TEST Didattica Inclusione 24CFU Unipegaso PDF

Title TEST Didattica Inclusione 24CFU Unipegaso
Author Anna Izzo
Course Didattica dell'inclusione
Institution Università Telematica Pegaso
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Summary

Quale di queste proposizioni è sicuramente corretta La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) è utile, anzi necessaria per il mio processo di autocostruzione della mia identità personaleIl processo di crescita della persona si sviluppa lungo tre prospettive fra loro interconnesse: quella d...


Description

Quale di queste proposizioni è sicuramente corretta La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) è utile, anzi necessaria per il mio processo di autocostruzione della mia identità personale Il processo di crescita della persona si sviluppa lungo tre prospettive fra loro interconnesse: quella dell'identità, quella dell'alterità, quella della diversità. Fra queste tre prospettive occorre stabilire una condizione di armonia e di equilibrio. Perché? Perché l'una si rinforza nel confronto con l'altra Le differenze sono dei dati di fatto, mentre la diversità è un costrutto sociale. L'educazione lavora perché le differenze non si trasformino in diversità. Quali possono essere i fattori responsabili della trasformazione delle differenze in diversità? Il pregiudizio Abbiamo ricordato, a lezione, la frase di Robin Williams nel film L'attimo fuggente: "Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da angolazioni diverse". A che cosa si allude? Al rischio sempre possibile della omologazione Per eliminare la diversità si possono fare diverse cose. Una di quelle qui riportate è sicuramente inutile Trovare il modo di mascherarla e di non farla emergere La "diversità" è spesso vissuta in chiave negativa, come "minaccia" alla propria identità. Perché? [segnare la risposta che aiuta a capire il problema] La relazione con il diverso è sovraccarica di stereotipi e di pregiudizi

A scuola la vera uguaglianza va espressa comeUguaglianza delle opportunità “Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”, diceva Don Milani. Adoperando questo metro, quale delle seguenti proposizioni risulterebbe errata. Garantire a tutti almeno la sufficienza Qualche volta nella gestione del lavoro scolastico e nell'agire educativo è preferibile parlare, non già di uguaglianza, ma di equità. Quale dei seguenti comportamenti nasconde, al di sotto di una patina di uguaglianza, una condizione di scarsa equità? Rinunciare ai voti nella valutazione degli allievi I discorsi sulla uguaglianza e sulla equità sono sempre esposti al pericolo del fraintendimento. Ciò accade soprattutto quando non ci si accorge dei seguenti rischi [Una delle risposte non c'entra. Quale?] Estrapolazione e serendipità Fra i neologismi che si adoperano per segnalare i fraintendimenti cui va esposta l'idea di equità c'è anche il cosiddetto bottecerchismo, ossia l'attitudine a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Quale di queste proposizioni risulta chiaramente inquinata da bottecerchismo? Gli direi di sì, ma non posso farlo vicino ai compagni: non capirebbero

La scuola accoglie e protegge il disadattato; ma può essere anch'essa disadattata. In tal caso può persino indurre o aggravare il disadattamento degli allievi. Quale di questi comportamenti è particolarmente pericoloso e comunque esposto a criticità?: Resta isolata dai contesi sociali La scuola aiuta a crescere se: Uno solo è il completamento che indica crescita ed emancipazione positiva. Quale?: Coltiva l'espressività attraverso letture d'Autore e giochi di ruolo Il volume in cui si parla della scuola come della 'Grande disadattata' è di: Bruno Ciari

La scuola fa bene a mantenere un certo collegamento fra aula, laboratorio e mondo circostante?: Certamente, purchè tenga presente tutte le manifestazioni richiamate dalle due risposte precedenti. E' utile far precede il fare al sapere, per poi passare al saper fare e al far sapere: Sì, è il percorso che meglio aiuta a conferire padronanza all'apprendimento

Insegnanti e formatori accolgono tutti i bisogni, perché ciascuno di essi può avere rilevanza per l'apprendimento e per l'educazione. Ma non tutti i bisogni possono dirsi “bisogni educativi speciali” (BES). Per riconoscere i Bes si fa ricorso ad alcuni criteri. Fra quelli che seguono, uno non c'entra. Quale? Trovare riscontri nel rapporto del medico di base Fra le cose da considerare, allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per danno. Una situazione di funzionamento che danneggia direttamente la persona o che danneggi gli altri Fra le cose da considerare allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per ostacolo. L'effetto di una situazione di funzionamento che può condizionare le prestazioni del soggetto. Fra le cose da considerare allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per stigma sociale L'immagine sociale e la sua caratterizzazione La relazione con la disabilità è sempre difficile, così come difficili sono anche l'integrazione e l'inclusione. Per questo la ricerca scientifica e la pratica professionale sono sempre alla ricerca di nuove espressioni che possano essere espressive senza sovraccarichi di pregiudizio. Fra queste espressioni ci sono: [trovare quella che non c'entra] Normale diversità

Negli ultimi anni si è assistito in Italia ad un aumento di interesse per i disturbi specifici dell'apprendimento, che costituiscono un fenomeno molto complesso. Tale attenzione si è accentuata con l'approvazione di: Una Legge, la 170/2010, intitolata 'Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico' che ha rappresentato il punto di arrivo di un lungo percorso per il pieno riconoscimento dei DSA nel nostro Paese I DSA (Disturbi Specifici Dell'apprendimento) sono: Disabilità che compromettono significativamente l'acquisizione delle abilità strumentali di lettura, scrittura e del numero-calcolo che si manifestano in presenza di adeguate capacità cognitive I DSA (Disturbi Specifici Dell'apprendimento) sono stati classificati all'interno della Legge 170/2010 e tale classificazione riprende la distinzione operata in ambito clinico nella Consennsus Conference del 2009 che differenzia nella categoria dei DSA quattro quadri clinici distinti: Dislessia; Disortografia; Disgrafia; Discalculia I DSA hanno un carattere evolutivo e si manifestano: Già nelle prime fasi di apprendimento, quando il bambino viene a contato con il codice scritto La dislessia viene definita dall'International Dyslexia Association (IDA) come: «Una disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica» La disortografia può essere definita come: E' un disturbo specifico che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica

Quale tra le seguenti metodologie d'indagine può rilevare un disfunzionamento di alcune aree della corteccia del cervello delle persone con dislessia: PET (tomografia ad emissione di positroni) o la RMF (risonanza magnetica funzionale) Il disturbo della lettura è frequentemente associato ad altre condizioni disfunzionali più o meno evidentemente connesse con l'apprendimento, come ad esempio: Deficit della percezione visiva In Italia alcuni studi ritengono che anticipare l'identificazione del rischio all'ultimo anno della scuola dell'infanzia è una possibilità concreta e rilevante, da cui potrebbero scaturire numerosi vantaggi, primo tra tutti quello di: Modulare le strategie di insegnamento sulle specifiche necessità di questi alunni Gli unici strumenti presenti nel panorama nazionale per l'identificazione precoce delle difficoltà di calcolo, riguardo per la scuola dell'infanzia, sono: La batteria BIN 4-6, che fornisce un quadro dei primi apprendimenti matematici in bambini a sviluppo tipico

ICF Con la sigla ICF ci riferiamo alla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute. Essa viene presentata come uno standard e quindi fornisce regole e specifiche tecniche. Per tutte queste ragioni essa si presenta come: Efficace strumento di individuazione e di certificazione delle disabilità Come ogni classificazione scientificamente organizzata, anche la ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) parte da presupposti teorici. Fra gli altri ce n'è uno che va individuato fra quelli che seguono: La disabilità è connessa ad un insieme di aspetti, ivi compreso quello sociale e situazionale Fra i presupposti teorici utilizzati per la costruzione della ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) c'è anche l'idea che la disabilità è esperienza umana e tutti possono (o potrebbero) sperimentarla: Sì. E' proprio così. Come ogni classificazione scientificamente organizzata, anche la ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) parte da presupposti teorici. Fra gli altri, ce n'è uno che va individuato fra quelli che seguono: Nello studio della disabilità occorre centrare l'attenzione sulla salute degli individui stabilendo ogni possibile correlazione fra salute e ambiente Per essere uno strumento standardizzato la ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) è una ed una sola. Ciò nonostante in Italia si usa una versione italiana: Le versioni nazionali, ivi compresa quella italiana, comportano la traduzione e l'adattamento culturale secondo procedure scientificamente controllate _____________________________________________ L'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) si occupa: Di tutti gli aspetti della salute umana e alcune componenti del benessere rilevanti per la salute L'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) non si occupa: Esclude il disagio sociale, ma non gli effetti sociali di disagi di altra origine L'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) per essere strumento di classificazione, non può consentire incertezze sul significato dei termini che adopera. Questo significa che alcune parole assumono significati non proprio identici a quelli d'uso comune. All'interno della ICF, la parola attività sta ad indicare: L'esecuzione di un compito o di un'azione da parte di un individuo L'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) per essere strumento di classificazione, non può consentire incertezze sul significato dei termini che adopera. Questo significa che alcune parole assumono significati non proprio identici a

quelli d'uso comune. All'interno della ICF, la parola partecipazione sta ad indicare: Il coinvolgimento in una situazione di vita L'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) per essere strumento di classificazione, non può consentire incertezze sul significato dei termini che adopera. Questo significa che alcune parole assumono significati non proprio identici a quelli d'uso comune. All'interno della ICF, la parola menomazione sta ad indicare: Un problema nella funzione o nella struttura del corpo e quindi una deviazione o una perdita significativa

Per come è costruita la ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute), si presta a descrivere anche la normalità. Sì, è vero La ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) prende in esame alcune categorie e per ciascuna delle 4 categorie (contrassegnate da una lettera dell'alfabeto) aggiunge un numerino che sta ad indicare una specifica funzione della categoria presa in esame. Possono seguire altri numeri, in stringhe normalizzate e standardizzate. Alla luce di tutto questo giudicate la seguente proposizione. Qualsiasi diagnosi, correttamente formulata, deve poter trovare esauriente condensazione in una delle voci della ICF. Sì è proprio questo che si vuol ottenere con l'Icf Con la sigla ICF intendiamo: La classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute

Il parent training: È uno strumento utile alla formazione dei genitori e creato per fare acquisire loro abilità utili ed efficaci Generalmente i genitori dei bambini con difficoltà nello sviluppo sociale considerano il bambino un: Essere socialmente passivo I genitori nell’istaurare la relazione con il figlio finiscono con l’adattarsi: Alla passività del bambino In molti casi la difficoltà sociale è mascherata da disturbi: Dell’alimentazione Gli studi più importanti che hanno individuato gli aspetti fondamentali del riconoscimento precoce dei bambini, affetti da difficoltà nello sviluppo sociale sono quelli di: Dawson e di Baranek L’idea di accettare deve avere in sé il senso di: Ricevere Tra le abilità necessarie per un intervento efficace ritroviamo “l’abituarsi a pensare” in: Modo razionale Quale tra queste abilità rientra in quelle necessarie per un intervento efficace: Imparare a dosare il proprio sforzo e il proprio impegno "Nell'imparare ad Imparare" si chiede agli esperti di: Insegnare La collaborazione tra alunni e genitori per un intervento efficace è: Assolutamente necessaria

__________________________________________________________________________________ AUTONOMIA Per Autonomia Organizzativa si intende la possibilità da parte della scuola di: Organizzare la gestione del sistema scuola La legge del 7 agosto 1990 n 241 è nota come legge: Sulla trasparenza amministrativa Il decentramento amministrativo si realizza secondo il principio di: Sussidiarietà La piena autonomia scolastica, dal punto di vista amministrativo è avvenuta con: La legge del 15 marzo 1997 n 59 Le tre "libertà" con le quali si esercita l'autonomia scolastica sono richiamata dalle legge N°: 59/1997 Quale tra queste libertà ritroviamo nell'autonomia didattica: Il diritto ad apprendere degli alunni Il curricolo è composto di: Tre livelli Quale tra questi livelli rientra nella composizione del curricolo: prescrittivo Il decreto legislativo n 59 del 19 febbraio 2004, ha conferito la possibilità: Dell'elaborazione annuale dei Piani dell'offerta formativa Il POF viene visto come un "musaico" secondo il principio di: Modularità ________________________________________________________________________________

UNIONE EUROPEA L'Unione europea (UE) è: Un'unione politica ed economica di carattere sovranazionale che comprende 28 paesi membri indipendenti e democratici del continente europeo La «Relazione del Consiglio Istruzione» al Consiglio europeo definisce tre obiettivi strategici, tra cui: Aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione europea I paesi dell'UE hanno individuato alcuni obiettivi comuni per affrontare le sfide relative all'istruzione e la formazione, entro il 2020, tra cui: Incoraggiare la creatività e l'innovazione, compreso lo spirito imprenditoriale, a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione Nell’articolo 24 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità viene affrontata la questione dell’educazione, sottolineando: Il diritto per tutti i bambini con disabilità ad un percorso personalizzato ed al sostegno necessario ed adeguato ad ottimizzare il percorso scolastico e la socializzazione L’International Classification of Functioning (ICF) del 2001 definisce la disabilità come una: Condizione di salute in un ambiente sfavorevole Il diritto all’istruzione è riconosciuto universalmente come: Diritto umano fondamentale e il suo pieno riconoscimento è da considerarsi una precondizione per la crescita e lo sviluppo delle società Gli Obiettivi dell’Education for All sono: Espandere e migliorare la cura e l'istruzione di tutti i bambini e le bambine, in particolare di quelli più vulnerabili e svantaggiati Il Consiglio d’Europa ha promosso nel 2005 un progetto sulle Politiche e Pratiche della Diversità Socioculturale che aveva come obiettivo principale: Formare gli insegnanti europei sulla gestione della diversità a scuola

Nel settembre 2013, 133 paesi e l’Unione Europea hanno ratificato la Convenzione dell’ONU sui: Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) decretando l’impegno ad una educazione inclusiva L’Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili ha proposto il progetto sulle: Nuove tecnologie per l’inclusione Con la parola inclusione si allude ad un processo che fa riferimento al contesto scuola e quindi alla totalità sistemica del “luogo” di riferimento; questo contesto assume le caratteristiche di un ambiente che viene interpellato, mobilitato ed organizzato perché possa rispondere … Ai bisogni di tutti gli allievi Anche nell'extra scuola si sta passando – pur fra molte difficoltà - da strategie (e da politiche) basate sull'efficienza, a strategie e politiche basate sulla efficacia. Ossia… Da iniziative settoriali a provvedimenti strutturali Si parla spesso di salvaguardia dei diritti di cittadinanza; ma non sempre si capisce quali siano questi diritti. Nell'elenco che segue, uno dei diritti ivi riportato non può dirsi “diritto di cittadinanza” Garantire che gli alloggi siano forniti di box Inclusione e sostenibilità viaggiano in parallelo. Favoriscono la sostenibilità e l'inclusione … Interculturalità e dialogicità La scuola deve prendersi cura delle competenze dell'allievo. Nel caso di allievi con bisogni educativi speciali la scuola si prende cura delle competenze riguardanti gli apprendimenti, la comunicazione, la relazione, la socializzazione. Vanno considerate tutte le aree qui ricordate

CONTESTO E AMBIENTE C. Bernard, il padre della medicina sperimentale, ipotizzava fra ambiente interno ed ambiente esterno un'ampia gamma di variazioni, di perturbazioni e di compensazioni dalle quali faceva derivare: Una condizione di equilibrio dinamico altrimenti detto salute L'omeostasi è considerata da w. Cannon una sorta di: Saggezza del corpo Che rapporto c'è fra feedback ed omeostasi: L'omeostasi è un insieme complesso di circuiti a feedback In tutti gli organismi viventi c'è un connotato teleonomico che nella persona rinvia all'insieme delle forze e delle risorse interne che spingono a favore della vita. Proprio per questo la vita richiede: Stabilità e movimento Perché mai le diagnosi rigidamente deterministiche possono risultare poco efficaci?: Perché qualche volta conviene agire non tanto su ciò che non funziona, ma su ciò che funziona

AUTONOMIA DEL PROCESSO EDUCATIVO L'espressione potenziale educativo porta con sé, tra le altre, l'idea di: Centralità della persona Il potenziale umano della persona: Diventa o può divenire potenziale educativo La mediazione dispone di alcuni strumenti operativi come: Il linguaggio Nel processo di mediazione l'educatore occupa: Un ruolo speciale L'educazione si compie fondamentalmente per iniziativa: Di chi si educa

Secondo M. Leang, l'educazione vede il concorso di due ordini di fattori: Esogeni e endogeni Per G. Gentile, nel rapporto educativo la mente del docente e quella dell'allievo: Divengono una mente sola Un esponente del Positivismo fu: R. Ardigò Perché si possa parlare di modello occorre: Una proposta educativa coerente e ordinata L'assunzione di un modello, nella persona, rappresenta: L'esito di una scelta ____________________________________________

La competenza non è un bagaglio di conoscenze, ma un modo di funzionare della persona e quindi nasce da una continua docilità del soggetto nei confronti degli interrogativi che egli stesso genera nel suo continuo confronto con le cose. L'esperienza è: Attività che si arricchisce di significati e di valori Le attività di formazione debbono rinforzare principalmente la capacità di: Progettazione di sé La competenza è: Un modo di funzionare della persona Di resilienza in ambito educativo e formativo: Si è cominciato a parlare da poco La resilienza prevede che rispetto alle difficoltà incontrate: Si possa uscire rafforzati Il concetto di resilienza nasce in origine: Nelle scienze fisiche I tratti della persona resiliente: Presentano elementi costanti Una delle caratteristiche distintive della persona resiliente è: L'introspezione Le persone resilienti: Accettano i valori del gruppo di appartenenza L'indipendenza, nelle persone resilienti, s...


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