ne andò di casa per non diventare un uomo, e i genitori non lo hanno fatto più rientrare. Peter Pan è un bambino che non solo non vuole crescere, ma non desidera nemmeno avere alcun contatto con la realtà. Rappresenta l'incarnazione del fanciullino pascoliano che vive in un contesto fantastico, dominato dall’ingenuità. Secondo Pascoli in ognuno è presente un “fanciullino musico”,

ma crescendo, questo viene zittito dalla ragione. Il poeta, invece, è chi riesce a mantenerne viva la voce, colui che vede tutto con meraviglia. Il tema dell'orfano (Peter Pan) e del rifugio (Isola che non c'è) ricordano gli elementi tipici della poetica pascoliana: dall'assenza delle figure genitoriali, alla casa come nido protettivo, il luogo nel quale rifugiarsi dalla società che impone ed opprime. Una poesia di Pascoli che ritengo idonea da proporre è I due orfani. Ne I due orfani Giovanni Pascoli narra di due fratellini a letto in una notte di temporale che si scambiano domande affannate sui pericoli da cui si sentono minacciati. Cercano di rassicurarsi vicendevolmente, ma due impotenze non fanno una forza. Certo, ora che la madre è morta e loro sono soli, cercano di litigare di meno, ma sanno bene che ciò non basta a togliere la paura, che potrà facilmente degenerare in violenza. Prima, invece, ogni dissapore era ricomposto dal perdono materno. Di questo hanno bisogno: di qualcuno che, come dicono le ultime parole della poesia, «ci perdoni». È qui la forza che libera dalla paura e consente di non essere violenti. I due orfani descritti da Pascoli simboleggiano lo smarrimento dell'uomo moderno." La realtà, con la sua irriducibile presenza, provoca. Ma nel buio, senza un padre, senza il riconoscimento di qualcosa che viene prima e che introduce al vivere, l'uomo ha paura." Eppure basterebbe che un pò di luce entrasse, come una volta, dalla serratura." Basterebbe la presenza di qualcuno che ci educhi, che di noi si compiaccia, che ci perdoni. C'è da dire, però, che le opere di Disney hanno anche una funzione pedagogica: danno degli insegnamenti. Come ad esempio La bella e la bestia (1991), ci insegna che la bellezza non è tutto. Belle, infatti, si innamora della bestia mostruosa e gentile che è, nonostante all'inizio il suo aspetto la terrorizzasse, e solo dopo la trasformazione può ammirare il suo principe! Come la maggior parte dei classici Disney, questa storia non è stata frutto della fantasia di Walt, ma pare che le sue origini possano essere fatte risalire addirittura alla racconto di Amore e Psiche, inserito in un lungo “romanzo” dal titolo# Metamorfosi# (chiamato in seguito#da S. Agostino#L’asino d’oro)#composto da Apuleio nel II secolo d.C., e si estende emblematicamente dalla fine del IV libro a buona parte del VI . La novella si snoda attraverso le sequenze tipiche delle “fiabe di magia”: racconta infatti le peripezie di una giovane e bellissima ragazza dall’emblematico nome di Psiche, che significa “anima”, di cui si innamora perdutamente il dio Cupido, cioè Amore, figlio di Venere, il quale trasporta Psiche in uno splendido palazzo e la fa sua sposa, imponendole tuttavia di non cercare mai di conoscere la sua identità. Ma la felicità dei due giovani è minacciata sia dall’invidia delle due sorelle di Psiche, sia dalla decisa ostilità di Venere, che non vuole per suo figlio una sposa mortale e soprattutto una ragazza tanto bella da essere addirittura paragonata a lei (nel film Disney invece la loro storia d'amore è ostacolata dal rivale della bestia, Gaston, innamorato di Belle). Seguendo i perfidi consigli della sorelle, Psiche disobbedisce ad Amore, che di conseguenza l’abbandona; disperata va alla ricerca dello sposo, ma finisce tra le mani di Venere che la costringe a sottoporsi a prove “impossibili”, dalle quali esce tuttavia vittoriosa grazie ad una serie di aiuti straordinari. Segue l'immancabile lieto fine: Giove in persona celebrerà le nozze tra Amore e Psiche e conferirà alla fanciulla l'immortalità e il rango di dea. Ma la Disney ha anche un lato oscuro: nel 2004, infatti, avrebbe sborsato 70 milioni di dollari per evitare che diventasse pubblico un processo che la vedeva accusata di una tanto subdola divulgazione di materiali sessuali e satanici. Oggetto di critica sono state soprattutto Le avventure di Bianca e Bernie, in una parte del quale, mentre i due roditori planano tra i grattacieli nella scatola di sardine allacciata al dorso del gabbiano Orville, in

una delle finestre sullo sfondo, appare una donna nuda, crocifissa, col volto da demonio. Ma perché inserire un immagine del genere in un cartone animato? Il termine “subliminale” deriva dal latino “sub-limen” = “sotto la soglia”, in riferimenti al confine del pensiero conscio, sotto la soglia della coscienza." I messaggi subliminali, secondo# gli esperti, sono informazioni che si presentano come codici cifrati, visivi o sonori, tali da essere recepiti inconsciamente dal cervello, il quale li# immagazzina per# poi recuperarli al comparire di dati ad essi riconducibili. Quindi, mentre da un messaggio normale (un cartello pubblicitario normale, ad esempio) puoi difenderti con il filtro del tuo giudizio e puoi decidere liberamente se ti piace o meno, il messaggio subliminale scavalca il filtro del tuo giudizio e# ti imprime un'emozione#e quindi non puoi difenderti: è questo lo scopo di un messaggio subliminale. Agirebbero soprattutto su chi è dotato di un senso critico poco sviluppato, ad esempio i bambini, e i loro contenuti spaziano dalla pornografia al satanismo, dalla discriminazione razziale all’incitamento verso l’assunzione di droghe, dalla promozione commerciale alla propaganda politica. Chi ne fa uso corrompe film, canzoni, programmi tv, pubblicità e altri oggetti di larga diffusione, mescendo un prodotto realmente o potenzialmente buono con qualcosa che ha del marcio nell’intenzione stessa. I messaggi di tipo sessuale sono diffusissimi nel mondo della pubblicità e fondamentalmente servono ad attrarre: stranamente,# le simbologie falliche attraggono gli uomini, mentre, al contrario,# le donne vengono attratte da simboli che richiamano la sessualità femminile (se una donna o una bimba guarda una pubblicità in cui hanno nascosto una vulva, istintivamente dirà 'mi piace', e successivamente giustificherà razionalmente quella decisione)." E se invece l'emozione suscitata dal messaggio fosse un'emozione limitante? un'emozione#che paralizza, un'emozione che impedisce il regolare sviluppo del cervello e della persona...# un'emozione di paura? É questo lo scopo dei messaggi subliminali di tipo satanico: la paura è un' emozione che inibisce, paralizza." Il problema è anche un altro: un conto è se il destinatario è un adulto già formato, altra storia se è un bambino! Fino ai 13 anni,# i bambini sono praticamente delle spugne: ogni cosa che viene loro detta viene accettata acriticamente. Questi messaggi li colpiscono nel profondo, tanto da imprimergli queste paure a vita, per renderli inermi rispetto alla discesa del male. È sufficiente nominare Il Re Leone con Scar, il quale rappresenta Satana e spinge il piccolo Simba a ribellarsi contro i suoi genitori e contro Dio, suo Padre “che ti limita con i suoi comandamenti e le sue interdizioni”. Ma le critiche alla Disney non si fermano qui, come anche le opinioni contrastanti che accompagnano il suo creatore: c'è chi ringrazia per aver avuto l'opportunità di crescere insieme al mondo colorato e a lieto fine che Disney ha regalato, c'è chi invece vede con sospetto o disgusto l'ipocrisia di Disney che nasconde dietro tante belle parole e buoni propositi scopi subdoli.!

Bibliografia: “La letteratura” (volume 5) – Paravia “Peter Pan – Il bambino che non voleva crescere” - James M. Barrie Sitografia: www.ricchezzavera.blogspot.it www.giovani.it www.skuola.net www.disneymagicworld.forumfree.it www.repubblica.it www.mxpress.eu www.parrocchie.it www.pigicolognesi.wordpress.com www.youtube.com...


Similar Free PDFs